venerdì 15 novembre 2024

Il tarassaco: il tesoro nascosto della natura dagli innumerevoli benefici. - Valentina Guerrieri

 

Il tarassaco, spesso considerato una semplice erbaccia da giardino, è in realtà un concentrato di sostanze nutritive e proprietà medicinali. Dalle radici ai fiori gialli e brillanti, ogni parte di questa pianta offre qualcosa di prezioso per la nostra salute. Vediamoli insieme.

Utilizzato da secoli nella medicina tradizionale, il tarassaco è un vero e proprio super food che sta lentamente reclamando il posto che gli spetta nel benessere. Questo contiene alti livelli di antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi, promuovendo la salute delle cellule e rallentando il processo di invecchiamento. La radice supporta la funzione immunitaria aiutando l’organismo a combattere le infezioni. Inoltre, sia la radice che le foglie stimolano la produzione di bile e di succhi digestivi, migliorando la digestione e riducendo il gonfiore. Le foglie fungono anche da diuretico naturale, aiutando a eliminare l’acqua in eccesso. Grazie alla sua natura diuretica, le foglie contribuiscono a mantenere la salute dei reni, favorendo l’eliminazione delle scorie e riducendo il rischio di calcoli renali. Il dente di leone è ricco di vitamine A, C e K, essenziali per la salute della pelle, la vista e la forza delle ossa.

I fiori, inoltre, possono essere utilizzati per preparare oli lenitivi per la pelle, riducendo le infiammazioni e i problemi di acne. Può aiutare anche a bilanciare gli ormoni, in particolare nelle donne che soffrono di menopausa. Ricco di vitamine e minerali, l’uso di infusi di foglie e radici per i capelli può nutrire il cuoio capelluto e favorirne la crescita. Il suo consumo regolare può portare a un aumento dell’energia grazie al suo elevato contenuto di vitamine e minerali. È stato dimostrato che la radice aiuta a ridurre i livelli di colesterolo cattivo e ad aumentare quello buono. Le applicazioni topiche di infusi possono lenire anche condizioni della pelle come l’eczema e la psoriasi. Infine, contiene sostanze nutritive che migliorano la memoria e la concentrazione. Le foglie si consumano preferibilmente crude in insalata o saltate in padella come contorno. Mentre i fiori si usano per preparare tè, vini o infusi.

Sebbene il tarassaco sia considerato sicuro per la maggior parte delle persone, coloro che soffrono di allergie all’ambrosia o che assumono diuretici, anticoagulanti o farmaci per il diabete dovrebbero consultare un medico prima di consumarne grandi quantità. Prendetevi il tempo per scoprire come questa pianta può migliorare la vostra salute e il vostro benessere.

https://www.piantechepassione.it/il-tarassaco-il-tesoro-nascosto-della-natura-dagli-innumerevoli-benefici/

Ok al Ponte di Messina con 50 prescrizioni da VIA. Buono: “Ue indipendente per anni con nucleare”. 1,7 miliardi investiti su rete Autostrade. Che c’è sui giornali di Edoardo Lisi

 




La Commissione Via-Vas dà il via libera al progetto del Ponte di Messina, ma con 50-60 prescrizioni. In altre parole, la Commissione ha indicato una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate durante la costruzione dell’infrastruttura. L’Europa può conquistare centinaia di anni di indipendenza energetica con il nucleare. È l’opinione di Stefano Buono, numero uno di Newcleo, azienda europea ce progetta micro reattori alimentate a scorie (mox). L’atomo potrebbe portare anche “una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani”, secondo Buono. Da gennaio a settembre Autostrade per l’Italia ha speso quasi 1,7 miliardi di euro di investimenti “per l’ammodernamento, il potenziamento e la manutenzione della rete, con un incremento di 341 milioni di euro» (sempre rispetto allo stesso periodo del 2023)”, si legge su La Repubblica. La rassegna Energia.

ENERGIA, PONTE SULLO STRETTO: OK CON PRESCRIZIONI DA COMMISSIONE VIA

“Non è un parere tondo quello che è uscito dalle stanze della commissione Via-Vas sul Ponte sullo Stretto, opera contestatissima oggetto di furiose polemiche tra maggioranza e opposizione. L’organismo che lavora nella pancia del ministero dell’Ambiente ha dato il verdetto finale sul progetto alzando disco verde ma “con prescrizioni”, si parla di 50-60 indicazioni perentorie. A confermarlo sono fonti del ministero dell’Ambiente arrivate nella serata di ieri. «La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale ha completato nei termini le proprie attività, approvando oggi il parere di propria competenza sul progetto del Collegamento stabile tra Calabria e Sicilia comprendente il Ponte e i collegamenti stradali e ferroviari a terra», spiegano al dicastero guidato da Pichetto Fratin”, si legge su Il Sole 24 Ore.

