martedì 10 aprile 2018

Boom di portaborse all’Ars, Corte dei conti: "Assunzioni ingiustificate, danni per l'erario". - Antonio Fraschilla

Boom di portaborse all’Ars, Corte dei conti: "Assunzioni ingiustificate, danni per l'erario"

I capigruppo convocati stamani . Forza Italia ha 32 portaborse per 13 deputati, i 5 stelle 24 per venti deputati, il Pd 34 per 11 deputati, i Popolari 21 per sei onorevoli. 

I capigruppo dell’Ars seduti in prima fila nella sala udienze della Corte dei conti. Convocati dopo il boom di portaborse assunti senza alcuna motivazione, con stipendi non agganciati alle reali qualifiche: si va dalla figlia del consigliere comunale assunta come addetta all’antincendio alla portaborse con terza media e stipendio da dirigente. Già 300 i contratti esterni nonostante i deputati siano diminuiti da 90 a 70. Il presidente della sezione controllo Maurizio Graffeo apre l’udienza. Presenti tutti i capigruppo: Giuseppe Lupo del Pd, Valentina Zafarana dei 5 stelle, Giuseppe Milazzo di Forza Italia, Alessandro Arico’ di Diventerà Bellissima, Catalfamo di Fdi, Carmelo Pullara sei Popolari autonomisti, Nicola D’Agostino di Sicilia futura e Cateno De Luca dei gruppo misto. 

La relazione dei magistrati è dura e chiede lumi sui collaboratori cosiddetti stabilizzati all’Ars, un bacino di 80 persone, e sui portaborse esterni.
5 stelle . “Sui 5 stelle c’è un problema di elevati stipendi di alcuni dipendenti del gruppo tra gli ‘stabilizzati”, dice il magistrato Di Pietro. Zafarana: “I rilievi sono stati presi in considerazione e va precisato che nessuno ci aveva comunicato le nuove regole , ci adegueremo subito. Non capiamo perché non ci sia stata una comunicazione ufficiale. Noi abbiamo 21 contratti esterni e tre tra gli stabilizzati”. 

Forza Italia. “Nel caso del gruppo Forza Italia - dicono i magistrati - non è chiaro che tipologie di contratti sono state fatte”. Milazzo si difende :”Per la pianta organica e delle figure abbiamo chiesto ad un esperto e ci siamo parametrari alla Camera. Ad oggi abbiamo tredici stabilizzati e 19 esterni, in tutto 32 per 13 deputati”.
Pd. “I dem hanno rispettato la norma sul rendiconto “, dicono i magistrati. Lupo:”Abbiamo 18 stabilizzati e 16 portaborse esterni”. In tutto 34 per 11 deputati. 
Diventerà bellissima. Arico’ assicura:”Adegueremo i contratti - dice - ma diteci cosa fare sugli stabilizzati, che sono circa 80. Abbiamo l’obbligo di assumerli ?
Abbiamo già ricevuto diffide da parte di stabilizzati che non abbiamo assunto. Noi abbiamo 11 stabilizzati e 9 esterni”. 
Popolari e autonomisti . “Hanno 31 tra stabilizzati ed esterni”, dice il magistrato Di Pietro . Il gruppo è composta da sei deputati . Pullara: “ Non avevamo punti normativi certi di riferimento - dice Pullara - abbiamo fatto uno studio sulle necessità del gruppo e abbiamo fatto al momento 9 stabilizzati e 12 portaborse”.
Udc. Interviene la deputata Eleonora Lo  Curto: “Noi ad oggi abbiamo 8 contratti e solo tra gli stabilizzati”. 


http://palermo.repubblica.it/politica/2018/04/10/news/boom_di_portaborse_all_ars_corte_dei_conti_assunzioni_ingiustificate_danni_per_l_erario_-193471942/


Tangenti sanità Milano, 4 primari e un imprenditore arrestati. L’intercettazione: “Il Pini è l’ospedale più facile”. - Giovanna Trinchella

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Quote della società - di cui erano soci occulti - e i relativi utili, sponsorizzazioni per la partecipazione a programmi televisivi, contratti di consulenza, royalties per la vendita di prodotti sanitari, pagamenti delle spese per la partecipazione a congressi, ma anche promesse di prestiti o la sistemazione per i figli. Queste le mazzette, secondo gli investigatori, per i camici bianchi.

