domenica 6 dicembre 2020

L’egopolitica sovranista. - Tommaso Merlo

 

Il sovranismo è una destra più rozza ed estremista di quella tradizionale. Nei toni, nei contenuti. Il grande interrogativo politico è se ci troviamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e il sovranismo è la nuova spaventosa normalità. Il boom sovranista è dovuto alla paura più diffusa, quella del cambiamento. Paura di perdere la propria presunta identità, paura di perdere quello che si possiede e si crede di essere, paura di perdere i propri fragili equilibri. Paure che in un’era di grandi cambiamenti globali come questa, sono dilagate. La perenne crisi economica, quella migratoria, quella terroristica, quella climatica. Tutte sfide globali. La ricetta del sovranismo consiste nel rifiutare il cambiamento e quindi le paure ad esso connesse. Consiste nel rinchiudersi all’interno di qualche confine o muro affidandosi a qualche salvifico sovrano. Egopolitica. Egoismo individuale che si fa collettivo, che si fa politica rispecchiando le classiche bizze dell’ego. La separazione e la divisione dagli altri, il perseguimento esclusivo dei propri interessi anche a scapito degli altri, il fastidio per ogni diversità e divergenza anche di opinione, l’aggressività e il trattare chi la pensa diversamente come nemici da abbattere, la prepotenza per imporre le proprie ragioni, l’arroganza, la superficialità. Egopolitica sovranista che elettoralmente funziona perché rispecchia la deriva egoistica della nostra era ed offre sbrigativi calmanti alle paure. Oltre a nascondere la testa sotto la sabbia lasciando il sederino all’aria, l’egopolitica sovranista rispolvera la giurassica ricetta di affidarsi a qualche capo supremo che incarni anche plasticamente i propri istinti egoistici. Dai loro capi supremi i sovranisti non pretendono onestà nemmeno intellettuale, non pretendono competenza o coerenza o moralità e nemmeno che raggiungano chissà quali traguardi. L’unica cosa che pretendono è protezione, è la difesa dei propri interessi, della propria presunta identità, della propria tribù. Per questo i sovranisti difendono i loro capi supremi anche quando si rivelano dei ciarlatani o piantano disastri. Al sovranista interessa solo che il sovrano risponda alle proprie esigenze egoistiche e che lo liberi da ogni fardello che vada oltre la propria staccionata. L’egopolitica sovranista urla e mostra i muscoli ma sono i deboli a scappare davanti ai cambiamenti invece di gestirli, invece di indirizzarli con le proprie convinzioni. L’egopolitica sovranista urla e mostra i denti ma i cambiamenti globali non si possono fermare con nessun confine o muro. E più ci dividiamo tra persone, tra categorie, tra nazioni e più saremo deboli e quindi incapaci di gestire cambiamenti che ci stanno già travolgendo. E per risolvere problemi sempre più complessi serve una politica altrettanto complessa, serve una intelligenza e una coscienza altrettanto complesse, altro che affidarsi alle qualità salvifiche di qualche cialtrone supremo. E invece di sudditi pompati dalla propaganda permanente serve la partecipazione di cittadini consapevoli. Ed invece che guerre intestine serve unione e cooperazione. Ed invece che egoismo serve altruismo e tolleranza. Per raccattar voti l’egopolitica sovranista lucra sulle paure e semina odio. Ma come sempre accade l’odio genera una reazione avversa ancora più veemente, quella che ha portato alla sconfitta di Trump e al declino di altri egoistici sovrani. Non ci vorrà molto per capire se si tratta di una tendenza e se si svilupperanno coalizioni contro l’egopolitica sovranista in tutto l’occidente. Non ci vorrà molto per capire se siamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e l’egopolitica sovranista è la nuova spaventosa normalità.

Tommaso Merlo

(foto: https://espresso.repubblica.it/polopoly_fs/1.323780.1528989684!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/articolo_648/image.jpg)

https://repubblicaeuropea.wordpress.com/2020/11/22/legopolitica-sovranista/

Time, la “giovane dell’anno” è una scienziata 15enne: ha ideato un dispositivo per trovare il piombo nell’acqua.

 

Gitanjali Rao, di Denver (Colorado), è stata scelta tra un gruppo di 5mila candidati americani tra gli 8 e 16 anni. Intervistata da Angelina Jolie, ha detto che la sua missione è creare una comunità per risolvere i problemi globali.

