Expo: padiglione FranciaRIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/ANSA
Reati tributari, riciclaggi e associazione per delinquere.
Undici persone, tra cui un avvocato, sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Milano con al centro reati tributari, riciclaggio e associazione per delinquere con l'aggravante della finalità mafiosa.
Al centro dell'inchiesta c'è il consorzio di cooperative Dominus Scarl specializzato nell'allestimento di stand, il quale ha lavorato per la Fiera di Milano dalla quale ha ricevuto in subappalto l'incarico di realizzare alcuni padiglioni per Expo tra cui quello della Francia e della Guinea equatoriale.
Secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, le società del consorzio erano intestate a prestanomi di Giuseppe Nastasi il principale indagato, arrestato con il suo collaboratore Liborio Pace e l'avvocato del Foro di Caltanissetta, Danilo Tipo, ex presidente della Camera penale della città siciliana.
Le società coinvolte ricorrevano a un sistema di fatture false per creare fondi neri. Il denaro era poi riciclato in Sicilia dove gli indagati avevano legami con la famiglia di Cosa Nostra dei Pietraperzia. Il Gico della Guardia di Finanza sta effettuando un sequestro preventivo per circa cinque milioni di euro.
Agli undici arrestati sono contestate a vario titolo le accuse di associazione per delinquere finalizzata a fatture false, a reati tributari, riciclaggio appropriazione indebita e ad alcuni degli indagati, tra cui Nastasi e Pace, l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra.
L'indagine "è importante" in quanto questa volta "segnala" in Lombardia non "le infiltrazioni di 'ndrangheta, ma di Cosa Nostra". Lo ha detto in conferenza stampa il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda milanese, Ilda Boccassini, che ha voluto evidenziare come in particolare Giuseppe Nastasi, titolare del consorzio di cooperative al centro dell'inchiesta, avesse "legami con cosche importanti come gli esponenti della famiglia Accardo". "Garantiremo agli indagati un processo rapido e quindi si procederà con la richiesta di rito immediato e alla trascrizione in tempi brevi di tutte le intercettazioni" che sono alla base dell'indagine, ha detto Ilda Boccassini. "Non sono individuate responsabilità penali in capo a Ente Fiera o a Expo", ha precisato il procuratore aggiunto.
Commissariata Nolostand spa
La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia ha disposto l'amministrazione giudiziaria della Nolostand spa, società del gruppo Fiera Milano. La decisione è stata presa perché alcuni indagati nell'inchiesta che stamani ha portato a unici arresti a Milano per reati di stampo mafioso hanno contatti con dirigenti e vertici della società.
Mafia: pm, tema non è mancato controllo Expo
'Non è inchiesta su Fiera, indagine svolta in tempi rapidi'
"Qua non c'è il tema che Expo non ha controllato, è Nolostand (società del gruppo Fiera Milano, ndr) che non ha controllato e questa non è un'indagine su Fiera Milano ma sul consorzio di Nastasi che si è infiltrato in Fiera, con la Fiera, che poi ha lavorato per Expo". Così il pm di Milano Paolo Storari nella conferenza stampa sul blitz di stamani ha risposto ad una serie di domande. E a chi le chiedeva se le indagini non potessero avere tempi più rapidi, Boccassini ha risposto: "i tempi della Dda sono sempre rapidi".
Expo Mafia: Sala, battaglia legalità non si fermi mai
'Sosteniamo ogni azione degli organi dello Stato'
"La battaglia per la legalità non deve fermarsi mai, a tutela dei cittadini e delle istituzioni e sosteniamo ogni azione degli organi dello Stato in tal senso". Lo ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ex commissario di Expo. "Abbiamo lavorato e stiamo lavorando - ha aggiunto Sala - per proteggere Milano dalle infiltrazioni malavitose e dai rischi di corruzione. Risultati importanti sono stati ottenuti, ma la forza delle organizzazioni criminali non può essere sottovalutata nemmeno per un momento".