martedì 2 maggio 2023

SCOPERTA LA PRIMA RAFFIGURAZIONE DELLA SFINGE.

 

...Quella che vedete nella foto è la cosiddetta “Tavoletta di Narmer”, una lastra datata attorno al XXXI secolo a.C., contenente alcune delle più antiche iscrizioni geroglifiche rinvenute. Secondo la maggior parte degli egittologi rappresenterebbe l’unificazione del Basso Egitto con l’Alto Egitto effettuata da Narmer, un faraone dell’Alto Egitto, verso il 3.100 a.C. Nel riquadro in rosso si vede un falco, probabilmente il dio Horus, che “cattura” qualcuno o qualcosa, cucendogli un cavo per prigionieri al naso.

Cosa rappresenta questa scena? Per molto tempo il suo significato per gli archeologi è stato un rebus, visto che la testa umana che viene “catturata” da Horus non ha ne gambe ne braccia. L’unica spiegazione che si è saputa dare è che si trattava di un prigioniero con le mani e le gambe in acqua. Ma questa spiegazione non ha mai convinto, perché quando un corpo umano si trova immerso in acqua spunta solo la testa. Invece il “prigioniero” è ritratto in maniera “innaturale”, in quanto si vede tutta la schiena e il bacino, ma mancano braccia e gambe. Non può quindi rappresentare la testa di un prigioniero che spunta dal fiume Nilo. Cosa rappresenta allora?
Qui possiamo fare una prima riflessione. La scena mostra il dio Horus, il falco, che cattura qualcosa. Cosa può catturare un “dio”? La logica ci dice che sta catturando “un’altra divinità”, un dio straniero e avversario, e non un semplice mortale. Il “dio” catturato e raffigurato nella stele è la Sfinge di Giza.
Infatti, ora sappiamo che la “Sfinge originale”, situata a Giza, e quindi nel Basso Egitto, era una statua senza zampe anteriori e posteriori. Sappiamo che aveva il volto umano. Sappiamo anche che molto probabilmente aveva sul dorso una gigantesca pianta di papiro (probabilmente finta) a simboleggiare il Basso Egitto. Sappiamo anche che rappresentava un potente dio. E, come vedremo in seguito, abbiamo la certezza che la “prima Sfinge” esisteva prima di un periodo che va dal 2560 a.C. e il 3640 a.C. Quindi è estremamente probabile che esisteva prima del 3.100 a.C., il tempo di Narmer.
Quindi, nella tavola di Narmer, la Sfinge viene riprodotta simbolicamente nel momento in cui questa viene “conquistata” e “fatta prigioniera”, come mettendogli una corda al naso, dalle divinità dell’Alto Egitto, rappresentate da Horus. Tutto questo non solo conferma quanto scoperto dagli archeologi, vale a dire che la “prima Sfinge” non aveva le zampe né la coda. Ma ci dice anche che quella immensa statua esisteva già nel 3.100 a.C., quando il faraone dell’Alto Egitto, Narmer, conquistò il Basso Egitto, e creò in questo modo l’Egitto unito.
Narmer è stato il primo dei faraoni egizi. La scena che lo vede “catturare” la Sfinge ci indica che la sua costruzione è precedente agli egizi. Allora chi ha costruito questo gigantesco capolavoro, che è in piedi da diverse migliaia di anni?
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA