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sabato 4 novembre 2023

IL MISTERO DELLE MURA GIGANTI.

 

Alcuni ricercatori dell’Università del Centro e Sud America hanno analizzato le “rocce dei giganti” di Sacsayhuamán, una antichissima fortezza situata sulle montagne. I ricercatori hanno scoperto che si tratta di rocce sintetiche, o “geopolimeri”. Si tratta di strutture realizzate con diversi tipi di polveri, e poi amalgamate con sostanze chimiche. Il risultato finale sembra essere all’apparenza identico ad una roccia normale. All’esame del microscopio, invece, la presenza di microscopiche bolle d’aria rivela che le rocce si sono indurite molto rapidamente, e quindi artificialmente. Non sono quindi rocce “naturali”, ma create dall’uomo.
Questa potrebbe essere una possibile soluzione al mistero delle rocce ‘”ciclopiche” pesanti svariate decine di tonnellate, spostati a 3.500 metri di altezza. Sono state spostate da un popolo che, secondo la ricostruzione degli archeologi, non avrebbe dovuto possedere animali da traino come tori o cavalli. Visto che sulle Ande crescono solo piccoli arbusti, questo popolo non possedeva corde robuste, e probabilmente non usava nemmeno la ruota per i trasporti.
Secondo questa spiegazione, i costruttori non avrebbero spostato nessuna roccia. Piuttosto, avrebbero trasportato con calma a dorso di lama migliaia e miglia di sacchi di “ingredienti” per realizzare le rocce sintetiche direttamente sul posto. Poi avrebbero mescolato tutti gli ingredienti, e la roccia, come per magia, si sarebbe formata davanti ai loro occhi. Le rocce sono state create in maniera “irregolare” e a “puzzle” per ragioni antisismiche. Oggi sappiamo che quel tipo di struttura resiste in maniera eccezionale ai terremoti. La cordigliera delle Ande è una zona teatro di violentissimi terremoti, eppure le mura della fortezza non ne hanno minimamente risentito. Chi ha costruito quelle mura sapeva quindi perfettamente cosa stesse facendo.
Questo processo di realizzazione di un “geopolimero” è assolutamente scientifico, e perfettamente realizzabile. A patto di avere la tecnologia e le conoscenze di chimica necessarie per farlo. Questa scoperta svela un mistero, ma ne apre un altro. Noi abbiamo iniziato a realizzare geopolimeri solo dal 1950. Ma allora quali conoscenze della chimica possedevano questi costruttori, se sono riusciti a farlo millenni prima di noi? E da dove prendevano questa conoscenza nella realizzazione di mura antisismiche? Da dove venivano? E perché sui due lati dell’Atlantico, in Perù e in Nord Africa, popolazioni antichissime riuscivano già a realizzare rocce sintetiche?
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

martedì 22 agosto 2023

Le magnifiche mura della cittadella di Sacsayhuaman - Nohemi Rendon

 

Le magnifiche mura della cittadella di Sacsayhuaman, nella periferia settentrionale della città di Cusco, Perù (antica, capitale dell'Impero Inca). Niente mortaio. Le pietre più pesanti pesano fino a 200 tonnellate.

https://www.facebook.com/photo?fbid=1364864320793747&set=gm.1676307552886597&idorvanity=1383837038800318

Una spiegazione ci sarà, sarebbe interessante ed affascinante conoscerla.
Forse in una delle sue precedenti vite la terra era abitata da gente molto più evoluta, chissà...
cetta

martedì 16 agosto 2022

Sacsayhuamán - Wilipedia

 

La fortezza di Sacsayhuamán o Sacsaihuaman (in quechua: Saksaq Waman) è un sito archeologico Inca nella regione di Cusco. Il nome significa letteralmente "falco soddisfatto". Fu costruita dagli Inca tra il 1438 e il 1500 circa, sotto il dominio di Pachacútec, e si erge in una posizione dominante della collina di Carmenca, che svetta a nord della città di Cusco, antica capitale del Tahuantinsuyo, l'impero incaico.

A ogni solstizio d'inverno vi si festeggia l'Inti Raimi, la festa di Inti, il dio del Sole. In tale circostanza vengono ancora effettuati rituali risalenti all'epoca incaica.






La fortezza cerimoniale è ubicata a circa 2 chilometri da Cusco, capitale dell'antico impero Inca; si trova ad una altitudine di 3700 metri e ha una estensione di 3.093 ettari.
















Epoca Inca (1438-1534)

La costruzione di Sacsayhuamán, secondo le informazioni di cui disponiamo, iniziò durante il regno di Pachacútec, fu continuata successivamente da Túpac Yupanqui e conclusa con Huayna Cápac. Durante queste 3 generazioni, secondo Garcilaso de la Vega furono 4 gli architetti che diressero l'opera. Essi furono nell'ordine: Apu Huallpa Rimachi (il principale secondo Garcilaso de la Vega), Inca Maricanchi, Acahauna Inca e Callacunchuy. A questi architetti si deve il disegno di Sacsayhuaman.