Ha inventato un dispositivo in grado di identificare il piombo nell’acqua potabile oltre a un’app e un’estensione di Chrome che tramite intelligenza artificiale rilevano elementi di cyberbullismo. E ha solo 15 anni. È Gitanjali Rao, di Denver (Colorado), scelta dalla rivista Time come “kid of the year”, la giovane dell’anno. La ragazza, che ha dichiarato di volere ispirare gli altri a elaborare idee per “risolvere i problemi del mondo”, è stata scelta tra un gruppo di 5mila candidati americani tra gli 8 e 16 anni. Lei e altri quattro finalisti saranno premiati in uno speciale televisivo venerdì 11 dicembre dal comico e presentatore televisivo Trevor Noah.

Gitanjali Rao ha raccontato la sua storia all’attrice di Hollywood Angelina Jolie. A lei ha detto di non sembrare “il tipico scienziato”, che in tv viene solitamente descritto come “un uomo più anziano e bianco“. La sua missione, ha spiegato, è quella di creare una comunità globale di scienziati che possano risolvere i problemi del mondo. “Non fissarti su ogni problema – ha detto – ma concentrati su quelli che ti interessano. Se posso farlo io, può farlo chiunque”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/04/time-la-giovane-dellanno-e-una-scienziata-15enne-ha-ideato-un-dispositivo-per-trovare-il-piombo-nellacqua/6027110/?fbclid=IwAR3o9KBCnRQwOMvCH0PHj4Jr_uR_GpseQVvqlJoeu0bu5s6P3KUBGZXZrL0

Bimba di 6 mesi salvata con il farmaco più costoso al mondo.

 

Affetta da atrofia muscolare spinale (Sma). La terapia corregge il problema genetico, 1,9 milioni di euro per singolo trattamento.

All'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, una bambina di meno di sei mesi con atrofia muscolare spinale (Sma) è stata sottoposta ad una terapia genica - secondo quanto riferiscono fonti del nosocomio - estremamente innovativa, autorizzata in Europa a maggio scorso e in Italia il 17 novembre. E' - riferiscono al Santobono - il primo trattamento di questo tipo effettuato nel nostro Paese.

L'atrofia muscolare spinale di Tipo 1 è una gravissima malattia genetica neuromuscolare, insorge subito dopo la nascita e causa una progressiva debolezza muscolare che compromette respirazione e deglutizione, causando la morte entro 2 anni.

Il farmaco somministrato al Santobono di Napoli, considerato il più costoso al mondo - 1,9 milioni di euro per singolo trattamento - corregge il problema genetico, determinando la completa regressione della malattia. Questa terapia, infatti, si basa su un vettore virale reso inoffensivo e utilizzato come navetta per veicolare il gene umano mancante nelle cellule motorie del midollo spinale, permettendo di produrre la proteina mancante in questa malattia.
Dice Anna Maria Minicucci, commissario straordinario dell'azienda Santobono Pausilipon "Ringrazio la Regione, il Servizio farmaceutico diretto da Ugo Trama e tutto il personale sanitario infermieristico ed amministrativo dell'azienda che si è impegnato per raggiungere questo importante risultato di cura ed innovazione per una grave malattia genetica. Questo traguardo si aggiunge ai molti conseguiti in questi anni dall'Aorn Santobono Pausilipon di Napoli, consolidatasi ormai a pieno titolo tra le più importanti realtà sanitarie pediatriche italiane ed europee".
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dichiara: "Un'altra straordinaria dimostrazione di eccellenza della Sanità campana. Un lavoro di equipe ancora più significativo, se si considera l'età della bambina e la possibilità offerta dal Santobono di poter praticare, prima volta in Italia, una terapia all'avanguardia che ha portato alle dimissioni della piccola paziente. Desidero ringraziare la direzione strategica, i medici e tutto il personale del Santobono, per questo ulteriore grande risultato ottenuto".

