lunedì 1 marzo 2021

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio

 

Arabia Viva/1. “Domanda: È giusto intrattenere rapporti con un Paese come l’Arabia Saudita?”. “Risposta: Sì. Non solo è giusto, ma è anche necessario. L’Arabia Saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico… Non dimentichiamo che, fino a cinque anni fa, in Arabia Saudita – per fare un esempio – le donne non potevano nemmeno guidare la macchina. Le esecuzioni capitali stanno scendendo da 184, nel 2019, a 27 nel 2020” (Matteo Renzi, segretario Iv, intervista Matteo Renzi, segretario Iv, enews, 27.2). Com’è umano, bin Salman.

Arabia Viva/2. “Biden ha chiesto giustamente di fare di più. Soprattutto sulla questione del rispetto dei giornalisti. Difendere la libertà dei giornalisti è un dovere, ovunque, dall’Arabia Saudita all’Iran, dalla Russia alla Turchia, dal Venezuela a Cuba, alla Cina” (Renzi, ibidem). Fuorchè in Italia.

Arabia Viva/3. “Oggi è una giornata bellissima, con il sole che scalda il cuore. Non è il giorno giusto per fare polemica o per arrabbiarsi. È sempre il giorno giusto, invece, per citare in giudizio Marco Travaglio e il Fatto” (Renzi, Instagram, 28.2). Sta cercando disperatamente dei soldi puliti.

Chi offre di più? “Vaccinazioni, il piano Draghi per salire a 200 mila al giorno” (Repubblica, 28.2). “Draghi, piano con la Protezione civile: ‘Oltre 600 mila dosi al giorno’” (Corriere, 28.2). Fosse per noi, pure 10 milioni al giorno. Ma forse è il caso di sincronizzare le lingue.

Punt e Mes. “L’Italia prenda i soldi del Mes” (Carlo Cottarelli, Agi, 3.6.2020). “Il Mes non è essenziale” (Cottarelli, Verità, 22.2.2021). Ma tu guarda.

Slurp. “La M nella firma di Draghi è un segno di forza interiore e intelligenza. In quello che scrive si nota una persona che ha come tratto distintivo il non farsi sommergere dal ruolo che ha, che è un tratto tipico dell’educazione gesuita” (Gabriele Albertini, ex sindaco FI di Milano, Un Giorno da Pecora, Radio1, 23.2). Un po’ come la M di “Ma va a ciapà i ratt”.

Casa dolce casa. “La mole di lavoro un po’ mi spaventa. Non sono abituato, a quasi 69 anni, a vivere lontano da casa tutta la settimana” (Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, Repubblica, 15.2). Ma infatti, potresti sempre tornarci.

Freud dove sei? “Contagi con prudenza, in 25 anni di Porta a Porta abbiamo avuto almeno 4 miliardi di spettatori” (Bruno Vespa, Twitter, beccato da @nonleggerlo, 18.2). Peggio di peste nera, colera, spagnola, aviaria, suina e Covid-19 messi insieme.

Per dimenticare. “Ora dobbiamo concentrarci sul rilancio del Pci” (Nicola Zingaretti, segretario Pd, a Radio Immagina, web radio del partito, 14.2). “@carmelitadurso in un programma che tratta argomenti molto diversi tra loro hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n’è bisogno! #noneladurso” (Zingaretti, Twitter, 24.2). Tutto pur di non parlare del Pd.

La mosca cocchiera. “Manca solo la firma del governatore e poi la Virginia sarà il primo stato nel Sud degli Usa ad abolire la pena di morte. Siamo il paese di Beccaria, questa vittoria un po’ ci appartiene” (Ivan Scalfarotto, sottosegretario Iv, Twitter, 23.2). Ecco, ora raccontalo a Bin Salman.

Il Cazzaro vero. “Il Ponte sullo Stretto? Parecchi ingegneri dicono che non sta in piedi. E il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e la metà dei treni va a gasolio. Non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in mezzo al mare quando sia in Sicilia sia in Calabria non ci sono i treni. Aveva ragione Renzi quando era un altro Renzi, nella vita precedente, che diceva: quei soldi usiamoli per sistemare le scuole. Sono d’accordo col Renzi vero e non col Renzi falso” (Matteo Salvini, segretario Lega, L’aria che tira, La7, 1.10.2016). “Il Ponte sullo Stretto sarebbe un salto nel futuro, un gemellaggio tra i sindaci di Genova e Reggio Calabria” (Salvini, 22.6.20). ”Nessun via libera di Salvini al Ponte sullo Stretto. Opinioni diverse attribuite al segretario della Lega Nord sono destituite da ogni fondamento. Più volte Salvini ha espresso profonde criticità sull’opera” (nota della Lega, 23.6.20). “Il Ponte sullo Stretto? Io ci credo. Potrebbe chiamarsi Ponte Draghi” (Salvini, 18.2.21). Non ho detto ciò che ho detto e, se l’ho detto, mi sono frainteso.