«La Commissione si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto, così come integrato con la Relazione del proponente, ai sensi del Dl 35/2023 sul riavvio dell’iter del Ponte nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte che dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo». (…) la Commissione ha indicato una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate in fase di esecuzione dell’infrastruttura. Esulta il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che esprime «grande soddisfazione» aggiungendo che «l’Italia può guardare al futuro»”, continua il giornale.

“Il parere arriva dopo una battaglia di carte bollate, con diverse richieste di chiarimenti tecnici da parte del Mase nei confronti della documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera: in tutto 239 obiezioni sollevate dalla precedente commissione Via scaduta a maggio e rinnovata in tutte le sue componenti a luglio scorso. (…) La documentazione con le controdeduzioni e le integrazioni della Società committente era stata inviata a settembre e ora è arrivato il verdetto definitivo, quello che adesso, insieme a quello della Conferenza di servizi, prenderà la strada del Comitato interministeriale della programmazione economica forse già a dicembre ma più probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo. Ma intanto il fronte del no si dà appuntamento domani a Roma in una conferenza stampa allargata: tra i promotori il Pd, M5S, Sinistra italiana, Cgil Messina, quella siciliana, Legambiente e diverse altre sigle sindacali e ambientaliste”, continua il giornale.

NUCLEARE, BUONO (NEWCLEO): “CON ATOMO UE INDIPENDENTE, PICCOLI REATTORI SVOLTA”

“«Con il nucleare l’Europa può avere centinaia di anni di indipendenza energetica con il nucleare. Le nuove generazioni lo hanno capito, i governi pure. Entro i prossimi sei anni i primi piccoli reattori». Stefano Buono, numero uno di Newcleo, la più interessante società europea di progettazione di micro reattori nucleari alimentati a mox (le scorie), è a Brasimone, in Emilia-Romagna, ma è già pronto a spiccare il volo per la prossima destinazione. «È un periodo intenso, ma affascinante. Dobbiamo correre. Non solo l’Ue, ma anche l’Italia, che può giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo», dice. Gli occhi, oltre alla messa in sicurezza della transizione green dell’Europa, è anche all’Africa. «I nostri reattori galleggianti saranno la svolta», spiega. (…) «Sia dal punto di vista dell’opinione pubblica, nel 2022 c’era solo l’Inghilterra che voleva un ritorno all’atomo e oggi siamo ad almeno dodici Paesi europei, sia dal punto di vista tecnologico». (…) «Le aziende statunitensi, basti guardare al Big Tech con i data center per l’AI, hanno avuto molte risorse per sviluppare il nucleare, quindi la corsa è stata più veloce». (…) entro il 2026 avremo un reattore funzionante a Brasimone (in provincia di Bologna). O meglio, una simulazione che sarà senza energia nucleare ma completamente funzionante in tutti i suoi aspetti”, si legge su La Stampa.

“«Una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani. E sarebbe lo stesso anche per gli altri Paesi Ue». (…) «Quell’aspetto facilita sempre il progresso economico. Bisognerebbe però accelerare i processi». (…) «Il governo può anche essere convinto, ma resta un tema da toccare con attenzione nell’opinione pubblica. Il problema è che servirebbe più velocità, per stare al passo con il sistema globale». (…) «Con la prossima legge potremo davvero essere pronti a chiedere le autorizzazioni per i nuovi impianti. È questo ciò che chiede il privato». (…) «Lo vediamo ogni giorno. I giovani hanno questa convinzione e in qualche modo stanno convincendo i loro genitori. Hanno più pragmatismo di tanti altri, perché riconoscono che sia energia pulita». (…) «C’è sempre stato un apporto tecnologico superiore rispetto a tante aree. La Francia, per esempio, è stata una figura fondamentale per il nucleare. Può tornare a esserlo insieme con l’Italia in modo da creare un asse capace di aiutare tutta l’Europa a trovare l’indipendenza energetica con la transizione». (…) Un esempio di ciò è il progetto che abbiamo con Saipem e Terna. Stiamo pensando di mettere uno dei nostri reattori su una piattaforma galleggiante in modo da fornire energia a chiunque la chieda. E si tratterebbe di tecnologia europea per sostenere le esigenze dell’Africa anche in ottica geopolitica. Contiamo di essere pronti già il prossimo anno con il design integrato”, continua il giornale.

