sabato 4 giugno 2011

Alfano segretario: il regolamento del PdL lo vieta. Come faranno?



Berlusconi vuole promuovere Alfano coordinatore del Pdl, ma lo statuto del partito non lo permette. Per modificarlo ha bisogno di riunire almeno due terzi di tutti gli esponenti locali e nazionali del Pdl. La promozione politica del nuovo "delfino" berlusconiano risulta più difficile del previsto.

In molti nel Popolo della Libertà - dai vertici alla base - chiedono più democrazia interna. Insomma, esigono una svolta, dopo l'ultima catastrofe elettorale. Il Presidente del Consiglio risponde convocando in fretta e furia un "ufficio di presidenza", ed imponendo ai presenti la figura di Angelino Alfano, che lascerà il Ministero della Giustizia per diventare "segretario nazionale" del Pdl. Una nomina avvenuta "per acclamazione", "all'unanimità", "senza nessun intervento dissonante", ha spiegato orgoglioso il Premier. Per dirla in sintesi: ha deciso lui, e della democrazia interna, chi cacchio se ne fotte.

Ma il bello deve ancora venire. La figura di "segretario nazionale", all'interno del Pdl, non esiste mica. Lo statuto non la prevede affatto. I probiviri l'hanno cercata per giorni, all'interno delle pieghe del regolamento, ma niente. Per poterla istituire, e permettere ad Alfano di sverniciare il triumvirato composto da Verdini, La Russa e Bondi, bisogna convocare niente popo di meno che il "consiglio nazionale" del Partito. E seguire tutte le procedure del caso. Così ne raccontano su Italia Oggi:

Il "consiglio nazionale" del Pdl, a memoria, non pare essere mai stato riunito. Il sito internet del partito non ne dà notizia alcuna. Non ne elenca i componenti. Lo statuto prevede che ne facciano parte parlamentari nazionali ed europei, coordinatori regionali, provinciali, di capoluoghi, membri del governo, consiglieri regionali, capigruppo e vicecapigruppo nei consigli provinciali e nei maggiori comuni, e molti altri ancora. Sono parecchie centinaia di membri: quindi, un organismo impossibilitato ad agire e a dibattere. Al consiglio nazionale compete, fra un congresso e l'altro (ma quando mai si terrà il secondo congresso del Pdl, che sarebbe poi il primo vero?), modificare lo statuto. Viene la curiosità di sapere se avrà il numero legale per decidere, posto che occorre «il voto favorevole di 2/3 degli aventi diritto al voto». Sarà arduo riuscire ad avere presenti i 2/3 dei consiglieri, ammettendo che poi si esprimano all'unanimità.

Insomma, altroché "congratulazioni, Angelino!", piazzare il Ministro della Giustizia al vertice del Pdl potrebbe essere più difficile del previsto. Una bella grana. In ogni caso statene certi, ci sarà da divertirsi: nuovo lodo Alfano, autocertificazione congressuale, applauso breve, legittimo scavalcamento, quale improbabile cavillo caccerà stavolta il Premier, per sanare le trasgressioni alle regole che egli stesso si è dato?

http://www.agoravox.it/Alfano-segretario-il-regolamento.html

Quel bacio dimenticato tra Alfano e il boss.



Alla festa per il matrimonio della figlia di uno dei boss più in vista della provincia agrigentina l’ospite d’onore si fa largo tra gli altri invitati per abbracciare e baciare il padre della sposa. È un giovane avvocato venticinquenne, astro nascente della politica siciliana. Si chiama Angelino Alfano e diventerà in pochi anni ministro della Giustizia. Ma oggi che Berlusconi lo vorrebbe incoronare suo vice nessuno lo ricorda.

«Il padre di Angelino Alfano mi ha chiesto voti per il figlio». A parlare, Giovanni Alongi, boss della famiglia mafiosa di Aragona. Almeno secondo il racconto di Ignazio Gagliardo, un pentito di mafia di Agrigento. Il 12 marzo 2009 i pm di Palermo lo interrogano nell’ambito della nuova inchiesta per mafia sull’ex governatore siciliano Tòtò Cuffaro, oggi in carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Il pentito racconta, e fa i nomi. Anche nomi eccellenti che i pm non si aspettavano di dovere ascoltare. Parla anche del Ministro della Giustizia in carica, che oggi Berlusconi vorrebbe promuovere segretario del suo partito. In carcere era un giorno qualunque, uguale a tutti gli altri. I boss, nelle loro celle, giravano i canali del televisore, finché vennero tutti sopresi dalle stesse immagini. E soprattutto dalle stesse parole. Davanti ai loro occhi il nuovo Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, parlava di mafia e antimafia con i suoi soliti ritornelli retorici che chiunque lo abbia sentito parlare almeno una volta conosce a memoria: “Un tempo bisognava dire di essere antimafiosi, oggi bisogna esserselo con i fatti”, “Giovanni Falcone è l’eroe e l’esempio cui ci dobbiamo ispirare” perché la mafia, com’è noto, “fa schifo”. I boss, abituati dal governo Prodi a un ministro della Giustizia che con i mafiosi prima fa il testimone di nozze e poi tratta, come dimostrano le intercettazioni pubblicate da AgoraVox, tramite i suoi collaboratori al Ministero, non ci stanno. E quando s’incontrano per l’ora d’aria, esprimono tutto il loro risentimento per la presa di distanza del nuovo Ministro. «È un pezzo di merda», dicono. «Ora facciamo schifo ma non lo facevamo prima, quando ci chiedevano voti». Finché a sua difesa non interviene Alongi. «A questo putno – racconta Gagliardo – Giovanni Alongi, rappresentante della famiglia di Aragona, disse: “Il padre di Angelino mi ha chiesto voti per Angelino. Anche il padre di Alfano era un politico”». Queste dichiarazioni non sono mai state riscontrate in un processo, e al momento Alfano non risulta nemmeno indagato. Ma questo racconto nelle innumerevoli biografie giornalistiche del nuovo “delfino” berlusconiano che i quotidiani stanno pubblicando in questi giorni è del tutto scomparso. Meglio ripiegare su più accomodanti agiografie come quelle stilate dal Giornale (“Angelino, il primo della classe che ha bruciato tutte le tappe”) o dal quotidiano indipendente La Stampa: “Sposo ideale, figlio ideale, genero ideale, e poi deputato ideale, alleato ideale, avversario ideale fino a ministro e segretario ideale. C’è qualcuno a cui non piaccia Angelino Alfano?” E giù una lenzuolata di motivi per cui Alfano “piace” (perché ha “il piglio”, perché ha fascino, “perché non esibisce il vizio e di conseguenza non è tenuto a esibire la virtù”, perché “si mantiene in forma”, perché piace e basta). Poi, a sorpresa, l’agiografo morde: “Se poi qualcuno insinua, ché la mano sbagliata capita sempre di stringerla, si addolora virilmente”. Di quali mani si stia parlando ai lettori della Stampa non è dato sapere, così come a tutti gli altri lettori di giornali. Eppure una mano sbagliata, di quelle da cui a tutti i costi bisognerebbe stare lontani, Alfano l’ha stretta. È la mano del capomafia di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, morto ormai da dieci anni. O meglio, la guancia. Perché il boss Alfano l’ha anche baciato. E stavolta non c’entra il racconto de relato di un mafioso in carcere: a inchiodare il ministro c’è un filmato. Era l’estate del 1996, l’anno in cui il neo-delfino del Cavaliere ottenne quasi novemila voti alle regionali, risultando il primo dei non eletti. Si sposava la figlia del boss e Alfano era l’ospite d’onore. In una videocassetta del matrimonio lo si vede baciare il padre della sposa. Dopo il taglio della torta, Alfano si fa avanti con in mano il suo regalo di nozze, tra i saluti ossequiosi dei presenti, verso gli sposi. Prima bacia loro, poi abbraccia e bacia il capomafia padre della sposa. Tutto filmato e documentato. Interpellato sui fatti, Alfano prima negò tutto, dicendo di non ricordare e minacciando i giornalisti («attenti a pubblicare notizie del genere»). Poi, dopo ventiquattro ore, uscita la notizia, recuperò la memoria: «Adesso ricordo, (…) ricordo di esserci stato, ma su invito dello sposo e non della sposa». Racconta che non conosceva la sposa e «men che meno suo padre» della cui identità «non conoscevo nemmeno l’esistenza». Dunque «non ho nulla di cui giustificarmi», e via con il solito copione del ragazzo antimafioso «dai tempi del liceo». Certo, il racconto di un pentito non dimostra affatto una collusione mafiosa tra Alfano e Cosa nostra, né tantomeno un bacio dato a un boss forse per caso. Ma dell’opportunità di ricoprire le cariche di Ministro della Giustizia e a breve di segretario del primo partito del Paese (se Berlusconi riuscirà ad aggirarne i regolamenti) alla luce di queste storie occorrerebbe quantomeno discutere. Ma per poterne discutere, prima, bisognerebbe raccontare i fatti.

