domenica 19 aprile 2015

SPUNTA FUORI IL "CAVALIERE BIANCO" CHE SALVA LA GRECIA ANTICIPANDO AD ATENE € 5 MILIARDI SUL GASDOTTO. - Tyler Durden


 FONTE: ZEROHEDGE.COM

Un report di Zero Hedge sulle voci di un imminente accordo della Grecia con Putin, che ad un prezzo irrisorio assesterebbe un colpo forse definitivo all’Eurozona al collasso e alla geopolitica americana delle sanzioni. L’avvicinamento tra Grecia e Russia avviene comodamente, su un tappeto rosso steso dai tedeschi, che come sempre si dimostrano lungimiranti e flessibili…
Con la Grecia sull’orlo del fallimento e costretta a razziare i fondi pensione e la maggior parte degli altri fondi pubblici, con davanti a sé un altro mese di pesanti rimborsi al FMI, e con la BCE che si è spinta ad ipotizzare l’introduzione di una valuta parallela, un Cavaliere Bianco è apparso dal nulla, ad offrire 5 miliardi di dollari in contanti.

Il Cavaliere Bianco non è altro che Vladimir Putin. “Solo perché la Grecia è piena di debiti, questo non significa che sia legata mani e piedi, e non possa avere una sua politica estera indipendente, aveva detto Putin in precedenza.
Secondo Der Spiegel, che cita una figura di alto livello del partito al governo Syriza, la Grecia è pronta a firmare un accordo sul gas con la Russia già martedì, accordo che potrebbe portare fino a 5 miliardi di € nelle spolpate casse greche.
Secondo un alto funzionario greco, la mossa potrebbe “ribaltare le sorti” del Paese oberato dal debito.
Reuters aggiunge che, nel corso di una visita a Mosca all’inizio di questo mese, il primo ministro greco Alexis Tsipras aveva espresso interesse a partecipare ad un gasdotto che porterebbe il gas russo verso l’Europa attraverso la Turchia e la Grecia:
“Secondo l’accordo, la Grecia avrebbe ricevuto delle anticipazioni dalla Russia sui profitti futuri attesi legati al gasdotto. Il ministro dell’energia greco ha detto la settimana scorsa che Atene avrebbe ripagato Mosca dopo il 2019, quando si prevede che il gasdotto entrerà in funzione.
I funzionari del governo greco per il momento non hanno commentato la notizia riportata da Spiegel.”
Naturalmente, nella situazione della Grecia, la probabilità di un rimborso effettivo è trascurabile: dopo tutto, la probabilità di un default greco è altissima, e 5 miliardi di € potranno fare ben poco per cambiare la sostenibilità del debito greco. E Putin lo sa molto bene.
Tuttavia, il leader russo non agisce per bontà di cuore, ma semplicemente secondo un altro calcolo, col quale conta di prendere due piccioni con una fava:
“Dopo la fine del South Stream, per cui l’UE aveva fatto pressioni sulla Bulgaria perché rifiutasse il passaggio del gasdotto russo verso l’Europa, la Russia aveva bisogno di un percorso alternativo che evitasse completamente l’Ucraina (e la Bulgaria), cosa che secondo i piani del Cremlino sarebbe dovuta accadere nei prossimi 3 anni. E con l’Ungheria e la Serbia ansiose di ospitare il transito del gas russo verso l’hub centrale europeo dell’Austria, la Grecia era l’anello mancante per il transito della rete fissa. Con questo accordo, la Russia ottiene il via libera per estendere il Blue Stream  fino all’Austria e preservare la sua posizione dominante sul mercato europeo dell’energia, lasciando l’Ucraina completamente isolata.

Blue Stream

Cosa forse altrettanto importante, improvvisamente la Russia apparirà come il generoso benefattore che corre in soccorso della Grecia, soffiando sul fuoco delle discordie della zona euro e consolidando ulteriormente l’opinione pubblica in suo favore. Come promemoria, alcune settimane fa abbiamo dimostrato che la Russia ha già un più elevato indice di gradimento tra la popolazione greca rispetto all’Eurozona. In questo modo, la Russia ha appena conquistato un alleato fondamentale al prezzo irrisorio di soli € 5 miliardi, senza nemmeno dover ristrutturare l’intero bilancio greco se la Grecia dovesse uscire dall’euro ed entrare nell’Unione economica eurasiatica. Il che significa anche che tutti i futuri tentativi di imporre ulteriori sanzioni alla Russia attraverso l’Europa falliranno, grazie al veto greco.”
La Russia non è la sola a cercare di dividersi le spoglie della zona euro al collasso: anche Pechino ha investito nelle infrastrutture greche e il Telegraph riporta che la scorsa settimana ha comprato 100 milioni di € di debito pubblico a breve termine.
Ironia della sorte, è stato niente meno che il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble ad affermare che i greci sono liberi di perseguire accordi con la Russia e la Cina, se hanno urgenza di evitare un fallimento imminente. Risulta così che i greci hanno deciso di fare esattamente quello che hanno loro suggerito i tedeschi, e il risultato non sarà certamente gradito alla Germania.
L’unica questione che subito si pone dopo quello che potrebbe essere un altro colpo magistrale di Putin è cosa farà l’Europa, ora che nel giro di meno di un anno Putin ha, non solo “annesso” la Crimea, ma anche attratto la Grecia nella sua sfera di influenza.

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