Senti chi pirla. “La proposta di Matteo Salvini sui ristoranti aperti anche a cena è ragionevole” (Stefano Bonaccini, presidente Pd Emilia Romagna, 23.2). “Stiamo affrontando l’inizio della terza ondata: non possiamo mollare ora. Nell’area bolognese i positivi stanno crescendo a un tasso quasi 3 volte superiore alla media nazionale soprattutto tra giovani e giovanissimi. I ricoveri crescono. Le nuove misure sono indispensabili” (Bonaccini, annunciando l’ordinanza che include tutti i comuni del Bolognese in zona arancione scura, 26.2). Ehi, dici a noi?

Il titolo della settimana/1. “Flop del Reddito: lavora 1 su 200” (Messaggero, 16.2). In effetti, se lavorassero tutti, non avrebbero bisogno del Reddito.

Il titolo della settimana/2. “La lingua nuova del premier è il realismo” (Andrea Cangini, senatore FI, Giornale, 22.2). Cangini invece lecca con quella vecchia.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/01/ma-mi-faccia-il-piacere-220/6116972/

Conte dice sì: “Nuovo Movimento aperto, accogliente, intransigente”. - Luca De Carolis e Paola Zanca

 

L’avvocato ha detto sì: a Beppe Grillo, arrivato a Roma con un casco da astronauta, e a tutti i maggiorenti del Movimento. Ma è un sì con riserva, e alle sue condizioni. Perché l’ex premier vuole cambiare quasi tutto, e avere mano libera. Altrimenti “amici come prima” come scandisce con cortese fermezza nel vertice che dovrebbe valere come una svolta. Davanti al Garante e ai big del M5S in agonia, Giuseppe Conte non annuncia l’iscrizione al Movimento che pure l’aveva portato a palazzo Chigi. Piuttosto, chiede e ottiene “alcune settimane” per scrivere un “progetto rifondativo”, con cui cambiare la struttura e soprattutto le regole dei 5Stelle; troppe e astruse, a suo avviso.
Un piano per spalancare le porte del Movimento “alla società civile”, renderlo “accogliente” e trasformarlo. Al punto che nell’incontro Conte la butta lì: “Potremmo valutare anche un cambio del nome”. E i presenti si mostrano disponibili. Perché è a lui che devono aggrapparsi, all’ex premier che per accettare vuole il consenso di tutte le anime del M5S. E se lo avrà, a gestire sarà di fatto lui: da capo politico, segretario o formula similare.

Di sicuro ha chiesto e ottenuto di potersi scegliere la segreteria che lo aiuterà a “rifondare” il Movimento. Verbo centrale anche nella nota di riepilogo dei 5Stelle. E d’altronde di “rifondazione” avevano parlato la settimana scorsa sul Fatto Alfonso Bonafede e Paola Taverna. Sempre invocando Conte. Non può stupire che sia il senso della riunione con l’ex premier, fortissimamente voluta da Grillo, a cui in tarda mattinata partecipano tutti i pesi massimi: da Luigi Di Maio, Roberto Fico e gli stessi Bonafede e Taverna, per passare al reggente Vito Crimi, a Stefano Patuanelli e Riccardo Fraccaro e ai capigruppo in Parlamento. Manca solo Davide Casaleggio, che ha respinto l’invito del Garante. Tutti gli altri in una giornata primaverile si ritrovano nell’hotel Forum. L’usuale base del Garante nelle sue trasferte romane, scelta come piano b dopo la fuga di notizie sulla sede originaria del vertice, la sua villa al mare in Toscana. E all’albergo con vista sui Fori, Grillo va con uno scafandro da primo uomo sulla Luna, che pare ricordare un suo recente post (“I 5Stelle non sono più marziani”). Ma non c’è tempo per scherzare con Conte, in giacca e camicia blu. Anche perché l’ondata di ricorsi degli espulsi potrebbe rappresentare una bella grana per il nuovo capo politico, e l’avvocato Conte lo sa. Così spiega che dovrà “studiare bene” Statuto e regolamenti. E capire se è necessaria una nuova associazione giuridica, magari con un nuovo nome, oppure se si può procedere con quella attuale, cambiando lo Statuto. Crimi gli chiede di far votare comunque il comitato a cinque, già approvato dagli iscritti. Ma Conte vuole sceglierla, la segreteria. Tenendo dentro big come Di Maio, a cui ha già chiesto la disponibilità: da capo. Ma è meglio non definirlo così, almeno non ora, dicono. Perché i big notano le parole dell’ex ministro Vincenzo Spadafora, a Mezz’ora in più: “Non va fatta un’immissione a freddo di Conte, ma serve un percorso con modalità di partecipazione concrete”. Soprattutto, Spadafora sostiene: “Il M5s vive sempre di piccoli cerchi temporanei in cui si decidono le cose, ora vanno create regole democratiche e chiare”. Ergo, il timore ai piani alti è che monti l’insurrezione interna contro un nuovo leader calato dall’alto. Per questo fonti vicine all’ex premier precisano: “Conte non ha voluto alcun incarico formale, lavorerà al progetto e solo se verrà condiviso da tutti si impegnerà a realizzarlo con gli iscritti”. Un altro modo per dire che l’avvocato vuole un diffuso consenso. “Sentirò tutti” fa sapere. E potrebbe cercare anche il big che si è fatto di lato, Alessandro Di Battista. Ma a pesare ci sono anche i temi dentro “il progetto”, riassunti così: “Conte ha raccolto l’invito a elaborare un progetto rifondativo con il Movimento, per farne la forza trainante della transizione ecologica e digitale”. L’obiettivo principale, con la “lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze, delle rendite di posizione e dei privilegi”.

