venerdì 7 novembre 2025

GIAPPONE: SVELATO LO “STATO W”, LA NUOVA FRONTIERA DEL TELETRASPORTO QUANTISTICO.

 

Un tassello mancante della fisica quantistica è stato finalmente trovato.
Un team di ricercatori dell’Università di Osaka ha identificato per la prima volta il cosiddetto “stato W”, una condizione di entanglement quantistico rimasta per oltre 25 anni un enigma irrisolto. La scoperta, definita dagli stessi scienziati “una pietra miliare nella comprensione dell’universo”, apre una nuova era per la ricerca sul teletrasporto quantistico e sulle future tecnologie di comunicazione. La fisica quantistica, da sempre regno di paradossi, studia il comportamento di atomi e particelle subatomiche che obbediscono a leggi radicalmente diverse da quelle del mondo macroscopico. Una particella può trovarsi in più stati allo stesso tempo un fenomeno noto come sovrapposizione quantistica. È come se potesse essere qui e altrove, bianca e nera, fino al momento in cui un’osservazione ne determina la forma finale, costringendola a “collassare” in una sola realtà. Dietro questi comportamenti apparentemente impossibili, si nasconde la chiave per una rivoluzione tecnologica che promette di cambiare per sempre il modo in cui comunichiamo, elaboriamo dati e forse un giorno ci muoviamo nello spazio.
La svolta arriva da un composto metallico solo in apparenza ordinario: Cerio-Rodio-Stagno.
I fisici giapponesi ne hanno analizzato le proprietà elettroniche illuminando la struttura cristallina con impulsi di luce e osservando il comportamento degli elettroni in risposta. Quello che hanno visto ha lasciato la comunità scientifica senza parole: gli elettroni del Cerio-Rodio-Stagno mostravano una correlazione quantistica anomala, ossia un intreccio istantaneo e invisibile, anche tra particelle distanti tra loro. È il segno tangibile dello stato W: una forma particolare di *entanglement quantistico, nella quale più particelle restano collegate in un equilibrio estremamente stabile. Per la scienza, comprendere e mantenere questi stati di entanglement è il vero Santo Graal. Non si parla, naturalmente, di teletrasportare corpi nello spazio come nei film di fantascienza, ma informazioni quantistiche bit di dati legati a particelle subatomiche in modo istantaneo, sicuro e privo di interferenze. Questa scoperta riduce in modo drastico i limiti tecnici che fino a oggi costringevano i laboratori a utilizzare temperature prossime allo zero assoluto o materiali rarissimi. Il Cerio-Rodio-Stagno, invece, dimostra che la natura custodisce già, in forme più accessibili, la chiave del teletrasporto quantistico. Gli stati W potrebbero ora diventare la base di nuove architetture di calcolo quantistico: computer infinitamente più veloci, reti di comunicazione non violabili e sistemi di esplorazione spaziale basati su scambio di dati immediato. La scoperta giapponese non chiude un capitolo della fisica, ma lo spalanca. Come ha dichiarato il portavoce dell’Università di Osaka, «abbiamo assistito per la prima volta alla danza invisibile dell’universo, dove ogni particella riconosce l’altra, anche a distanza infinita». E forse, dentro quella danza, c’è il primo passo dell’uomo verso la trasmissione istantanea del pensiero e della luce.

L’ Opinione di Simona Carannante.
Ci sono scoperte che non cambiano solo la scienza, ma il modo in cui l’uomo guarda se stesso. Il risultato raggiunto dai ricercatori giapponesi non è semplicemente un traguardo di laboratorio: è una frattura nella nostra percezione della realtà. Per decenni abbiamo pensato al mondo come a qualcosa di solido, visibile e misurabile. La fisica quantistica, invece, ci insegna che l’universo è relazione, che ogni cosa è legata a un’altra da un filo invisibile di energia e conoscenza. La scoperta dello stato W ci restituisce l’immagine di un cosmo interconnesso e intelligente, dove nulla è davvero isolato. L’entanglement non è soltanto un concetto scientifico: è una metafora di come dovrebbe funzionare anche la società nella cooperazione, nella coesione, nella capacità di creare ponti tra mondi lontani. Il teletrasporto quantistico, oggi solo una prospettiva teorica, rappresenta in realtà una sfida etica e culturale: capire fino a che punto possiamo spingerci senza smarrire l’umanità. Perché ogni volta che una scoperta ci avvicina all’infinito, ci ricorda anche la responsabilità di ciò che siamo. E forse, in quel legame invisibile tra particelle che comunicano a distanza, c’è la stessa forza che unisce le idee, le persone, i sogni. La vera energia quantistica quella che non ha bisogno di fili è l’intelligenza umana quando sceglie di illuminare.

*Il termine "Entanglement" (in inglese, "groviglio", "intreccio") è stato coniato da Erwin Schrödinger nel 1935 e in meccanica quantistica indica un legame fra particelle; è definito da una funzione, chiamata funzione d'onda di un sistema, che descrive le proprietà delle particelle come fossero un unico oggetto, anche ...

Le mura poligonali di Sacsahuaman a Cusco.

 

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