http://www.agoravox.it/Quel-bacio-dimenticato-tra-Alfano.html

I giovani siciliani si sono rotti Parte la rivolta delle forchette spezzate.


Dopo la spedizione di un migliaio di buste anonime ad esponenti della classe dirigente siciliana, nasce ufficialmente il movimento delle Forchette Rotte: "I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia piu’ nessuno”. Altri due blitz via mail a deputati regionali e rettori universitari per protestare contro la legge 104 e le parentopoli negli atenei isolani. I rivoluzionari delle forchette spezzate inoltre lanciano l'appuntamento per il 25 giugno a Palermo.


di Giuseppe Pipitone

Tutto è iniziato con un migliaio di buste chiuse recapitate due giorni fa a politici, amministratori comunali, industriali, rappresentanti degli ordini professionali, sindacalisti, docenti e amministratori universitari siciliani. Il mittente era anonimo. Ma non si trattava di una minaccia di massa alla classe dirigente siciliana. O meglio non di una minaccia di stampo mafioso o criminale (in quel caso si potrebbe anche parlare di un auto minaccia). Dentro le buste infatti non c’erano pallottole. E neanche disegni di croci o bare. Contenevano invece forchette di plastica spezzate. Sissignori. Una forchetta spezzata per ogni destinatario. Insieme alla posata di plastica anche un’anonima cartolina con scritto ”I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia piu’ nessuno”. Allegato al messaggio un non meglio precisato appuntamento per il 25 giugno a Palermo.

Così è partita in Sicilia la rivoluzione delle forchette spezzate. Anzi, come si definiscono loro, la rivoluzione delle “forchette rotte”. Neanche il tempo di metabolizzare lo storico atto di ribellione giovanile che le forchette rotte sono tornate nuovamente all’attacco. Con due rapidi blitz via mail. Il primo messaggio di posta elettronica è stato inviato ai 90 deputati regionali dell’isola: “In Sicilia succede che i laureati con 110 e lode – scrivono le “forchette rotte” – a 40 anni sono ancora disoccupati e alla Regione, grazie alla legge 104 in salsa siciliana, a 40 anni si è già super pensionati. Diciamo basta“. In pratica il movimento giovanile chiede l’immediata cancellazione della legge che consente di andare in pensione anticipata e di cui in Sicilia si è fatto un ampio utilizzo negli ultimi anni.

Subito dopo il messaggio ai consiglieri regionali il movimento ha inoltrato – proprio poche ore fa - un’altra mail, questa volta indirizzata ai rettori delle università dell’isola: Roberto Lagalla che guida l’ateneo di Palermo, Salvo Andò a capo di quello di Enna, Antonio Recca rettore dell’unversità di Catania e Francesco Tomasello a Messina. “I parenti salgono in cattedra e diventano docenti e i talenti prendono la valigia e diventano migranti – recita la cartolina telematica del movimento - A questo modello universitario diciamo basta e ai vertici dell’università siciliana diciamo che ci siamo rotti e che col nostro futuro non ci mangia più nessuno”. Alla fine del j’accuse nei confronti dei baroni dell’università isolana, le “forchette rotte” hanno nuovamente lanciato l’appuntamento nel capoluogo siciliano sempre per il 25 giugno.

Nel frattempo è nata anche la pagina su Facebook del movimento che in pochissime ore ha superato quota 500 amici. Sulla bacheca il movimento scrive di essere in attesa delle risposte dei politici, che verranno pubblicate sul social network: “Questione di trasparenza” ammettono. Nel frattempo è già stata anticipata una nuova spedizione per domani.

In attesa di capirci qualcosa il 25 giugno sembra proprio che in Sicilia stia nascendo qualcosa di nuovo e dal sapore storico. Quei giovani costretti a vendersi ai potenti di turno per vivere stanno finalmente cercando di alzare la testa. Le forchette con cui si sono mangiati il loro futuro si sono spezzate. Anzi, rotte.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=371


Il governo ricorre alla Consulta "Referendum inammissibile".


L'avvocatura dello Stato ha ricevuto il mandato di intervenire all'udienza della Corte Costituzionale sul nucleare con l'intento di bloccare la consultazione. Martedì la decisione.


di SILVIO BUZZANCA
ROMA - Silvio Berlusconi con una mano giura di voler rispettare il verdetto popolare sui referendum, soprattutto quello sul nucleare. Ma con l'altra lavora ancora al "sabotaggio" del quesito. Il governo, infatti, il primo giugno, con una lettera firmata da Gianni Letta, ha chiesto all'Avvocatura generale dello Stato, di "intervenire" all'udienza della Corte costituzionale sull'ammissibilità del nuovo quesito sul nucleare dopo il via libera dato dall'Ufficio per il referendum della Cassazione. Con il mandato chiarissimo di "evidenziare l'inammissibilità della consultazione".

Dunque gli avvocati dello Stato martedì chiederanno che ai cittadini sia impedito di votare sul nucleare. Mentre il premier giura in tv che "i referendum sono inutili e fuorvianti", ma che "il governo si rimetterà alla volontà dei cittadini; l'esito del referendum non ha nulla a che vedere con il governo: se i cittadini non vorranno il nucleare, il governo ne prenderà atto". "Inutili?", chiede Pierluigi Bersani: "Credo - dice - che quello del referendum sia un voto utilissimo". Gli avvocati nella loro memoria di fatto sollevano anche un conflitto di attribuzione "mascherato" su chi debba "verificare la permanenza dell'originaria intenzione del legislatore". E sostengono che il potere non spetta alla Cassazione. Nel merito, i legali di Palazzo Chigi spiegheranno ai giudici che non si deve andare a votare perchè il referendum avrebbe a questo punto "un oggetto del tutto difforme
rispetto al quesito in base al quale sono state raccolte le firme". Il quesito inoltre sarebbe inammissibile perché non sarebbe di tipo abrogativo, ma consultivo o propositivo.

Insomma il governo questo referendum non lo vuole proprio celebrare. E a Palazzo Chigi sperano ancora di potere ribaltare l'esito di una battaglia che al momento li vede perdenti. Lo rivela l'interesse con cui segue la vicenda il ministro Paolo Romani e quello che dice: "Ritengo che la Cassazione abbia riproposto un quesito referendario che non è stato sottoscritto da coloro che hanno chiesto di fare il referendum, quindi per dare un giudizio: aspetto la sentenza della Consulta". La questione si fa ancora più complessa alla luce delle motivazioni dell'Ufficio per il referendum che sono state rese note ieri. Intanto c'è da notare che il relatore non ha scritto la sentenza: segno di grande divisione fra i giudici. Che hanno constato, a maggioranza, che nelle nuove norme c'è una "manifesta contraddizione con le dichiarate abrogazioni" e si "dà luogo a una flessibile politica dell'energia che include e non esclude anche nei tempi più prossimi la produzione a mezzo di energia nucleare". Per i giudici il famoso comma 1 dell'articolo 5 "apre nell'immediato al nucleare (solo apparentemente cancellato". La sentenza appare molto "politica" e potrebbe prestare il fianco a qualche critica da parte dei giudici costituzionali, lasciando sul tappeto qualche dubbio sulla decisione della Consulta. Consulta che proprio lunedì eleggerà Alfonso Quaranta, che piace al centrodestra, nuovo presidente.



