mercoledì 22 settembre 2010

La Camera ha ufficialmente siglato il suo patto con la camorra.





Oggi, 22 settembre 2010, la Camera dei deputati ha votato no all'uso delle intercettazioni nei confronti del l'ex sottosegretario Cosentino con 308 voti.

Hanno votato a favore 285 deputati dei 297 previsti (201 del PD, 24 dell'Idv, 34 di Fli, 31 dell'UDC, e 7 dell'Api) e poichè il voto, su richiesta del PdL, si è svolto a scrutinio segreto, c'è da sospettare che all'interno dell'opposizione, estesa anche ai finiani, esistano i franchi tiratori.

Ma tornando all'oggetto della votazione viene spontaneo chiedersi come mai la Camera ha negato l'uso delle intercettazioni a carico di Cosentino indagato per associazione camorristica?

E non è la prima volta che la Camera protegge l'ex sottosegretario.

A suo tempo, respinse l'autorizzazione a procedere per l'esecuzione della custodia cautelare, chiesta dai magistrati e confermata dalla Corte di Cassazione, per il reato di concorso in associazione camorristica.

Sorge spontaneo, pertanto, sospettare che Cosentino sia stato imposto alla politica dalla camorra e che la politica sia sotto il ricatto della camorra.

Voti di scambio? Scambio di favori? Tutto è possibile, ormai, in politica.

Noi possiamo solo prendere atto del fatto che oggi la politica ha suggellato il suo patto ufficiale con la camorra ubbidendo all'ordine: Cosentino non si tocca!

Siamo autorizzati anche ad pensare che da oggi il Governo si sia sottomesso alla Lega che, con questo regalo, o "voto di scambio", se preferite, risulta l'unica vincitrice della bagarre.

Che si aspetta a sfiduciare questo governo che dall'insediamento ad oggi poco ha fatto per i cittadini, ma molto per proteggere delinquenti ed evasori fiscali?