venerdì 7 maggio 2010

Rifiuti in Campania: l’emergenza irrisolta



La CNN rilancia un documentario indipendente sulla tragedia ambientale nella regione di Bassolino e Caldoro. Dritti al punto con un’ora di immagini e testimonianze.

Immagini tostissime. E’ Toxic Napoli, il documentario realizzato per VBS.tv, il sistema di broadcasting online del media group Vice, un editore indipendente newyorkese, rilanciato proprio ieri dalla CNN. Uno dei reporter del team VBS, Lele Saveri, ha filmato, raccontato, spiegato in quasi un’ora di documentario l’intero scandalo dei rifiuti in Campania, dei legami che questa vicenda ha con le organizzazioni criminali camorristiche e con la politica, con la vita dei cittadini e di come la terra campana muore avvelenata dai rifiuti tossici che la mafia sotterra dietro le fattorie di Acerra.

PECORE O LEPRI? – C’è l’azienda di ovini che ha dovuto chiudere; traslocare, scappare dal napoletano e rifugiarsi nel Cilento, “l’unico luogo ancora pulito della regione Campania”, dopo che la ASL gli ha dovuto decimare l’intero gregge – che partoriva ormai solo agnelli orrendamente malformati, data tutta la diossina che le pecore si erano mangiate in dieci anni di cibo inquinato. “Ad Acerra le persone non arrivano a cinquant’anni; sono vent’anni che la gente muore”, raccontano i fattori, fuggiaschi dal rifiuto tossico. La Campania è, infatti, il territorio con il più alto tasso di incidenza di tumori da rifiuti tossici.

ECOBALLE – Ci sono i cumuli di rifiuti sulle strade di Napoli, molti giorni, molti mesi dopo il “miracolo Napoletano” che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non manca mai di rivendicare. C’è la bellissima campagna di Taverna del Re rasa al suolo per far posto a spianate di rifiuti imballati che non si sa che fine faranno, che intanto diventano parte del panorama. “Le vedi tutte queste balle?”chiede una attivista all’inviato; “rimarranno qui fino a che non saranno vendute” a chi può smaltirle. “A peso” – e pesano una tonnellata l’una. Quante sono? Tante. Totale: “sette-otto milioni di tonnellate”.Racchiuse in mura di contenimento, sotto i teloni neri della grande discarica al cui cancello una manifestante si era incatenata e cosparsa di benzina per protesta – dandosi poi anche fuoco, per sbaglio.

CONTATORE GEIGER – E c’è la Camorra. Ci sono i suoi terreni affittati allo stato per stoccare le balle; i suoi tir usati per portarli al nord. “Il sistema è sempre lo stesso” spiega il direttore del Corriere del Mezzogiorno “l’ecomafia è semplicemente l’interesse, il grande interesse della mafia nel comparto ambientale e nelle risorse da esso estraibili”. C’è il florido commercio dei rifiuti tossici del nord, quando il grande Settentrione che produce si ritrova fra le mani rifiuti industriali non proprio profumati, e per risparmiare due lire in più li affida alla Mafia che li sotterra sotto i piedi dei bistrattati terroni – e le mucche, e la lattuga, ringraziano. “In alcune balle del 2002 abbiamo anche trovato rifiuti radioattivi”, sottolinea un funzionario della regione.

IL BUCO NERO – C’è la discarica di Chiaiano e la manifestazione filmata e documentata con i cittadini che protestano contro quello che Francesco Barbato, Deputato IDV, definiva il “buco nero”,ovvero la scelta di adibire a discarica una cava molto profonda, con solo settecento metri di terra a dividere la spazzatura da una falda acquifera; manifestazione pesantemente militarizzata con elicotteri della polizia a sorvolo basso. Tumori, rifiuti, mafia, cittadini inferociti che manifestano, Piazza del Plebiscito transennata per ore durante la conferenza stampa del Governo – e i Carabinieri che consigliano “potreste fare il giro da dietro, ma vi conviene aspettare” (quaranta minuti). Le due parti di Toxic Napoli meritano decisamente un’ora della vostra vita passata davanti al computer.

http://www.giornalettismo.com/archives/62272/durissimo-documentario-usa-rifiuti/

http://www.vbs.tv/watch/toxic/toxic-imperial-valley-2-of-2

Caro Bersani - Antonio Di Pietro


Pubblico la lettera aperta che, insieme a Leoluca Orlando, abbiamo scritto al segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani

Signor Segretario,
quanto accaduto a Gela e' di una gravita' tale da imporre una chiara
denuncia e un richiamo di responsabilita'.
A Gela, il Pd presenta due candidati a sindaco della piu' grande città siciliana interessata alle elezioni di fine maggio: uno,
l'on. Speziale, alleato con l'Udc di Toto' Cuffaro e l'altro, il dr.Fasulo, alleato con il Movimento per la Autonomia di Raffaele Lombardo.
L'Italia dei Valori ha dichiarato che intende presentarsi in coalizione con il Pd, affermando sempre e in ogni sede che
mai avrebbe fatto parte di coalizioni che , oltre al Pd , prevedano l’Udc , il PdL o l’Mpa.
A Gela, l’Italia dei Valori aveva raggiunto una chiara e pubblica intesa con il candidato a sindaco, dr.Fasulo, espressione delle primarie , candidato
“ufficiale” del Pd , avendo ottenuto l’impegno, da parte dello stesso, che non vi sarebbe stata in coalizione né la lista dell’Mpa di Lombardo, né altre liste di centrodestra.
Poche ore prima della scadenza del termine per il deposito delle liste, il candidato “ufficiale” del Pd
ha comunicato di avere scelto di allearsi con il Movimento di Lombardo, mettendo l’Italia dei Valori in condizioni di gravissima difficoltà che hanno portato alla esclusione della lista IdV.
Questa non è cronaca di una realtà importante, ma pur sempre locale:
questa è la fotografia di un Partito democratico, che in Sicilia è travolto ormai da una gravissima crisi di credibilità e da una questione morale. Quella morale politica, per adesso.
Il Pd non può trattare la Sicilia come fa il PdL: terra di “ascari” usati per portare consensi in una realtà considerata, per tacito accordo di convenienza,
una zona off limits.
Gli elettori siciliani, tra gli “originali”
Cuffaro, Schifani, Miccichè, Alfano, Dell'Utri e Lombardo e le “fotocopie" Cracolici, Lumia, Crisafulli, Speziale, preferiscono comunque gli “originali”.
Nel
2008, giova ricordare, dopo la decadenza da Presidente di Salvatore Cuffaro condannato per gravissimi reati di mafia, l’Italia dei Valori, con la coalizione di centro sinistra, ha sostenuto la candidata Pd , Anna Finocchiaro, in alternativa alla coalizione Lombardo, risultata vincente, e composta da PdL, Mpa e Udc.
A meno di due anni di distanza, quella posizione di alternativa è stata del tutto travolta e svenduta.
Una parte del
Pd, quella di Cracolici e Lumia, ha raggiunto un accordo di ferro (cioè nomine, poltrone e tanto altro), con il PdL di Marcello Dell'Utri e Gianfranco Miccichè e con il Mpa di Raffaele Lombardo.
Un'altra parte del Pd, quella di cui fa parte l'on. Lillo Speziale, appunto va con l'Udc di Cuffaro, palesemente in accordo con il PdL di
Schifani e Alfano.
Vi è poi, una terza parte del Pd, che sembrava invocare coerenza nella scelta delle alleanze: di questa parte del
Pd si sono però, perse le tracce.
L'On.
Migliavacca, responsabile nazionale Enti locali del Pd, ha tentato di capire e governare ciò che stava accadendo. Dopo fugaci apparizioni anche dell'on.Migliavacca si sono perse le tracce.
Questa lettera, nella crudezza dei fatti esposti, è un
invito e una denuncia affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità e non abbia alibi nel dire di non essere stato informato dei rischi politici, e non solo politici, del perdurare di questa situazione.

Un cordiale saluto
Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro

http://www.antoniodipietro.com/2010/05/pubblico_la_lettera_aperta_che.html



Ecoballe shock



Una delegazione del Parlamento europeo è stata in visita alle discariche campane. La deputata Judith Merkies è rimasta shockata dalla gestione dei rifiuti e dalla totale assenza di dialogo delle istituzioni con la popolazione.