“«Una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani. E sarebbe lo stesso anche per gli altri Paesi Ue». (…) «Quell’aspetto facilita sempre il progresso economico. Bisognerebbe però accelerare i processi». (…) «Il governo può anche essere convinto, ma resta un tema da toccare con attenzione nell’opinione pubblica. Il problema è che servirebbe più velocità, per stare al passo con il sistema globale». (…) «Con la prossima legge potremo davvero essere pronti a chiedere le autorizzazioni per i nuovi impianti. È questo ciò che chiede il privato». (…) «Lo vediamo ogni giorno. I giovani hanno questa convinzione e in qualche modo stanno convincendo i loro genitori. Hanno più pragmatismo di tanti altri, perché riconoscono che sia energia pulita». (…) «C’è sempre stato un apporto tecnologico superiore rispetto a tante aree. La Francia, per esempio, è stata una figura fondamentale per il nucleare. Può tornare a esserlo insieme con l’Italia in modo da creare un asse capace di aiutare tutta l’Europa a trovare l’indipendenza energetica con la transizione». (…) Un esempio di ciò è il progetto che abbiamo con Saipem e Terna. Stiamo pensando di mettere uno dei nostri reattori su una piattaforma galleggiante in modo da fornire energia a chiunque la chieda. E si tratterebbe di tecnologia europea per sostenere le esigenze dell’Africa anche in ottica geopolitica. Contiamo di essere pronti già il prossimo anno con il design integrato”, continua il giornale.

TASPORTI, INVESTITI 1,7 MILIARDI SU RETE AUTOSTRADE

“I maggiori ricavi sono effetto sia dell’incremento tariffario di Autostrade (nell’ordine dell’1,51%) e sia della crescita del traffico. L’impennata della circolazione, tra gennaio e settembre del 2024, è dell’ 1,6%. Più in dettaglio, i chilometri percorsi dai veicoli leggeri (quelli a due assi) sono aumentati dell’ 1,6% quelli dai veicoli pesanti (a tre o più assi) del +2,2%. Dai pedaggi arrivano così 45 milioni in più. Due altri dati finanziari rilevanti. I costi operativi ammontano a 1.278 milioni. Su questo fronte, dunque, si segnala una diminuzione di 76 milioni (rispetto ai primi nove mesi del 2023). Si registra invece un segno più alla voce indebitamento finanziario netto, che «è pari a 9.768 milioni di euro e registra un aumento di 488 milioni (rispetto al 31 dicembre 2023)». Tra gennaio e settembre 2024, Autostrade per l’Italia ha speso 1.668 milioni di euro – si legge in una nota – «per l’ammodernamento, il potenziamento e la manutenzione della rete, con un incremento di 341 milioni di euro» (sempre rispetto allo stesso periodo del 2023)”, si legge su La Repubblica.

“Le informazioni sulla manutenzione vanno valutate con attenzione perché – proprio nel terzo trimestre 2024 – l’Italia celebra due traguardi storici per la sua rete autostradale: i 100 anni della Milano Laghi (A8) il 21 settembre e i 60 anni dell’Autostrada del Sole (A1), spina dorsale del Paese, il 4 ottobre. A proposito di mobilità sostenibile, è ormai completato il piano per l’installazione di 100 stazioni di ricarica ad alta potenza in altrettante aree di servizio. A queste cento, se ne aggiungeranno altre 8 per effetto dell’aggiudicazione di una gara nel mese di maggio”, continua il giornale.

