sabato 9 novembre 2019

La Lega e il presunto bond da 300.000 euro di ArcelorMittal.

Con la decisione di recedere dal contratto sottoscritto soltanto un anno fa, ArcelorMittal vuole uscire fuori dalla gestione dell’Ilva fornendo come motivazione la revoca dello scudo penale e la decisione del Tribunale di Taranto di chiudere l’altoforno 2, che di fatto renderebbe impossibile rispettare il contratto di produzione.
La verità però potrebbe essere un’altra: complice anche la crisi mondiale nel settore dell’acciaio, ArcelorMittal in un anno avrebbe già perso con l’Ilva 1 miliardo e per andare avanti vorrebbe diminuire la produzione con relativi 5.000 esuberi tra i lavoratori, altrimenti arrivederci a grazie.
Una questione che ha provocato immancabilmente una dura polemica anche politica, con la Lega in prima fila nell’attaccare il governo reo di aver creato i presupposti con la revoca dello scudo penale (in verità misura votata anche dalla Lega quando era al governo con i 5 Stelle) per una fuga del colosso franco-indiano.
Adesso però si sta tornando a parlare anche di un’altra vicenda, passata sotto traccia al momento della sua denuncia un po’ come il caso Metropol ma che ora potrebbe portare a più di un grattacapo per Matteo Salvini.
Fonte Twitter
Stando ai documenti rivelati da Giovanni Tizian e Stefano Vergine nel loro libro, in barba alla legge che lo vieta la Lega avrebbe investito come si può vedere dal promemoria datato maggio 2014 oltre 5,7 milioni in obbligazioni.
Per quanto riguarda ArcelorMittal il Carroccio avrebbe investito in totale 300.000 euro, con Matteo Salvini che si è difeso sulla falsa riga della vicenda Russia dicendo di chiedere conto all’amministratore in quanto “ho 10.000 euro in azioni e non ne ho di ArcelorMittal”.
Sarebbe necessario a riguardo per fugare ogni dubbio un chiarimento di Giuliano Centemero, il tesoriere della Lega al centro di alcune indagini sui presunti finanziamenti illeciti ricevuti dalla onlus PiùVoci, legata al Carroccio, da parte del costruttore Luca Parnasi e di Bernardo Caprotti creatore di Esselunga venuto a mancare nel 2016.
https://www.money.it/Lega-investito-bond-Arcelor-Mittal-contro-legge
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Il documento che gira in rete sui bond della Lega in Mittal è autentico. Ma non proviene dalla contabilità della Lega. Proviene da un prospetto riepilogativo di Unicredit che ha veicolato la transazione. Per arrivare a quest'informazione è stata fatta una ricerca a ritroso. E già qui una domanda me la porrei. Perché la Lega ce l'ha tenuto nascosto? Seconda osservazione: la data, 2014. Un anno prima che Mittal sbarcasse in Italia, Ilva era ancora dello Stato e non c'era nessun compratore, nemmeno Mittal. Che senso ha "investire", trecentomila euro in una multinazionale indiana che in quel momento era lontana anni luce dai nostri radar? Strana "coincidenza" che proprio quell'impresa così lontana da noi in quel momento, sia poi stata la "prescelta" in una rocambolesca "gara" che di gara ha ben poco. L'ex ministro Calenda scelse la peggiore offerta bocciata anche dai commissari straordinari del Governo... Terza osservazione: Salvini a domanda di una giornalista (MIRACOLO! Hanno trovato il coraggio di fargli finalmente la domanda!) risponde che non ne sapeva nulla. Eh no! Salvini nel 2014 era segretario della Lega da alcuni mesi. Il cassiere Centemero (tra l'altro rinviato a giudizio insieme al cassiere del PD Bonifazi e Parnasi per finanziamenti illeciti ai partit) rispondeva agli ordini del segretario federale Matteo Salvini. Il cassiere non prende di sua sponte 300 mila euro dalle casse del partito per investirli in una multinazionale indiana, senza dirlo al "capitano". Riepilogando: Nel 2014, quando neppure c'era una gara per vendere Ilva e Arcelor-Mittal era un oggetto sconosciuto alla politica e ai risparmiatori italiani... così... d'emblée, il cassiere della Lega che ha in comune con il cassiere del PD anche un processo per finanziamento illecito.. prende di buzzo 300 mila euro dalle casse disastrate della Lega e le butta in una multinazionale indiana. "Coincidenza" vuole che l'anno successivo si indica una gara e due anni dopo, contravvenendo a ogni logica di analisi industriale, il ministro piddino Calenda, bocci un piano industriale e ambientale del competitore Jindal, in gara contro Mittal... di cui fa parte anche lo Stato con Cassa depositi e Prestiti... e promuova il piano Mittal bocciato dai suoi stessi commissari di Governo, quello che guarda il "caso" aveva dato un bond da 300 mila euro a Salvini...Visto che la lega ci ha tenuto nascosto questo bond finora, la domanda è legittima: con quali soldi ha pagato il bond a Mittal?? Sono veramente i soldi della Lega?? Oppure è un'altra forma di finanziamento illecito ai partiti di una multinazionale estera per influenzare a suo favore, le decisioni dei partiti su Ilva in seguito?
stefano.ragusa.
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Mps, condannati gli ex vertici Mussari, Vigni e Baldassarri con Deutsche Bank e Nomura per le operazioni legate ad acquisto Antonveneta.