La bimba è già tornata a casa. Il rientro nell'abitazione coi genitori dopo che sono stati monitorati per una settimana di effetti collaterali connessi alla somministrazione del farmaco. Il rapido utilizzo di questo farmaco al Santobono è stato reso possibile, si sottolinea, "grazie ad un eccezionale lavoro di squadra che ha coinvolto il settore farmaceutico Regionale, i servizi interni all'Azienda Ospedaliera: Acquisizione Beni e Servizi, Farmacia Ospedaliera, Direzione Aziendale e Sanitaria e tutta l'equipe della UOC Neurologia diretta dal dottor Antonio Varone". "Negli ultimi anni l'introduzione di terapie innovative - rileva Varone - ha contribuito a cambiare radicalmente la storia clinica della patologia, che rimane a oggi una tra le prime cause di mortalità infantile. L'avvento di tali soluzioni terapeutiche rende quanto mai attuale la necessità di una sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti della diagnosi precoce realizzabile attraverso l'implementazione di progetti di screening neonatale".
Luigi, papà della piccola, aggiunge: "Ringrazio il dottor Varone, che dall'inizio ha sostenuto e sostiene la nostra battaglia contro la SMA. All'inizio sembra tutto nero ... Un tunnel senza fine... Adesso grazie a questo farmaco arrivato prima dei sei mesi della piccola Sofia tutti possiamo sperare e vedere alla fine del tunnel la luce tanto attesa. Spero che la nostra piccola possa far da guida a tutti gli altri affetti da questa malattia. Un ringraziamento anche tutti gli infermieri del reparto neurologia".

https://www.ansa.it/campania/notizie/2020/12/06/bimba-di-6-mesi-salvata-con-il-farmaco-piu-costoso-al-mondo_47d2e1bd-2450-4c47-98d3-5d558583aa6d.html

Il fiume Panaro rompe gli argini, evacuazioni nel Modenese. Pericolo valanghe molto forte sulle Dolomiti di Sesto.

 

Il fiume Panaro rompe gli argini, evacuazioni nel Modenese. Pericolo valanghe molto forte sulle Dolomiti di Sesto.

Già caduti 140 cm di neve, attesi altri 110 cm. Il maltempo provoca l'interruzione della ferrovia del Brennero. Allagamenti e frane in Sicilia, Eolie isolate.

Italia flagellata dal maltempo da Nord a Sud. La pioggia non smette di battere, facendo esondare i fiumi nel modenese dove sono state evacuate 60 famiglie. "A causa del rischio di frane e valanghe provocato dal maltempo di queste ore invito tutti i cittadini ad evitare di dirigersi verso il bellunese".

Lo dice all'ANSA il presidente del Veneto, Luca Zaia, sulla scorta degli aggiornamenti sulla situazione nella provincia di Belluno, dove collegamenti e viabilità sono in crisi per le piogge, le nevicate e i conseguenti smottamenti.

Sulle Dolomiti di Sesto, come anche sulle Dolomiti tra la Marmolada e Fiera di Primiero il pericolo valanghe è "molto forte" (grado 5 di 5). Nel resto dell'Alto Adige, ad esclusione della val d'Adige, è invece "forte" (grado 4 di 4). Nelle regioni più colpite sono caduti da 80 a 140 cm di neve. In molte regioni domenica cadranno da 60 a 110 cm di neve, localmente anche di più. A rendere ancora più difficile la situazione il forte vento da sud che causa accumuli di neve. 

La rottura dell'argine del fiume Panaro che ha prodotto una copiosa uscita d'acqua è avvenuta nel territorio comunale di Castelfranco Emilia, a poca distanza da Nonantola e da Modena. Sono state predisposte, nel rispetto della normativa vigente relativa all'emergenza covid, tre strutture dedicate all'accoglienza di eventuali sfollati: il PalaReggiani, la Palestra delle Scuole Guinizelli e la Palestra delle Scuole "Rosse". E' chiuso un tratto della ferrovia tra Castelfranco e Modena e sono state chiuse alcune strade: via Bonvino, via Viazza e via Tronco, che sono sott'acqua. Sul posto vigili del fuoco e protezione civile per assistere la popolazione. Aipo sta intervenendo sull'argine.

Da 48 ore i vigili del fuoco sono impegnati nel Centro-Nord in interventi di soccorso dovuti al maltempo che sta colpendo Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Toscana. Oltre 2.200 gli interventi effettuati.

Un piccolo ponte su un torrente è crollato ieri sera a causa del maltempo nella zona di Belluno, facendo precipitare nel greto un mezzo dei vigili del fuoco, vuoto perché i tre occupanti si erano già messi al sicuro. E' accaduto ieri sera a Gosaldo, ma si è appreso stamane. Il ponte collega la frazione di Rent - rimasta isolata - ad un altro abitato di Gosaldo. Da ieri sera i pompieri hanno compiuto 130 interventi per il maltempo nel bellunese, 50 le squadre al lavoro.

