martedì 17 febbraio 2015

Sonda Rosetta fotografa base aliena, le FOTO SHOCK. -

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La foto inedite, pubblicate dal Washington Post.

Secondo le ultime notizie pubblicate dal Washington Post, la Sonda Rosetta, lanciata nel 2004 per studiare la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, sembra abbia fotografato sulla stessa quella che sembra una vera e propria base aliena.
La notizia ci arriva dal sito ufficiale statunitense del Washington Post, e la foto, pubblicata sempre dallo stesso giornale, è stata rubata alla NASA da Anonymous, che l’ha fornita al giornale per divulgare la notizia.
Questa foto sembra darci prova certa che la vita extraterrestre ha lasciato la sua traccia anche sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, prima dell’arrivo della Sonda Rosetta.
Purtroppo il luogo fotografato sembra non essere più abitato e frequentato da alcuna vita aliena, sembra infatti che, se dovesse esserci stata una qualunque forma di vita, essa abbia abbandonato quel luogo poco dopo il lancio della Sonda, nel lontano 2006, secondo altre fonti si tratta invece di una base aliena utilizzata più di mille anni fa dalle creature extraterrestri. Che sia un’altra colonizzazione da parte del pianeta QUINTUMNIA?
Aspettiamo altre indiscrezioni dalla NASA, che non sembra ancora voler rilasciare dichiarazioni.


http://rebubblica.altervista.org/sonda-rosetta-fotografa-base-aliena/

Cern: a breve riparte acceleratore Lhc L’obiettivo è la materia oscura. - Alessandra Arachi

Rappresenta il 90% della materia presente nell’universo, ma non sappiamo ancora da cosa è composta. 


Il Large Hadron Collider (Lhc) è un po’ una sua creatura. E adesso che al Cern di Ginevra stanno scaldando i motori per farlo ripartire quell’acceleratore di particelle, il più grande e il più potente del mondo, Luciano Maiani si sente un po’ come Cristoforo Colombo in viaggio negli oceani. Lui, il papà dell’Lhc, insieme con tutta la comunità dei suoi colleghi fisici, dice: «Dopo la scoperta del bosone di Higgs, che proprio l’Lhc ha permesso di rilevare, si è generato un po’ di panico». Spiega infatti Maiani con una metafora: «Sappiamo che la Terra è rotonda, ma dove sta l’America e quanto tempo ci vuole per raggiungerla non ne abbiamo idea».

Il prossimo traguardo: la materia oscura
L’America, in questo caso altro non è che la natura della materia oscura, ovvero la nuova frontiera di quel portento chiamato Lhc. Maiani lo ha annunciato il 13 febbraio in una conferenza all’Accademia dei Lincei, in platea tra i suoi colleghi accademici pure non fisici. Ed è per loro che l’ex direttore del Cern (e anche dell’Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare) ha preparato un seminario dei suoi, brillanti e semplici, partendo da Enrico Fermi e arrivando a Fabiola Giannotti, passando per Carlo Rubbia.

Ripartono i motori
Ha spiegato Maiani: «La materia oscura rappresenta il 90 per cento della materia presente nell’universo. È stata ipotizzata per spiegare le anomalie del Modello Standard, cioè il modello che spiega l’origine dell’universo. Ed è la scoperta della natura della materia oscura il fronte più attivo sul quale punta l’Lhc». Ripartono i motori dell’Lhc, spenti dopo la scoperta del bosone di Higgs, il 4 luglio 2012. «Ma questa volta non sarà sufficiente riaccenderli», dice ancora Maiani. E spiega: «Con l’Lhc potremo scoprire soltanto la ‘coda’ di quel dinosauro chiamato materia oscura. Ovvero: qualche indizio. Il prossimo passo sarà una sfida planetaria, indispensabile così come alla fine degli anni Quaranta fu indispensabile pensare alla creazione del Cern, organismo europeo».

La NASA ha scoperto un’ ALTRA TERRA, LE FOTO MERAVIGLIOSE.

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Il “Kepler Space Telescope” della NASA ha recentemente scoperto un pianeta simile alla Terra che orbita intorno a una stella all’interno di una  zona della nostra galassia. Kepler-186F a circa 500 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno.
Gli studi hanno portato alla scoperta di un’altra zona abitabile della nostra galassia, conosciuta anche come la zona Goldilocks, la regione ruota attorno a una stella e sembra che i pianeti abbiano una  pressione atmosferica sufficiente da contenere grandi quantità di acqua. E’ stato stimato che ci sono almeno 40 miliardi di pianeti delle dimensioni della Terra che orbitano nella nostra Via Lattea, ma questo in particolare  è stato etichettato come il primo pianeta delle dimensioni della Terra, abitabile e  che ruota attorno ad una stella.
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Oltre a Kepler-186F, ci sono quattro altri pianeti che orbitano attorno alla stella vicina all’interno del sistema Kepler-186 f. Ciò significa che questa stella è simile al nostro Sole,e che le probabilità di vita su questo pianeta aumentano in modo esponenziale.
“Conosciamo solo pianeta in cui esiste la vita – la Terra. Quando si cerca la vita al di fuori del nostro sistema solare ci concentriamo sulla ricerca di pianeti con caratteristiche che imitano quello della Terra “, ha detto Elisa Quintana, ricercatore presso l’Istituto SETI a Ames Research Center della NASA a Moffett Field, in California “Trovare un pianeta abitabile paragonabile alla Terra per dimensioni è un importante passo in avanti.”
La stella vicina a Kepler-186F ha la metà della massa e dimensioni del nostro sole, e riceve solo un terzo dell’energia che noi riceviamo dal nostro, inoltre  Kepler-186 f orbita intorno alla sua stella una volta ogni 130 giorni.

“Sono musulmano, abbracciami”: l’esperimento contro l’odio.



Esperimenti sociali di questo tipo, come tutto ciò che la rete rende virale, ormai sono diventati una moda, ma questa volta c’è qualcosa di diverso, qualcosa che va al di là del puro intrattenimento.
“The Blind Trust Project”, nato dalla collaborazione della youtuber AsoOmii Jay con la Time Vision Production, ha un duplice obiettivo: contrastare l’islamofobia tra i non musulmani, influenzati dagli stereotipi diffusi dai media, e parlare a quei musulmani integralisti che erroneamente utilizzano la religione come strumento di odio e di guerra. E’ con queste intenzioni che il protagonista del video, occhi bendati e braccia spalancate, si è piazziato a Dundas Square nel centro di Toronto. Al suo fianco due cartelli: “Sono musulmano, sono etichettato come terrorista. Io mi fido di te. Tu ti fidi di me? Abbracciami”.
La reazione dei canadesi, colpiti proprio pochi mesi fa da un attentato di matrice islamista (il 23 ottobre un commando di tre persone ha assaltato il Monumento ai Caduti del Parliament Hill di Ottawa, causando due vittime: un soldato italo-canadese e uno degli assalitori, il trentaduenne Michael Zehaf-Bibeau), è sorprendente nella sua naturalezza. Alle braccia aperte di quel ragazzo hanno risposto con decine di abbracci donne e uomini, giovani e anziani e c’è chi ha persino lasciato la macchina al centro della strada, incurante del traffico, pur di correre a stringere quel ragazzo.
AsoOmii Jay, soddisfatta dell’attenzione mediatica che i suoi “esperimenti” stanno ottenendo, ha scritto sul suo profilo Facebook che: “I radicali, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, devono ricordare che l’Islam è un mezzo di pace e per questo è contrario a qualsiasi forma di violenza e terrorismo”.