sabato 15 agosto 2015

COUNTERPUNCH: IL COSTO SOCIALE DEL CAPITALISMO. - Paul Craig Roberts

Craig Roberts su Counter Punch denuncia la desolante realtà americana, in cui i grossi interessi corporativi riescono, spesso con il silenzio o la complicità delle corrotte istituzioni pubbliche che essi stessi manovrano, a macinare profitti scaricando i costi sulla collettività. Se questo è l’esito di un processo di produzione capitalistica teoricamente regolamentato, figuriamoci l’esito di un ipotetico capitalismo deregolamentato. 
di Paul Craig Roberts, 12 agosto 2015
Poche o nessuna grande azienda assorbe l’intero costo delle proprie operazioni. Le aziende gettano molti dei propri costi sull’ambiente, sul settore pubblico, e su terzi da cui sono ben distanti. Per esempio, 3 milioni di galloni di rifiuti tossici liquidi sono recentemente fuoriusciti da una miniera in Colorado e si sono riversati in due fiumi nello Utah e nel Lake Powell. I sistemi idrici di almeno sette città sono stati chiusi. I rifiuti sono stati prodotti da un’impresa privata, e sono stati accidentalmente riversati dall’Agenzia di Protezione Ambientale, il che può essere vero o essere solo una copertura per la miniera. Se il bacino idrico di Lake Powell dovesse finire inquinato, è facile pensare che il costo che le attività della miniera avranno imposto a terzi supera il valore della produzione totale della miniera durante la sua intera esistenza.
Gli economisti li chiamano “costi esterni” o “costi sociali”. 
La miniera genera profitti e produce inquinamento, e il costo di tale inquinamento viene sostenuto da chi non riceve alcuna parte dei profitti.
Se a funzionare così è il capitalismo regolamentato, potete immaginare che disastro sarebbe un capitalismo senza regole. Pensate al sistema finanziario non regolamentato, alle conseguenze che stiamo ancora subendo e a quelle che devono ancora arrivare.
Nonostante una massiccia evidenza del contrario, i liberisti si tengono stretti alla loro concezione romantica del capitalismo, il quale, libero dall’interferenza del governo, offrirebbe al consumatore i migliori prodotti al prezzo più basso.
Se solo.
I progressisti hanno un equivalente anch’esso romantico a quello dei liberisti. I progressisti vedono il governo come il cavaliere bianco che protegge la popolazione dall’avidità dei capitalisti.
Se solo.
Chiunque, e tanto più i liberisti e i progressisti, dovrebbero leggersi il libro di Jeffrey St. Clair, “Born Under A Bad Sky” (2008). St. Clair è uno scrittore coinvolgente, e il suo libro è soddisfacente sotto molti punti di vista. Se non avete mai navigato nei fiumi degli stati occidentali o affrontato le minacciose rapide o campeggiato tra le zanzare e i serpenti a sonagli, vivrete queste esperienze tramite la narrazione dell’autore, e nel frattempo apprenderete come la corruzione nei Servizi del Parco, nei Servizi Forestali, e nell’Ufficio di Gestione del Territorio porta ad avere aziende del legname, aziende di estrazione mineraria, e allevatori privati di bestiame, che si arricchiscono saccheggiando le foreste e i terreni pubblici del paese.
