domenica 28 maggio 2023

Su Verga, Rosso Malpelo. - G.Middei

 


Vi ricordate di Verga? Di Rosso Malpelo? A quanto pare è tossico per i giovani e va bandito dalle scuole.

Susanna Tamaro al Salone del libro ha pensato bene di suggerire di far bandire Verga dalle scuole. Perché? Perché secondo la scrittrice i classici sono deleteri: «Io odiavo già alle medie. Basta». Ormai con ristezza mi rendo conto che è nata una nuova moda: disprezzare la nostra arte, la nostra letteratura, fino ad arrivare ad affermare come Formigli che la «cultura italiana non esiste».

Ma di cosa parla Rosso Malpelo? Della ferocia dell’uomo nei confronti di chi è diverso, della povertà, quelle povertà in cui sprofonda il Sud! E per fortuna che c’è qualcuno che ne ha parlato, mi permetto di aggiungere! Insegna ai giovani a riflettere sulle disuguaglianze sociali e sui soprusi perpetrati dai potenti contro i deboli. Secondo voi è tossico tutto questo?

Io ricordo ancora quasi lessi per la prima volta Rosso Malpelo, ricordo che pensai «ma perché lo odiano tanto? Soltanto perché è diverso?» Ricordo che mi commossi del dolore di questo ragazzino solo, senza padre, che aveva tutti contro. E sapete una cosa? Crescendo ho toccato con mano quest’odio: perché in una società che ha fatto dell’ignoranza un vanto e della presunzione una virtù, basta poco per essere etichettati come strani! Magari perché ti piace leggere, o perché ami la solitudine o perché te ne freghi di chi ha vinto l’ultima edizione del grande fratello o l’ultimo campionato di calcio. Ecco, tutti noi una volta nella vita ci siamo sentiti come Rosso Malpelo.

E questo dovrebbe insegnarti la scuola: a conoscere il mondo che ti circonda, a dare un nome alle tue emozioni, ad avere compassione e a prendere le parti dei più deboli. Ecco perché vorrei rispondere così alle parole della Tamaro: cosa fa crescere i ragazzi, cosa li educa al pensiero, alle emozioni, alla compassione: Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa, come l’ha definita la fondazione Verga, che vorreste propinarci?

G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici è da poco uscita la nuova ristampa del mio romanzo Clodio, se vi piacciono la storia e la filosofia, potete leggerne un estratto gratuito a questo link: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848

Foto - https://sites.google.com/site/mistraltimes/home/novelle-e-poesie/giovanni-verga/rosso-malpelo

#scuola #istruzione #letteratura #cultura

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HIC ET NUNC! [Qui ed Ora!] - Simone Terreni

 

Il Latino non è una lingua morta! Ogni settimana spiego e racconto un Motto Latino.[Quinta Puntata]

Oggi tocca a una locuzione semplice e famosa: Hic et Nunc!

Era un’espressione latina di uso comune.
Spesso attribuita in modo errato al poeta Orazio, che però la usò moltissimo e la inserì nella sua poetica.

Era spesso accompagnata a una richiesta urgente, un ordine, un adempimento. Qualcosa che non poteva essere rimandata e che doveva essere svolta il prima possibile. Qui ed ora!

La Filosofia poi ha fatto suo questo motto.
1️⃣ Il filosofo esistenzialista tedesco Heidegger lo usa nella sua opera più importante “Essere e tempo”.
2️⃣ Walter Benjamin, altro filosofo tedesco, lo cita nei suoi saggi sull’arte.
3️⃣ L’americano Dan Millman lo usa nel suo best seller sulla crescita personale in La via del Guerriero della Pace.

Senza contare che il concetto del "qui e ora”, ossia l'enfasi sul momento presente, la ritroviamo anche nella contro cultura americana della Beat Generation e Hippie, nel Buddhismo, nella dottrina Zen. Richard Bach la cita esplicitamente nel suo libro cult Il Gabbiano Jonathan Livingston.

Viene usata anche la forma:
HIC ET NUNC UBIQUE ET SEMPER!
[Qui ed Ora, Ovunque e Sempre]

Il motto nei secoli ha avuto un successo pazzesco e anche ai giorni d’oggi ispira le persone in tutto il mondo: Cantine, Negozi, Compagnie Teatrali, Associazioni, Organizzazioni, Aziende, Agenzie di viaggio e naturalmente Tatuaggi.

E oggi? Quale significato ha oggi?
È un invito a non procrastinare. A non vivere in funzione di un passato nostalgico o di un futuro sfuggente. Non abbiamo che il presente. Non rimandate, non posticipate, quello che deve essere fatto, va fatto proprio in questo luogo e proprio in questo momento: Qui ed ora!
Non solo: in un mondo di notifiche e di social effimeri, è anche un invito a rimanere ben concentrati su quello che stiamo facendo, vivendo: Qui ed Ora!
Infine: apprezzare quello che abbiamo, le persone che amiamo, la contemplazione della natura e il valore delle piccole cose. È una forma potente di gratitudine. Lo scopo di oggi è l’Oggi! Hic et nunc!

Mi ricorda tanto il vivere fortemente il presente di Paolo e Francesca di Dante quando leggono il libro Galeotto e poi si baciano tutti tremanti.

Lo conoscevate vero? Vi è piaciuto?
Che motto faccio la settimana prossima?

#piùlatinismi #menoinglesismi

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