giovedì 28 novembre 2013

Giancarlo Cancelleri Portavoce a 5 Stelle.



La caduta di Berlusconi viene oggi festeggiata da tutti come un grande avvenimento, eppure noi restiamo con l’amaro in bocca. 
Crediamo che questo debba essere un momento di riflessione e non di festa, perché a conti fatti, Berlusconi, ha governato/comandato per vent’anni. 

Venti lunghi anni in cui non ha mai avuto un’opposizione, venti anni in cui ha distrutto l’economia di un paese ma soprattutto la sua cultura, creando una società plasmata sui suoi modelli televisivi. 

Prima del suo avvento i nostri giovani volevano fare gli ingegneri o i medici, ora in molti sognano di fare i tronisti o le veline.

Il problema non è che oggi sia decaduto (ma lo è veramente?), ma più il fatto che il nostro sistema abbia permesso ad un uomo così potente ed influente di entrare nella cosa pubblica senza che nessuno abbia mai potuto contrastarlo.


Crediamo che solo grazie alla presenza del Movimento 5 Stelle si sia potuto raggiungere questo risultato, ma non è di certo qualcosa per cui rallegrarsi, perché di fatto, noi abbiamo deciso di entrare in politica per sopperire all’incapacità dell’attuale classe dirigente, e questo è già motivo di vergogna se ci pensate bene.


Gli Italiani sembrano non imparare dalla storia, abbiamo avuto il ventennio fascista, poi i quasi cinquant’anni di Democrazia Cristiana ed infine il berlusconismo, ma quando questo paese potrà avere una Repubblica fondata sulle idee e non sui centri di potere?
Noi ci stiamo provando e continueremo a provarci, perché qui le opzioni sono solo due, o vinciamo questa guerra o torniamo tutti a casa, ma se così fosse, allora per l’Italia non ci saranno più speranze.


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Sequestrati 140mila Pastelli Destinati ai Bambini: Sono Pericolosissimi!


E’ stata l’operazione “Scuola sicura“ della Guardia di finanza di Trento a scoprire e sequestrare in oltre 800 punti vendita di tutta Italia, 140mila pastelli pericolosi per la salute.
I pastelli in questione non hanno il marchio CE di sicurezza, per questo motivo i primi sospetti e così, su delega della procura di Reggio Emilia, i pastelli sono stati immediatamente sottoposti a specifici accertamenti meccanici e chimici ad opera di un laboratorio specializzato. 
Le analisi hanno evidenziato la terribile verità:
la vernice esterna di una serie di pastelli fluorescenti è intrisa di ftalati di tipo DEHP per un valore 3 volte superiore a quello consentito.
Gli ftalati di questo tipo sono in grado di produrre effetti analoghi a quelli di un ormone estrogenante, il quale provoca disturbi nello sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile nonchè danni al fegato, ai reni ed ai polmoni e possibili ulteriori effetti di ritardo nello sviluppo mentale dei neonati e come se non bastasse sono anche cancerogeni.
I pastelli manco a dirlo provenivano dalla Cina ed erano destinati anche a bambini molto piccoli.
Nel frattempo il titolare della società che ha importato il prodotto e’ stato denunciato per il reato previsto dall’articolo 31 del decreto legislativo numero 54 del 2011, che, nel campo della sicurezza dei giocattoli, prevede l’arresto fino ad un anno.
E’ da Settembre che la Guardia di Finanza di Trento controlla gli scaffali dei prodotti per la scuola, migliaia di pastelli di produzione cinese privi del marchio CE di sicurezza erano sugli scaffali dei negozi cinesi e anche reclamizzati su un volantino promozionale di tre grandi catene distributive italiane.
I pastelli sono stati immediatamente sequestrato dalla Guardia di Finanza che coordinata dal procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti, hanno risalito l’intera filiera distributiva sino all’importatore e primo distributore, una nota e regolare società emiliana, che li aveva acquistati da un fornitore cinese, per poi procedere ai sequestri su tutto il territorio nazionale.
Al porto di La Spezia è stato individuato e bloccato anche un container in arrivo via mare dalla Cina, i carabinieri della Guardia di Finanza lo hanno seguito fino allo sdoganamento a Bologna dove hanno poi sequestrato tutti i prodotti in esso contenuti.
Verificate se avete in casa di questi pastelli, la marca non sembra esserci, vi possiamo solo fornire le immagini ufficiali messe a disposizione dalla Guardia di Finanza e il filmato del sequestro. Se avremo altre notizie vi avviseremo tempestivamente.
Un consiglio che voglio darvi è quello di verificare SEMPRE la presenza del marchio CE di sicurezza, di affidarvi a marche conosciute per i giocattoli e i prodotti destinati ai bambini e di diffidare di prodotti a basso costo, senza marca e senza riferimenti per un eventuale reclamo.
Per vostra informazione potete visitare il sito del Marchio CE per verificare com’è esattamente e poter quindi riconoscere il falso ->www.ce-marcatura.it

Mutolo fiume in piena: “Napolitano cela la verità sulla trattativa, Berlusconi vinse grazie a Cosa Nostra”.




