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domenica 19 ottobre 2025
Egitto: "il pozzo a gradini dei faraoni".
venerdì 3 ottobre 2025
Finalmente sappiamo come furono costruite le piramidi: svelato mistero dell’Antico Egitto. - Andrea Centini
Grazie a indagini satellitari e studi sul campo, gli archeologi hanno finalmente scoperto come gli antichi egizi riuscirono a trasportare i pesantissimi materiali per costruire le piramidi, site in un’estesa striscia desertica tra Giza e Lisht.
Nel 2017 fu reso pubblico un documento importantissimo che fece luce sulla costruzione delle maestose piramidi dell'antico Egitto. Un papiro, rinvenuto dagli archeologi nel porto di Wadi Al-Jarf, rivelò infatti che i giganteschi blocchi di pietra calcarea e granito utilizzati per realizzare l'enorme Piramide di Cheope – o Grande Piramide di Giza – furono spostati via fiume, attraverso zattere in legno fissate con delle corde. Gli antichi egizi, dunque, sfruttavano la rete fluviale per il trasporto dei pesantissimi materiali, evitando di trascinarli sulla sabbia del deserto sotto il sole cocente.
Nonostante questa significativa scoperta, fino ad oggi restava comunque in piedi un vero e proprio mistero, che ha appassionato a lungo gli esperti. La cosiddetta striscia delle piramidi con decine di costruzioni, una stretta fascia verticale che collega Giza e Lisht, è infatti ubicata al confine del deserto occidentale, che fa parte del grande Sahara. È una zona arida, dove non c'è alcun fiume da utilizzare per trasferire i blocchi di pietra. Il Nilo è lontano. Dunque, come hanno fatto gli antichi egizi a portare i blocchi via fiume, se qui non è presente alcun corso d'acqua? Questo enigma è particolarmente rilevante, tenendo presente che lungo questa striscia si trovano le piramidi di Giza, Chefren, Micerino e molti altri magnifici monumenti, preziosi per la storia dell'Egitto e tappa praticamente obbligata per i turisti che si recano nel Paese.
Gli esperti sospettavano che migliaia di anni fa, quando le piramidi furono realizzate (tra 4.700 e 3.700 anni fa), in questa zona desertica ci fosse eccome un fiume, oggi purtroppo estinto e ricoperto dalla sabbia. Ed è proprio questa la scoperta eccezionale che è stata appena fatta. Gli studiosi, infatti, a ridosso della striscia delle piramidi, hanno trovato le vestigia di un lungo corso d'acqua di ben 64 chilometri, un ramo del Nilo che fiancheggiava tutte le principali piramidi. A scoprirlo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università della Carolina del Nord – Wilmington, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Geologia dell'Università di Tanta, l'Istituto Nazionale di Ricerca di Astronomia e Geofisica (NRIAG) del Cairo e l'Università Macquarie.
lunedì 16 giugno 2025
GLI ACQUEDOTTI PIÙ ANTICHI DEL MONDO.
giovedì 22 maggio 2025
INTERESSANTE STORIA UNIVERSALE! LaSfinge
martedì 18 marzo 2025
IL GRANDE GELO E LE CITTÀ SOTTERRANEE.
sabato 15 febbraio 2025
Saqqara, “Tomba dei Due Fratelli.
Facciamo un salto indietro nel tempo fino alla V Dinastia (2949-2345 bce), luogo di sepoltura Saqqara, la cosiddetta “Tomba dei Due Fratelli”, Niankhkhnum e Khnumhotep. Sacerdoti nel tempio del sole di Nyuserra (2445-2421 bce) ad Abu Gurab, “confidenti del re” e “supervisori dei parrucchieri del re”, i due uomini furono sepolti insieme, in una delle mastabe più grandi della necropoli.
La natura di questa sepoltura resta dibattuta. All’interno infatti ci sono diverse rappresentazioni abbastanza singolari, in cui i due uomini sono abbracciati, mano nella mano e con i volti ravvicinati. Alcuni studiosi sostengono che si tratta della prima coppia omosessuale attestata nella storia, secondo altri i due uomini erano semplicemente fratelli o addirittura gemelli.
Un recente riesame delle decorazioni della tomba ha rivelato un numero significativo di immagini accoppiate in cui scene o elementi di un motivo si “specchiano” l’un l’altro, una prova, secondo questo studio, che si tratta di gemelli omozigoti. Inoltre, la presenza nelle decorazioni delle rispettive famiglie tende a far decadere l’ipotesi di una relazione omosessuale. Secondo alcuni studiosi, Niankhkhnum e Khnumhotep erano semplicemente amici per la pelle.
