giovedì 19 dicembre 2019

Amenità





GIUSTIZIA & IMPUNITÀ Fallimento Banca Base di Catania, arrestati il presidente e il direttore generale: sono accusati di bancarotta. Diciotto persone indagate.

Fallimento Banca Base di Catania, arrestati il presidente e il direttore generale: sono accusati di bancarotta. Diciotto persone indagate

I reati ipotizzati, a vario titolo, dalla Procura distrettuale di Catania per gli arrestati e i 18 indagati, sono, in concorso, bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio. 
Sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di aver pilotato il fallimento della Banca di Sviluppo Economico di Catania (Banca Base) il presidente del Cda, Piero Bottino, di 63 anni, e il direttore generale, Gaetano Sannolo, di 47. L’operazione è stata condotta dai militari della guardia di finanza di Catania e dal nucleo speciale di polizia valutaria nell’ambito dell’inchiesta sul crak dell’istituto di credito che vede indagate anche altre 18 persone.
I reati ipotizzati, a vario titolo, dalla Procura distrettuale di Catania per gli arrestati e i 18 indagati, sono, in concorso, bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio. Al centro dell’inchiesta lo stato d’insolvenza della Banca Sviluppo Economico s.p.a. dichiarato dal Tribunale civile di Catania nel dicembre 2018 e confermato in appello nell’aprile 2019. L’operazione delle Fiamme Gialle, denominata “Fake Bank’, secondo l’accusa, avrebbe consentito di “tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della ‘fallita’ banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza”.

'Ndrangheta, maxi blitz dei Cc: 334 arresti.

Giancarlo Pittelli © ANSA
Giancarlo Pittelli. (ansa)

Disarticolate tutte le cosche del Vibonese in Italia e all'estero. 

Politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni figurano tra i 334 arrestati della maxi operazione condotta all'alba dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Tra loro anche l'avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli. 
L'operazione 'Rinascita-Scott' ha disarticolato tutte le organizzazioni di 'ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose.
Contestualmente all'ordinanza di custodia cautelare, i carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro. L'imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d'Italia dove la 'ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria di Catanzaro. Nell'operazione sono impegnati 2500 carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali che in queste ore stanno lavorando sul territorio nazionale supportati anche da unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili, da mezzi aerei e unità cinofile.   

"Tangenti per diventare ufficiali" Un lungo elenco di 82 indagati. - Riccardo Lo Verso


La scuola di abilitazione "De Santis".

Maxi inchiesta sugli esami di abilitazione professionale per lavorare sulle navi.

PALERMO - Il blitz scattò due anni fa. Cinque persone agli arresti domiciliari, quattro con il divieto di dimora e tre con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Ora si scopre che sotto inchiesta ci sono in tutto ottantadue persone che hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesco Gualtieri.

Sono numeri da maxi inchiesta quelli venuti fuori dalle indagini dei finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria e della capitaneria di Porto di Palermo. Tra gli indagati ci sono dipendenti dipendenti della stessa Capitaneria e docenti dell'Istituto nautico. Avrebbero pilotato in cambio di tangenti gli esami di abilitazione professionale per lavorare sulle navi. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione di segreto d'ufficio e falsi ideologici in atto pubblico.

L'indagine ruotava attorno alla scuola di formazione marittima "Studio De Santis", di via Francesco Crispi, all'ingresso del porto di Palermo, abilitata dal ministero a rilasciare l'attestato necessario per lavorare sui mercantili e a bordo della navi da crociera. 

Pagando fino a mille euro i candidati avrebbero avuto la certezza di superare le prove indette dalla direzione marittima per ottenere l'abilitazione. Come? Conoscendo in anticipo le risposte. Almeno cinquanta gli episodi in cui i candidati sarebbero stati avvicinati durante i pre corsi per diventare primo ufficiale di coperta o di macchina.

Dell'elenco degli indagati fanno parte Giovanni Paterna (direttore di macchina e componente della commissione esaminatrice), Raffaella De Santis (della omonima scuola di formazione), Leonardo Busalacchi (impiegato della Capitaneria di Porto), Giuseppe Tarantino (direttore di macchina) Antonino Lupo (maresciallo luogotenente della Capitaneria di Porto), Giosuè Messina (capitano di vascello), Flavio Gambino (sottotenente di vascello), Caterina Morello (Studio De Santis), Annarita Iadanza (docente del Nautico)

E poi c'è un lungo elenco di candidati originari di tante città siciliane e del resto d'Italia: Maria Arrigo, Alessandro Astarita, Vincenzo Aurelio, Rosario Barbagallo, Antonio Barletta, Emanuele Bartholini, Antonino Bartolone, Antonio Bonanno, Ignazio Bono, Leonardo Busalacchi, Antonio Camello, Federico Camilleri, Andrea Certa, Calogero Cipollina, Gabriele D'Aleo, Raffaella De Santis, Giuseppe Di Bella, Alexandro Di Bono, Concetto Di mauro, Letterio Di Perri, Andrea Di Stefano, Antonino Esposito, Giuseppe Firetto, Vincenzo Formisano, Calogero Galati, Flavio Gambino, Andrea Gebbia, Paolo Giacalone, Letterio Gismondo, Riccardo Giunta, Annarita Iadanza, Patrizia Laria, Benedetto Lo Galbo, Alessandro Loreto, Antonio Lupo, Filippo Macaluso, Antonino Maltese, Fabrizio Marchese, Mariano Martino, Giovanni Mennella, Antonino Messina, Giosuè Messina, Fabrizio Milone, Davide Mocata, Carmela Moncada, Daniele Montalto, Caterina Morello, Angela Musso, Fabio Palino, Giovanni Paterna, Federico Pernice, Davide Pirrone, Francesco Polizzi, Domenico Pollino, Giuseppino Procopio, Piero Raccuglia, Henry Ricca, Gaetano Rizzo, Bonaventura San Paolo, Leonardo Schiano Di Zenise, Francesco Schiavone, Alessandro Schirò, Paolo Scolaro, Antonio Scrima, Domenico Seidita, Chiara Sinagra, Silvio Siviero, Alessandro Sofia, Emmanuele Spitaliere, Salvatore Stella, Giuseppe Tarantino, Pietro Tempesta, Corrado Tinè, Gianpaolo Tropea, Benedetto Turturici, Pietro Valguarnera, Antonino Vassallo, Orazio Virgitto, Carmelo Virgitto, Francesco Paolo Vitale, Marco Vizzini, Antonino Zaccaria.


https://livesicilia.it/2019/12/18/tangenti-per-diventare-ufficiali-un-elenco-di-82-indagati_1107303/