martedì 22 aprile 2025

"C'E' UN AGGRESSORE (Putin) ED UN AGGREDITO (Zelensky).... - Da Andrea Katsumoto

 

Per quelli che esordiscono con : "C'E' UN AGGRESSORE (Putin) ED UN AGGREDITO (Zelensky)....

Perché non è così.
Da Andrea Katsumoto
Putin è la tipica risposta della Russia a chi vuole distruggerla.
Facciamo un ripassino?
Nel 1991, Gorbaciov scioglie a luglio il patto di Varsavia senza chiedere in cambio lo scioglimento della NATO, accontentandosi della promessa americana di non allagare l'alleanza atlantica.
Un mese dopo, in agosto, Eltsin destituisce Gorbaciov e scioglie l'Unione sovietica.
Durante gli anni di Eltsin, la Russia viene spolpata dagli oligarchi corrotti, dalle mafie e dalla finanza internazionale filo occidentale e la popolazione invece del benessere si ritrova alla fame.
Nel 1999, la NATO rompe la promessa di non allargarsi e, a marzo, ingloba tre paesi dell'ex patto di Varsavia: Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
Sempre nel marzo 1999, la NATO bombarda la Serbia violando le risoluzioni ONU e ignorando il veto di Russia e Cina. Dopodiché piazza basi militari in Kosovo e non si schioda più da lì.
I russi si incazzano e 5 mesi dopo, agosto 1999, danno un calcio in culo a Eltsin, che in cambio dell'immunità per le ruberie e tutto il resto nomina come nuovo premier il direttore dell'ex KGB, un tale chiamato Vladimir Putin.
Prima mossa di Putin: spazzare via i separatisti ceceni, che stavano vendendo il paese, petrolio compreso, alle multinazionali occidentali.
L'anno dopo Putin diventa presidente, fa arrestare gli oligarchi e riprende il controllo dell'economia russa, poi allaccia relazioni strette con Cina e India e si oppone alla seconda guerra del golfo degli USA e soci.
Nel marzo 2004 la NATO si allarga ancora e fa entrare le Repubbliche baltiche, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia, praticamente si mangia tutto l'ex patto di Varsavia, si piazza al confine con la Russia e mette un'altra zampa nei Balcani.
Sempre a marzo 2004, Putin viene rieletto presidente e riarma la Russia per difendersi dall'allargamento della NATO che la stringe ormai in una morsa.
Risponde all'espansionismo della NATO vincendo la guerra in Ossezia contro la Georgia, che stava effettuando esercitazioni congiunte con l'esercito USA a due passi da Mosca.
Stringe ancora i rapporti con i BRIC, con la Turchia (paese NATO ribelle) e con l'Ucraina, bastione europeo per bloccare l'ulteriore avvicinamento delle basi NATO alla Russia. Inoltre si salda alla Bielorussia.
Nel 2011, si oppone all'invasione della NATO (che nel frattempo si allarga pure in Albania e Croazia) in Libia.
Quando nel 2014 la NATO prova a ripetere il giochino in Siria, manda l'esercito russo e vince la guerra, mantenendo Assad al potere.
NEL FRATTEMPO LA NATO ADDESTRA 10 MILA NAZISTI UCRAINI
Sempre nel 2014, risponde al colpo di stato in Ucraina organizzato dagli USA annettendosi la Crimea e piazzando i suoi a dare man forte alla popolazione ucraina (filo-russa) nel Donbass.
Nel 2017 la NATO si allarga al Montenegro e nel 2020 si piglia pure la Macedonia del nord.
Nel 2022, in risposta all'addestramento ed al finanziamento dell'esercito golpista ucraino da parte della NATO e 8 anni di bombardamenti nel Donbass penetra nel paese e si annette il Donbass e altre due regioni.
Nel 2023 la NATO annette anche la Finlandia, stringendo ancora la morsa intorno alla Russia.
Da oltre 20 anni funziona così: più la NATO insiste con le aggressioni, più la Russia risponde.
L'unica via d'uscita è smettere di rompere i c****ni alla Russia e lasciare in pace il resto del mondo.
Diritti e cooperazione non vanno d'accordo con l'imperialismo della NATO.

AMERIKA .

 

Per capire che razza di Stato criminale siano gli Stati Uniti d’Amerika, bisogna tornare a raccontare questa storia.
5 febbraio 2003. Palazzo di Vetro, New York. Colin Powell, segretario di Stato degli Stati Uniti, prende la parola davanti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. È un momento solenne, grave.
E poi arriva la fiala.
Piccola, contenente una polverina bianca. Powell la solleva tra pollice e indice, la agita con studiata perizia. La platea trattiene il fiato.
“Questo è antrace”, annuncia. Un veleno mortale. E, colpo di scena, Saddam Hussein ne avrebbe Venticinquemila litri.
Per rendere il tutto più credibile, il Segretario di Stato proietta immagini satellitari, grafici, prove inconfutabili. Sullo schermo, Baghdad si trasforma in un covo diabolico di laboratori segreti e arsenali invisibili. L’aria è densa di retorica e minacce.
Se solo fosse stato vero.
Ma niente paura, c’è un precedente su cui far leva. Tra ottobre e novembre 2001, lettere contaminate con antrace mietono cinque vittime negli Stati Uniti. Panico, paura, un déjà-vu a orologeria. Perfetto per preparare il terreno.
Sei settimane dopo, il 20 marzo 2003, gli Stati Uniti e i loro alleati decidono che il tempo delle parole è finito: Baghdad va rasa al suolo, Saddam Hussein deve cadere. Poco importa che gli ispettori ONU abbiano dichiarato che in Iraq non ci sono armi di distruzione di massa.
Risultato? Otto anni di guerra, mezzo milione di morti, un paese disintegrato. Più del 60% delle vittime uccise direttamente nei combattimenti. Il resto, vittime collaterali del caos: ospedali al collasso, infrastrutture in pezzi, la vita che si sgretola tra le macerie della “liberazione”.
E le prove? Falsi. Clamorosi, sfacciati, costruiti a tavolino. Le armi di distruzione di massa? Mai esistite. I laboratori segreti? Un’invenzione. Qualche anno dopo, nel 2005, lo stesso Powell si lascerà sfuggire una confessione: quel discorso è stata una “macchia” sulla sua carriera.
Macchia? Mezzo milione di morti.
Nel 2008, il cerchio si chiude. L’FBI annuncia di aver trovato il responsabile degli attacchi all’antrace del 2001: Bruce E. Ivins, microbiologo del governo. Niente processo, però. Ivins muore prima. Si suicida. O viene “suicidato”.
This is America. Yeah.
(Alfredo Facchini)
Casimira Furlani