I sussidi pubblici che vengono dati alle miniere, ai produttori di legname e agli allevatori sono tanto stravaganti e dannosi per l’interesse pubblico quanto i sussidi che la Federal Reserve e il Ministero del Tesoro concedono alle “banche troppo grandi per fallire”.
Liberisti e progressisti dovrebbero leggere il racconto di St. Clair su come i Servizi Forestali creano strade in mezzo a foreste altrimenti inaccessibili per facilitare l’abbattimento degli antichi alberi e la distruzione degli habitat di specie rare e minacciate da parte di aziende private di produzione del legname. 
I nostri romantici dovrebbero imparare come terre di poco valore vengono scambiate con terre pubbliche di valore più elevato per trasferire ricchezza dalle mani pubbliche a quelle private. 
Dovrebbero imparare che permettere agli allevatori di utilizzare terreni pubblici porta alla distruzione degli habitat, delle rive dei torrenti e della vita acquatica. Dovrebbero capire che gli stessi vertici delle agenzie federali di protezione ambientale sono coinvolti nelle attività delle miniere, della produzione del legname, e nelle attività di allevamento al servizio delle aziende private, non del pubblico. Gli americani di tutti gli orientamenti politici dovrebbero capire che proprio come i senatori e gli altri rappresentanti vengono comprati e pagati dal complesso militare e di sicurezza, da Wall Street, dalla Lobby di Israele, così sono anche comprati e pagati dagli interessi particolari legati alle miniere, alle attività forestali e di allevamento.
L’interesse pubblico non viene affatto rappresentato.
I due maggiori bacini idrici, Lake Mead e Lake Powell, sono al 39% e al 52% della loro capacità. I grandi laghi di cui gli Stati Uniti Occidentali hanno bisogno per l’approvvigionamento si stanno prosciugando. E adesso il Lake Powell sta per ricevere 3 milioni di galloni di acque inquinate che contengono arsenico, piombo, rame, alluminio e cadmio. I pozzi nelle pianure alluvionali dei fiumi inquinati sono anch’essi in pericolo.
Gli inquinanti, che hanno reso i fiumi arancioni, sono scesi per il fiume Animas da Silverton, nel Colorado, attraverso il Durango, fino al fiume San Juan, a Farmington, nel Nuovo Messico, un affluente del fiume Colorado che raggiunge Lake Powell e Lake Mead.
Tutto il danno viene da una singola miniera.
Nel novembre dello scorso anno, il repubblicano Chris Stewart (dello Utah) ha avuto la sua legge approvata dalla Casa Bianca.
Stewart è un cecchino per conto del capitalismo. La sua legge è “progettata per evitare che scienziati indipendenti e qualificati possano dare consulenza all’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA). Saranno sostituiti con individui scelti dall’industria, che possono o meno avere competenze scientifiche, ma la cui busta paga tra beneficio dal fatto che essi dicano all’EPA ciò che vogliono i loro committenti”.
Il repubblicano Stewart dice che si tratta di bilanciare i fatti scientifici con gli interessi dell’industria.
E il gioco è fatto.