EUGENIO SCALFARI ''I sì ai referendum, un colpo da ko per il Cavaliere''




Referendum, la città si mobilita. Il lungo weekend dei 4 Sì /BLOG


Da Villa Giulia carovana fino a Mondello e ritorna in centro. I volontari batteranno le vie dello shopping per sensibilizzare i cittadini e invitarli ad andare alle urne il 13 e 14 giungo. Presidio continuo davanti al Massimo. Anche gli studenti scendono in campo, i fuorisede chiedono di potere votare a Palermo.


di CRISTOFORO SPINELLA

Una scacchiera umana davanti al Massimo per rovesciare lo spot "ingannevole" del Forum nucleare italiano. È partito ieri pomeriggio con lo "scacco matto al nucleare" il weekend caldo dei comitati referendari, che tra oggi e domani organizzeranno eventi in tutta la città e in provincia per promuovere i quattro sì al voto del 12 e 13 giugno prossimi.

BLOG L'astensionismo? Buttiamolo a mare


A poco più di una settimana dalla consultazione su acqua, nucleare e legittimo impedimento, si moltiplicano volantinaggi e porta a porta per cercare di convincere i siciliani ad andare a votare per raggiungere il quorum. Ieri, i volontari hanno distribuito fogli informativi in mezza città, da viale Strasburgo a corso Calatafimi, mentre in provincia è partito il porta a porta a Balestrate. Ma saranno oggi e domani i giorni più caldi per i referendari. Si partirà con i volantinaggi in centro e in periferia, fino a Borgo Nuovo e Brancaccio, e con i banchetti informativi in provincia, da Bagheria a Partinico.

La campagna per il sì cercherà di sfruttare al massimo la presenza massiccia dei palermitani nelle vie dello shopping. Dalle 16,30 fino a mezzanotte, piazza Massimo si trasformerà in un grande spazio tematico dedicato all'informazione sui temi del voto.

L'evento "Fata", acronimo per indicare i quattro elementi naturali (fuoco, acqua, terra e aria), farà leva sui temi ambientali che caratterizzano la consultazione. Dai banchetti informativi di Greenpeace alle esibizioni di cantanti e artisti, una giornata chiave per la campagna organizzata dai comitati che coinvolgono decine di sigle, dai partiti del centrosinistra al movimento 5 stelle, dall'Arci a Legambiente. Sempre oggi pomeriggio prenderà il via nel gazebo montato in via Magliocco la "staffetta del digiuno" che durerà fino a venerdì prossimo e dovrebbe coinvolgere decine di persone.

Ma non c'è solo l'impegno nelle piazze. Partita dal Foro Italico alle 10 di questa mattina la carovana metropolitana per i referendum: un percorso itinerante con tutti i mezzi, dalla bici all'autobus, che da Villa Giulia porterà a Mondello per poi tornare alle 19 al Politeama e alle 20,30 a piazza Marina. I volontari porteranno in giro sound-system, striscioni e migliaia di volantini da distribuire ai semafori o sui mezzi pubblici.

Alle 21, l'ultimo appuntamento della giornata. A margine di "Una marina di libri", l'evento che allo Steri vedrà la presenza di decine di case editrici, verrà proiettato un video sull'acqua pubblica curato dal comitato referendario nazionale cui seguirà un dibattito. Insomma, un programma molto intenso perché, spiegano i referendari, "i tempi stringono e c'è bisogno di informare i cittadini". Anche per questo, non sono esclusi neppure blitz pacifici in giro per la città, con l'esposizione di striscioni e manifesti nei punti nevralgici del traffico.

Gli studenti. È una mobilitazione massiccia quella degli studenti siciliani in vista dei referendum. Sono centinaia gli universitari fuorisede che hanno chiesto di poter votare a Palermo per dare il loro contributo alla consultazione del 12 e 13 giugno. Per non penalizzare quelli che dovranno tornare a casa, comunque, è già stata presentata al rettore Roberto Lagalla la richiesta di sospensione delle attività accademiche per il 13 e 14 giugno.

La campagna informativa dei comitati nell'Ateneo palermitano è partita già da qualche giorno, con l'esposizione di striscioni agli ingressi della facoltà di Lettere e del pensionato Santi Romano. Qui martedì prossimo alle 16,30 si svolgerà un dibattito sui quesiti referendari promosso dalle associazioni studentesche che hanno aderito ai comitati. A esporre le ragioni del Sì saranno quattro relatori che dialogheranno con gli studenti "per un'informazione consapevole su temi chiave per il futuro dei giovani".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/06/04/news/referendum_la_citt_si_mobilita_il_lungo_weekend_dei_4_s_blog-17197982/


La7 fa campagna acquisti Due big scomodi dalla Rai. - di Carlo Tecce


L'ad Giovanni Stella conferma: nella rosa Fazio, Santoro, Floris e Gabanelli. Mentre sul futuro societario assicura: "Entro la fine dell'anno avremo un nuovo azionista di maggioranza relativa"

Qualche giorno fa, più diplomatico che incisivo,Giovanni Stella parlava per metafore. L’amministratore delegato di La7 si paragonava a un paziente addestratore che aspetta i macachi-conduttori che scendono frastornati dal banano Rai. Adesso l’ad Stella torna a fare onore al suo soprannome, “il canaro”, un dirigente concreto nel maneggiare affari e dichiarazioni. Mira al banano di viale Mazzini: “Uno o due fra Michele Santoro,Milena Gabanelli, Giovanni Floris e Fabio Fazio verranno a La7”. E poi pettina le disordinate indiscrezioni sul futuro di Telecom Italia Media, la società del gruppo La7 che fa capo a Telecom: “Entro fine anno avremo un azionista di maggioranza relativa con il 40 per cento del capitale, il 37 all’attuale proprietà e il 23 sul mercato”.

Qualcuno avvisi viale Mazzini. Come cambiare l’immagine di un Cda Rai che in apparenza conferma i programmi sgraditi al Cavaliere e in pratica tiene in bilico mezza Raitre (oltre Annozero)? E come spiegare la sfilata dei direttori di rete che illustrano i progetti al direttore generale Lorenza Lei e scopriranno di aver sbagliato previsioni? Ecco come la racconta chi aspetta un cenno per firmare i contratti: “Manca un particolare: il voto del Cda Rai. Le porte sono aperte e noi – aggiunge Stella – abbiamo un accordo di massima con almeno due conduttori del servizio pubblico. Posso dire che uno o due verranno a La7, ma preferisco usare il condizionale: potrebbero. Vedremo nei titoli di coda chi avrà ragione”. Con chi discute l’amministratore delegato di La7? Sente Beppe Caschetto, l’agente di Floris e Fazio? “Spesso”. E Santoro? “Anche”.

Stella è in piena campagna acquisti nel servizio pubblico che per pubblicità, canone e ascolti dovrebbe sovrastare l’emittente di Telecom; ma la politica e il governo frantumano la solidità di viale Mazzini e così La7 è l’unico approdo sicuro. Fermi, le trattative sono chiuse, però Stella sigilla le buste con i nominati: “Ripeto: uno o due dei quattro che ho citato. Ora osserviamo le mosse della Rai”. E poi fa intuire che Santoro è tra i più indiziati assieme a uno fra Fazio e Floris. É facile capire i motivi. Sul giornalista di Annozero pende il ricorso di viale Mazzini contro il suo reintegro: la sentenza in Cassazione arriverà mercoledì. E la Rai nasconde le carte a Fazio – senza contratto come Floris – per la terza serata di Che tempo che fa, che compare e scompare come nei giochi di prestigio.

