mercoledì 3 marzo 2010

Balducci, nuova ipotesi di reato spunta l'ombra della prostituzione gay - Carlo Bonini

Nelle telefonate incontri sessuali organizzati con giovani
che in molti casi vengono indicati come "seminaristi"


ROMA - La catastrofe senza fine di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici, perno e anima della "cricca", detenuto dal 10 febbraio, conosce un ennesimo passaggio istruttorio che adombra una nuova e diversa ipotesi di reato: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile. E che porta in Vaticano, lì dove documenta traffici di giovani ragazzi presentati, talvolta, come seminaristi e identifica un "religioso" nigeriano del "coro di san Pietro" il cui solo mestiere sembra essere recuperare, pronta consegna, la merce per l'ingegnere "Gentiluomo di sua Santità", classificandola per altezza, peso, colore della pelle e misure anatomiche.

É una storia raccolta in 72 pagine di intercettazioni (da ieri depositate a Perugia a disposizione delle difese), che un'informativa della sezione Anticrimine di Firenze del Ros dei carabinieri datata 5 febbraio 2010 riassume, nel suo incipit, in poche burocratiche righe, abbozzando un'ipotesi di reato per la quale la Procura di Perugia, al momento, non ha ancora deciso se procedere con un'indagine stralcio. "Nell'ambito del procedimento penale in oggetto - si legge - è emerso che l'ingegner Balducci Angelo, per organizzare incontri occasionali di tipo sessuale, si avvale dell'intermediazione di due soggetti, che si ritiene possano far parte di una rete organizzata, operante soprattutto nella capitale, di sfruttatori o comunque favoreggiatori della prostituzione maschile"

I due uomini hanno un'identità. Un tipo che si fa chiamare "Mike", ma di nome fa Chinedu Thomas Ehiem, 40 anni, nigeriano, residente a Roma e "indicato all'anagrafe come "religioso"". E tale Lorenzo Renzi, veneto di Feltre, che di anni ne ha 33. Dall'aprile del 2008 al gennaio scorso, il contenuto delle loro conversazioni con Balducci viene annotato e trascritto perché, rapidamente, quella che all'inizio appare la libera e insindacabile inclinazione sessuale di un uomo (come tale oggetto di inviolabile privacy), si trasforma rapidamente in una coazione a ripetere di appuntamenti che svelano una rete di prostituzione maschile e di potenziale ricatto.


Ehiem e Renzi sono espliciti nei dettagli con cui ragguagliano il cliente su tipo di prestazione e qualità dei ragazzi da portare agli incontri. "Angelo... Io non ti dico altro. É alto 2 metri, per 97 chili, 33 anni, completamente attivo", spiega il "religioso" a Balducci in un format che si ripete e che varia solo nelle misure. E poi e ancora, ogni due, tre giorni: "Ho una situazione di Napoli". "Ho una situazione cubana". "Ho un tedesco appena arrivato dalla Germania". "Ho due neri". "Ho il calciatore". "Ho uno dell'Abruzzo". "Ho il ballerino Rai".

L'ingegnere alle proposte dei due non sembra resistere. Sia che lo raggiungano mentre è in riunione a palazzo Chigi. Sia che lo sorprendano mentre è in udienza privata con un cardinale. I ragazzi, per quel che si comprende, spesso frequentano i seminari o i collegi ecclesiastici di Roma ("Lui poi a che ora deve ritornare in Seminario?", chiede Balducci a Ehiem). Altre volte appaiono extracomunitari in cerca di permesso di soggiorno (Balducci, in un caso, promette di attivarsi con il Ministero dell'Interno). Ragazzi a cui, il 6 dicembre scorso, Renzi spiega così il lavoro: "Te li pigli pure 2000 euro. Non rompere il cazzo!! Ti servono i soldi... metti un po' di musica, tiri fuori la (...)... ti cali il Viagra lì. E via!".


Questi maschioni!


Par condicio, Luca Barbareschi (Pdl): “Mi opporrò all’applicazione della delibera”

"Questa mattina ci siamo risvegliati in una dittatura, degna della Birmania. Uno scempio inaccettabile, quello della cancellazione dei programmi tv con contenuto politico. Mi viene da chiedere ai soloni che si sono inventati questa robaccia di spiegare cosa sia esattamente configurabile come “contenuto politico”. E perché allora non si sospende ogni forma di comunicazione che possa raggiungere, a qualunque titolo e con qualunque mezzo, il cittadino elettore? Perché non oscurare completamente il segnale tv , i siti internet, i blog, le radio, impedire la diffusione dei quotidiani, bloccare i film in programmazione nelle sale cinematografiche…?” Ironizza il parlamentare del Pdl.


“Se con questa muscolare applicazione della par condicio abbiamo deciso considerare il cittadino italiano alla stregua di un cretino il cui giudizio può essere turbato o falsato dai media, e che non riesce a distinguere tra realtà e fiction, perché non insultarli ulteriormente impedendogli di uscire di casa per tutto il periodo pre elettorale? E perché soltanto un mese prima del voto e non piuttosto sei mesi? C’è per caso uno studio accreditato che accerta che l’opinione dell’elettore si forma in trenta giorni?”Aggiunge il deputato.

“Sono solidale con i giornalisti imbavagliati che, da quello che leggo, intendono protestare ed oggi, in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, interverrò duramente su questa vergognosa vicenda della sospensione dei programmi di approfondimento televisivo. E’ come se non si riuscisse, in questo Paese, ad arrivare a soluzioni ragionevoli sui problemi e quindi si sceglie di cercarne di irragionevoli per problemi inesistenti”. Spiega meglio il vice presidente della Commissione Trasporti e Comunicazione -”.

