mercoledì 14 maggio 2014

RENZI ESCE DAGLI STUDI DI BALLARO' E GUARDATE CHE SUCCEDE.



Renzi esce da Ballarò e viene contestato dai lavoratori RAI. Dopo l'intervista di Floris, la faccenda non è finita lì: Renzi è stato contestato dai lavoratori Rai, con tanto di gustoso siparietto. Ebbene sì, nessuno ne parla, ma la notizia c'è ed è stata confermata da una giornalista di Rai 3. 

L'episodio è anche raccontato su Facebook, da un iscritto nel gruppo "Indignerai": 

Un'ansa che non sarà mai scritta....alla fine della trasmissione Ballaro' i lavoratori della Rai hanno contestato il presidente del consiglio Renzi....facendogli notare che aveva detto un sacco di inesattezze ....

difendendo la propria azienda visto che il giornalista e conduttore Floris non ha ritenuto di farlo.....il presidente del consiglio è andato via su tutte le furie gridando di non votare per lui allora....i lavoratori hanno risposto in coro ...."stai sereno Matteo ......e leggi i volantini che ti abbiamo dato ..."
 (Fonte


La giornalista di Rai 3 Carla Monaco conferma l'episodio su Twitter

carlamonaco.JPG

http://www.tzetze.it/redazione/2014/05/renzi_esce_da_ballaro_e_viene_contestato_dai_lavoratori_rai/index.html

I comizi del PD



A San Lorenzo.............



..................comizio della Moretti a Bologna - (Solo polizia....per quale bagno di folla?).............



........sempre la Moretti a Bologna...........



................ a Matera

Senza alcuna vergogna.

Su Genovese M5S profuma d'imbroglio e di vecchia campagna elettorale. Fuori la faccia e votino come il PD: si all'arresto

.Messaggio alle forze dell'ordine per cercare di fermare il disordine:




"Attenzione! C'è un potenziale latitante che si aggira per l'Italia. Si chiama Francantonio Genovese, è un deputato del Pd, e da due mesi la magistratura chiede il suo arresto. 

Il suo partito gli ha già dato due mesi per inquinare le prove e per reiterare il reato e ora vuole rinviare il voto sul suo arresto a dopo le elezioni europee. 

Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto di votare subito, di non perdere altro tempo, per non essere costretti, poi, ad andare a ricercarlo. 
Magari in Libano. 
Anche lui. 
La maggioranza ha detto no. 

Lanciamo un appello alle forze di polizia: tenetelo d'occhio. 

Quest'uomo, secondo le accuse, ha sottratto fondi pubblici per almeno 6 milioni di euro

Non lasciamolo fuggire".
Beppe Grillo

https://www.facebook.com/sergio.dicorimodigliani/posts/10202741699037383?notif_t=close_friend_activity

Scajola: nuovi indagati nell'inchiesta.

Arrestato da Dia Reggio Calabria ex ministro Scajola (foto: ANSA)

Alfano: disposta analisi sull'uso della scorta.
Sarà interrogato venerdì prossimo nel carcere romano di Regina Coeli l'ex ministro Claudio Scajola, arrestato insieme ad altre sette persone per il favoreggiamento della latitanza di Amedeo Matacena.
L'interrogatorio sarà condotto dal sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio e dal pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo che coordinano l'inchiesta.
Nell'inchiesta ci sono nuovi indagati. La Dda, intanto, ha presentato appello al Tribunale del riesame contro l'esclusione dell'aggravante mafiosa nei confronti di Scajola e degli altri sette arrestati.
I nuovi indagati, sull'identità dei quali c'è uno stretto riserbo, avrebbero ruotato, secondo quanto si è appreso, intorno alla cerchia di persone, tra le quali Scajola, che per l'accusa avrebbero agevolato la latitanza di Amedeo Matacena, l'ex deputato di Fi condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa. 
Il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha disposto un'analisi sull'uso della scorta dell'ex ministro, ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

In alcune intercettazioni telefoniche, che fanno parte dell'ordinanza di custodia cautelare, emerge che Scajola disponeva della scorta e di alcuni poliziotti in forza al Viminale in modo improprio "con spregiudicatezza - scrive il pm - tanto che Scajola si spinge a dare disposizioni che la scorta si rechi all'estero senza 'gli attrezzi'".

I frenetici contatti registrati tra Scajola e gli uomini della scorta, secondo il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Olga Tarzia "erano parte attiva e determinante per garantire agevoli spostamenti nel territorio italiano della moglie di Matacena". Il 10 maggio scorso su questo fronte il questore di Imperia, Pasquale Zazzaro, ha dato incarico di eseguire un'ispezione per verificare se vi sia stato un uso non corretto della scorta e la regolarità delle relative procedure amministrative.
"Abbiamo verificato nell'udienza di ieri che non esistono cause ostative all'estradizione e che c'è la volontà di tornare in Italia. Madame Rizzo dovrà essere estradata in Italia il prima possibile". Questo, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie francesi, l'intendimento del Parquet général di Aix en Provence che domani valuterà i requisiti necessari per l'estradizione di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, arrestata a Nizza su mandato di cattura internazionale.
Il cellulare di Scajola intestato al Viminale"L'ex ministro Scajola, arrestato per favoreggiamento della latitanza di Matacena, aveva in tasca un telefono intestato al dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale. Alfano lo sapeva? Ha autorizzato questa spesa? Da quanti anni durava questa situazione e per quante altre persone si replica? Corte dei conti e procura sono state avvertite?". Sono le domande che i membri del M5S in commissione Affari costituzionali avrebbero posto oggi al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, atteso in audizione alla prima commissione alla Camera. Appuntamento saltato in seguito alla questione di fiducia posta dal Governo. "Ancora una volta Alfano schiva le domande ma - concludono - lo attendiamo in aula per la mozione di sfiducia che abbiamo già presentato. In quella sede dovrà rispondere a tutte le domande sul suo maldestro operato".
La "reazione scomposta" di Claudio Scajola alla mancata candidatura alle europee, "è la migliore conferma del particolare interesse, non solo personale, verso quell'ambito politico sovranazionale, particolarmente appetibile per le ricadute economiche che è in grado di garantire". Lo sostengono i pm della Dda di Reggio Calabria.
Amedeo Matacena è "tra i pochi soggetti a rivestire un ruolo ben più significativo di quello del mero concorrente esterno, essendo diventato nel corso degli anni la stabile interfaccia della 'ndrangheta, nel processo di espansione dell'organizzazione criminale, a favore di ambiti decisionali di altissimo livello". Lo affermano i pm della Dda di Reggio Calabria in una integrazione alla richiesta di emissione dell' ordinanza di custodia cautelare.