“Il parere arriva dopo una battaglia di carte bollate, con diverse richieste di chiarimenti tecnici da parte del Mase nei confronti della documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera: in tutto 239 obiezioni sollevate dalla precedente commissione Via scaduta a maggio e rinnovata in tutte le sue componenti a luglio scorso. (…) La documentazione con le controdeduzioni e le integrazioni della Società committente era stata inviata a settembre e ora è arrivato il verdetto definitivo, quello che adesso, insieme a quello della Conferenza di servizi, prenderà la strada del Comitato interministeriale della programmazione economica forse già a dicembre ma più probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo. Ma intanto il fronte del no si dà appuntamento domani a Roma in una conferenza stampa allargata: tra i promotori il Pd, M5S, Sinistra italiana, Cgil Messina, quella siciliana, Legambiente e diverse altre sigle sindacali e ambientaliste”, continua il giornale.


https://energiaoltre.it/ponte-messina-nucleare-energia/

Trump e il populismo autoritario. - Domenico Gallo

 

La mappa che esce dal voto del 5 novembre crea le condizioni perfette per attuare il Project 2025, il piano sulla concentrazione di poteri nell’esecutivo. Anzi, lo mette sin da subito in atto.

L’elezione di Trump alla Casa Bianca ci annuncia l’avvento di un modello di “populismo autoritario”, i cui contorni sono stati già descritti nel “Project 2025”, il piano scritto dai conservatori USA per rimodellare il ramo esecutivo del governo federale degli USA in caso di vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. Concepito nel 2022, il Progetto mira a reclutare decine di migliaia di “patrioti” a Washington per sostituire lo “stato profondo” (gli attuali addetti ai lavori del servizio civile federale), in modo che siano fidi esecutori del prossimo presidente repubblicano. Fin dal momento dell’insediamento Trump avrebbe il potere assoluto sull’esecutivo. Il Progetto propone di tagliare i finanziamenti del Dipartimento di Giustizia, di smantellare l’FBI e il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e di eliminare i dipartimenti gabinetti dell’Istruzione e del Commercio. Secondo il Washington Post il Progetto prevede perfino l’immediato ricorso all’Insurrection Act per dispiegare l’esercito per l’applicazione della legge nazionale e ordinare al Dipartimento di Giustizia di perseguire gli avversari. Fra i punti qualificanti del Progetto c’è la concentrazione dei poteri nelle mani del Presidente: l’intero ramo esecutivo del governo USA sarebbe posto sotto il diretto controllo presidenziale, eliminando l’indipendenza del Dipartimento di Giustizia, della Federal Communications Commission, della Federal Trade Commission e di altre agenzie;

Il Progetto 2025 ha creato un database modellato su un questionario per selezionare 20.000 dipendenti in base alla loro aderenza all’agenda del Progetto, da distribuire in tutti i 4.000 posti chiave del governo e delle agenzie federali per i quali la Casa Bianca ha poteri di nomina e nei posti lasciati liberi dal previsto licenziamento di 50.000 funzionari con incarichi amministrativi di rilievo.

In armonia col Progetto, Trump ha dichiarato che licenzierebbe «i pubblici ministeri marxisti radicali che stanno distruggendo l’America», che «cancellerà totalmente il Deep State» e che nominerà «un vero procuratore speciale per perseguire il presidente più corrotto nella storia degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, e l’intera famiglia criminale Biden». Trump interpreta l’articolo 2 della Costituzione degli Stati Uniti come autorizzazione ad attribuire il potere esecutivo esclusivamente al Presidente, per cui si ritiene in diritto «di fare qualunque cosa come Presidente». Coloro che lavorano nel Dipartimento di Giustizia, dell’EPA e dell’USAID (agenzia governativa, fondata da John Kennedy, al fine di combattere la povertà globale) sono descritti come «ideologi della sinistra radicale» e «attivisti» che sono «incorporati» nei loro dipartimenti; l’uso dell’esercito servirebbe anche alla caccia agli immigrati senza documenti (anche se richiedenti asilo), da deportare in massa.

Se questo progetto venisse attuato, come Trump sembra intenzionato a fare, sarebbe sostanzialmente abrogato il principio organizzatore della democrazia: checks and balances, non ci sarebbe più alcun contro-potere capace di mantenere l’esercizio del potere politico nei binari della Costituzione. I poteri selvaggi che guidano l’economia e la politica si sbarazzerebbero definitivamente dei lacci e lacciuoli dello Stato di diritto.  

Magistrato, giudice della Corte di Cassazione. Eletto senatore nel 1994, ha svolto le funzioni di Segretario della Commissione Difesa nell’arco della XII legislatura, interessandosi anche di affari esteri, in particolare del conflitto nella ex Jugoslavia.


https://www.libertaegiustizia.it/2024/11/09/trump-e-il-populismo-autoritario/