lunedì 24 febbraio 2020

Amenità.





Ci fosse stato lui. - Bartolomeo Prinzivalli



Avete visto cosa c’è costato non darGli pieni poteri ad agosto? Adesso ci becchiamo pure il coronavirus!
Colpa di un governo di scellerati che ha permesso di far entrare e circolare liberamente cani e porci, africani e cinesi, persino lombardi atletici che lavorano per multinazionali, vanno a cena con gli amici e a farsi visitare dai dottori con le mogli incinte, cose di un altro mondo, invece di issare una cupola isolante che avrebbe reso l’Italia una camera sterile. Incompetenti! Ci fosse stato Lui sarebbe tutta un’altra storia, avrebbe bloccato tutto: navi e aerei, treni e autobus, pure monopattini e pedalò, forse addirittura taxi e risciò. Ogni porto sarebbe stato presidiato da Lui, allontanando qualsiasi imbarcazione con un rutto e invertendo persino le correnti all’occorrenza, data la Sua inumana versatilità. I pazienti sarebbero stati curati in casa via citofono da Lui medesimo, o al massimo avrebbe mandato la Madonna in Sua vece; in caso di epidemia diffusa avrebbe approntato una diretta Facebook con rosario sbaciucchiato in mano per la guarigione di massa. Per gli untori stranieri nessuna pietà, avrebbe indetto la legge marziale con diritto di sparare a vista per grave turbamento, ma in tempi di pandemia psicotica pure un peto potrebbe rappresentare una minaccia e quindi giustificare una fucilata in piena faccia o alle spalle, l’importante è gridare “la pacchia è strafinita” mentre si preme il grilletto, altrimenti è omicidio.
Invece c’è Conte che parla di situazione sotto controllo senza nemmeno tanta convinzione, e Speranza che pare caduto dal pero di faccia, a volo d’angelo, e la gente è terrorizzata. Se non sono capaci di difenderci si dimettano e diano spazio a chi le capacità le ha tutte, a Lui: uno che è riuscito a sconfiggere la mafia con due bracciate in piscina, un paio di post a blitz in corso e qualche smargiassata in piazza cosa vuoi che tema da un virus? Quello all’epidemia cinese ride in faccia, se la magna come fosse un barattolo di Nutella o un’impepata di cozze o entrambi assieme, mandandole bacioni per poi darla in pasto ai suoi adepti che la blasterebbero sui social con una sfilza di improperi che levate, toccandole la madre, il padre, la zia in carriola e tutti i parenti fino alla settima generazione, con gli occhi a mandorla e non. Il povero virus avrebbe i minuti contati, altroché.
No, non è più tempo di aspettare, dobbiamo andare al voto domani stesso.
Dai, accalchiamoci dentro i seggi dove si respira aria di cambiamento, inaliamo i germi della rinascita a pieni polmoni, e facciamo davvero un grande favore a questo Paese…