“Chiederò che questa delibera sia bloccata e che gli italiani non siano insultati in questo modo. Specialmente quelli che pagano il canone e non possono esprimersi su una tale, gravissima, dittatoriale decisione che rischia di dare il colpo di grazia alla libertà d’espressione. Di una dittatura del genere io mi vergogno, da cittadino fruitore e da rappresentante delle istituzioni." Conclude Barbareschi.

http://www.articolo21.org/6571/editoriale/par-condicio-luca-barbareschi-pdl-mi-opporro.html


E se lo dice, lui................

Il fantasma di un partito - Ernesto Galli della Loggia

dal Corriere della Sera del 2 marzo 2010 (EDIZIONI INTERNAZIONALI)

La plastica si sta squagliando? Sembrerebbe. Certo è che coloro che si erano illusi dopo le elezioni del 2008 che il Pdl fosse diventato un partito più o meno vero, qualcosa di più di una lista elettorale, sono costretti ora a ricredersi. Non era qualcosa di più: spesso, troppo spesso, era qualcosa di peggio. Una corte, è stato autorevolmente detto. Ma a quel che è dato vedere pare piuttosto una somma di rissosi potentati locali riuniti intorno a figuranti di terz'ordine, rimasuglio delle oligarchie e dei quadri dei partiti di governo della prima repubblica. E tra loro, mischiati alla rinfusa – specie nel Mezzogiorno – che in questo caso comincia dal Lazio e da Roma – gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d'ogni risma ma di nessuna capacità. E' per l'appunto tra queste fila che, a partire dalla primavera dell'anno scorso, si stanno ordendo a ripetizione intrighi, organizzando giochi e delazioni, quando non vere e proprie congiure (e dunque non mi riferisco certo all'azione del PresidenteFini, il quale, invece, si è sempre mosso allo scoperto, parlando ad alta voce), allo scopo di trovarsi pronti, con i collegamenti giusti quando sarà giunto il momento, dai molti dei cortigiani giudicato imminente, in cui l'Augusto sarà costretto in un modo o nell'altro a lasciare il potere. Da quel che si può capire, e sopratutto si mormora, sono mesi, diciamo dalla famigerata notte di Casoria, che le maggiori insidie vengono aBerlusconi e al suo governo non già dall'opposizione, ma proprio dalla sua stessa parte, se non addirittura dalle stesse cerchie a lui più vicine. Al di là di ogni giudizio morale tutto ciò non fa che mettere in luce un problema importante: perché mai la destra italiana, durante la bellezza di quindici anni, eppur in condizioni così favorevoli, non è riuscita che a mettere insieme la confusa accozzaglia che vediamo? Perché non è riuscita a dare alla parte del Paese che la segue, e che tra l'altro è quasi sicuramente maggioritaria, sul piano quantitativo, niente altro che questa misera rappresentanza? Certo, hanno influito di sicuro la leadership di Berlusconi e la sua personalità. Il comando berlusconiano, infatti, corazzato di un inaudito potere mediatico-finanziario, no non era tale da potere avere rivali di sorta assicurandosi così un dominio incontrastato che almeno pubblicamente ha finora messo tutto e tutti a tacere; la personalità del premier, infine, ha mostrato tutta la sua congenita, insuperabile estraneità all'universo della politica modernamente inteso e dunque anche alla costruzione di un partito. La politica, infatti, non è vincere le elezioni e poi comandare, come sembra credere il nostro presidente del Consiglio; è prima avere un'idea, poi certo vincere le elezioni, ma dopo anche convincere un Paese e infine avere il gusto e la capacità di governo: tutte cose a cui Berlusconi, invece, non sembra particolarmente interessato e per le quali, forse, un partito non è inutile. Ma se è vero che il potere e la personalità del leader sono state un elemento decisivo nell'impedire che la Destra esprimesse niente altro che Forza Italia e il Pdl, è anche vero che né l'uno né l'altra esauriscono il problema che rimanda invece a caratteristiche di fondo della società italiana che come tali riguardano tanto la Desta che la sinistra. In realtà, il verificarsi simultaneo della caduta del Muro di Berlino e di Mani pulite ha significato la fine virtuale di tutte le culture politiche che la modernità italiana era riuscita a mettere in campo nel Novecento (quella fascista avendo già fatto naufragio nel '45). E' quindi rimasto un vuoto che il Paese non è riuscito a colmare. Non si è affacciata sulla scena nessuna visione per l'avvenire, nessuna idea nuova, nessun'indicazione significativa, nessuna nuova energia realmente politica è scesa in campo. Niente. Il risultato è che in Italia i capi politici più giovani hanno come minimo superato la cinquantina. Ma naturalmente il vuoto è più sensibile a destra. E più sensibili ne sono gli effetti negativi, perché lì la storia dell'Italia repubblicana non ha costruito nulla e dunque non ha potuto lasciare alcun deposito; che invece è rimasto solo nel centrosinistra; erede di un ininterrotto sessantennio di governo del Paese tanto al centro che alla periferia. Così come nel centrosinistra sono rimasti quasi tutti i vertici della classe politica che fu cattolica o comunista, portando in dote la propria esperienza e le proprie capacità. Mentre alla Destra è toccato solo il resto: a cui poi, per il sopraggiunto, generale, discredito della politica, non si è certo aggiunto, il meglio del Paese.
Ve lo riporto perchè è un articolo che non leggerete mai sull'edizione nazionale del "corsera", n quanto censurato da De Bortoli perchè ritenuto troppo nei confronti del PdL.

Fonte:
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2448212&yy=2010&mm=03&dd=02&title=il_fantasma_di_un_partito