Il fiume Panaro rompe gli argini, evacuazioni nel Modenese - Sono in corso le evacuazioni di abitanti nella zona tra Gaggio e Nonantola, nel Modenese, per la rottura dell'argine del fiume Panaro. Lo annunciano i vigili del fuoco, spiegando che sul posto sono state inviate sezioni operative dalla Toscana e dal Piemonte.

Interrotta ferrovia del Brennero - Per motivi di sicurezza la linea ferroviaria del Brennero è interrotta tra Bolzano e il confine di stato. Da ieri sera sono anche bloccate l'autostrada A22 in direzione nord tra Vipiteno e Brennero e la statale in entrambe le direzioni tra Colle Isarco e il confine di Stato. L'Austria per questo motivo attualmente non è raggiungibile tramite il valico. Numerose le località isolate in Alto Adige.

Allagamenti e frane in Sicilia, Eolie isolate - Due frane si son verificate nel Palermitano, sulle statali Palermo-Sciacca e Termini Imerese-Caccamo. La prima ha interessato il tratto nei pressi di Ponte Balletto, tra San Cipirello e Camporeale. Numerosi gli allagamenti a Palermo: a Mondello (nella zona di piazza Valdesi, viale Regina Elena e principe di Scalea), a Partanna Mondello, in via Messina Marine (nei pressi dell'ospedale Buccheri La Ferla). Chiusa al traffico via Imera. A Messina e provincia strade allagate e frane a Terme Vigliatore, a Basicò, Novara di Sicilia e Tripi. Fermi da ieri pomeriggio i collegamenti con le Eolie a causa del forte vento di Scirocco. Nella città dello Stretto l'amministrazione comunale ha disposto la chiusura dei cimiteri e delle ville comunali, dato che anche per oggi c'è un grado di allerta arancione. Rinviata la campagna di screening Covid-19 per gli studenti, prevista oggi e rimandata a domani. Sempre per il maltempo, a Messina, di nuovo chiuso il porto di Tremestieri. Le navi sono dirottate al porto storico e alla rada San Francesco, di conseguenza i tir attraversano il centro città. A Messina frane e allagamenti, evacuate alcune abitazioni.

A Roma disposta la chiusura degli accessi alle banchine del Tevere - "La Protezione Civile di Roma Capitale ha disposto la chiusura degli accessi alle banchine del Tevere, sulla base dell'informativa del Centro Funzionale Regionale, emessa alle 4:05 del 6 dicembre, con la quale viene comunicato che, a seguito delle piogge che hanno interessato e interessano il bacino del fiume Tevere e dei suoi principali affluenti, si prevede che dal pomeriggio/sera di domenica 6 dicembre 2020 i livelli idrici del Tevere potranno interessare parzialmente le banchine del tratto urbano nelle zone più depresse. La quota iniziale di allagamento delle banchine del tratto urbano presso la stazione idrometrica di Ripetta è stata individuata a m. 7,00". Lo comunica il profilo Twitter ufficiale del Comune di Roma.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/12/06/pericolo-valanghe-molto-forte-sulle-dolomiti-di-sesto_d69c0d10-289e-4a15-bc17-8497cf39659e.html

Che faccio, compro?. - Marco Travaglio

 

