domenica 4 agosto 2019

Su Marte, il cratere Korolev traboccante di ghiaccio perpetuo. - Federica Vitale

cratere-marte

L'acqua ghiacciata nel cratere Korolev rimane stabile perché la depressione agisce come una trappola naturale fredda.

Questo mosaico di immagini scattate dall’orbita Mars Express dell’ESA mostra il cratere Korolev ben conservato su Marte, pieno di acqua ghiacciata tutto l’anno. Il cratere Korolev, di 82 chilometri di diametro, prende il nome da Sergei Pavlovich Korolev (1907-1966), il principale costruttore e padre della tecnologia spaziale russa.
Si trova nelle pianure a nord di Marte, non lontano dal grande campo di dune di Olympia Undae, che circonda una parte della calotta glaciale del Polo Nord.

Il pavimento del cratere, che si trova a due chilometri sotto il bordo, è coperto da un cumulo centrale di ghiaccio d’acqua di 1,8 chilometri durante l’anno.
Questo serbatoio a volta forma un ghiacciaio che comprende circa 2.200 chilometri cubici di ghiaccio non polare su Marte. Ciò porta al presupposto, tuttavia, che questa quantità di ghiaccio sia mescolata con una certa quantità di polvere, riporta il DLR, l’agenzia spaziale tedesca.

Ghiaccio = vita?
Piccole quantità di ghiaccio d’acqua sono distribuite all’interno e attorno al bordo del cratere sotto forma di sottili strati di brina. L’acqua ghiacciata nel cratere Korolev rimane stabile perché la depressione agisce come una trappola naturale fredda. L’aria sul ghiaccio si raffredda e, quindi, è più pesante dell’aria più calda che la circonda. Poiché l’aria è un cattivo conduttore di calore, protegge il ghiaccio dall’ambiente.
Se è immobile sul ghiaccio, si verifica un piccolo riscaldamento del ghiaccio attraverso lo scambio di calore e l’aria fredda protegge il ghiaccio dal riscaldamento e dall’evaporazione. 

Ovviamente, questa evidenza della presenza di ghiaccio – e quindi di acqua – riapre (se mai fosse stato chiuso) il dibattito sulla possibile presenza di forme di vita su Marte. 

https://focustech.it/2018/12/21/su-marte-il-cratere-korolev-traboccante-di-ghiaccio-perpetuo-223889

Meteo - CALDO RECORD in GROENLANDIA, non si arresta la fusione dei ghiacci. - Lorenzo Badellino

Ghiacci della Groenlandia in rapida fusione. Immagine di repertorio

Ghiacci della Groenlandia in rapida fusione. Immagine di repertorio.

Se sull'Europa orientale continuano ad affluire aria fredda artica con il clima che diviene sempre più autunnale, sulla Groenlandia non si arresta la fase eccezionalmente calda innescata dalla risalita di correnti meridionali che mantengono le temperature molto sopra la media. Ne conseguono massicce fusioni dei ghiacci, che tra l'altro proseguono da ormai più di un mese, sebbene a fasi alterne. Nella località di Kangerlussuaq, in prossimità della costa sudoccidentale groenlandese, è stata raggiunta la temperatura record di 22°C. Ciò ha provocato un'intensa fusione dei ghiacci, tanto che in un solo giorno sono state riversate in mare 12 miliardi di tonnellate d'acqua, che sommate a quelle dell'intero mese di luglio diventano 197 miliardi, attraverso la formazione di impetuosi torrenti.

Priorità. - Laura Ferrara

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso

Oggi un mio conterraneo ha inviato una foto del treno regionale Napoli - Cosenza delle 12:46. Come potete vedere è sovraffollato e le persone sono costrette a viaggiare in piedi. 
Mentre per il Nord la questione TAV riguarda come far viaggiare più velocemente le merci, al Sud la questione è come migliorare i trasporti per le persone. 
Prima il TAV per le merci o prima migliorare i trasporti per le persone?


https://www.facebook.com/LauraFerraraM5S/photos/a.715836825128647/2523431164369195/?type=3&theater

Onestà mentale.