Grillo già esulta sul suo blog: “Ora è arrivato il momento di andare lontano!”. E Di Maio assicura: “Questa è la strada, sono anni che ci danno per morti ma il M5S scriverà il futuro”. Prima però bisogna aspettare Conte. L’indispensabile.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/01/conte-dice-si-nuovo-movimento-aperto-accogliente-intransigente/6116973/

M5s, summit a Roma con Conte e Grillo. Per l'ex premier pronto un ruolo ad hoc. - Marina Di Bibbona

 

Al via un 'progetto rifondativo' del movimento. 


Il vertice della rifondazione, dopo 48 ore di depistaggi, e silenzi, alla fine avviene in uno dei "luoghi simbolo" dei pentastellati: l'hotel Forum. Beppe Grillo, mentre i cronisti circondavano la sua villa a Marina di Bibbona - iniziale sede scelta per il summit prima della fuga di notizie che tanto ha irritato il Garante del M5S - cambia auto, lascia la Toscana e arriva a ora di pranzo a Roma.

Al conclave c'è l'intero stato maggiore governista. Quello che ha detto sì a Draghi e al ministero della Transizione Ecologica. E che, in una calda domenica di febbraio, dice sì a Giuseppe Conte. L'ex premier è al tavolo con i "big" e accetta l'invito. Il futuro del M5S dipende anche e soprattutto da lui. E dal ruolo con cui il Movimento vestirà il nuovo frontman. Sulla terrazza del Forum ci sono Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alfonso Bonafede, Stefano Patuanelli e Riccardo Fraccaro, Paola Taverna e i capigruppo Davide Crippa e Ettore Licheri. Grillo arriva con un casco da astronauta.

Guarda al futuro, addirittura al 2050 e, in un post, traccia il sentiero della possibile rinascita: quello della transizione ecologica. Che non vuol dire solo Green. "Sono 30 anni che parlo di energia, ambiente, economia. Sono 30 anni che parlo di paradossi, di come un barile di petrolio costi 50 dollari e un barile di coca cola 350 dollari. Per troppo tempo siamo stati prigionieri del nostro sistema basato sulla crescita. Una società sempre più ricca che produce allo stesso tempo sempre più miseria", scrive Grillo in un post. Sembra un nuovo inizio. E l'ex comico ne sembra entusiasta. "Abbiamo le tecnologie, le idee e lo spirito di comunità che ci ha sempre contraddistinto. Ora, è arrivato il momento di andare lontano", è la sua esortazione. Il vertice del Forum dura un paio d'ore. Tra gli altri ci sono anche Rocco Casalino e Andrea Ciannavei, l'uomo che si occupa delle innumerevoli diatribe legali del M5S. L'ultima risale a qualche giorno fa, quando il Tribunale di Cagliari ha nominato un curatore per il Movimento, in quanto privo di rappresentanza legale dopo la modifica dello Statuto.

Ed è proprio la cornice del ruolo di Conte ad essere l'ultimo ostacolo all'ingresso dell'ex premier. Anche perché "l'avvocato del popolo", al vertice, chiede rassicurazioni sullo spazio di manovra che avrà per forgiare il Movimento. Uno spazio che, nella strategia di Conte, non può essere angusto. Tanto che, spiegano nel M5S, sarà lo stesso ex premier ad elaborare il progetto rifondativo dei pentastellati. Un progetto con cui il M5S punta a diventare "centrale nel quadro politico italiano" con una maggiore apertura anche alla società civile.

"Sono anni - scrive in serata su Facebook Luigi Di Maio - che ci danno per morti, sbagliando. Il MoVimento 5 Stelle non solo è vivo, il MoVimento è il presente e scriverà il futuro di questo Paese. Oggi è una giornata molto importante, Giuseppe Conte ha raccolto il nostro invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo e di rilancio dell'azione del M5S".

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/02/28/m5s-in-corso-summit-stato-maggiore-con-conte-_d93190ef-6445-45c8-aff8-26e6cbae1c32.html?fbclid=IwAR1j1JI_mawa_PVd29zvV-j-NThwz6VzFtDuCjJIsfb1D1TwBloAxwZfZMs