Dopo le ultime performance sui vaccini antinfluenzali, più introvabili della pietra filosofale, si pensava che Giulio Gallera avesse definitivamente scalzato Attilio Fontana nell’ambìto ruolo di capocomico del duo “I Nuovi Legnanesi”. Invece, con una zampata da grande guitto, lo sgovernatore ha scavalcato l’assessore proprio sul finale, ricacciandolo al rango di spalla. La sua lettera ai quattro pm che l’hanno indagato per frode in pubbliche forniture per la commessa dei camici, affidata senza gara dalla sua Regione alla ditta di suo cognato, si inscrive nella nobile tradizione di quella di Totò e Peppino alla malafemmina e di Benigni e Troisi a Savonarola. Titolo: “Che faccio, compro?”. Trama, semplice e travolgente: il presidente leghista, dopo averlo negato per mesi, si accorge finalmente che il “modello Lombardia” non riesce neppure a vaccinare dall’influenza medici, infermieri e i malati cronici over 80: “Regione Lombardia si trova, ancora una volta, al centro di un problema emergenziale relativo al vaccino antinfluenzale”, la cui “reperibilità è, come è noto, assai problematica”. Ma, anziché guardarsi allo specchio e sputarsi solennemente in un occhio per manifesta incapacità, magari invitando alla cerimonia anche Gallera, se ne lagna con gli “Ill.mi Magistrati”, che non c’entrano una mazza. E – dopo aver tentato invano di far importare dei vaccini indiani da un dentista di Bolzano (non autorizzato) tramite un intermediario turco con gli auspici di un conoscente cinese – li informa di aver finalmente trovato “un fornitore” addirittura “autorizzato: l’importatore svizzero Unifarma”, che ne ha “350 mila dosi”. Un po’ pochine, per 10 milioni di abitanti, ma meglio di niente. Solo che, essendo dicembre con l’epidemia influenzale in pieno corso (infatti tutti si vaccinano a ottobre-novembre), non c’è tempo per bandire una gara (altrimenti il vaccino arriva per quella dell’anno prossimo): bisogna “addivenire all’acquisto a trattativa privata”, prima che “i suddetti vaccini spariscano dal mercato”. E qui, anziché prendersela con chi non ci ha pensato a luglio-agosto (come si fa ogni anno dalla notte dei tempi), cioè con se stesso e la spalla, scarica tutto sui dirigenti della centrale acquisti regionale Aria Spa, indagati con lui per i camici del cognato, che “si rifiutano di procedere all’acquisto, salvo che il Presidente Fontana ottenga l’autorizzazione della Procura della Repubblica (!)”. Il punto esclamativo è suo, ma pure nostro. Lui ovviamente è “lungi dal chiedere, seppur implicitamente, salvacondotti o autorizzazioni che appaiono indebite”, però li chiede. E “si assume la responsabilità” dell’acquisto.

Però la scarica sui pm, che con l’inchiesta sui camici gli han paralizzato l’Aria Spa. E domanda senza domandarlo: “Che faccio, compro?”, anzi, “addivengo all’acquisto?”. Come se sapesse che ciò che sta per fare è illegale, visto che le commesse senza gara sono giustificate per l’emergenza Covid (ma per quelle c’è il commissario Arcuri) e non per quelle di routine, tipo i vaccini antinfluenzali, che si fanno da sempre con la mano sinistra e che la sua Regione è riuscita a cannare in toto, con 12 gare deserte o riuscite con esiti tragicomici (dosi pagate ora 5 euro, ora 27). Senza contare che il parallelo fra camici del cognato e vaccini non regge: a meno che, dietro il fornitore svizzero, si nasconda un altro parente, tipo un cugino, un nipote, una zia; o che anche stavolta vengano fuori conti milionari in Svizzera, trust alle Bahamas, scudi fiscali. Pur ammirati dal sense of humour, ci permettiamo di aggiungere alle sue un paio di domande. Risulta che Fontana sia avvocato: ma nei suoi studi di giurisprudenza, salvo che si siano svolti al Cepu o per corrispondenza alla scuola Radio Elettra o coi punti della Miralanza, ha mai saputo di indagati che avvertono i pm che stanno per riviolare la legge? In quale Codice, fuori da Paperopoli e Topolinia, è prevista questa prassi, volgarmente detta “mettere le mani avanti” o “pararsi il culo”? E se, come traspare dai punti esclamativi, essa pare bizzarra pure a lei, perché l’ha seguita? Davvero si aspettava che i pm rispondessero alla letterina a Babbo Natale se non per dire che non sono affari loro?

Le possibili risposte alternative erano solo due: “Faccia pure, presidente, che sarà mai la legge vigente: ma proprio perché è lei, e che non si ripeta più”; oppure “Non si azzardi, sennò finisce dentro”. La seconda sarebbe uno splendido alibi per scaricare sulle solite toghe rosse le colpe della sua incapacità. La prima sarebbe un’amnistia preventiva ad personam e farebbe schiattare d’invidia B.. Il quale, a saperlo, si sarebbe risparmiato un mare di guai passando la vita a scrivere letterine alle Procure su un modulo prestampato con la casella dei reati in bianco: “Che faccio, ingaggio Mangano o deludo Dell’Utri?”, “Che faccio, chiamo la Questura per la nipote di Mubarak o lascio stare?”, “Che faccio, frodo il fisco o pago le tasse?”, “Che faccio, falsifico i bilanci o ci metto tutto?”, “Che faccio, compro la sentenza Mondadori o dico a Previti di farsi un giro?”, “Che faccio, corrompo Mills e le Olgettine o li lascio parlare?”, “Che faccio, bonifico 23 miliardi a Craxi o pago in natura?”, “Che faccio, compro i senatori o li lascio a Prodi?”, “Che faccio, bungabunga o astinenza?”, “Punto, punto e virgola, due punti. Massì, abbondiamo! Abbondantis abbondandum”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/06/che-faccio-compro/6028097/

Lombardia “no vax”, per Fontana la colpa è della magistratura. - Andrea Sparaciari

 

La lettera - Surreale missiva spedita ai pm.