BLOOMBERG: PER RENZI LUNA DI MIELE FINITA, LA REALTÀ ITALIANA FRUSTRA LE SUE AMBIZIONI. - John Follain


La luna di miele politica è finita da un pezzo per il primo ministro italiano Matteo Renzi, e sarà dura far quadrare le sue ambizioni elettorali con l’economia oberata dal debito.
I timidi segnali di uscita da una lunghissima recessione hanno lasciato molti italiani frustrati, con la disoccupazione giovanile al 44,2 per cento nel mese di giugno. Con una popolarità nei sondaggi al minimo storico, il 40enne Renzi ha promesso, dal 2016 al 2018, tre anni di tagli alle tasse per un valore di 35 miliardi di €, per ridare slancio all’economia.
Ma le previsioni di crescita mettono a rischio quelle promesse. La Banca d’Italia prevede che quest’anno l’economia crescerà solo dello 0,7 per cento, meno di un quarto del 3,1 per cento previsto dalla banca centrale spagnola per quel paese.
“Il finanziamento dei tagli alle tasse è incerto, perché Renzi fa affidamento su un’ulteriore ripresa dell’economia” ha dichiarato Marc Ostwald, strategist della ADM Investor Services International Ltd. di Londra. “Ha messo in movimento delle cose che porteranno frutti in 12-18 mesi.”
Renzi, che è arrivato al potere nel febbraio 2014, ha promesso di ridurre poco a poco il debito pubblico italiano di 2200 miliardi di €, che in proporzione dell’economia è il più alto di qualsiasi paese membro dell’eurozona dopo la Grecia. Egli è protetto, almeno per ora, dalla Banca centrale europea.
Il Programma della BCE
Il suo programma di quantitative easing di acquisti di titoli ha contribuito a mantenere bassi gli oneri finanziari. Dal mese scorso i rendimenti dei titoli italiani a 10 anni sono stati al di sotto del 2 per cento, ben lontano da oltre il 7 per cento toccato nel novembre 2011, quando la crisi del debito della zona euro ha colpito il paese. Alle 10:32 di questo mercoledì a Roma il rendimento a 10 anni era ancora all’ 1.78 per cento.
Il mercato obbligazionario non rispecchia però l’elettorato italiano, sempre più ansioso, con un’economia che sta molto lentamente recuperando il terreno perduto durante la crisi finanziaria.
“E’ difficile abbattere il debito con il solo rigore, è necessaria anche la crescita”
Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, nel mese di giugno l’indice di gradimento di Renzi è crollato di quasi la metà, al 36 per cento degli elettori, da un picco del 70 per cento di un anno prima. Da un’altra indagine condotta per il quotidiano La Stampa, risulta che la popolarità di Renzi è scesa al 35 per cento nel mese di luglio, dal 67 per cento registrato dopo le elezioni parlamentari europee del maggio 2014.
I tagli fiscali dovrebbero abolire tutte le tasse sulla prima casa a partire dal 2016, una mossa molto popolare in un paese in cui oltre il 70 per cento della popolazione possiede la casa in cui abita. Nel 2017 seguirebbero i tagli per le imprese, e nel 2018 i tagli all’ imposta sul reddito delle persone fisiche, anno in cui l’Italia deve indire le elezioni.
Obiettivi di bilancio
Secondo Loredana Federico, economista di UniCredit a Milano, il costo stimato dei tagli previsti per il 2017, di circa 15 miliardi di euro, rischia di costringere l’Italia a chiedere alla Commissione europea una maggiore flessibilità sugli obiettivi di bilancio.
“E’ difficile abbattere il rapporto debito Pil solo con il rigore, è necessaria anche la crescita”, ha detto la Federico. “I tagli delle tasse renderanno l’Italia più competitiva, ma è necessario che ci siano anche contemporaneamente dei tagli strutturali della spesa pubblica.”
La spending review punta a 10 miliardi di € di risparmi nel 2016. Ma considerata la profondità del declino economico italiano,  Ostwald di ADM Investor Services prevede una “battaglia lunga e difficile” per portare avanti le riforme.
L’ agenzia statistica Istat ha dichiarato mercoledì che le esportazioni italiane sono diminuite dello 0,6 per cento nel mese di giugno rispetto al mese precedente, a causa delle minori vendite nei paesi al di fuori dell’Unione europea.
Secondo dei sondaggi di opinione, compresi quelli condotti dal IPR Marketing Institute, in questi ultimi mesi è calato anche il consenso verso il Partito Democratico di Renzi. Eppure a quanto mostrano i sondaggi, il partito è molto più avanti nei consensi rispetto al Movimento Cinque Stelle e la Lega Nord, i suoi più prossimi rivali.
Dopo mesi di popolarità, che rendeva altamente improbabile un’alternativa a Renzi, la sua cerchia interna sta cominciando a dar segni di preoccupazione per la minaccia anti-establishment rappresentata dai partiti che contestano le regole.
Maria Elena Boschi, ministro per gli affari parlamentari, ha ammonito i dissidenti all’interno del Partito Democratico di Renzi che “coloro che lottano contro le riforme si assumono la responsabilità di consegnare il nostro Paese” ai movimenti populisti di destra.

12 segni che un imminente Global Financial Crash è diventato ancora più probabile. - Michael Snyder