Stella offre libertà editoriale più che accordi milionari: contratti a rendimento, un minimo garantito e premi per i risultati Auditel. L’indice share e il conto in banca cresceranno con la stessa velocità sul modello Enrico Mentana: la scommessa era il 7,5 per cento del telegiornale, ora veleggia sul 10. Per investire Telecom ha bisogno di capitali freschi: “Avremo un compagno di viaggio per sanare i conti e migliorare il prodotto”. In corsa (nonostante la smentita) c’è l’ingegnere Carlo De Benedetti con il gruppo Espresso-Repubblica: “È una fra le tante ipotesi”, dice Stella. Il valore in Borsa di Telecom Italia Media è di 278 milioni di euro, il 40 per cento vale circa 300 milioni fra capitale azionario e offerta pubblica di acquisto (opa). E quanto vale La7? Nei primi tre mesi del 2011 ha incassato il 22% in più di pubblicità, passando dai 27,5 milioni nel trimestre 2010 ai 33,5 milioni nel 2011, in proporzione cala il passivo fra costi e ricavi. I numeri migliori sono fuori dal bilancio. É l’abbondante 10 di share di Mentana che trascina Otto e Mezzo, l’Infedele e In Onda e fissa la fascia 18-20:30 al 4,26% (media giornaliera al 3,4). Dal 2009 a oggi, i canali generalisti di Rai e Mediaset hanno perso l’8% di share, ma La 7 è cresciuta soltanto di mezzo punto. Ecco perché Stella s’è piazzato sotto il banano più grosso e masochista.



Conoscere il nucleare.


Sull’onda emotiva del disastro di Chernobyl, nel 1987 l’Italia rinunciò all’opzione nucleare attraverso una consultazione referendaria. Da quel momento, si rese necessario importare energia dall'estero, quasi tutta di origine nucleare e trasportata tramite l'utilizzo di imponenti elettrodotti. L’Italia continuò ad utilizzare massicciamente le fonti energetiche non rinnovabili, come carbone, petrolio e gas naturale ed in misura solo residuale quelle rinnovabili, quali l’energia geotermica, l’idroelettrica e l’eolica. Tale scenario ci ha costretti in una posizione di dipendenza nei confronti della produzione e dei costi operati dai Paesi nostri fornitori e non si sono realizzate le condizioni per favorire la ricerca e sviluppare la produzione di energia elettrica in modo sostenibile e da fonti rinnovabili, come inizialmente sperato. Nel momento in cui il Governo si apprestava a varare un nuovo programma nucleare, con la realizzazione di quattro nuove centrali, il disastro di Fukushima ha imposto una drammatica riflessione, congelando qualsiasi iniziativa orientata in tal senso. L'energia nucleare a fissione (1) rimane una strada in salita per il coinvolgimento emotivo legato ai rischi per la salute. Rischi, però, non supportati dai dati statistici. Nel lungo periodo, infatti, il numero di vittime per Terawattora provocato dalle centrali nucleari non è sfavorevole rispetto ai danni alla salute provocati dalle centrali a carbone o a metano. A dover far riflettere in modo molto attento sono invece gli altissimi costi di gestione, manutenzione, sicurezza, assicurazione e, non ultimo, il problema dello stoccaggio delle scorie radioattive. Limiti attualmente invalicabili, che rendono poco competitivo il costo del kilowattora prodotto. È questo il vero difetto del nucleare. Arenatesi anche le ricerche sulla fusione nucleare calda (2), non disponendo ancora della tecnologia necessaria a ricavare energia a costi ragionevoli attraverso questo processo, l’attenzione si è successivamente indirizzata verso le fonti rinnovabili ed ecosostenibili. Negli scorsi anni si sono perfezionati, conseguendo maggiore produttività, il sistema fotovoltaico, quello idrico e l’eolico. Se fossero posti in rete, eviterebbero di concentrare grandi potenze in un unico luogo, riducendo così ulteriormente i costi e permettendo una distribuzione maggiormente calibrata alle necessità dei singoli territori. Interessanti sono poi le ricerche di nuove fonti energetiche, come quella ideata al Massachusetts Institute of Technology (MIT) che utilizza energia chimica grazie alle nanotecnologie. E di grande impatto sembrano essere anche gli sviluppi dell’energia nucleare fredda (3), un sistema di fusione a bassa energia da sempre sottovalutato dalla comunità scientifica internazionale. Tale tecnologia si contraddistingue per i bassissimi costi di gestione e, grazie all’utilizzo di particolari catalizzatori, sembra riuscire a produrre grandi quantità di energia. Recenti test sperimentali hanno dimostrato una consistente produzione di energia ed hanno evidenziato la caratteristica scientifica della riproducibilità dell’esperimento. Dovessero pervenire ulteriori conferme, la scoperta di Focardi e Rossi costituirebbe una rivoluzione epocale per il mondo intero, per i citati costi bassissimi e per l'assenza di scorie e danni ambientali. Appare strano come nessun Paese manifesti interesse alla realizzazione di un impianto su larga scala. Solo la Grecia testerà nel prossimo autunno la prima centrale elettrica da 1 megawatt basata sul questo brevetto. È probabile che la politica economica planetaria sia ancora troppo legata agli interessi delle multinazionali dell'energia e che certe autonomie nazionali non vengano viste di buon occhio. Dai tempi di Enrico Mattei serpeggia il sospetto che le "Sette Sorelle" (4) possano costituire una sorta di cartello economico energetico strutturato sulle fonti fossili. Interessi ed equilibri ancora forti e determinanti, ma che stanno progressivamente perdono potere, anno dopo anno. La globalizzazione, la presa di coscienza delle popolazioni africane, mediorientali ed arabe, l'esaurimento del petrolio e lo sviluppo di nuove fonti di energia ci stanno portando, quasi inconsciamente, verso una nuova forma di società. Non sappiamo se migliore o peggiore. Sicuramente sarà diversa da quella in cui siamo abituati a vivere.

Note:
1. la fissione nucleare è una reazione nucleare in cui il nucleo di un elemento pesante - ad esempio l’uranio 235 o il plutonio 239 - viene spezzato in frammenti di minori dimensioni, ovvero in nuclei di atomi a numero atomico inferiore, con emissione di una grande quantità di energia associata a rilascio di radioattività e scorie residue.

2. Il processo di fusione nucleare "calda" consiste nell'unione di due o più nuclei leggeri per ottenerne uno più pesante. È quindi l'inverso della fissione. Enormi difficoltà sono causate dalle forze repulsive tra cariche elettriche di uguale segno. Per vincere tali forze, è necessario portare la materia allo stato di plasma mediante temperature elevatissime, nell'ordine di dieci milioni di gradi, con tecnologie ancora non disponibili ed economicamente insostenibili.

3. Nella fusione nucleare "fredda", sembra si riesca ad avvicinare i nuclei di deuterio e trizio a distanze tali da vincere la reciproca forza di repulsione utilizzando una quantità minima di energia grazie allo sfruttamento di un catalizzatore. Se il fenomeno sia dovuto alla fusione fredda o ad una fonte di energia ancora sconosciuta, al momento costituisce oggetto di controversia.

4. La locuzione Sette Sorelle venne coniata da Enrico Mattei, dopo la nomina a Commissario liquidatore dell'Agip nel 1945, per indicare le sette compagnie petrolifere più ricche al mondo in base al fatturato.

