lunedì 1 giugno 2009

Berlusconi a Bari.

Bagno di folla e fischi per Berlusconi.
Niente comizio e due manifestanti fermati.
Cambio di programma per il premier. I deputati del Pd sul fermo temporaneo dei contestatori: "E' il segno di un clima inaccettabile"
di Giuliano Foschini


Due fermati, i parlamentari del Pd che corrono in Questura per protestare e Silvio Berlusconi costretto ad annullare il piccolo previsto comizio in corso Vittorio Emanuele. La visita del presidente del consiglio a Bari ha avuto un finale non previsto: dopo il consueto bagno di folla, con cinquemila persone almeno che si sono affannate per una foto o una stretta di mano con il premier, è andata in scena la contestazione. Berlusconi avrebbe dovuto ringraziare i suoi supporter arrivati da tutta la provincia di Bari improvvisando un piccolo comizio in corso Vittorio Emanuele, dal palco di uno dei due gazebo messi su dai giovani del Pdl. Invece le forze di Polizia hanno consigliato al premier di lasciare stare: meglio salire in automobile e tornare a Roma. La temperatura stava salendo, il numero dei contestatori cresceva tanto da aver formato una sorta di barriera umana all’altezza si via Sparano per impedire che Berlusconi passasse.Con la Polizia ci sono stati anche dei tafferugli. Alle 18 in corso Cavour un alto dirigente della Prefettura ha messo le mani in faccia a un manifestante con la maglietta dei supporter di Michele Emiliano e lo ha fatto allontanare: stavano organizzando un mini corto dal Petruzzelli senza però avere le autorizzazioni. E’ andata peggio invece a Michele Fiorentino. «Stava filmando con il suo telefonino - racconta il parlamentare del Pd, Cinzia Capano - due poliziotti che spintonavano un manifestante e lo hanno portato in Questura». «Una situazione assurda» rincara l’europarlamentare democratico, Enzo Lavarra mentre il deputato barese Dario Ginefra è subito corso in Questura per vedere come stessero i ragazzi: «Uno ha ammesso la resistenza al pubblico ufficiale, ma aveva l’orecchio tutto rosso e mi ha raccontato che alcuni poliziotti lo avessero preso a schiaffi. L’altro - continua Ginefra - e cioè quello del telefonino, invece era stato già rilasciato non prima però di avergli fatto cancellare il video. Quello che è accaduto descrive un clima inaccettabile, per questo abbiamo chiesto al Questore un'indagine amministrativa per cogliere ogni eventuale responsabilità>.
Berlusconi nel frattempo era già andato via. Dopo la conferenza stampa al Palace, ha passeggiato lungo corso Vittorio Emanuele, un vero bagno di folla in mezzo ad elettori praticamente in estasi. Poche battute, molte strette di mano, a un fianco il ministro Raffaele Fitto, all’altro il candidato sindaco, Simeone Di Cagno Abbrescia. All’altezza di via Andrea da Bari, si è deciso di cambiare il tragitto: hanno così preso via Piccini e sono arrivati sino alla Banca Popolari di Bari dove Berlusconi ha incontrato il presidente, Marco Jacobini e tutto il consiglio di amministrazione. I contestatori sono rimasti all’angolo, in corso Vittorio Emanuele. Ancora schermaglie con la Polizia e alcuni simpatizzanti del Pdl, qualche coro su Noemi e Mills. Poi Berlusconi è sceso, ha salutato tutti ed è rientrato a Roma. "Un peccato che Berlusconi non abbia potuto dire due parole al nostro popolo - spiega il segretario regionale del Pdl, Antonio Di Staso - Non era un comizio, ma soltanto un saluto. Sarà per la prossima volta, ma oggi siamo comunque felicissimi per il segnale dato dalla città. Ci fa ben sperare per le elezioni".
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