sabato 10 febbraio 2024

La Tavola di Smeraldo. - Minerva Elidi Wolf

 

La Tavola di Smeraldo, attribuita ad Ermete Trismegisto, è forse il più importante documento della Tradizione Ermetica ed Alchemica. Essa fu trovata in Egitto in epoca alessandrina e la leggenda vuole che fosse scritta in una antichissima lingua sconosciuta. Una sua successiva versione in arabo fu tradotta in latino nel 1250.
Questo è il testo in italiano:
"Il vero senza menzogna, è certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una.
E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento.
Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui.
La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente e con grande industria.
Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te.
È la forza forte di ogni forza, perciò vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo.
Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui.
È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato".
La Tradizione Ermetica dice che la Tavola, per rivelare il suo vero significato, dovrebbe essere letta centinaia di volte: essa nasconde due chiavi di lettura: nella prima si legge praticamente tutta la Grande Opera Alchemica il cui fine non è tanto la "fabbricazione" della Petra Filosofale, quanto la trasformazione profonda dell'Operatore. La seconda chiave di lettura indica il cammino spirituale che l'iniziato deve percorrere per raggiungere il Divino che è in se.
L'evoluzione della Materia dell'Universo che giunge all'autocoscienza ed arriva a pensare se stessa non è ancora compiuta: nella Tavola sono racchiusi i passi successivi che l'iniziato deve compiere.

Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. - Yanel Garriga

La meraviglia della pietra megalitica conosciuta come Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. Ishi-no-Hoden è uno dei monumenti più misteriosi e sconcertanti del Giappone, una gigantesca struttura in pietra a forma di un vecchio televisore a tubo alto quasi 6 metri e 500 tonnellate (560 tonnellate) di peso che sembra galleggiare sopra uno stagno nella città di Takasago, prefettura di Hyogo. Ora parteciperai al nostro viaggio in questo fantastico monumento di pietra e imparerai tutto su quella che si crede essere un'opera degli dei Ookuninushi e Sukunabikona, che hanno accettato la sfida di costruire un intero castello sulla montagna Hodenyama in una sola notte ma hanno finito per andarsene incompiuto a causa di una ribellione guidata da un dio provinciale. Ishi-no-Hoden (letteralmente "Stone Treasure Hall") è uno dei più grandi e antichi puzzle nella storia e nell'archeologia del Giappone. È un colossale megalite situato nella regione del Kansai, nel quartiere di Amidacho, nella città di Takasago, nella prefettura di Hyogo, a circa 100 chilometri (62 miglia) da Asuka, nella provincia di Nara, un luogo che ha lo stesso stile di scultura del periodo Jomon (la più antica civiltà preistorica giapponese conosciuta, 14.000-200 a.C., che è anche collegato alle più antiche ceramiche scoperte sulla terra). L'altrettanto colossale Masuda-no-Iwafune di Asuka.

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