Di Massimiliano Fanni Canelles

http://www.socialnews.it/ARTICOLI2011/ARTICOLI201105/Editoriale.html


Spunta chiesa cristiana piu' antica.





Scoperta da missione italiana nel deserto del Turkmenistan.


di Silvia Lambertucci

ROMA - Scoperta da un archeologo veneziano, Gabriele Rossi Osmida, riaffiora nell'oasi di Merv, nel deserto del Turkmenistan, quella che sembra essere stata la più antica chiesa cristiana dell'Asia centrale. Il tempio risale alla fine del regno dei Parti (fine del primo-inizio del terzo secolo dopo Cristo) ed era incastonato nella struttura più antica del monumento architettonico medievale Haroba Kosht (Castello in rovina in lingua turcomanna), il cui restauro era stato commissionato dal governo del Turkmenistan alla missione di Rossi Osmida.

L'edificazione di un tempio cristiano così indietro nel tempo nel cuore dell'Asia centrale, spiega l'archeologo veneziano in una intervista pubblicata dal mensile telematico Scienzaonline.com, trova riscontro nelle testimonianze registrate da alcuni testi del IV e VI secolo che parlano della predicazione dell'apostolo Tommano (o dei suoi discepoli) nell'oasi di Merv, dove era giunto nella sua missione di evangelizzazione che poi sarebbe arrivata fino all'India.

Lavorando al restauro del Castello in rovina, la missione italiana si è imbattuta prima in una croce nestoriana in bronzo. Dopodiché , in successione, sono emersi diversi reperti di ceramica sigillata, pezzi di notevole interesse che offrono un ampio ventaglio di simboli paleocristiani: croci, pani, pesci, uva, tralci, agnelli che si abbeverano.

"Con queste scoperte ora non sussistono più dubbi - sostiene Rossi Osmida -: Haroba Kosht è stata la più antica chiesa cristiana dell'Asia Centrale". Il primo impianto della chiesa, ricostruisce l'archeologo, "non era molto ampio e riflette il sistema delle cosiddette chiese a sala diffuse in Oriente nei primi secoli della nostra era.

Un secondo impianto, più massiccio, risale all'arrivo di un nucleo cristiano nestoriano a Nerv (V secolo) che, come rilevano i documenti dell'epoca, costruì una basilica nella cittadella e un monastero (il Castello in rovina) accanto al palazzo reale sasanide. Gli antichi documenti ci trasmettono anche il nome del fondatore: Bar Gheorghys". Dopo la discesa delle orde di Gengis Khan, che distrussero Merv per ben tre volte nel giro di pochi mesi, l'oasi venne abbandonata per due secoli e non tornò più agli antichi splendori. I Nestoriani si spostarono in Iraq e Siria. E finì la storia di quella chiesa lasciata nel deserto.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2011/06/04/visualizza_new.html_841306996.html?idPhoto=1


Fusione fredda: un'energia da matti! - Un cambiamento epocale.


L’atteggiamento dello Scienziato non dovrebbe mai essere quello di negare a priori un Evento. Dovrebbe, piuttosto, essere quello di dichiarare, eventualmente, che non possiede, allo stato attuale, una spiegazione scientifica. La Scienza, insomma, è fatta meno per negare, che per affermare.

Dai giorni della malaugurata “fusione fredda” di Fleischmann e Pons (1989), la comunità scientifica si è divisa. Una minoranza (che per comodità chiameremo “i Matti”) insiste ad affermare che qualcosa accadeva, in quegli esperimenti, e che quel qualcosa, anche se molto inferiore a quanto proclamato inizialmente, valeva la pena studiare. Una larga maggioranza (i Sani) afferma, invece, la totale inconsistenza del fenomeno. Nel ventennio successivo, i canali di informazione dei Matti hanno più volte riportato di anomale emissioni di energia, in condizioni diverse e difficilmente controllabili, con gradi diversi di attendibilità. Unico fattore comune a quasi tutte queste anomalie era il fatto che si verificavano in metalli idrogenati o deuterati: Palladio e Nichel, ad esempio. Questi metalli funzionano da “spugne” di Idrogeno (o Deuterio): lo catturano nella gabbia formata dai loro nuclei e ne assorbono l’unico elettrone fra quelli che formano i legami strutturali del metallo stesso (tecnicamente, elettroni di valenza).

Perché si parla di emissioni “anomale”? Perché la potenza prodotta in questi eventi appare molto più elevata di quanto ci si aspetta dalle reazioni chimiche. Reazioni nucleari, allora? No, perché semplici calcoli ed evidenze sperimentali su nuclei “nudi” (non facenti parte di una struttura solida) mostrano che tali reazioni nucleari sono talmente improbabili da non fornire alcun effetto pratico. Un bel dilemma, dunque. Sempre che non si pensi ad una gigantesca truffa trans-nazionale dei Matti, o ad una loro totale imperizia nell’effettuare le misure. A favore dei Sani, giocava fino a ieri il fatto che queste emissioni erano spesso elusive, di difficile ripetibilità, molto intense, magari, ma sostanzialmente imprevedibili. Quindi, difficilmente catalogabili come Fatti. I Fatti vanno distinti dagli Eventi: i primi sono ripetibili e controllabili, i secondi avvengono e basta. Da Galileo in poi, lo Scienziato si occupa dei primi ed esita a parlare dei secondi. Nel corso della storia, però, molti Eventi sono stati ricondotti alla categoria dei Fatti: i fulmini, le meteore, le comete, le eruzioni vulcaniche, i terremoti. Persino la manna biblica (pare). Proprio per questo, l’atteggiamento dello Scienziato non dovrebbe mai essere quello di negare a priori un Evento. Dovrebbe, piuttosto, essere quello di dichiarare, eventualmente, che esso non possiede, allo stato attuale, una spiegazione scientifica. La Scienza, insomma, è fatta meno per negare che per affermare.

Tornando all’argomento specifico, la situazione, fino a pochi anni fa, era che le emissioni anomale di energia si presentavano come Eventi (un po’ come le Madonnine che piangono lacrime di sangue), il che le esponeva al dubbio sulla loro autenticità (un Fatto è sicuramente reale, un Evento può essere simulato e manipolato) o, comunque, all’impossibilità pratica di accertare la concatenazione cause-effetti, che prevede, come condizione essenziale, la ripetibilità dell’esperimento. Oggi, la situazione appare radicalmente mutata. Studi condotti da Sergio Focardi (Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna), prima in collaborazione con Francesco Piantelli (Università di Siena), poi proseguiti da solo, hanno reso possibile un’emissione di energia da Nichel idrogenato, moderata, ma tale da non potersi spiegare in semplici termini chimici. Di recente, poi, un’apparecchiatura inventata e brevettata da Andrea Rossi, sempre basata sul Nichel idrogenato, ha permesso di produrre una potenza termica molto maggiore, variabile da 25 a 40 Kwatt, a fronte di un’immissione di potenza elettrica nell’ordine di centinaia di watt. Per intenderci: dalla potenza necessaria a tenere accese alcune lampadine ad incandescenza, si ottiene quella assorbita da 10 o 20 lavatrici. La durata delle emissioni supera certamente la decina di ore, né si è ancora rilevata traccia di esaurimento. L’effetto è riproducibile e controllabile.

In pratica, si è passati dall’Evento al Fatto, dal “si dice” al “si misura”. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna (Ennio Bonetti, Enrico Campari, Giuseppe Levi, Mauro Villa ed io), oltre a Sergio Focardi (in pensione come Professore Emerito) possono ora studiare l’apparecchiatura di Rossi in modo continuativo ed approfondito. Ci si offre, per la prima volta, una concreta possibilità di vederci chiaro. Stabilito con precisione come avviene il fenomeno (ecco l’importanza della ripetibilità e della controllabilità), si confida che, prima o poi, emergerà anche il perché. Posto che lo si accerti, ciò che rende affascinante l’effetto è che non esistono, a tutt’oggi, spiegazioni convincenti: qual è il “combustibile” che produce l’eccesso di energia? In quanto tempo verrà consumato? C’entra davvero l’energia nucleare? Questa è la curiosità dello Scienziato, la prima e migliore molla possibile verso una ricerca seria. Poi c’è la possibilità di un enorme impatto economico-ambientale. Cosa chiedere di più? Per una volta, mi sembra davvero il caso di dare ascolto ai Matti.