La comica finale. - Marco Travaglio FQ 3 agosto

Risultati immagini per la comica finale

Ormai a parlare di Forza Italia si rischia il vilipendio di cadavere. Però con questo caldo bisogna pure svagarsi un po’. Non so se avete seguito gli ultimi sviluppi. A giugno quel che resta del Caimano nomina due coordinatori di FI: Giovanni Toti e Mara Carfagna. Ma Toti minaccia di andarsene un giorno sì e l’altro pure dal partito che dovrebbe coordinare. E tre giorni fa dà l’annuncio: “Stavolta me ne vado”. Ma si sa com’è fatto: lo chiamano “Io me ne andrei”, alla Baglioni. Dice sempre “Allora io vado”, “Guardate che sto andando”, “Mi avete sentito? Io esco”. Ma nessuno lo trattiene. E alla fine resta. Ma B. pensa che sia uscito e nomina la Carfagna coordinatrice unica. Lei, pur conoscendolo bene da un pezzo, ci crede. E si scorda quanta sfiga porta quella carica: per informazioni, rivolgersi a Scajola, Antonione, Verdini, Bondi e Alfano. Ne ha ammazzati meno il colera. L’altroieri B. riunisce un fantomatico “tavolo delle regole” a cui -non avendone mai rispettata una in vita sua - non partecipa. Toti invece, siccome se n’era andato, c’è. E pure Mara. A un segnale convenuto, B. dirama un comunicato che annuncia un Comitato di Presidenza con Carfagna, Bernini, Gelmini, Tajani e un certo Sestino Giacomoni. Toti scopre di non esserci, si incazza e dice che se ne va, come se non se ne fosse già andato 23 volte: “Oggi sono uscito da FI, ma domani non entro da nessuna parte. E da settembre inizierò un giro per l’Italia”. Quindi siamo alle minacce. Mara, passata in 24 ore da coordinatrice unica a una dei tanti, lascia il Comitato, ma non FI.
L’unico che se ne va davvero è quello che l’ha fondata: cioè B., che con agile mossa fonda “L’Altra Italia”. Nel senso che, dopo aver distrutto questa, ne cerca un’altra. L’annuncio lo dà sul Giornale, in una preziosa intervista a Sallusti, caposcuola della corrente bipolare del giornalismo: nei giorni pari lecca B., nei dispari incensa Salvini e la domenica riposa. Messo a dura prova dalle sue domande incalzanti -testuale: “Presidente, che sta succedendo. Lancia un nuovo predellino?”- il fu Caimano risponde: “Lancio l’Altra Italia dei veri italiani. Non sarà un partito, ma la casa di chi salverà il Paese”, “una federazione fra soggetti di centro-destra che si ispirano alle idee e ai valori liberali e cristiani e alle tradizioni garantiste della civiltà occidentale”. Tradotto: i soliti pregiudicati che vanno in chiesa e rubano pure dalla cassetta delle offerte. Il marchio, ancor prima del deposito Siae, è già un trionfo: “Poco tempo dopo la nostra uscita molte realtà politiche e civiche e personalità di primo piano hanno risposto positivamente al nostro appello”.
Non solo: “Altri si sono interessati e ci raggiungeranno: siamo solo all’inizio”. L’ingresso a Palazzo Grazioli è già transennato per contenere l’assalto. “È il segno che c’è una grande voglia di darsi da fare per liberare l’Italia da questa situazione disastrosa”, come del resto si era evinto dalle elezioni europee, con le forze di governo sopra il 51% e FI che vuole salvarci da loro all’8. Della fiumana di prestigiose adesioni, B. non fa un solo nome. Ma il Giornale anticipa in esclusiva il meglio dei “politici, manager, rappresentanti della società civile ed esponenti provenienti dalla trincea del lavoro” ansiosi di “riaccendere la scintilla del centromoderato”. 
Tenetevi forte: c’è l’ex ministro Maurizio Lupi, che paragona B. a “don Sturzo che trascorse anni a girare l’Italia per risollecitare pezzi di società viva”, “molto colpito in particolare dal suo riferimento alla gratuità”, che è da sempre il suo forte. C’è l’ex candidato trombato in Lombardia Stefano Parisi “con la sua Energie per l’Italia, forte del tour della Penisola alla ricerca di persone disposte a dare un contributo politico”. C’è l’ex-governatore campano Stefano Caldoro. C’è Clemente Mastella. Ci sono l’ex-sottosegretario Mino Giachino, reduce dalle marcette Sì Tav con le madamine; l’ex deputato ed ex inquisito siciliano Saverio Romano; l’ex-tutto Fulvio Martusciello. E - udite udite - “Daniele Priori, di Gaylib (i gay di centrodestra) e Francesco Pasquali, ufficio di segreteria nazionale del Pli”, che è un po’ come dire aiutante di campo di Annibale. Più che l’Altra Italia, ricorda quella che si sperava archiviata per sempre. Mancano solo Dell’Utri e Formigoni, momentaneamente agli arresti domiciliari, e Matacena, latitante.
Quindi il partito c’è e la federazione pure: mancano solo gli elettori, ma che saranno mai. I candidati invece stanno arrivando a frotte. Li contatta personalmente B. con le sue badanti, come Carlo Verdone di Un sacco bello che compulsa freneticamente l’agendina semivuota a caccia di un compagno di viaggio last minute : alla lettera E c’è “Elettrauto Silvano”, alla F “FFSS informazioni”, poi più nulla fino alla O di “Olimpico stadio” e alla S di “Stadio Olimpico” e “Sarta Adriana”. Allora chiama un ex-compagno di scuola, ma trova il fratello: “Senti, noi ancora non ce conosciamo, io so’ ‘n’amico de tu fratello. Siccome me s’è creata ‘na situazione strana e me s’è liberato ‘n posto in machina pe’ ‘n viaggio che m’ero organizzato ‘n Polonia, volevo sape’ se a tu fratello je ‘nteressava. É reperibile? É rintracciabile? ’O devo sape’, perchè c’ho ‘n’altro che m’ha già dato ‘na mezza risposta. A te per esempio te ‘nteresserebbe? Ma quanti anni c’hai? Ah, tredici. Vabbè, restamo ‘n contatto…”. “Pronto Amedeo, ciao, so’ Enzo! No Renzo, Enzo! Se te ricordi bene ce semo conosciuti du’-tre mesi fa ar Distretto militare in coda a pijà er duplicato der congedo. Io ero quello che stava dietro de te co’ la majetta de spugna girocollo, tipo mare… Volevo sape’ com’eri messo pe’ feragosto, perchè c’ho un progetto abbastanza str… Ah, ‘o passi co tu moje? Vabbè, buon feragosto! Anche a tu moje! Sarà pe’ ‘n’rtra vorta”. O per un’Altra Italia.