I lavori durarono circa 70 anni e furono utilizzati 20.000 lavoratori. Questo almeno prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli, i quali prelevarono dal sito numerose pietre per costruire case e chiese nella città, oltre a modificare la struttura della città stessa. La rimozione delle pietre di piccole e medie dimensioni è continuata fino ad alcune decine di anni fa. In questa descrizione la testa, unita al complesso della città di Cusco, formava la figura di un puma.
















Disegno di Sacsayhuaman.

La zona in cui si trova questa fortezza corrisponde, come già detto, alla testa dell'animale sacro, il puma.

Pachacútec Inca Yupanqui, ridisegnò la città e le diede la forma di un puma coricato (il puma è il guardiano delle cose terrene).

Lo spazio che abbraccia le sue costruzioni è molto grande; quello che principalmente balza agli occhi sono le tre fila di mura in pietra che fanno pensare a una fortezza.















Architettura. La costruzione è così peculiare per via della grandezza di alcune pietre. Le pietre furono incastrate con una precisione inimmaginabile. Risulta quasi inesplicabile per noi capire come gli inca poterono tagliare con tale maestria le pietre, per cui tra una e l'altra non passa la lamina di un coltello.

Il grandioso complesso presenta un triplice ordine di cinte murarie, lunghe trecento metri, realizzate con enormi massi di pietra (porfido e andesite), connessi con grande precisione. La muraglia principale è formata da pietre alte 5 metri, larghe circa 2,5 metri che possono pesare tra le 90 e le 120 tonnellate.

Sacsayhuamán, Cusco, Perú, 2015-07-31, DD 34.JPG

Cronisti e archeologi concordano nell'attribuire al piano della città di Cusco la forma di un puma, di cui la fortezza di Sacsayhuamán rappresenterebbe la testa, com'è facile intuire dalla muraglia che procede a zig-zag ricordandone le fauci. Alla sommità, inoltre, è visibile l'occhio dell'animale. Questo almeno prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli, i quali abbatterono le tre torri e prelevarono dal sito numerose pietre per costruire case e chiese nella città, oltre a modificare la struttura della città stessa.

Le porte.

Le pietre megalitiche di Sacsayhuaman e la zampa del puma.

Troviamo parecchie porte che mettono in comunicazione, tramite scale, i diversi livelli. Nel muro delle pietre megalitiche troviamo la porta Tiupunco, sugli altri livelli troviamo le porte Acahuana e la Huiracocha Puncu.

Le torri.

Questo complesso militare o religioso era munito di tre torri ("marka" in quechua) di cui rimangono le fondamenta. La torre rotonda di Muyuqmarka ospitava il re Inca e la sua corte durante i periodi di meditazione e digiuno. La sua base a terra è costituita da un cerchio di pietre di una dozzina di metri di diametro e da una struttura a stella il cui significato non è a tutt'oggi chiarito. Secondo la leggenda, la torre era collegata al Tempio del Sole da una rete di gallerie sotterranee. Quella di Paucamarca, di forma quadrangolare, aveva una funzione religiosa ed era dedicata al culto del Sole. L'ultima torre, quella di Suyaqmarka, anch'essa quadrangolare, era riservata alla guarnigione e ospitava depositi di viveri, di armi e di vestiti.

Funzione.

Sacsayhuaman, secondo molti cronisti, aveva funzioni cerimoniali. L'ipotetica funzione militare, suggerita dalla grandezza dell'area, dalle mura sui 3 lati (e dal fatto che la battaglia decisiva con Pizarro si combatté proprio qui, con le torri che assunsero funzione difensiva, resistendo quando tutta la città era ormai stata occupata dagli spagnoli), pare erronea.

Non ultimo, a far perdurare questo errore gli spagnoli la chiamarono "La Fortezza".

Sacsayhuaman pare invece la "Casa del Sole", dedicata appunto al culto del dio Sole. Altre case del sole nella cultura inca furono Coricancha e Poquencancha.

Miti locali.

Secondo la locale tradizione le mura, per la loro imponenza e dimensione furono costruite da dei giganti semi-divini:

«… i gentili avevano sollevato e tagliato quelle moli immense. Dissero che anche al Cuzco il tempio-fortezza di Saqsaywamán, coi suoi blocchi immani, era opera degli auki, gli antenati semidivini che facevano muovere le rocce frustandole, come si riunisce il bestiame.[1]»

https://it.wikipedia.org/wiki/Sacsayhuam%C3%A1n