giovedì 10 ottobre 2013

Nobel Letteratura ad Alice Munro.

Alice Munro
Il Nobel alla Letteratura 2013 è stato assegnato alla scrittrice canadese Alice Munro, che lo scorso luglio, a 82 anni, ha annunciato di ''non voler più scrivere'', sulla scia di Philip Roth - che era anche tra i favoriti al riconoscimento.
Munro, vittoria porta attenzione su Canada- All'annuncio del conferimento del Nobel per la letteratura Alice Munro ha alzato la bandiera con l'acero: "Sono grata e felice", ha detto la signora del racconto, e particolarmente felice che vincendo questo premio si attirera' l'attenzione sugli scrittori del Canada". La dichiarazione della Munro e' stata raccolta dalla sua casa editrice anglosassone Penguin Random House. E' la prima volta nella storia dei Nobel che un canadese vince per la letteratura, come ha fatto notare alla rete tv Cbc Douglas Gibson, l'editor della scrittrice: "E' una meravigliosa notizia per noi: il Canada ha vinto". E' anche la prima volta che il comitato dei Nobel premia un autore che non ha scritto altro che racconti.
Munro, di cui Mondadori ha da poco pubblicato un Meridiano, ha ricevuto il Nobel perchè ''maestra del racconto contemporaneo'', come spiega la motivazione dell'Accademia Reale Svedese.
torna per Einaudi raccolta esordio  - La raccolta d'esordio di Alice Munro, 'La danza delle ombre felici', uscita in Canada nel 1968, torna il 22 ottobre in libreria, con la nuova traduzione di Susanna Basso, nei Supercoralli Einaudi, che sta ripubblicando l'intera opera della scrittrice canadese, Premio Nobel per la Letteratura 2013. Sono quindici storie, uscite per La Tartaruga negli anni Novanta, con cui la Munro vinse il primo dei tre prestigiosi 'Governor General's Literary Award' che le sono stati assegnati. Nel racconto che apre il libro 'La pace di Utrecht' - "la prima storia che dovevo assolutamente scrivere" dice la scrittrice - la Munro affronta il faticoso rapporto con la madre malata di Parkinson, mentre nella storia che dà il titolo alla raccolta l'esecuzione del brano di Gluck accompagna l'irrompere di un miracolo, impensabile quanto inutile, nella più grigia e desolata quotidianità. In una fattoria adibita ad allevamento delle volpi si svolge invece 'Maschi e femmine'. Si ritrovano così in questo esordio luoghi, situazioni, ambientazioni, case e sentimenti che la Munro ha continuato ad esplorare nel tempo facendone il nucleo centrale delle sue storie con la sua scrittura affilata e priva di fronzoli e retorica. E si ritrovano anche gli echi della cittadina dell'Ontario, Wingham, dove la scrittrice è cresciuta.

Le parole sono importanti (parafrasando una frase non mia).



Di alcune parole,  non si conosce bene il significato.

"Fascista", ad esempio, è chi interpreta i rapporti sociali come rapporti di forza e quindi con prepotenza e intolleranza...in che modo potremmo attribuirla a Grillo più che a Berlusconi che tiene sotto scacco l'intero paese per scopi personali? 
Fascista, pertanto, è il governo che ci manda contro le forze dell'ordine quando contestiamo una legge che non condividiamo o contro la costruzione di opere "incivili" come inceneritori, TAV, centrali nucleari...
I nostri governanti ed i loro servi-pennivendoli farebbero meglio ad imparare il significato delle parole prima di utilizzarle impropriamente.


Il nostro è l'unico paese in cui, quando si discute una legge da approvare, non si pensa al bene che potrebbe arrecare alla cittadinanza, bensì a quali benefici apporterebbe a chi la propone in parlamento.

Anche la parola "Democrazia", che è "governo del popolo", è poco conosciuta, e la Costituzione lo sancisce nel primo articolo che recita:

- L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.  
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. 

Quante volte, chi dovrebbe rispettare e onorare questa regola fondamentale, i nostri mandatari soggetti che agiscono in vece e per conto del loro mandante e si impegnano a rispettare il mandato ricevuto - l'ha ignorata e violata?

Tantissime. 

A cominciare, per fare un esempio, dalla legge elettorale. 
Legge pensata e approvata per favorire chi non vuole governare democraticamente, cioè con la piena approvazione del "popolo sovrano", bensì con pieni poteri "ad libitum et sine die".
Possiamo, pertanto, ritenere che la nostra sia una democrazia applicata?
Io non credo.

E poichè siamo noi la forza portante del paese, dobbiamo protestare, ribellarci alle continue vessazioni, coercizioni che ci impongono senza tenere conto delle nostre opinioni.

Siamo sotto un regime dittatoriale, e non è questa la forma di governo che abbiamo scelto di avere.