Loris Ferrari
Professore Associato di Fisica della Materia
Università di Bologna Alma Mater Studiorum

http://www.socialnews.it/ARTICOLI2011/ARTICOLI201105/fusione.html


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Esclusivo/ 7 nobili ragioni per scegliere la fusione fredda nucleare.

Servizio di Vincenzo Panella – Traduzione Sara Serraiocco.

Photo: Mats Lewan, Ny Teknik

La saga dell’ E-Cat, il reattore a fusione fredda inventato dall‘ Ing. Andrea Rossi continua ad accelerare ad un ritmo impressionante. La tecnologia e’ candidata a cambiare il modo di generare, distribuire ed utilizzare l’energia in ogni parte del mondo. La reazione utilizza un metallo, il nickel, che in natura è molto abbondante ed a basso costo, al contrario di altri tipi di tecnologie che utilizzano metodi molto più aggressivi e costosi sia per l’estrazione e la conversione dell’energia sia dal punto di vista tecnologico e di impatto ambientale. La reazione e’ pulita , non produce scarti ed in caso di incidente non rilascerebbe sostanze dannose nell’ambiente. Diverse compagnie si stanno interessando all’ E-Cat, sia in Europa che in America. Una di queste, la greca Defkalion Green Technologies costruirà in ottobre un impianto da 1Mw utilizzando diversi generatori connessi in serie. Pochi giorni fa è stato annunciato l’entrata in gioco di una società americana chiamata Ampenergo, che e’ situata negli Stati Uniti e pare che siano riusciti ad aumentare l’efficienza del reattore. L’Ampenergo sarà responsabile di costruire e distribuire i generatori nel nord e nel sud America, mentre la Defkalion si occuperà del mercato europeo. Sembra che la gara alla commercializzazione si terrà fra queste due compagnie. La cosa molto strana è che i media non sembrano essere interessati a questa tecnologia rivoluzionaria che potrebbe essere paragonata alla scoperta del fuoco. Le uniche fonti al momento sono le dimostrazioni tenute dal Prof. Focardi all’Università di Bologna ed il blog dell’ Ing. Rossi, dove di tanto in tanto rilascia qualche indizio in più sulla sua invenzione, ma rifiuta categoricamente di svelare quali siano i catalizzatori usati nel reattore. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, alla fine del 2011 potremmo comprare i primi generatori E-Cat per uso domestico.

Sette ragioni per adottare il catalizzatore di energia di Rossi (E-Cat)

Ci sono molte ragioni per sostenere l’adozione e la proliferazione della tecnologia E-Cat a “fusione fredda” di Andrea Rossi, tra cui la speranza di una soluzione ai nostri problemi energetici, la pulizia dell’ambiente, il ripristino dell’economia globale, e molto altro.

Di Hank MillsPure Energy Sistems -

Una rivoluzione a “fusione fredda” è in arrivo. Questa rivoluzione inarrestabile sposterà l’economia globale lontano dai combustibili tradizionali, come petrolio, gas naturale, carbone e anche combustibili convenzionali nucleari radioattivi come l’uranio. Invece di bruciare questi combustibili inquinanti, costosi, e potenzialmente pericolosi, il mondo inizierà ad utilizzare la tecnologia del catalizzatore di energia (E-Cat) di Andrea Rossi, tra le altre tecnologie energetiche pulite del tutto innovative che stanno emergendo. La sua tecnologia a “fusione fredda” testata, provata e convalidata utilizza solo piccole quantità di idrogeno e nichel in polvere per produrre grandi quantità di energia. Questa energia è prodotta in maniera pulita ed economica, senza emissione di inquinamento durante il processo.

La nostra civiltà ha davvero bisogno di questa tecnologia, per una lunga serie di motivi. Alcuni di questi motivi saranno menzionati in questo articolo. Come per ogni nuova tecnologia, ci sarà qualcuno che si opporrà alla sua implementazione e adozione , ma le ragioni che dovrebbero spingerci ad adottare questa tecnologia , sono molteplici , il nostro futuro, quello delle nostre famiglie e della nostra specie può dipendere dalla rapida proliferazione di questa tecnologia!

La lista non segue un ordine di importanza.

Ambiente

Stiamo inquinando il nostro mondo fino all’estremo. I gas di scarico delle automobili, e di altri veicoli, inquinano la nostra atmosfera rendendo l’aria quasi irrespirabile in molte aree urbane. La continua esposizione alle particelle di ozono e di fuliggine in aria può aumentare il rischio di malattie ai polmoni, infarto e ictus. Le fuoriuscite di petrolio, come nel recente disastro del Golfo del Messico, minacciano residenti costieri, la vita marina, e il cibo raccolto dagli oceani. A peggiorare le cose, i prodotti chimici (come Corexit) utilizzati nella pulitura di tali catastrofi sono spesso molto più tossici della stessa fuoriuscita di petrolio! Naturalmente gli esseri umani non hanno una piena comprensione di tutte le variabili che controllano il clima del nostro pianeta, le emissioni di anidride carbonica stanno salendo più in alto che mai. Le nazioni precedentemente non industrializzate stanno costruendo centrali elettriche e stanno consumando più petrolio, così come i cittadini stanno utilizzando veicoli a benzina per il trasporto. E mentre il livello della qualità della vita (forse) migliora per questi cittadini, il loro livello di consumo aumenta. Iniziano a comprare iPod, telefoni cellulari e computer. Tutti questi lussi richiedono energia per essere consumati nel loro processo di fabbricazione. Il risultato è che più CO2 e altri tipi di inquinanti vengono immessi nell‘ atmosfera.

La tecnologia E-Cat potrebbe essere utilizzata per ridurre drasticamente i livelli di inquinamento. Per iniziare, le unità a “fusione fredda” di Andrea Rossi potrebbero essere collocate nelle centrali già esistenti per generare il vapore di cui hanno bisogno per produrre energia. Invece di bruciare grandi quantità di trucioli di legno, petrolio, gas naturale, o uranio, potrebbero invece essere usate piccole quantità di nichel e di gas idrogeno. Nessun inquinamento di qualsiasi forma sarebbe emessa in atmosfera!

Un ridotto consumo di combustibili fossili si tradurrebbe in un minor numero di operazioni di perforazione sia a terra che in mare. La logica suggerisce che una minore attività di perforazione comporterebbe un minor numero di incidenti, come quello accaduto nel Golfo del Messico.

In questo scenario, potrebbero anche non essere affatto necessarie operazioni di perforazione del fondo marino. Il bisogno di gas “pericoloso” potrebbe potenzialmente essere eliminato in un periodo di tempo relativamente breve.

Il riciclaggio dei materiali è anch’essa un’operazione ad alta intensità energetica. Una fonte di energia economicamente quasi gratuita potrebbe rendere questa operazione economicamente più appetibile.

Forse potrebbero essere costruiti robot e macchine alimentati a fusione fredda per disseppellire i materiali riciclabili provenienti dalle discariche e dai cantieri. Il risultato potrebbe essere meno estrazione di materiali, che potrebbero aiutarci a conservare le nostre foreste e paesaggi naturali.

L’E-Cat ci offre un modo per ripulire il nostro pianeta. I veri ambientalisti, che si preoccupano per il nostro pianeta, dovrebbero supportare questa tecnologia e dovrebbero spingere per far sì che venga rapidamente e ampiamente implementata. Solo quei falsi ambientalisti, il cui obiettivo primario è quello di stabilire un potente governo mondiale che imponga le tasse sul carbone, leggi ambientali che violano la sovranità nazionale e regolamenti che strangolano l’economia, si opporranno alla tecnologia E-Cat.

Sicurezza e fine dell’energia nucleare convenzionale basata sulla fissione

Il recente disastro ambientale avvenuto nel complesso nucleare giapponese di Fukushima può esprimere chiaramente i pericoli delle centrali nucleari convenzionali. Come molte altre centrali nucleari, i reattori di Fukushima sono posizionati in un luogo particolarmente pericoloso.

Il Giappone è situato in un’area lungo un “anello di fuoco” che è una zona calda ad alto rischio di terremoti. Un terremoto di grandi dimensioni e/o tsunami può sottrarre la tensione elettrica che è necessaria per mantenere le barre di combustibile dei reattori ad una bassa temperatura, e scongiurarne la fusione. Anche i generatori possono essere danneggiati, causando un blackout totale. Come abbiamo visto a Fukushima, ciò può portare a perdite massicce di radiazioni nell’ambiente.

La radiazione proveniente da tali reattori ha una lunga vita e può portare a conseguenza devastanti per la salute. Alcune sostanze radioattive riversate nell’ambiente a causa di catastrofi come quella di Fukushima, possono rimanere pericolosamente radioattive per generazioni. A lungo termine, possono creare rischi di cancro elevati per centinaia o migliaia di anni. Si creano zone morte in cui case, aziende agricole e imprese devono essere definitivamente abbandonate. L’energia nucleare convenzionale è una cattiva idea, punto.

La buona notizia è che la fusione fredda di nickel-idrogeno è completamente sicura. L’E-Cat di Andrea Rossi utilizza questo tipo di reazione. A differenza dei convenzionali reattori nucleari a fissione che utilizzano uranio e plutonio, all’interno del contenitore del reattore non viene immesso alcun materiale radioattivo. Solo polvere di nickel stabile e non radioattiva viene aggiunta al gas di idrogeno. Inoltre, quando l’E-Cat ha bisogno di essere rifornito, non ci sono rifiuti radioattivi da gestire. Durante il funzionamento di un E-Cat vengono prodotte solo piccole quantità di radiazioni. Questa radiazione a bassa energia può essere schermata totalmente con un paio di centimetri di piombo.

Nel peggiore dei casi, il contenitore del reattore di unità E-Cat potrebbe creparsi in un terremoto o altre catastrofi ambientali,tuttavia, in una situazione del genere non ci sarebbe bisogno di evacuare la zona, dal momento che nessun rifiuto radioattivo è prodotto dalla fusione fredda di idrogeno-nickel, non c’è nessun disastro radioattivo da fronteggiare. Inoltre, la reazione della fusione cesserebbe non appena si formasse la crepa e l’idrogeno sarebbe scaricato dal sistema.

In buona sostanza, non c’è più bisogno di energia nucleare basata sulla convenzionale fissione. La tecnologia a fusione fredda (o LENR) di Andrea Rossi può sostituire tutte le centrali nucleari (come quelle a Fukushima) sul pianeta. Oltre a eliminare un potenziale rischio di sicurezza, ci sarebbero considerevoli riduzioni dei costi. Il nickel è molto più economico rispetto all’uranio e meno costoso da trasportare, conservare e gestire. Il risparmio si potrebbe riflettere sul consumatore che acquista energia elettrica dalla centrale!

La Recessione Globale

Il mondo è nelle fasi iniziali di una recessione globale che potrebbe facilmente trasformarsi in una depressione. Come si può notare, le cause di questa recessione sono ampiamente trattate su Internet. Alcune idee ricorrenti sono l’eccessivo coinvolgimento del governo nell’economia, la spesa fuori controllo, la continua stampa di denaro da parte della Federal Reserve, i tassi di interesse artificialmente bassi che la FED ha stabilito per così tanto tempo, e ovviamente, l’aumento dei prezzi del petrolio.

Ridurre le dimensioni del governo, tagliare la spesa (soprattutto per le azioni militari), eliminare la Federal Reserve, convincere i politici a consentire il libero mercato per apportare correzioni potenzialmente dolorose, non accadranno dall’oggi al domani. L’unica soluzione rapida potrebbe essere per il Partito Repubblicano di nominare un costituzionalista come loro candidato alla presidenza per il 2012. Un candidato ideale che sosterrebbe il libero mercato potrebbe essere il deputato Ron Paul del Texas. Naturalmente, a causa degli innumerevoli guerrafondai che ci sono nel partito repubblicano, questa potrebbe essere una proposta stimolante!

Una cosa che potrebbe fare la differenza per l’economia è una rapida proliferazione della tecnologia E-Cat. La tecnologia produce una notevole quantità di energia con piccole quantità di nichel in polvere a basso costo. Cento grammi di polvere di nichel (e circa la stessa quantità di idrogeno) può alimentare una E-Cat da 10 kW per un minimo di sei mesi. Per produrre la stessa quantità di corrente un generatore convenzionale consumerebbe migliaia di dollari di carburante, mentre l’E-Cat ne impiegherebbe solo qualche dollaro (in questo caso parliamo di numeri con una sola cifra).

Tale forte riduzione del costo dell’energia potrebbe migliorare quasi ogni aspetto della nostra economia. Primo, le bollette elettriche di tutti potrebbe diminuire, non appena le centrali elettriche si convertissero dalla combustione di enormi quantità di carbone al consumo di piccole quantità di polvere di nichel e idrogeno. Naturalmente il costo del carburante non è l’unico componente nella determinazione del costo dell’energia elettrica, ma è una componente molto significativa. E ‘facile vedere una situazione in pochi anni in cui il prezzo orario di chilo-watt di energia elettrica è ridotto a metà. Ciò avverrebbe a vantaggio di ogni individuo, famiglia e impresa. Si potrebbe utilizzare il denaro risparmiato in un certo numero di modi diversi per stimolare ulteriormente l’economia.

Attualmente, il costo de petrolio è di circa 110 dollari al barile. Senza una nuova e abbondante forma di energia, il prezzo è destinato solo a salire. Quando l’E-Cat e altre tecnologie emergenti verranno incorporate in tutti i tipi di prodotti come auto, treni, scaldabagni e altri, il prezzo del petrolio potrebbe scendere drasticamente. Se il mondo spingesse questa tecnologia con abbastanza forza, fra dieci anni il prezzo dell’energia potrebbe essere dimezzato o addirittura ridotto di dieci volte.

Proviamo a prendere in considerazione per un momento un mondo in cui l’energia sia economica, i veicoli possano essere alimentati da piccole quantità di polvere di nichel,ed il prezzo di ogni singolo bene e servizio scendesse grazie ad un’energia così conveniente. Una situazione simile apporterebbe benefici enormi all’economia globale. Una nuova era di prosperità e di progresso scientifico potrebbe cominciare! Un altro vantaggio ancora più economico che proviene dalle tecnologie emergenti per l’energia libera, tra cui la E-Cat, sarà la miriade di posti di lavoro che si creeranno nella produzione, distribuzione, vendita, e tutti gli aspetti ausiliari coinvolti.

Più pace e meno guerra

Le Nazioni entrano in guerra l’una contro l’altra per un sacco di motivi. Questo è molto spiacevole, in quanto tali conflitti creano molta sofferenza umana, spreco di risorse e danneggiano l’ambiente. Una delle ragioni più comuni per cui le nazioni vanno in guerra, è per le risorse , in particolare le risorse energetiche.