Il pentito Mutolo parla della trattativa, di Napolitano, di Paolo Borsellino e dei contatti che Silvio Berlusconi ebbe con Cosa Nostra.

-Redazione- La trattativa tra Stato e mafia è innegabile. Questa l'opinione di Gaspare Mutolo, il pentito che fu braccio destro di Totò Riina.
Intervistato da "La Zanzara", su radio 24, l'uomo offre la sua ricostruzione di quegli anni, soffermandosi anche sulla citazione come teste del presidente Napolitano, nell'ambito del processo palermitano che dovrebbe far luce sui patti che intercorsero tra istituzioni e criminalità organizzata. "La trattativa fra Stato e mafia esiste da sempre, c'è stata di sicuro", ha spiegato Mutolo. "Il presidente Napolitano, detto con grande rispetto, si è voluto immischiare nei processi,vuole coprire qualcosa che non era giusto e nascondere la verità". Poi conferma le ipotesi che in molti hanno tentato di abbattere, sulla strage di via D'Amelio, ovvero che "Paolo Borsellino fu ucciso perché era contrario alla trattativa, al cento per cento." Di fatto, Mutolo ammette che vi fu un'accelerazione, con l'eccidio del giudice, dopo la strage di Capaci: bisognava fermare chi ostacolava gli interessi istituzionali e mafiosi, quelli dei criminali e dei politici collusi.
Proprio sui politici collusi, il collaboratore di giustizia, non appare affatto clemente: secondo lui dovrebbero "subire le stesse sorti del mafiosi, anzi peggio. Peggio del 41 bis, dovrebbero essere castrati". "La vera mafia è a Roma", aggiunge, "Invece i trattamenti sono diversi”.
Mutolo si concentra persino sulla figura dell'ex premier: "“Ho avuto delle esperienze personali con il personaggio Berlusconi", ricorda. Specifica che non era legato "in senso stretto" alla mafia, "ma aveva contatti con qualche mafioso, come attestano delle sentenze." D'altra parte, prosegue, "è difficile per certe persone non avere rapporti con la mafia".
"Nel ‘74", ricostruisce, "mi trovavo a Milano con altri personaggi perché dovevo fare un sequestro di persona. Dopo ci fu un richiamo per tutti e non si parlò più di sequestrare Berlusconi. Poi arrivò ad Arcore lo stalliere siciliano Vittorio Mangano…”. E anche Dell'Utri "aveva molti contatti coi mafiosi": "E’ una cosa risaputa, un dato di fatto”, chiosa Mutolo, che fornisce anche la propria opinione in merito il ritorno di Forza Italia, rivelandosi scettico: “I tempi non sono quelli del ‘93 e del ‘94", osserva. A quel tempo Berlusconi "fece il pieno perché c’era la mafia, che ha aiutato Forza Italia."
"Questo è sicuro", ribadisce, "ho sentito a riguardo molte intercettazioni del ‘93.Tutta la Sicilia mafiosa era per Forza Italiatutte le organizzazioni mafiose hanno votato Berlusconi, perché i mafiosi si sentivano traditi dalla Dc mentre i comunisti erano contro”.
“Oggi la mafia non è più quella di vent’anni fa",  spiega ancora Mutolo. "Sono quasi tutti in galera, anche se di amici dei mafiosi oggi in Parlamento ce ne sono ancora tanti. Meno di prima ma ancora tanti. Lo posso dire al cento per cento." E dove sono? "Più a destra che a sinistra". D'altra parte, "se ogni tanto si sente l’urlo di Riina, come quello di un coniglio in gabbia, è perché si è sentito tradito dalle promesse che gli hanno fatto allora”.
L'intervista si sposta poi sulla sua persona: “Vivo ancora sotto protezione e lo Stato mi dà 1200 euro al mese", ammette. "Non dico che sono pochi, ma per quello che ho fatto merito questo ed altro. Sono uno dei pochissimi collaboratori che ha detto tutto e a cui lo Stato non ha mai rimproverato nulla. Però mi ha confiscato tutto. Devo pagare tutto dalla a alla zeta, non ho parenti. Dipingo e vendo qualche quadro, non mi posso lamentare”.
Riguardo alle proprie preferenze politiche, spiega che gli "piacerebbe tornare a votare". Un tempo si ritrovava nei Radicali, perché Pannella "aiutava i disagiati ed era contro alcune leggi". Ora, però, voterebbe per un partito di sinistra: "Mi piace particolarmente Matteo Renzi", conclude.