Curiosità: i due nomi uniti formano un gioco di parole molto curioso, “uniti nella vita e nella pace”.
Potete fare una visita virtuale della tomba a questo link
http://bit.ly/3rUhb7q
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1705461166956873&set=a.996852377817759
venerdì 14 febbraio 2025
Egitto, la tomba intatta di un sacerdote di 4.400 anni fa.
Una macchina del tempo sepolta nel deserto, a cinque metri di profondità, che ha conservato intatti per millenni, come in uno scrigno, i suoi tesori: la tomba di un sacerdote di nome Wahtye, vissuto nell'antico Egitto ai tempi delle Piramidi di Giza, è stata scoperta a Saqqara, un sito archeologico a sud del Cairo che in antichità serviva da necropoli per Menfi, capitale dell'Antico Regno.
La tomba risale a 4.400 anni fa e contiene decine di statue e rilievi a colori perfettamente conservati, iscrizioni dettagliate sul dignitario deceduto e sulla sua famiglia nonché scorci pittorici di vita quotidiana dell'epoca. Gli archeologi che l'hanno riportata alla luce con una serie di scavi iniziati a novembre e non ancora terminati hanno parlato di una scoperta "unica", come non se ne facevano almeno da un decennio.
Consigliere del re.
Il pigmento in particolare cattura l'attenzione perché ricopre ancora totalmente sculture e decorazioni, come doveva essere in origine. Wahtye serviva il faraone Neferirkare Kakai, terzo re della Quinta Dinastia, una famiglia che governò l'Antico Egitto per meno di due secoli, dal 2.500 al 2.350 a.C. Il nome del deceduto si legge sui geroglifici che decorano la porta di ingresso della tomba, che declamano anche i suoi titoli onorifici: sacerdote per la purificazione reale, supervisore reale, ispettore della barca sacra (un battello rituale che si pensava accompagnasse i faraoni nell'Aldilà).
Spaccato dell'epoca.
La galleria rettangolare a cui nessuno finora aveva avuto accesso, sfuggita ai tombaroli, misura 10 metri da nord a sud, quasi 3 da est a ovest e 3 in altezza. Rilievi a colori con Wahtye, sua moglie Weret Ptah e sua madre Merit Meen decorano le pareti, su cui si trovano anche scene di lavoro del periodo di attività dell'uomo, con persone intente a cacciare, navigare, compiere offerte religiose e produrre vasellame e altri oggetti funerari.
Altre sorprese. Grandi statue dipinte a colori del sacerdote e dei suoi familiari riempiono 18 nicchie sulle pareti della tomba, mentre altre 26 nicchie vicino al pavimento ospitano sculture di un'altra persona non ancora identificata in varie posizioni, in piedi o seduta a gambe incrociate come uno scriba. Nella tomba gli archeologi egiziani hanno individuato cinque camere sepolcrali, una delle quali è aperta e vuota: le altre sono ancora sigillate e potrebbero custodire il sarcofago del sacerdote insieme al suo corredo funebre. Gli scavi proseguiranno a gennaio.
mercoledì 29 gennaio 2025
Scioccante! Le scoperte nascoste sotto le piramidi d'Egitto sfidano tutta la storia conosciuta. - Dany Pelati
lunedì 16 dicembre 2024
Tomba di Senenmut.
lunedì 11 novembre 2024
Il tempio mortuario di Hatshepsut. - Giuseppe Kokos
Il tempio mortuario di Hatshepsut è uno dei templi più stupendi dell'antico Egitto, situato a Deir el-Bahari sulla riva occidentale del Nilo, vicino alla Valle dei Re in Alto Egitto. Commissionato dalla regina Hatshepsut, quinto faraone della XVIII dinastia e seconda faraone confermata nella storia, la sua costruzione iniziò nel 1479 a.C. e impiegò circa quindici anni per completarla.
Il regno di Hatshepsut è ricordato come uno dei periodi più prosperi e pacifici della storia dell'Egitto. Il tempio, dedicato sia al dio Amon che alla stessa Hatshepsut, presenta tre terrazze stratificate che si alzano 29,5 metri (97 piedi) e include piloni, corti, una sala ipostilo, una corte solare, una cappella e un santuario.
Lunghe rampe collegano le terrazze, che un tempo erano circondate da rigogliosi giardini con piante esotiche come incenso e mirra. Allineato con l'alba del solstizio d'inverno, il tempio incorpora un meccanismo unico per la scatola luminosa, che permette alla luce solare di viaggiare lungo l'asse centrale del tempio, illuminando prima il dio Amon-Ra, poi la figura inginocchiata di Thutmose III e infine il dio del Nilo Hapi.
mercoledì 2 ottobre 2024
Il mistero della mummia di Bashiri.
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