Nella nostra epoca attuale, il Medio Oriente produce una grande quantità di petrolio che viene spedito in giro per il mondo per alimentare la moderna civilizzazione. Questo rende la zona una polveriera per il conflitto, come dimostrato in modo chiaro nel corso dell’ultimo decennio, e in particolare degli ultimi mesi. E ‘abbastanza ovvio che una delle ragioni principali per cui gli Stati Uniti sono entrati in guerra con l’Iraq è a causa delle loro riserve di petrolio. La NATO probabilmente non starebbe bombardamento la Libia, se la nazione non producesse petrolio. L’E-Cat potrebbe rendere tutti questi paesi produttori di petrolio molto meno significativi, perchè il petrolio non sarebbe più così importante o di valore.

Con una minore attenzione al Medio oriente e agli altri Paesi produttori di petrolio, la grandiosa e ridicolosamente costosa macchina militare degli Stati Uniti potrebbe essere ridimensionata. Invece di essere una forza militare offensiva, I rami militari potrebbero spostare la loro attenzione per fornire un’efficace difesa nazionale. Mantenendo l’esercito qui, ai confini degli Stati Uniti (invece che in giro per il mondo, in un centinaio di nazioni diverse) centinaia di miliardi di dollari potrebbero essere risparmiati ogni anno. Inoltre, innumerevoli conflitti e operazioni militari potrebbero essere evitati.

La tecnologia della fusione a freddo di Andrea Rossi è uno strumento che potrebbe unire l’umanità insieme per la causa comune di costruire una civiltà migliore. Potrebbe permetterci di lavorare per un futuro più pacifico, costruttivo e pieno di speranza! Forse, invece di sentire parlare dell’ultima zona di guerra, al telegiornale la sera, potremmo ascoltare come scendono I tassi di povertà e come le nazioni lavorino insieme per migliorare le condizioni di vita dei loro cittadini!

Una riduzione dello scetticismo patologico

La comunità scientifica, quando si tratta di tecnologie esotiche che violano le cosiddette “leggi della fisica” diventa una specie di setta. Invece di accogliere il successo di migliaia di esperimenti di successo sulla fusione fredda che sono stati effettuati negli ultimi venti anni all’incirca, hanno incessantemente cercato di respingere la fusione fredda come pseudoscienza. Indipendentemente dalla qualità dei dati forniti a sostegno della fusione fredda, si preoccupano di dare un nome a tutte le ridicole parti coinvolte nella ricerca.

Patologici oppositori scettici come Bob Park hanno chiamato i ricercatori della fusione fredda dei serpenti venditori di petrolio, ciarlatani, e promotori della scienza “voodoo”. Nel processo di condanna della ricerca sulla fusione fredda, hanno attaccato ugualmente altre nuove tecnologie. Nikola Tesla ha affrontato tale scetticismo durante la sue epoca, ma dubito abbia dovuto affrontarne di spietati, rudi e dogmatici, come quelli che esistono oggi. Invece di una scienza moderna che promuova un pensiero critico ma aperto, hanno creato un’atmosfera di terrore che fa sì che gli scienziati evitino di riportare i risultati di test controversi, teorie e scoperte. È ovvio che i poteri vengono utilizzati da tali scettici a loro vantaggio, in quanto parte del loro piano per sopprimere le nuove tecnologie. Le tecnologie come la fusione fredda danno “potere alla gente” e lo strappano al governo, corporazioni e gli attuali baroni del potere.

Promuovendo l’adozione ampia e rapida della tecnologia E-Cat stiamo esponendo una “reale tecnologia” che viene negata, condannata e ridicolizzata dagli scettici. Si tratta di qualcosa che avremmo potuto adottare venti anni fa, se tali scettici avessero chiuso la bocca e tenuto la mente più aperta.

La proclamazione della verità sulla fusione fredda potrebbe ispirare una nuova generazione di ricercatori, ingegneri e scienziati ad essere più aperti delle precedenti generazioni. Questa mancanza di scetticismo eccessivo potrebbe far sì che la prossima ondata di nuove tecnologie possa essere adottata rapidamente e con minore resistenza. Forse le prossime generazioni saranno in grado di imparare dal passato, ed evitare gli errori commessi dagli scettici del nostro tempo.

Esplorazione dello spazio

La nostra civiltà ha tutte le sue “uova” in un paniere (il pianeta che chiamiamo terra). Se accadesse un cataclisma come un asteroide, un intenso getto solare, o una pestilenza estremamente letale , la nostra specie potrebbe essere portata sull’orlo dell’estinzione. È urgente espandersi oltre questo pianeta e creare colonie da qualche altra parte nel nostro sistema solare (per iniziare) e altrove.

Al momento, la migliore tecnologia per diffondere l’umanità attraverso l’universo è rinchiusa in progetti in nero. Esiste la tecnologia per il controllo della gravità, l’inerzia, la massa, e tutti gli altri aspetti del nostro universo. Anche se sarebbe meraviglioso se tutte queste tecnologie potessero venire rilasciate già da domani, sperare che avvenga per spontanea volontà di chi le custodisce, è improbabile.

Grazie al supporto della tecnologia della fusione fredda potremmo ottenere almeno una nuova tecnologia sul mercato. L’emergere di questa potrebbe potenzialmente ispirare il rilascio di energia da parte di altre tecnologie. Come minimo, ci si potrebbe rendere conto che c’è un modo per sfruttare le forze abbondanti e inesauribili della natura a beneficio dell’umanità. Tali forze potrebbero anche includere viaggi nello spazio sicuri e veloci!

Ci sono alcuni inventori che stanno sviluppando tecnologie anti-gravità e a propulsione che, come la fusione fredda, sono stati emarginati dalla scienza ufficiale. Se questi avessero il giusto supporto che meritano, potrebbero finalmente fornire all’umanità queste tecnologie.

Anche da sola, la fusione fredda potrebbe servire come fonte di energia per le colonie sulla Luna, Marte, o anche oltre. Con una potenza illimitata, l’estrazione mineraria, la produzione di coltivazioni per l’alimentazione, la costruzione e la manutenzione dei sistemi di supporto vitale potrebbero essere resi più facili. E ‘anche possibile che la fusione fredda possa in qualche modo essere costruita in una tecnologia di propulsione. La fusione calda è stata spesso teorizzata come un modo per accorciare un viaggio su Marte da anni in pochi mesi. La fusione fredda potrebbe essere utilizzata in un modo simile?

Speranza

Le attuali condizioni di salute del pianeta sono tragiche, carestie, malattie, morte, e guerra sono ovunque. Stiamo inquinando il nostro pianeta, distruggendo l’ambiente, e uccidendo i membri della nostra specie. Se una persona seguisse solo le notizie provenienti dalle fonti ufficiali (invece dei media alternativi), ci sarebbero poche speranze per un mondo migliore. Sembra non esserci una fine alle lotte tra le nazioni, nessuna tecnologia in grado di salvarci all’orizzonte , solo maggiore sofferenza che cresce all’aumentare della popolazione.

La tecnologia E-Cat di Andrea Rossi può portare alla nostra specie qualcosa di cui abbiamo disperatamente bisogno più di tutto in questo momento, ovvero la SPERANZA:

L’E-Cat dà speranza per una nuova fonte di energia che sostituisca i combustibili tradizionali.

L’E-Cat dà speranza per un ambiente più pulito.

L’E-Cat dà speranza per un’economia globale rinnovata.

L’E-Cat dà speranza per la cooperazione tra le nazioni, invece che guerra

L’E-Cat dà speranza per un mondo con meno scettici a frenare il progresso.

L’E-Cat dà speranza per un mondo in cui non ci sono limiti al progresso tecnologico.

Forse la cosa più importante, è che l’E-Cat dà speranza per un mondo in cui la civiltà umana sopravvive al di là di questa fase iniziale di infanzia, e alla fine si espande oltre i confini della nostra preziosa ma limitata sfera blu che chiamiamo Terra.

http://ildemocratico.com/2011/05/26/esclusivo-7-nobili-ragioni-per-scegliere-la-fusione-fredda-nucleare/