sabato 26 dicembre 2009

Abruzzo. Più di ventimila terremotati fuori casa. E Berlusconi parla di “miracolo”

Gianni De Cesari, segretario regionale Cgil: il lavoro a rischio, milioni le ore di cassa integrazione.

L’Aquila, una città senza vita.
Le bugie raccontate da Rai e Mediaset.
Le telefonate del premier.

L’AQUILA – Se ne vanno le telecamere di Rai e Mediaset. Hanno assolto al loro compito: quello, vergognoso, di imbrogliare le popolazioni abruzzesi e tutti i telespettatori italiani.
Berlusconi, dalla convalescenza di Arcore, ha parlato via telefono e con gli inviati dei telegiornali e dei giornali radio, ha fatto diffondere messaggi.
‘In Abruzzo è tutto risolto, la gente è contenta, vivono in case di lusso, c’è anche lo spumante offerto dalla ditta Berlusconi e company’.
Il più bravo propalatore di menzogne è stato senza dubbio Emilio Fede.
Lui non ci ha pensato due volte a fare intervistare solo alcuni terremotati che avevano avuto una casa.
Certo che erano felici.
Il buon Emilo ha rivolto anche un rimbrotto, benevolo essendo in clima natalizio, nei confronti di chi si esercita il “pessimismo e il disfattismo”, come dice il suo capo.

Qui siamo in presenza del “miracolo” fatto da Berlusconi e dal suo governo e voi vi esercitate nella critica.
Miscredenti!
Il Tg3, certo poteva fare di più, perlomeno ha mandato un inviato che si è affidato ad una “guida locale” per far vedere che le cose non stanno e se come dicono il premier e i suoi cortigiani “l’emergenza è finita”.


Ma non è così: i fatti parlano chiaro come ci racconta Gianni De Cesaris segretario regionale del Cgil abruzzese. “ certo, che non c’è più gente sotto le tende.
Vorrei vedere che ad otto mesi di distanza dal sisma, con il freddo, il gelo, la pioggia, non si fosse ancora provveduto a trovare un riparo che non sia una tenda.
Ma l’emergenza è ben lontano dal finire.
Ci sono migliaia e migliaia di persone che non hanno una casa.
Non solo.
Il progetto casa messo a punto è largamente insufficiente.
Si parla di mettere in cantiere nuovi moduli rinnovati mobili.
Ancora niente di definitivo.”

Il quotidiano abruzzese “Il Centro” pubblica dei numeri da brivido: in alberghi sono ospitate 11.185 persone, 7.292 in case private,1550 nelle caserme.

Il progetto casa prevede la costruzione di 4.600 appartamenti che dovrebbero accogliere 17.000 persone.
Fino ad oggi hanno trovato alloggio solo 6.735 persone.
Questo sarebbe il “miracolo” propagandato da imbonitori di infimo livello in cui si sono appecorati dei cosiddetti giornalisti.
“Ma c’è di più – sottolinea De Cesari – in base ai criteri sui quali si sono formate le graduatorie dando la precedenza a chi aveva per esempio figli in età scolare, è accaduto che gli anziani, soli, sono rimasti fuori, sradicati dai luoghi della loto vita.
In questi mesi, e non è un caso, è aumentata la mortalità”.
Naturalmente il capo del governo in convalescenza nei suoi messaggi si guarda bene dal parlare della situazione economica.
Il segretario della Cgil abruzzese cita alcuni dati che meglio di ogni parola danno il senso della drammaticità della situazione. Nel mese di novembre per quanto riguarda la cassa integrazione si è registrato il secondo peggior dato dal momento del terremoto con 3.7 milioni di ore di Cig, di cui ben 1,8 milioni all’Aquila.
In sei mesi nella regione sono stati persi 34 mila posti di lavori. “E quando finirà la cassa integrazione – si chiede De Cesari – quale il destino di migliaia e migliaia di famiglie di lavoratori?

Un’incognita.

Come del resto tutto è un incognita”.
Le telecamere Rai e Mediaset non hanno fatto vedere le macerie dell’Aquila, “una città che sembra morta, senza vita, senza rumori, senza luce.
Finché questa sarà la situazione non finirà l’emergenza – prosegue De Cesari – perché qui c’è il cuore, oltre alla storia, della nostra Regione.
Siamo davvero all’assurdo.
Fino a qualche tempo fa – racconta – potevo entrare in casa mia una volta alla settimana per prendere cose, oggetti, insomma almeno vederla.
Ora posso visitarla una volta ogni quindici giorni.
Invece di migliorare la situazione peggiorata”.
Non solo: non c’è un progetto, non si conosce quale destino, quale segno si vorrà dare alla ricostruzione. “Perlomeno – dice – si potesse conoscere la data d’inizio dei lavori. Niente.


L’Aquila è la città del silenzio”.

http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=8084:abruzzo-piu-di-ventimila-terremotati-fuori-casa-e-berlusconi-parla-di-miracolo-&catid=90:cronaca&Itemid=288

Tariffe, allarme dei consumatori: "Da gennaio stangata da 596 euro a famiglia"

Roma - (Ign) - Federconsumatori e Adusbef: dall'Rc Auto ai trasporti, dai ricorsi al giudice di pace alle rate dei mutui, pesanti rincari in arrivo per i cittadini. Tremonti: "Il sistema in Italia ha tenuto bene l'impatto con la crisi".

Roma, 26 dic. - (Ign) - Con il nuovo anno arriverà una vera e propria stangata per i cittadini. A lanciare l'allarme sono Adusbef e Federconsumatori, secondo cui gli aumenti riguarderanno molte voci e si tradurranno in un esborso di 596 euro a famiglia.

Secondo le due associazioni dei consumatori non è vero quello che dicono il ministro Tremonti e il premier Berlusconi sostenendo che la Finanziaria non ha aumentato le tasse.

Di certo intanto, c'è che il settore 'nero' si conferma ancora una volta quello dei trasporti: il comma 200 della finanziaria - spiegano Adusbef e Federconsumatori - autorizza infatti dal 1 gennaio 2010, anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali, che invece di tirare fuori mezzi propri per finanziarsi, lo fanno a spese dei viaggiatori configurando una vera e propria stangata tariffaria pari ad almeno 65 euro l’anno a carico dei viaggiatori.

Ma dalla Finanziaria arrivano nuovi balzelli anche per la giustizia. Il comma 215 infatti, affermano i consumatori, introduce il contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione, con la beffa della compensazione delle spese legali; mentre il comma 6-bis della stessa legge finanziaria istituisce un ulteriore balzello, pari ad un contributo minimo di 38 euro, a carico di quei cittadini che decidano di fare ricorso contro le multe da autovelox. In sostanza, avvertono le due associazioni, per impugnare una multa di circa 45 euro davanti al Giudice di Pace, occorre spenderne circa 55 tra i costi di 3 raccomandate bolli e contributo unificato non previsti in precedenza.

Non solo. A questa ministangata governativa -dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - per il 2010 bisogna aggiungere 30 euro di gas, 130 di RCA, 18 euro per i servizi idrici; 35 euro di Tarsu; 30 di rincari dei servizi bancari; 80 euro per le rate dei mutui visto che le banche, prevaricando i contratti, stanno aumentando lo spread quasi raddoppiato, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni, 90 euro per i costi dei carburanti.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Tariffe-allarme-dei-consumatori-Da-gennaio-stangata-da-596-euro-a-famiglia_4144603832.html