mercoledì 9 gennaio 2013

L'Italia che non funziona, ribelliamoci!



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Agenda Grillo, ovvero: fare politica seria!



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Tagliamo sulla Sanità ma compriamo sommergibili. - Valentina Beli



Toglietemi tutto, ma non i sommergibili o i cacciabombardieri. Sembrerebbe lo slogan ideale per uno spot sull'attività del governo Monti & Company. Il premier tecnico, con l'appoggio trasversale dei più grandi partiti, ha approvato l'acquisto di due sommergibili per la modica cifra di due miliardi di euro.

Gli italiani -almeno buona parte- non sono dei tecnici. Sarà forse per questo che in un'Italia popolata da esodati, disoccupati e malati alle prese con una Sanità decadente non si capisce la ragione per cui il Governo decida di investire tanto in armi quando ci sono settori che avrebbero di gran lunga più bisogno di fondi? 
"Per l'acquisto di due sottomarini militari U-212 lo Stato spenderà 2 miliardi (170 milioni l'anno) grazie a una norma confermata dalla legge di Stabilità voluta dal governo Monti e approvata da Pdl, Pd e Terzo Polo. Un altro spreco dopo gli F-35 (che tra l'altro hanno deluso le aspettative)" riporta il Fatto Quotidiano.

C'è chi dice no ai diktat della nomenklatura. Merita tutto il nostro rispetto. - Sergio Di Cori Modigliani



Una buona notizia, vuol dire che c’è ancora della gente per bene in grado di ragionare. 
Chi segue la politica italiana, in questo periodo, non può non essere disgustato dalla orrenda kermesse di faccendieri, narcisisti, indagati, opportunisti, disoccupati, disperati, mascalzoni di turno, precari, che fanno la ressa per farsi candidare in qualunque lista, purchè si riesca a finire in parlamento con un buono stipendio. 
E’ uno spettacolo indecoroso e davvero osceno. 
Nessun media racconta ciò che sta accadendo all’interno del PD in questo periodo, dove c’è un numero sempre maggiore di persone che hanno dato se stessi per la politica, con la prospettiva di un futuribile buon governo, i quali, disgustati, si stanno dimettendo e se ne vanno. 
Si va configurando sempre di più la differenza tra un partito come il PD e il M5s, che potrei sintetizzare in mezza frase: “Bersani vuole vincere, Grillo vuole convincere”. Tanto più il PD va in giro per l’Italia a raccattare tutto ciò che “serve”, senza neppure annusare l’odore degli aspiranti alla candidatura, tanto più Grillo cerca di allertare gli italiani a una sveglia colossale nel nome di una dignità della propria presenza civica nell’agone politico. Sembrerebbe che le parti si siano capovolte
Tutti nel grande circo dell’anti-politica a fare affari e hanno lasciato Grillo, da solo, a parlare di politica. Una epopea davvero drammatica, e forse non è un caso che sia un grande comico di professione a cercare di cavalcare questa tragedia italiana. 
Questa, detto con il cuore, mi sembra sia la grande differenza. 
E’ chiaro ormai che la vecchia nomenclatura a sostegno dello status quo è disponibile a qualunque sorta di compromesso con chicchessia “pur di vincere”, esattamente come avviene nella squallida palestra della destra pidiellina, leghista, e in tutte le altre liste civiche al seguito. 
Qui di seguito, per intero, pubblico la lettera aperta di un soggetto politico attivo che si è sempre distinto per la sua capacità e dinamismo, onestà e serietà. Ha dato alla vita politica nazionale ben 40 anni della sua vita, facendo ciò che era per lui possibile. Prima nel Pci, poi nei DS, infine nel PD che ha contribuito a fondare. Ieri pomeriggio, disgustato dall’ultima riunione del direttivo nazionale del partito ha gettato la spugna e ha deciso di restituire la tessera e non rinnovarla. 
Ha scritto una lettera che ha indirizzato al segretario regionale del PD, ma ha scelto anche di renderla pubblica. Sulla stampa mainstream non la troverete. La pubblico qui per intero perchè, al di là del tono pacato e triste, assomiglia a un urlo civile e disperato di chi davvero non ce la fa più nell’essere testimone dello squallore narcisista che è diventato ormai, in questo paese, una seconda pelle esistenziale. Penso che questo cittadino, da sempre attivo in Sardegna, meriti il rispetto civile della intera comunità dei cittadini pensanti. Non è certo un ragazzino ingenuo, né tantomeno una persona confusa. E’ stato consigliere regionale del PCI in Sardegna, confermato dagli elettori nel PDS dal 1984 al 1994; è stato Assessore agli Affari Generali della Regione Sardegna e Assessore al Bilancio, distinguendosi per il suo buon ufficio, dal 2004 al 2009, ed è stato consulente personale dell’allora Presidente Soru. Uno che conosce la vita politica italiana come le sue tasche. Si chiama Massimo Dadea. Ecco la sua lettera aperta ai cittadini italiani di questa Repubblica.  