Mps, condannati gli ex vertici Mussari, Vigni e Baldassarri con Deutsche Bank e Nomura per le operazioni legate ad acquisto Antonveneta

I capi di imputazione vanno dalle false comunicazioni sociali all’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza. Sul banco degli imputati - tutti condannati - 13 persone: oltre agli ex vertici dell'istituto anche sei ex dirigenti di Deutsche Bank e due ex manager di Nomura. Sei anni fa lo scoop del "Fatto".

Tutti condannati nel processo per i derivati del Monte dei Paschi di Siena. Il tribunale di Milano ha dato 7 anni e 6 mesi di carcere all’ex presidente Mps – nonché ex numero uno dell’Abi – Giuseppe Mussari, 7 anni e 3 mesi all’ex direttore generale Antonio Vigni e 4 anni e 8 mesi all’ex responsabile area finanza Gian Luca Baldassarriimputati per le presunte irregolarità nelle operazioni effettuate dalla banca senese tra il 2008 e il 2012 per coprire le perdite dovute all’acquisizione di Antonveneta, costata circa 10 miliardi di euro nel 2008. La sentenza arriva sei anni dopo lo scoop del Fatto Quotidiano che per primo parlò dell’accordo segreto tra Mps e Nomura per truccare i conti.
I giudici hanno anche condannato Daniele Pirondini, ex direttore finanziario di Rocca Salimbeni, a 5 anni e 3 mesi. Sono state ritenute colpevoli anche Deutsche Bank e la sua filiale londinese e Nomura, imputate a Milano in qualità di enti. Dovranno versare sanzioni pecuniarie per oltre 3 milioni di euro e sono state disposte confische per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro.
E’ di 300mila euro inoltre il risarcimento dei danni che gli ex vertici di Mps in solido con i due manager di Nomura e le due stesse banche in qualità di responsabili civili dovranno versare a Consob, parte civile. Al centro del processo c’erano le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh e sulla cartolarizzazione Chianti Classico. Operazioni che secondo l’accusa, rappresentata dal pm Giordano Baggio, sarebbero state utilizzate per nascondere perdite per oltre 2 miliardi di euro. I capi di imputazione vanno dalle false comunicazioni sociali all’aggiotaggio all’ostacolo all’autorità di vigilanza. Sul banco degli imputati – tutti condannati – ci sono 13 persone, oltre agli ex vertici Mps anche sei ex dirigenti di Deutsche Bank e due ex manager di Nomura e tre società: Nomura e la sede di Londra e la sede centrale di Deutsche. La banca senese è uscita dal processo con un patteggiamento nel 2016.
A tutti i condannati sono state concesse le “attenuanti generiche”, con l’eccezione di Mussari e dell’ex managing director di Deutsche Bank Ivor Scott Dunbar. Escluse le aggravanti della transnazionalità e del “grave nocumento ai risparmiatori”. “Anche a Siena eravamo partiti con una condanna, e l’esito è a tutti noto. Svanirà anche questa incredibile condanna, perché Giuseppe Mussari è innocente”, hanno commentato gli avvocati Tullio Padovani, Fabio Pisillo e Francesco Marenghi, difensori dell’ex presidente di Mps. “Siamo convinti dell’innocenza del dott. Vigni e faremo di tutto per dimostrarlo nei prossimi gradi di giudizio”, dicono dal canto loro i difensori di Vigni Carla Iavarone e Francesco Centonze. “Siamo delusi dalla sentenza. Valuteremo le motivazioni una volta che saranno pubblicate”, recita invece la nota ufficiale con cui Deutsche Bank commenta la condanna.

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Un sogno che si avvera?

Fatti e misfatti.


Rispondendo alla domanda di fb: sto pensando che anche quest'anno ho donato la mia strenna al comune di Monreale pagando la Tari...quasi 400 €.
Premetto che in 14 anni non ho mai visto un netturbino, non abbiamo luci nella strada, non hanno mai fatto una disinfestazione e/o derattizzazione e non esiste alcun controllo del territorio.
Dimenticavo, siamo appena in due.
A tale proposito voglio raccontarvi un aneddoto capitatomi personalmente.
Precedentemente, essendomi arrivata un'aggiunta di 27 € a quanto già addebitatomi e pagato, ho telefonato al responsabile dell'ufficio specificando che, contrariamente a quanto sostenevano, in casa eravamo in due e non in tre, in quanto il mio ex aveva domicilio in altro comune regolarmente registrato e che, quindi, non avrei dovuto pagare quell'aggiunta...sapete che mi ha risposto? Che la terza persona era stata aggiunta perchè io avrei anche potuto ospitare il mio ex per qualche giorno senza segnalarlo al comune.
Interdetta dalla risposta gli ho chiesto, ironicamente s'intende, se avrei dovuto avvisare il comune ogni volta che ospitavo qualche figlio o nipote o ospite.....poi, senza attendere risposta ho chiuso e non ho mai pagato i 27 €.

Vi assicuro che la mia non è una barzelletta, ma pura e semplice realtà.
by Cetta