giovedì 7 dicembre 2017

Problema Immigrazione.

Risultati immagini per terre distrutte dalla guerra


Se, invece di prendercela con i poveri immigrati, ci soffermassimo a pensare, forse non commetteremmo peccato di disumanità.

La realtà che riguarda l'immigrazione, va ben oltre il fastidio che alcuni di noi avvertono ed esternano.

Se noi occidentalisti non invadessimo gli altrui territori per mero interesse economico, non ci sarebbero le migrazioni.

Chiediamo a gran voce che gli Usa smettano di invadere terre che non gli appartengono e tutto tornerà nella normalità.

Non esiste l'imposizione della tanto decantata democrazia se la liberazione da una dittatura implica un'invasione di territori che si protrae per un ventennio e oltre.
E smettiamola di credere a ciò che la stampa asservita ai potenti vuole inculcare nelle nostre menti: non esiste una guerra che abbia come scopo la liberazione di un popolo, non è mai successo, non sta succedendo, non succederà mai.

Chi invade altrui territori lo fa solo per un unico scopo: imporre le proprie leggi, appropriarsi dei beni del posto, lucrare sulle guerre.

Non credo che noi occidentali accetteremmo di vivere in un territorio distrutto dalle guerre, privati di tutto ciò che avevamo anche se sotto dittatura.

I territori di chi scappa sono ormai terra bruciata da chi voleva far credere di portare benessere e libertà.

Apriamo gli occhi e vediamo le cose come stanno veramente!


Le guerre annunciate degli Usa.

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Incomincio a pensare che chi ha voluto Trump alla presidenza della Casa Bianca siano gli stessi che vogliono la guerra ad ogni costo.
Naturalmente Putin, contrariamente a quanto si vocifera, è fuori discussione perchè si può dire tanto di lui, ma che sia un guerrafondaio no.
Io volgerei lo sguardo verso chi ha il potere economico ed una buona predisposizione al caos.


Il caos e le guerre, oltre a generare una sensibile diminuzione della popolazione, necessitano dell'uso incondizionato di armamenti e farmaci, uso di sostanze stupefacenti, uso smodato di carburante per gli spostamenti, abbisognano, poi, di materiali utili alle ricostruzioni e del denaro delle banche. 


In buona sostanza, i materiali necessari durante i conflitti vengono prodotti da chi ha, attualmente, il potere economico.


Come recita un detto, "per arrivare a conoscere la verità dei fatti, bisogna seguire la pista dei soldi" che sono - purtroppo va ribadito - l'unico dio caro a buona parte della popolazione mondiale, comprese le varie chiese e religioni.


A voler pensare male, infine, chi vuole e pretende il disarmo nucleare pur essendo gli unici ad avere usato bombe nucleari in guerra? Gli Usa.
Chi occupa interi territori da oltre vent'anni? Gli Usa.
Chi vuole l'egemonia totale sul pianeta terra?
Sempre gli Usa.
Chi è stato in guerra 222 anni su 239 che esistono come stato? Sempre gli Usa.
Traendo le dovute deduzioni, chi vuole la guerra sono gli Usa.

Banche, non solo Ghizzoni: il timore dei Boschi è per l’audizione in commissione dell’ex ad di Veneto Banca Consoli. - Giorgio Meletti e Davide Vecchi

Banche, non solo Ghizzoni: il timore dei Boschi è per l’audizione in commissione dell’ex ad di Veneto Banca Consoli
Vincenzo Consoli

Il nome del manager è nella lista di persone che potrebbero essere audite in commissione d’inchiesta. Nel 2015 parlò delle verifiche Bankitalia al padre della ministra. E questi rispose: "Ne parlo con mia figlia e con il presidente".

Più di Ghizzoni il pericolo per Maria Elena Boschi (e per il Pd) si chiama Vincenzo Consoli. Se, come sembra, la presidenza della Commissione d’inchiesta deciderà di convocare l’ex amministratore delegato di Veneto Banca, la sua audizione confermerebbe ripetuti interventi da parte di Pierluigi Boschi e figlia sulle vicende relative agli istituti di credito. E le parole di Consoli non potrebbero essere messe in dubbio perché le conferme arrivano da atti giudiziari: esistono infatti delle intercettazioni tra l’ex ad e Boschi senior. Telefonate in parte divulgate dal Fatto Quotidiano lo scorso 18 giugno e risalenti al 3 febbraio 2015, subito dopo il decreto legge varato dal governo Renzi per la trasformazione delle banche popolari in Spa, Etruria compresa; e una settimana prima il commissariamento della banca di Arezzo.

