martedì 27 ottobre 2020

Rita Stilli

 

Presidente, la sua risposta al maestro Muti, è troppo in alto per certi che strisciano come vermi, a cui non importa niente della cultura vera, del teatro, della musica, dell'Arte. A costoro importa solo mangiare, bere e stare al cellulare.
Quello l'hanno sempre carico, e i negozi che gli vendono, sono sempre pieni. Mi domando poi, come possano sentire tanti italiani la mancanza della cena fuori casa, a parte una bella pizza a domicilio, la domenica, io credo che, secondo le loro lamentele, non possano permettersi. Gli aiuti per chi ci lavora, nei ristori, arriveranno, ne sono certa. Come lo sono ancora di più, che ad usufruirne saranno i soliti delinquenti, che piangono miseria nelle piazze, e se la ridono fra di loro. E' inutile che si continui a dire che si muore di fame, non ho ancora visto nessuno stramazzare per terra, denutrito! Ma si muore e si soffre di covid, di altre malattie gravi che non possono essere curate per mancanza di posti, che non dipende da questo governo, ma da ben altre scelte scellerate, dettate dai soliti, che adesso si uniscono a questa sceneggiata patetica, ma purtroppo tragica, folle, che va fermata subito. Ci vuole l'esercito, per fermare questi delinquenti. Da parte mia, mi auguro che basti una bara, portata via in silenzio, senza nome, e dimenticata fra i numeri che stanno al posto dei nomi che ogni giorno lasciano questo mondo insieme al dolore delle loro famiglie. Il mondo è agli sgoccioli, lo sappiamo, la Vita non ha più valore, la cultura viene presa come scusa, e chi soffre davvero, comprende e fa di tutto per salvare il salvabile. Sempre che ci sia rimasto qualcosa. Non spero nei giovani, a cui, in Svizzera, viene data possibilità di vivere, non sapendo che cosa potrà combinare ancora per dare il colpo finale alla vita sulla Terra. Se dovesse succedere anche in Italia, me ne andrei, come fanno gli elefanti, a morire lontano da tutto e da tutti. Con il sollievo di lasciare un Inferno ormai nelle mani di demoni posseduti dalla bramosia del tutto a tutti i costi.
Grazie Presidente.
Se ce la fa, se riesce a sopportare questa croce, non si faccia scrupoli, vada avanti con la sua coscienza, non si preoccupi di chi non ha preoccupazioni, se non quella di sfogare la propria rabbia contro tutto e tutti, solo perché non può farlo contro se stesso!
Grazie ancora. E grazie a chi, consegna la borsa, ma non la vita, nelle mani di criminali.

L’ora dei deboli. - Tommaso Merlo

 

È in momenti come questi che ai deboli saltano i nervi. Violenza fisica, violenza verbale. Nelle strade, nell’informazione. Con alle spalle enormi responsabilità politiche. Se per mesi accarezzi il negazionismo e ti scagli contro un governo liberticida, alla fine qualcuno ci abbocca. Non si contano più gli appelli alla responsabilità e all’unità alle classi dirigenti. Tutti ignorati per qualche boccone di vanità. Per fortuna la maggioranza dei cittadini è molto migliore di certa politica e di certa informazione, altrimenti saremmo in guai ben più seri. Per le strade son scesi fanatici cronici e hooligans orfani della curva. Deboli che usano mani e piedi per esprimere il loro dissenso. Deboli che usano mani e piedi per sfogare frustrazioni esistenziali camuffate con qualche credo. Ma non solo. In piazza sono scesi anche cittadini che non vogliono più pagare il prezzo delle nuove restrizioni. Perché per loro di questo di tratta. Di un prezzo. Non sono più disposti a sacrificare i propri interessi per quello collettivo. Qualche mese fa la paura li aveva convinti ad adeguarsi, oggi invece si sentono abbastanza forti da ribellarsi. Enormi responsabilità politiche alle spalle. Sono i frutti che raccogli dopo mesi che usi perfino la pandemia per farti propaganda. Sono i frutti che raccogli dopo mesi che discrediti le istituzioni e la scienza. Per fortuna la maggioranza dei cittadini è molto migliore di certa politica e di certa informazione, altrimenti saremmo in guai ben più seri. Alcuni manifestanti inneggiano alla libertà. Come se nel bel mezzo della peste del secolo le restrizioni fossero prepotenza dall’alto e non indispensabile buonsenso. Una concezione di libertà davvero deprimente. Libertà di ammalarsi e di contagiare gli altri. Libertà quando sono schiavi di mille padroni. A partire dal loro ego. Perché è debolezza ma anche egoismo. Libertà di farsi gli affari propri e fregarsene del mondo che li circonda. Dei malati e delle vittime e di chi lotta in prima linea e della tenuta del sistema sanitario e di tutto il contesto. Paraocchi egoistici. Nervi che saltano. Perché siam sempre meno abituati ad aderire davvero ad una comunità nazionale, ad un destino comune. Troppo avvezzi ad occuparci del nostro orticello personale e di quello della mandria di appartenenza. Un mondo sempre più piccolo dove al di fuori son tutti marziani o concorrenti. Paraocchi egoistici. Nervi che saltano. Perché siamo sempre meno abituati all’incertezza del domani, all’ignoto. Troppo avvezzi a riempirci la vita di false certezze che la pandemia ha tramortito. Un mondo sempre più piccolo dove al di fuori son tutti pericolosi invasori. Derive che certa politica cavalca promettendo praterie per ogni egoismo e offrendo la sicurezza di qualche sovrano di cartone e di qualche muro anche mentale in cui rinchiudersi. È in momenti come questi che ai deboli saltano i nervi. Perché la violenza è debolezza. Non forza. Violenza fisica, violenza verbale. Nelle strade, nell’informazione. Con alle spalle enormi responsabilità politiche. Per fortuna la grande maggioranza dei cittadini è molto migliore. Altrimenti saremmo in guai ben più seri.