Quote della società – di cui erano soci occulti – e i relativi utili, sponsorizzazioni per la partecipazione a programmi televisivi, contratti di consulenza, royalties per la vendita di prodotti sanitari, pagamenti delle spese per la partecipazione a congressi, ma anche promesse di prestiti o la sistemazione per i figli. Avevano questa forma le tangenti pagate da un imprenditore versate a quattro primari e un direttore sanitario che in cambio favorivano l’acquisto dei prodotti – soprattutto ortopedici – delle società di un imprenditore di Monza.
Gli arrestati. Indagine partita dopo l’arresto di Norberto Confalonieri.
Ed è per questo che questa mattina i militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno arrestato per l’Istituto Ortopedico Pini-Cto, Paola Navone, direttore sanitario, Giorgio Maria Calori, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia ortopedica riparativa e Carmine Cucciniello, direttore dell’Unità di ortopedia correttiva. Per il Galeazzi, Lorenzo Drago direttore laboratorio analisi e Carlo Luca Romanò responsabile di chirurgia ricostruttiva. Tutti ai domiciliari, mentre per l’imprenditore Tommaso Brenicci, il gip di Milano Teresa De Pascale ha disposto il carcere. L’accusa per tutti è di corruzione così come contestata dai procuratori aggiunti Eugenio Fusco e Maria Letizia Mannella. Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip Teresa De Pascale ricostruisce le assegnazioni di forniture di protesi ortopediche e apparecchiature mediche al Galeazzi e al Gaetano Pini, che sono i due più importanti ospedali milanesi specializzati in ortopedia. Il secondo è interamente pubblico, mentre il primo è privato convenzionato e fa parte del gruppo San Donato della famiglia Rotelli che l’aveva rilevato dal gruppo Ligresti dopo il tracollo seguito all’incendio della camera iperbarica alla fine degli anni novanta. La nuova inchiesta è partita dall’indagine su Norberto Confalonieri, ex primario del Pini Cto, arrestato lo scorso anno.
Le partecipazioni nelle società dell’imprenditore.
Sei le società su cui ha hanno indagato le Fiamme Gialle: la Absool medica srl, Orbital High Tecnologies srl, Eon Medica srl, Bio-Cores rl, Kubik Medical srl, e 41 srl (il cui capitale sociale è ripartito tar Eon Medica, Best Patient, Life, Biomed Device, Flame). Gli investigatori hanno scoperto per esempio che che la Best Patient è riferibile alla moglie Romanò, mentre la Flame è riconducibile a Drago e che Matteo Cucciniello, risulta a sua volta “aver percepito – scrive il gip nell’ordinanza – redditi da società riconducibili a Brenicci”. Tra il 2012 e il 2014 l’ospedale Pini avrebbe acquistato prodotti per 2 milioni e 861mila euro. Soldi facili a quanto pare. “Il Pini è l’ospedale più facile del mondo … perché non ci sono gare, se sei amico di un chirurgo usi i prodotti che vuole, cioè è tutto libero, tutto libero!”. E infatti il nosocomio, secondo le indagini, garantisce mediamente il 59% dei ricavi ottenuti negli ultimi anni dal gruppo Brenicci.
Ai domiciliari la dirigente dell’Anticorruzione.
Il Piano Anticorruzione verrà attuato al Pini al più presto” aveva detto  Navone il 27 marzo 2017, nel corso della trasmissione televisiva “Porta a Porta”, dopo l’arresto di Confalonieri. “Abbiamo fornito alle autorità che ce l’hanno chiesta – aveva spiegato Navone, 60 anni, che è stata, tra le altre cose, anche responsabile del Noc (Nucleo operativo di controllo della Asl di Milano) – la lista di tutte le attività sugli impianti protesici, che fanno parte di un flusso di dati che è controllato”. Navone venne anche sfiorata da un’inchiesta di una decina di anni fa che riguardava presunte falsificazioni di cartelle cliniche per rimborsi sanitari all’ospedale San Carlo. Quel processo si concluse con l’assoluzione degli imputati.

Don Mazzi: "Lele Mora e Corona? Ho perso tempo con loro. Fabrizio si sente una divinità, niente di autentico in lui".



"Berlusconi? Non venne, perché gli avrei fatto pulire i bagni come a tutti gli altri".


"Lele Mora e Fabrizio Corona? Mi hanno fatto perdere tempo. Fabrizio ero convinto di portarmelo a casa, ma si sente la divinità di se stesso. È personaggio anche quando si pente, non c'è niente di autentico in lui. Non lo voglio più". Nel 1984 Don Mazzi ha fondato Exodus, una comunità che oggi conta 40 sedi e si dedica al recupero di tossici, prostitute e criminali. In un'intervista al Corriere della sera, il prete 88enne traccia un bilancio della sua opera e ricorda alcuni degli ospiti conosciuti nel corso della sua attività.
Si legge sul Corriere:
"Berlusconi? Non venne, perché gli avrei fatto pulire i bagni come a tutti gli altri. Pietro Maso, era una bestia e non è cambiato per niente. Invece, Milena De Giambattista, una delle ragazze che uccisero la suora in Valchiavenna, è cambiata molto. Le donne cambiano di più, hanno più sensibilità, risorse, presa. Erika De Nardo? Le sono stato accanto per dieci anni e non so ancora chi sia. Tutte le volte che abbiamo affrontato il racconto dell'omicidio, iniziava a tremare, andava in choc. Non ho avuto il coraggio di andare avanti perché Vittorino Andreoli mi aveva detto che, a quel punto, lei poteva preferire il suicidio".
Don Mazzi si definisce un "ribelle". Contrario a una religione che è regola, prima di essere fede, a una Chiesa che comanda più del Vangelo. E su alcune posizioni ufficiali della dottrina cristiana, prende le distanza.
Le unioni civili? L'amore è amore. Ognuno nasce per amare e essere amato. Aggiungo: per desiderare ed essere desiderato. Desiderare non è peccaminoso. Il peccato lo abbiamo messo di mezzo noi. Io non sono mai stato innamorato, ho avuto delle simpatie, ma non capisco perché i preti non possano sposarsi.