Non era mai successo che un presidente di Regione scrivesse ai magistrati – gli stessi che lo stanno indagando per frode in pubbliche forniture – dichiarandosi pronto ad assumersi “in prima persona” tutte le responsabilità derivanti da una procedura di acquisto senza gara, perché i suoi funzionari si rifiutano di procedere senza “l’autorizzazione della Procura”. Attilio Fontana il 2 dicembre ha voluto stabilire il precedente. In quella data, come riportato dal Corriere, i suoi legali hanno inviato alla Procura di Milano una missiva nella quale spiegavano che, vista l’emergenza dovuta alla mancanza di vaccini antinfluenzali, la difficoltà di reperirli sul mercato, le gare andate deserte, l’Agenzia regionale per gli acquisti (Aria) si apprestava ad aprire una trattativa privata con la svizzera Unifarma per 300 mila dosi, aggiungendo che, poiché “il timore di intraprendere iniziative o decisioni suscettibili del vaglio di legittimità da parte della Magistratura, paralizza di fatto l’opera dei funzionari”, Fontana “lungi dal richiedere salvacondotti”, avrebbe comunque proceduto all’acquisto, “assumendosene la responsabilità”.

Un concetto ribadito ieri dal presidente: “Per esigenze di tempestività in una situazione complicatissima per il mercato dei vaccini, si trattava di acquistarne un quantitativo a trattativa privata superando l’obbligo della gara pubblica. Ho quindi voluto rappresentare questo paradosso ai pm per rassicurare Aria sulle eventuali responsabilità”, ha fatto sapere.

Scontata la risposta della Procura. L’aggiunto Romanelli in serata ha sottolineato come “le forniture pubbliche sono di responsabilità esclusiva della pubblica amministrazione. La Procura non ha alcun ruolo. Non è la magistratura che blocca l’azione amministrativa”. La Procura “si limita a considerazioni generali” e “la magistratura ha il ruolo di verifica della legalità in relazione all’eventuale commissione di reati”. Tradotto: voi fate ciò che dovete, noi interverremo se ci sarà qualcosa di non chiaro.

Ma dalle parti di Aria c’è tutto tranne tranquillità. Del resto è la stessa agenzia che aveva accordato alla società Dama, di proprietà della moglie e del cognato di Fontana, l’affidamento senza gara da 513 mila euro per i camici. Un appalto cui sono seguite le indagini su Fontana e famiglia e le dimissioni del dg di Aria, Filippo Bongiovanni (anche lui indagato). Tuttavia Aria ha continuato a lavorare. Il 3 dicembre (il giorno dopo la lettera ai pm), l’Agenzia ha chiuso un affidamento per 150 mila dosi di vaccino. Pur ancora da assegnare ufficialmente, a vincere la 13esima gara dell’anno, aperta il 30/11 e chiusa il 4/12, è stata la Solstar Italia Srl, che ha piazzato 120 mila dosi di Influvac Tetra a 17,85 euro l’una e 30 mila di Fluquadri a 18,90. Incasso totale: 2.709.000 euro.

Al di là delle gare, una cosa è chiara: se la Lombardia il 6 dicembre si ritrova senza vaccini – ne mancano almeno 700 mila –, la responsabilità è di Aria, la società voluta dall’assessore al Bilancio, il leghista Davide Caparini. “Aria è una maxi aggregazione di tre società pubbliche (Infrastrutture Lombarde, Lombardia informatica e Arca) che doveva migliorare le performance. Invece è un mostro senza guida che ha combinato il pasticcio dei camici, ritardato l’acquisizione dei dpi, gestito l’operazione delle mascherine pannolino, fallito sui vaccini”, dice il Pd, Bussolati. Tranchant, l’M5s, Fumagalli: “Fontana non può pensare di cavarsela solo assumendosi le responsabilità dei disastri di Aria. Aveva il dovere politico di sostituirne il Cda quando a luglio abbiamo chiesto la revoca del ‘board’ e chiesto al Tribunale di Milano di nominare un commissario giudiziale”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/06/lombardia-no-vax-per-fontana-la-colpa-e-della-magistratura/6028100/