QUESTO PD È PEGGIO DELLA PEGGIORE DC. ECCO PERCHÉ NON RINNOVO LA TESSERA.
Caro Silvio,
dopo tanti anni di militanza nel "mio" partito – prima il Pci, poi il Pds, i Ds ed infine il Pd – ho deciso di non rinnovare la tessera. Una lunga militanza – spesso critica, sempre leale – in un partito che mi ha dato tanto e a cui penso di avere tanto dato.
La vicenda delle liste per la Camera e il Senato, il loro stravolgimento rispetto all'esito delle primarie, è solo l'ultimo atto di una serie di decisioni che hanno stravolto lo spirito, il DNA, di un partito che voleva essere autenticamente riformatore. Le primarie erano forse l'unico elemento veramente distintivo rispetto al desolante panorama dei partiti: la loro delegittimazione è una colpa grave che inficia in radice l'esistenza stessa del Pd.
Sarebbe facile, oggi, affermare che il PD è diventato un partito senza regole, ma non è così, le regole ci sono, solo che vengono stravolte, di volta in volta, a seconda delle necessità di un gruppo dirigente sempre più distante dal comune sentire degli iscritti e dei simpatizzanti. Questo vale per le primarie, ma come dimenticare il limite di mandato per i rappresentanti nelle assemblee elettive: una asticella che viene alzata o abbassata a seconda delle esigenze, in nome di un rinnovamento che deve interessare sempre gli altri, mai se stessi. Cosa dire poi dell'atteggiamento pilatesco rispetto a una "questione morale" che in Sardegna lambisce, non marginalmente, il Pd, alcuni dei suoi esponenti e dei suoi amministratori più in vista.
Un silenzio omertoso, squarciato da un qualche balbettio imbarazzato per giustificare candidature in palese contrasto non solo con il codice etico del partito, ma soprattutto in contrasto con il buon senso e l'intelligenza dei militanti. Un partito, il Pd, che finisce per punire la lealtà, la competenza, il fare disinteressato di quanti operano all'interno di una dimensione etica della politica, e premia, invece, l'incompetenza, l'ipocrisia, la furbizia, il pragmatismo bottegaio senza valori e ideali.
La vicenda delle candidature decise dalla Direzione nazionale ha dimostrato ancora una volta che il Pd rimane ancora la sommatoria delle vecchie appartenenze, dove a prevalere sono le cattive pratiche, le antiche consuetudini: il vecchio fare della peggiore Dc. Le liste "manomesse" a Roma sono la diretta conseguenza della inadeguatezza e della debolezza di un gruppo dirigente regionale che non è stato capace di costruire un Pd sardo, autonomo e federato con quello nazionale. Quella proposta, che tante aspettative e speranze aveva suscitato, si è infranta miseramente di fronte al "niet" pronunciato dalla Commissione Nazionale di Garanzia.
L'aver accettato supinamente quel "diktat" è stato un errore imperdonabile che peserà sul presente e sul futuro del Pd. E' con profonda tristezza che ho maturato la decisione di non rinnovare la tessera: una decisione sofferta, che ha il grande pregio di riconciliarmi con la mia coscienza.
Auguro a te, e ai tanti compagni di strada che mi sono stati vicini in questi 41 anni di militanza, un proficuo lavoro a favore della nostra.
Massimo Dadea

Lavoro, depositato un milione di firme in Cassazione.



Ma non si votera', per effetto dello scioglimento delle Camere.

Sono in corso in Cassazione le operazioni di deposito di oltre un milione di firme, raccolte da Idv, Rifondazione comunista e sindacalisti della Fiom, tra gli altri, per abolire la riforma dell'art.18 introdotta dal ministro Fornero e l'abolizione dell'art.8 del decreto Sacconi sui contratti di lavoro. Sui due quesiti, comunque, per effetto dello scioglimento delle Camere, non si votera', e il comitato promotore grida ''allo scippo''.
Complessivamente le firme su ciascuno dei due quesiti dovrebbero aggirarsi sulle 650-700 mila, manca una cifra ufficiale perche' la raccolta e' stata interrotta e solo ieri sera sono arrivate le firme successive al primo mezzo milione raccolto. Presenti al deposito Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Angelo Bonelli, che insieme partecipano al movimento 'Rivoluzione civile' di Antonio Ingroia. Insieme a loro c'erano anche il sindacalista Gianni Rinaldini, Manuela Palermi e Francesca Redavid. 

RENATINO, MA CHE DICI? - Carlo Tarallo


BRUNETTA FA IL PALADINO DEL “NO ALLE CLIENTELE” E DIMENTICA LE SUE A RAVELLO (GLI RINFRESCHIAMO LA MEMORIA) - SINISTRATI O PARACADUTATI? PD CAMPANIA IN RIVOLTA PER LA CANDIDATURA BIS DELLA SEGRETARIA “PARTICOLARE” DI BEPPE FIORONI: E’ SPUNTATA NELLA LISTA AL SENATO MA QUI NESSUNO L’HA MAI VISTA - SCONGIURI PER ZAVOLI: I PROBABILI “PRIMI DEI NON ELETTI” AL SENATO GIA’ SI INFORMANO SULLA SUA SALUTE…

RENATO BRUNETTA DOCET
RENATO BRUNETTA DOCET

LA SEGRETARIA DI BEPPE FIORONI IN LISTA AL SENATO IN CAMPANIA
Merito, merito! E arriva la Pedoto. Chi? Il giorno dopo l'ufficializzazione delle liste del Pd, in Campania è guerra aperta contro i "paracadutati", a partire dalla madre di tutte le segretarie: Luciana Pedoto, ex assistente, capo staff e "pupilla" di Beppe Fioroni, spunta nella lista al Senato. Romana (ma lei rivendica antenati casertani) la sua "nomina" in Campania nel 2008 scatenò una tale guerra interna al partito che Bersani ha deciso... di ripetere l'esperienza.
ZAVOLIZAVOLI
Ed è subito caos: "Meno male - azzanna un sinistrato in lista - che i posti riservati al segretario dovevano essere riservati alle competenze. La Pedoto ce la ritroviamo sul groppone senza che sia, ovviamente, passata per le primarie e senza che in 5 anni nessuno l'abbia più vista da queste parti..."
Luigi De MagistrisLUIGI DE MAGISTRIS
SCONGIURI PER ZAVOLI
Ancora Senato: da ieri tutti si domandano per chi suona la Campania, tornata improvvisamente "too close to call" (1,5% il distacco tra centrosinistra e centrodestra) grazie alle ottime prospettive della lista Ingroia nel regno di Luigi De Magistris. Confermata capolista Rosaria Capacchione, al numero 2 c'è... Sergio Zavoli! L'ex direttore del Mattino (90 anni) ha davanti a sé 5 anni di scongiuri: da questa mattina i probabili "primi dei non eletti" non fanno altro che sincerarsi delle sue condizioni di salute...
BRUNETTA CONTRO LE CLIENTELE? E LE SUE?
Versante Pdl: dopo essere tornato in prima linea, Renatino Brunetta è pronto a candidarsi anche lui in Campania. Del resto, qui (a Ravello) ha trascorso buona parte degli ultimi mesi, qui si è sposato, qui ha tessuto le sue trame durante l'oscurità del Medioevo berlusconiano. Ma a qualcuno non è sfuggita la performance (bacchetta e lavagnetta) di due sere fa da Bruno Vespa. Brunetta a un certo punto ha proclamato: "Per tagliare gli sprechi bisogna eliminare le clientele!". Clientele? Senti chi parla! Ecco un bel dagoreport dello scorso settembre, quando il Banana era ancora "in sonno" e Renatino si faceva in quattro per "sistemare" i suoi fedelissimi....
LUCIANA PEDOTOLUCIANA PEDOTO
DAGOREPORT 7 settembre 2012 7
Gli incarichi ai fedelissimi di Brunetta sono come le ciliegie: una tira l'altra. Ma le location sono sempre le stesse: Formez e Fondazione Ravello. Ed ecco che spunta la quarta "poltrona" per il "cerchio magico" di Renatino. Ricapitoliamo, partendo dai primi tre episodi prima di arrivare alla quarta rivelazione, fresca fresca di giornata.

ROSARIA CAPACCHIONEROSARIA CAPACCHIONE
1-Il "braccio destro" di Brunetta in costiera amalfitana, Secondo Amalfitano, è stato nominato pochi giorni fa segretario generale della Fondazione Ravello, presieduta dall'ex Ministro (Ente fondato da Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Ravello e Fondazione Mps). Amalfitano, che di Ravello è stato sindaco, vanta nel curriculum la carica di "consigliere per le autonomie locali e l'innovazione" all'epoca di Brunetta Ministro. Ma non solo...
Filippo Patroni GriffiFILIPPO PATRONI GRIFFI
2- Lo stesso Amalfitano è anche presidente di Formez Italia, clone parte-nopeo e parte-carrozzone del Formez, che sta per essere chiuso dalla Spending Review. Ma niente paura! Secondo quanto anticipato da Dago, sarebbe in arrivo per lui un prestigioso incarico alla casa madre, il Formez, con l'ok del Ministro Filippo Patroni Griffi. Particolare non secondario: Patroni Griffi siede a sua volta nel Consiglio generale di Indirizzo della Fondazione Ravello ed è stato capo di gabinetto di Brunetta ai bei tempi del Governo Berlusconi.
3- Come rivelato dal Fatto Quotidiano lo scorso 6 luglio, al Formez ha ottenuto un incarico (26mila euro) anche la segretaria di Brunetta, Federica Bonfirraro. Chi?
4- Lei! La stessa Federica Bonfirraro che, stando a indiscrezioni attendibilissime arrivate in queste ore a Dago, ha anche ottenuto qualche tempo fa un altro incarico... indovinate dove? Alla Fondazione Ravello, ovviamente! Federica si occuperebbe di ricerca di sponsor per la Fondazione e per l'omonimo Festival. E il poker è servito...