 Time-Spinning


Hai visto cosa è successo? La svalutazione dello yuan da parte della Cina ha attivato il maggior calo di un giorno per quella valuta in epoca moderna. Ciò ha causato le altre valute mondiali a crash rispetto al dollaro statunitense, il prezzo del petrolio ha colpito un minimo sei anni, e le borse di tutto il mondo sono stati scosso. Il Dow è sceso 212 punti il Martedì, e azioni Apple sono crollati un altro 5 per cento . Mentre ci precipitiamo verso i mesi assolutamente critici di settembre e ottobre, il dipanarsi del sistema finanziario globale sta cominciando ad accelerare. A questo punto, non ci vorrà molto per spingerci in una crisi finanziaria mondiale in piena regola. I seguenti sono 12 segni che indicano che un crollo finanziario globale è diventata ancora più probabile dopo gli eventi degli ultimi giorni ...
# 1 La svalutazione dello yuan il Martedì ha preso praticamente l'intero pianeta di sorpresa (e non in senso buono). Di seguito viene da Reuters ...
Cina 2 per cento svalutazione dello yuan il Martedì ha spinto il dollaro statunitense più alto e ha colpito Wall Street e gli altri mercati azionari globali, come ha sollevato i timori di un nuovo ciclo di guerre valutarie e le preoccupazioni nutrite circa il rallentamento della crescita economica cinese.
# 2 Uno dei grandi motivi per cui la Cina svalutato lo yuan è stato quello di cercare di incrementare le esportazioni. Le esportazioni cinesi sono diminuite 8,3 per cento nel mese di luglio, e il commercio mondiale complessiva è in calo ad un ritmo che non abbiamo visto da quando l'ultima recessione.
# 3 Ora che i cinesi hanno svalutato la loro moneta, le altre nazioni che si basano sulle esportazioni stanno indicando che essi potrebbero fare la stessa cosa .Se si esegue la scansione dei grandi siti di notizie finanziarie, sembra che il termine "guerra delle valute" viene ora sbandierati un bel po '.
# 4 Questa è la prima volta che la media mobile a 50 giorni per il Dow si è spostato al di sotto della media mobile a 200 giorni negli ultimi quattro anni.Questo è noto come "croce di morte", ed è un segnale molto preoccupante. Siamo quasi nel punto in cui tutti i segnali tecnici più comuni che gli investitori utilizzano in genere per prendere decisioni di investimento saranno urlando "vendere".
# 5 Il prezzo del petrolio appena chiuso a un nuovo basso sei anni . Quando il prezzo del petrolio ha iniziato a diminuire verso la fine del 2014, un sacco di persone sono state proclamare che questa sarebbe una buona cosa per l'economia statunitense. Ora possiamo vedere quanto si sbagliavano.
A questo punto, il prezzo del petrolio è già scesa ad un livello che sta per essere assolutamente da incubo dell'economia globale se rimane qui. Basta prendere in considerazione quello che Jeff Gundlach aveva da dire su questo nel mese di dicembre ...
E nel dicembre 2014, "James Bond King" Jeff Gundlach ha avuto un serio avvertimento per il mondo, se i prezzi del petrolio hanno ottenuto a $ 40 al barile.
"Spero che non va a $ 40", Gundlach ha detto in una presentazione , "perché poi qualcosa è molto, molto sbagliato con il mondo , non solo l'economia. Le conseguenze geopolitiche potrebbero essere - per dirla senza mezzi termini -. terrificante "
# 6 Questa settimana abbiamo appreso che l'OPEC ha pompato più petrolio di quanto pensassimo, e si prevede che ciò potrebbe causare il prezzo del petrolio per immergersi nel '30 ...
Aumento di pompaggio dall'OPEC come domanda cinese sembra essere allentamento potrebbe guidare olio per i prezzi più bassi in quanto il picco della crisi finanziaria.
West Texas Intermediate i futures del greggio scivolarono attraverso minimi dell'anno e sembrava destinato a entrare nel campo di $ 30s al barile dopo che l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha ammesso a più di pompaggio e la Cina ha svalutato la sua moneta, l'invio di onde attraverso i mercati globali.
# 7 In un recente articolo , mi ha spiegato che il crollo dei prezzi delle materie prime che a cui stiamo assistendo in questo momento è stranamente simile a quello che abbiamo visto poco prima del crollo della borsa del 2008. Martedì scorso, le cose sono andate ancora peggio per le materie prime come il prezzo di rame ha chiuso a un nuovo basso sei anni .
# 8 Il Sud crisi del debito americano del 2015 continua ad intensificarsi. Titoli di stato del Brasile sono state declassate a solo un livello sopra junk , e la valutazione di approvazione del presidente del Brasile è caduto in una sola cifra.
# 9 Poco prima della crisi finanziaria del 2008, un dollaro in aumento messo una straordinaria quantità di stress sui mercati emergenti. Ora che sta accadendo di nuovo. Azioni dei mercati emergenti, appena colpito un nuovo basso quattro anni il martedì grazie alla bravata che la Cina appena tirato.
# 10 Le cose non sono così grandi negli Stati Uniti sia. Il rapporto tra inventari all'ingrosso per vendite negli Stati Uniti appena colpito il livello più alto da quando l'ultima recessione . Ciò significa che c'è un sacco di roba che si siede nei magazzini là fuori che è in attesa di essere venduti in una economia che sta rapidamente rallentando.
# 11 Parlando di rallentamento, la crescita della spesa dei consumatori negli Stati Uniti è appena precipitata a minimi pluriennali .
# 12 Nel profondo, la maggior parte di noi può sentire ciò che sta arrivando.Secondo Gallup, il numero di americani che credono che l'economia sta peggiorando è quasi il 50 per cento superiore rispetto al numero di americani che credono che l'economia sta migliorando.
Le cose stanno allineando perfettamente per una crisi finanziaria globale e una grave recessione che potrebbe iniziare in autunno o inverno del 2015.
Ma proprio perché le cose sembrano avverranno in un certo modo non significa necessariamente che lo faranno. 
Tutto quello che serve è un unico "evento" di qualche tipo per cambiare tutto.
Allora, cosa credi che succederà nei prossimi mesi?
(tradotto da google)