California. Crolla scogliera sulla spiaggia affollata di turisti: tre morti e diversi feriti. - Biagio Chiariello




Una enorme porzione di roccia si è staccata da un’altezza di 4 metri ed è piombata sulla sabbia a Grandview Beach, ad Encinitas, sobborgo a nord di San Diego. La spiaggia in quel momento era affollatissima di gente.

Tre persone sono rimaste uccise nel crollo di un costone a picco su una nota spiaggia nel sud della California. L'incidente è avvenuto attorno alle 15 di ieri 2 agosto (ora locale) a Grandview Beach, ad Encinitas, sobborgo a nord di San Diego. Le autorità hanno tratto in salve almeno cinque  persone dal cumulo di macerie, ha dichiarato il capo dei vigili del fuoco di Encinitas Mike Stein. Una persona sarebbe morta sulla spiaggia e altre tre sono state trasportate negli ospedali vicini. "Due delle tre vittime che sono state trasportate negli ospedali della zona locale sono morte a cause delle ferite dopo l’incidente", ha detto Stein. I soccorritori hanno comunque scavato nella sabbia fino alla sera, aiutati dai cani, per assicurarsi che nessuno fosse rimasto sepolto sotto la sabbia.

La zona di Encintas, è molto popolare tra i surfisti, con la spiaggia al momento dell’incidente affollatissima di gente. Secondo le autorità una porzione di roccia di 9 per 7 metri si è staccata da un'altezza di 4 metri ed è piombata sulla sabbia, ha detto il capitano della Encinitas Lifeguard, Larry Giles. “Le persone vengono avvertite durante tutto l'anno … diciamo loro più e più volte di stare indietro da queste scogliere naturalmente erose", ha detto. "Molte volte queste persone non accettano gli avvertimenti…”. I vigili del fuoco hanno assicurato che le case che si trovano lungo la scogliera non sono a rischio.

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