Judith Merkies, eurodeputata: "Vorrei concludere con voi alcune impressioni iniziali di questa nostra permanenza, senza passare alle conclusioni definitive in quanto queste verranno presentate al Parlamento europeo il prossimo giugno.
Innanzitutto abbiamo potuto constatare l’assenza di un dialogo tra i cittadini e le autorità, dialogo fortemente necessario anche tra i vari livelli amministrativi. Inoltre siamo rimasti colpiti dal fatto che il Sindaco per esempio di Terzigno non aveva mai avuto accesso al sito, è la prima volta che è riuscito a entrare nella discarica.
La prima riguarda l’assenza del ciclo di smaltimento di rifiuti. Manca un ciclo integrato e non viene rispettata la gerarchia dei rifiuti. Gerarchia significa che si utilizzano soltanto discariche e inceneritori senza passare per esempio alla riduzione dei rifiuti, alla loro selezione, al loro riciclaggio, dunque a un utilizzo progressivamente minore delle discariche..." (
continua)

Un’altra preoccupazione che le discariche ci sembra vengono viste non come una soluzione temporanea, ma come una soluzione definitiva, considerando la situazione nel Parco del Vesuvio, patrimonio dell’Unesco, la discarica è inaccettabile, intollerabile in questo contesto.
Si intravede una possibilità di migliorare la trasparenza, per ora purtroppo non c’è accesso a questa discarica, per questo lancio un appello per poter dare accesso a questi siti all’opinione pubblica, a chi vuole verificarne i dati. Questo sicuramente andrebbe a promuovere, ristabilire la fiducia tra le autorità e i cittadini, cosa fortemente necessaria per poter ripristinare il dialogo che è l’anello mancante in questo momento. "
Pina Elmo, rete campana Salute Ambiente: "Sono stati tre giorni molto intensi. La Commissione per le petizioni è venuta, ha incontrato e si è portata sui luoghi. Dal primo giorno già ha avuto modo di capire che in effetti si andava contro a tutte le direttive dell’Unione Europea. In più i petizionari e i cittadini non avevano la possibilità di entrare nei siti e di dimostrare quello che dicevano e denunciavano. Con Chiaiano c’è stato un grande problema: oltre alla stampa, non sono potuti entrare neanche i cittadini. Fin da subito i membri della Commissione hanno dichiarato di essere veramente colpiti da questa totale assenza di democrazia e di partecipazione dei cittadini.
Abbiamo chiesto che visitassero il sito di Taverna del Re, che non era previsto nel loro tour, perché quel sito è la dimostrazione, l’emblema di 15 anni di commissariamento e di disastro ambientale.
Siamo andati lì ed è stato detto che in quel sito non potevano entrare perché sotto sequestro. Abbiamo spiegato loro che una parte di quel sito è sotto sequestro dalla Magistratura dal luglio 2007. Taverna del Re non è invece sotto sequestro. Abbiamo spiegato e presentato una documentazione molto nutrita di tutta la questione, non solo giuglianese, ma di tutta la Regione Campania.
Sempre in quella giornata abbiamo fatto tappa a Ferrandelle. E' stata come una passeggiata. Non hanno avuto modo di scendere. C’è stata la volontà di non farli entrare e toccare con mano. Dopo siamo andati a Acerra. Ad Acerra si sono trattenuti a lungo con l'A2A che ha raccontato loro di come l’impianto funzioni benissimo. All'uscita, i Comitati hanno spiegato alla Commissione che dall’agosto 2009 il termovalorizzatore ha già sforato di tantissimo.
I parlamentari europei hanno insistito molto sulla partecipazione della gente. Hanno dovuto però constatare che ciò non era possibile e che ai comitati era fatto divieto di entrare nei siti. Si sono stupiti del fatto che la monnezza sia di fatto militarizzata.

A Terzigno sono entrati. Si sono sentiti dire che lì si scarica soltanto tal-quale, ma una parlamentare na notato pneumatici e un fusto dimostrando che ciò non corrisponde al vero."


ANNOZERO-travaglio-vs-scajola.avi



Current intervista Peter Gomez



Renato Schifani, la causa contro Il Fatto Quotidiano e la libertà di informazione.
L'intervista esclusiva di
Current a Peter Gomez.

Segnalazioni

Renato Schifani vs Il Fatto Quotidiano -
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Commento del giorno
di The Croppy Boy - lasciato il 6/5/2010 alle 9:33 nel post
Il mistero Scajola
Se dovessi acclarare di essere me stesso, darò ampio mandato a miei legali affinchè prendano le opportune iniziative.