mercoledì 23 marzo 2022

Le spie dal semifreddo. - Marco Travaglio










Sulle migliori gazzette va fortissimo una deduzione: siccome i russi hanno invaso l’Ucraina, la loro missione sanitaria in Italia dal 22.3. 2020 per aiutarci contro il Covid era spionaggio. I Servizi e il Copasir hanno già smentito tutto, ma ai Le Carré de noantri non la si fa. Il capomissione russo -rivela il Corriere- voleva “entrare negli uffici pubblici e sanificare il territorio”. Se l’avesse fatto un mese prima l’Asl di Alzano al primo focolaio, ci saremmo risparmiati centinaia di morti. Comunque “gli italiani negarono il via libera” e i russi dovettero accontentarsi di “ospedali e Rsa”, forse per spiare le scollature delle infermiere. Poi però “sanificarono molte strade”, per carpire i segreti dei paracarri e riferirli a Mosca in codice cifrato. Repubblica non ha dubbi: “l’obiettivo non era aiutare gli italiani”, come si potrebbe arguire dai 32 medici, 51 bonificatori, 110 mila tamponi, 521.800 mascherine e 30 ventilatori polmonari offerti alla povera sanità lombarda (era in mano a Fontana e Gallera), mentre Ue e Usa dormivano. Era “un’operazione di intelligence” per “acquisire tutte le informazioni sul virus e i metodi per contrastarlo”. Purtroppo sui metodi si brancolava nel buio con gli antinfluenzali. E le formidabili “informazioni sul virus” non è ben chiaro perché venissero a cercarle a Bergamo, visto che il Covid dilagava pure in Russia. Ai segugi di Rep e Corriere basterebbe leggere i loro giornali. “Con 306 casi e nessun morto su 145 milioni di abitanti, la Russia ha uno dei tassi di contagi più bassi al mondo… ‘Bugie spudorate’, sbotta Anastasija Vasilyeva, capo del sindacato Alleanza dei medici… In un anno l’Istituto statistico ha registrato +37% dei casi di ‘polmonite acquisita in comunità’ (Pac). ‘Le autorità sovrappongono Pac a Coronavirus per evitare il panico. Ai medici è vietato di diagnosticare il coronavirus, pena il licenziamento’” (Rep, 22.3.’20).

Forse gli spioni cercavano la variante bergamasca del Covid, utilissima per combattere quella russa. O forse -insinua la Stampa- Putin voleva “incunearsi anche fisicamente nel teatro italiano” (probabilmente l’Ambra Jovinelli). Il Foglio aggiunge orrore all’orrore: la Bellanova “non fu coinvolta” da Conte e Guerini, sennò avrebbe sgamato la cosa, con l’astuzia contadina tipica degli ex braccianti. La Stampa ricorda che altre quinte colonne di Putin subornate da Conte (Zingaretti, D’Amato e lo Spallanzani) volevano “adottare il vaccino Sputnik in Italia”. E non erano sole: “Parigi e Berlino, vertice con Putin: ‘Pronti a collaborare su Sputnik’” (Stampa, 1.4.’21). Quindi Conte governava anche Francia e Germania. Si attende ad horas lo sviluppo più agghiacciante della spy story: i russi della missione russa parlavano russo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/03/23/le-spie-dal-semifreddo/6534415/

Il negoziato con la “schiuma della terra”. - Antonio Padellaro

 

“La schiuma della terra”: quando lunedì sera, a Otto e Mezzo, Massimo Giannini (sempre assai misurato e mai impulsivo nelle analisi) ha usato questa espressione piuttosto forte, per saperne di più ho cercato su Wikipedia (causa mia approssimativa cultura di base). E ho trovato il titolo del libro autobiografico di Arthur Koestler sul disastro umanitario alla vigilia della Seconda guerra mondiale nella Francia dominata dal caos e dall’impreparazione militare. C’era anche una citazione di Hannah Arendt a proposito dei rifugiati privi dei diritti umani garantiti dalla cittadinanza.

Poi, dopo le declinazioni di schiuma applicata a fenomeni ambientali non particolarmente attraenti, alla voce sinonimi ho letto che schiuma della terra si può anche intendere come rifiuti umani. Effettivamente il direttore della Stampa stava parlando di coloro che nel Parlamento italiano annunciavano di non voler presenziare al discorso di Zelensky. Ovvero, “quel che resta della schiuma della terra gialloverde”, la “faglia” dove il putinismo può “incunearsi” rappresentata dalle “anime morte” di Lega e 5Stelle (qui ho pensato, questo lo so è Gogol).

Ancora scosso dalla presenza di tali inammissibili scorie del politicume ho trovato rifugio in un articolo su Repubblica il cui titolo mi è sembrato come un antidoto alla schiuma di cui sopra: “Libere idee in libero dibattito”, di Luca Ricolfi. Di cui citerò le ultime righe: “La pietà, la solidarietà per le vittime non dovrebbero mai essere scalfite dalla ricostruzione dei torti e delle ragioni delle parti in gioco che – nella storia – sono sempre entità collettive, ovvero partiti, nazioni, imperi, potenze che agiscono sopra le teste della gente comune”.

Eccola finalmente la famosa gente comune che non viene mai interpellata, prevista, considerata e che desidera unicamente l’inizio di una trattativa di pace. Quando, cioè, ci si dovrà sedere, per forza, allo stesso tavolo con il “dittatore assassino e criminale di guerra”(Biden) e con la schiuma della terra.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/03/23/il-negoziato-con-la-schiuma-della-terra/6534455/