Boschi era vicepresidente dell’istituto di credito e cercava un salvatore. Per questo si rivolge a Consoli, impegnato a sua volta nel tentativo di alleggerire l’attenzione di Bankitalia su Veneto Banca e in cerca di sostegni politici a Palazzo Chigi. E Boschi lo rassicura. Con queste parole: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”. La figlia è Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme. Il presidente è Matteo Renzi. Del resto, l’aveva annunciato in una telefonata precedente avuta con Vincenzo Umbrella, capo della sede fiorentina di Bankitalia. Dice Consoli: “Io chiamo Pier Luigi e vedo se mi fa, mi fissa un incontro, anziché con la figlia, direttamente col premier”.
Con la famiglia di Laterina l’ad ha familiarità. Si erano già incontrati nel marzo 2014, quando papà Boschi non era ancora vicepresidente di Etruria ma consigliere del cda e la figlia era appena stata nominata ministro delle Riforme. Come pubblicato dal Fatto lo scorso maggio, Consoli parte da Vicenza insieme al presidente di Veneto Banca, Flavio Trinca, per raggiungere casa Boschi e discutere dei problemi delle rispettive banche. Al desco ormai ministeriale trovano ad attenderli il presidente di Etruria, Giuseppe Fornasari e i due Boschi. Padre e figlia.

Difficilmente dunque Maria Elena Boschi potrà sostenere di essersi disinteressata delle vicende di Etruria. E oltre a Consoli c’è Ghizzoni. Secondo quanto riportato nel libro Poteri forti (o quasi) di Ferruccio De Bortoli, nel novembre 2014, l’allora ex numero uno di Unicredit e oggi presidente di Rothschild Italia, avrebbe ricevuto direttamente dal ministro la richiesta di individuare una soluzione per la popolare di cui vicepresidente era il padre.
Stasera alle 18 una nuova riunione della presidenza di Commissione scioglierà il nodo sull’audizione o meno di Ghizzoni e Consoli. L’intento di Pierferdinando Casini è quello di arrivare a una decisione condivisa sui nomi, evitando di dover ricorrere al voto a maggioranza dei membri. Per questo sono stati stilati due “pacchetti” di soggetti da audire, solo in uno figurano i nomi dei banchieri. Anche in caso di voto, comunque, non è detto che il Pd esprima compatto un parere contrario. Tre membri dem, infatti, hanno chiesto di convocare Consoli. E un secco no da parte del partito di Renzi equivarrebbe all’ammissione di evitare problemi Maria Elena Boschi. È altrettanto vero però che all’interno del partito l’oggi sottosegretario non gode di simpatie. Tutt’altro. E l’audizione di Ghizzoni e Consoli potrebbe smentire in maniera netta e inequivocabile le parole che l’ex ministro va ripetendo da anni: non mi sono mai interessata di Etruria.

Lavoro e Malapolitica.

Risultati immagini per il cane che si morde la coda

Aver abolito lo statuto dei lavoratori, i rinnovi contrattuali seri, il lavoro a tempo indeterminato, ha originato un divario abissale tra ricchi e poveri.

Con la famigerata legge Biagi, studiata inizialmente per aiutare le piccole imprese in difficoltà e mai abolita, si è innescata una catastrofe inarrestabile che ha originato altri aborti in campo lavorativo con perdita costante dei diritti dei lavoratori e mancanza di doveri da parte dei datori di lavoro.

Un'apocalisse!

Un bravo economista direbbe che quella legge fu l'origine della decrescita economica del paese.

Un oggetto, oltre che produrlo, bisogna venderlo; se ne produci in quantità superiori alle necessità perchè a basso costo di mano d'opera e non dai la possibilità economica al compratore, hai solo riempito momentaneamente le tue tasche decretando la tua stessa impossibilità a continuare la produzione.

E' il cane che si morde la coda.