Tommaso Merlo

https://repubblicaeuropea.com/2020/10/27/lora-dei-deboli/?fbclid=IwAR10GqX_njmWa7O2UssTWieOg2DMul-3RSW_-fTnuW_Dvuh6L68Ct5US-zE

Giuseppe Conte, l’intervento sul Fatto Quotidiano: “Ecco perché ho chiuso alle 18. Nessuno ora soffi sul fuoco.” - di Giuseppe Conte*

 

Abbiamo appena varato un Dpcm con misure più restrittive, ma necessarie. Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo. In queste ore molti ci chiedono: perché chiudete proprio i ristoranti, perché le palestre, i cinema e i teatri, che pure applicano rigorosamente i protocolli di sicurezza? A queste categorie – e ai cittadini tutti – va data una risposta razionale, perché razionali sono i criteri che ci hanno ispirato.

Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi. Con lo smart working e il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado, puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso nei mezzi di trasporto durante il giorno, perché sappiamo che è soprattutto lì che si creano affollamenti e quindi occasioni di contagio. Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine. Stessa cosa abbiamo fatto la sera: abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa.

Non solo: diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere, rendendo così più facile fare i tracciamenti nel caso in cui una persona risulti positiva. Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano.

Sono queste le motivazioni che ci hanno spinto ad adottare misure che sappiamo essere dure. Ora è il momento della responsabilità. La politica – e questo vale soprattutto per chi è al governo – deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi. Ora è il momento di mettere il Paese in sicurezza, evitando la diffusione del contagio e il rischio di non riuscire a garantire cure e ricoveri adeguati e di non riuscire a preservare il tessuto economico e produttivo.

Siamo tutti pienamente consapevoli delle ricadute economiche di queste misure, delle difficoltà a cui molti cittadini italiani vanno incontro, penso a chi lavora nel settore della ristorazione, del turismo, dello spettacolo, della cultura, delle palestre e di tutti i settori connessi. Ma proprio per questo oggi approviamo un decreto importante con ingenti risorse che ci permette di ristorare tutte queste persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare le perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi.

* presidente del Consiglio

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/27/perche-ho-chiuso-alle-18-nessuno-ora-soffi-sul-fuoco/5980963/

Vauro.

 

Gli abominevoli. - Marco Travaglio

 

Non fai in tempo a criticare Conte che subito ti ritrovi accanto i due abominevoli Matteo e ti tocca difendere il governo per scrollarteli di dosso. Noi non smetteremo mai di ringraziarli per averci liberati delle loro presenze al governo con i rispettivi suicidi del 2016 e del 2019. Ma anche loro, sotto sotto, sono felicissimi di non governare più. Altrimenti ora non potrebbero starsene in poltrona, sdraiati sui loro stipendi di 15mila euro netti al mese, a giochicchiare con lo smartphone in attesa delle decisioni del governo per poter dire l’opposto un minuto dopo, senza mai precisare cosa farebbero al posto di Conte. Noi speriamo ancora che il governo corregga le norme più inutili e irrazionali dell’ultimo Dpcm, riaprendo bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri (anche fino alle 18) che grazie ai posti distanziati hanno il record negativo di contagi: come le messe, giustamente non vietate. Ma abbiamo anche indicato l’alternativa che vari esperti giudicano più efficace (in base ai parametri fissati dal governo stesso): zone rosse temporanee nelle metropoli e province più infette, a partire da Milano, Napoli e vaste aree di Lombardia, Campania, Piemonte. E noi non siamo pagati per proporre soluzioni, diversamente dai politici. Soprattutto quelli di maggioranza come l’Innominabile, la cui capodelegazione Bellanova ha condiviso il Dpcm con gli altri colleghi. Invece chi è all’opposizione come il Cazzaro può, anzi deve criticare: ma, per essere credibile, deve proporre le sue alternative.

Quali sono quelle dell’Innominabile e del Cazzaro per piegare la curva dell’epidemia? Lo sanno che, anche se riaprono locali, cinema e teatri, i contagi in Lombardia, Campania e Piemonte restano fuori controllo e da soli valgono la metà del totale nazionale, col rischio di saturare ospedali e terapie intensive? L’Innominabile ha già mostrato la sua ribalda nullaggine il 28 marzo, in pieno lockdown, quando propose di riaprire tutto mentre l’Italia registrava i picchi di ricoveri e di morti. Ora ripete lo stesso mantra mentre il picco della seconda ondata è lontano. Il Cazzaro, dopo una primavera trascorsa a invocare chiusure nei giorni pari e riaperture nei dispari, ha passato l’estate a negare e favorire il Covid, aizzando la gente a disarmarsi. Ora è pronto a chiudere Milano e Varese? La sua unica proposta è che il Parlamento metta su un bel Cts alternativo a quello del governo, con virologi lottizzati fra M5S, Pd, Lega, FdI, FI, Leu e Iv, per replicare davanti alle Camere la batracomiomachia che va in onda ogni sera davanti alle telecamere. Se le ambulanze non fossero occupate in missioni più urgenti, verrebbe da chiamarne due per portarli via entrambi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/27/gli-abominevoli/5980952/

CIAO SONO IO ...... - Rino Ingarozza















- Pronto Giorgia. Ciao, dove sei? In parlamento?

- We Matte'. In parlamento? E che ci devo fare in parlamento?
- Ma non eri tu che avevi detto che bisognava starci giorno e notte?
- Ma mica io. L'ho detto per gli altri. Mica mi pagano lo straordinario.
Anzi, se proprio vuoi saperlo, sto facendo un po' di conti. Questo mese non mi trovo. Mi manca qualcosa.
- Quanto ti manca? Son molti dane'.
-'Nsomma, non tantissimi ma sai quando sei abituata ad un certo tenore di vita ......
- E va bene, non mi dire che adesso per qualche euro in meno, farai la fame.
- A Matte' guarda che la famiglia si è allargata. Ti sei dimenticato che ho una figlia? Cosa le do da mangiare?
E poi non è tanto per i soldi, in qualche modo farò. È che non riesco a capire se mi hanno dato di meno alla Camera, al Comune o al Parlamento europeo, Capisci? Mi sa che qui c'è lo zampino dei grillini e della Von der Leyen.
- Ma lascia perdere. Che devo dire io che devo passare gli alimenti alla mia ex. Per fortuna, adesso, grazie alle sue doti e a mia insaputa, è stata nominata consigliera della Fiera- nuovo ospedale di Milano. Devo dire che come dà i consigli lei, non li dà nessuno.
- Vabbè, lasciamo stare, poi ci guardo. Tu dove sei? Al Senato?
- Al Senato? Ahahahah questa è bella. Ma se non ci vado mai. Sono in giro a fare un po' di selfie. A convincere le persone che devono scendere in piazza per protestare.
Poi devo passare da un parroco, amico mio, che mi deve dare un nuovo rosario, delle immaginette del cuore immacolato di Maria e delle nuove mascherine con la Madonna di Capocolonna.
Ma tu con la Madonna, niente? Ne' un rosario, un'immaginetta ....... guarda che l'Italia è un paese cattolico .......e la fede porta voti.
- Lo so, lo so. Dobbiamo dividerci i compiti, tu pensa alla Madonna e ai rosari, io penso a quegli altri amici miei americani. Quelli ultra cattolici. Quelli che ha scoperto quella trasmissione di RAI 3. Capiscimi. Comunque attento a non beccarti il covid. Che poi con chi li fai i selfie?
- E lo so, e pensare che a Luglio c'era qualcuno che diceva che il virus non sarebbe più tornato.
- A Matte' ....ma mi vuoi prendere per il culo? Guarda che eri tu, che lo dicevi.
- Io? Sei sicura? Ne dico tante ....Ma lo dicevi anche tu.
- E lo so che ne dici tante. Non mi ricordo di averlo mai detto.
- Certo che tu soffri di amnesie. Non ricordi mai niente, neanche le leggi che hai votato e che oggi combatti.
- E tu allora? Un giorno dici una cosa e il giorno dopo l'esatto contrario. Se io soffro di amnesie, tu sei proprio smemorato. Mi sembri lo smemorato di Cologno.
- Vuoi dire di Collegno .....
- No, no, proprio di Cologno. Come quel nostro amico ...... cerca di capire. Quello che diceva le cose e il giorno dopo diceva di non averle dette. A Matte' ..... quello di plastica. Ma ti devo spiegare tutto?
- Ma adesso dobbiamo litigare tra di noi? Pensiamo a cosa dobbiamo inventarci contro Conte. Questo aumenta sempre di più i consensi. Bisogna fare qualcosa.
- E lo so. Ma tu hai parlato con qualche giornalista amico, per buttargli addosso del fango?
- Ho parlato con tutti. Ci ho messo due mesi, per farlo, visto che sono tantissimi, ma ho parlato con tutti. Il problema e' che non hanno trovato mai niente contro di lui. Neanche nel passato. Niente, neanche una multa per divieto di sosta.
- Ma abbiamo sempre l'arma della dittatura sanitaria. Bisogna insistere su questo. Ho già parlato con certi amici miei, quelli sfrattati da quella deficiente della Raggi (capiscimi cosa voglio dire) e ho detto loro di scendere in piazza e fare quello che sanno fare benissimo: casino.
- A Giorgia, certo però che a parlare di dittatura, debba essere tu......Non penso che tu sia molto credibile.
- E che importa, la gente ci crede. Non vedi, è diventata una delle frasi più dette, scritte e cliccate.
- E tu dici che la gente crede a questa
"busia"?
- Busia? Come dite voi a Milano.... Praticamente "fregnaccia".
- Si, quella.
- Certo che ci crede. Basta dirla in continuazione. Bisogna cavalcare le paure.
- E allora mettiamoci pure i clandestini. Dobbiamo incutere terrore nelle persone. Terrore dell'uomo nero. Funziona sempre.
- Certo che insieme siamo una potenza. Ma tu dici che dobbiamo continuare a portarci dietro quell'altro?
- Ma si, qualche voto ce lo porta. Tanto ormai non conta niente.
- Dimmi una cosa, ma tu che avresti fatto per contrastare la pandemia?
- Semplice, sono anni che lo dico. Blocco navale.
- Beh, su questo ti do ragione. Questi cazzi di africani, ci stanno invadendo.
- Ok Matte', ora devo far mangiare la pupa. Toglimi solo una curiosità: ma tu quanto guadagni al mese?
- A Giorgia e lascia stare ...... sempre di soldi parli?
- E di cosa vuoi parlare, Matte' .....non mi dire che a te fanno schifo.
Solo un'ultima cosa, ma Gianluigi, lo prendi tu o lo prendo io?
Ha svolto molto bene, il suo compito.
...Tutu'..... Tutu'......Tutu'........
Ogni riferimento a persone veramente esistenti ed eventuali omonimie, sono da considerarsi puramente casuali.

Io ve lo giuro. - Massimo Erbetti


 











Si, io ve lo giuro, ci provo a capire le opposizioni, ci provo, le ascolto, anche perché il mio ruolo di consigliere comunale è di opposizione, vorrei tanto essere ascoltato dalla maggioranza e questo non accade praticamente mai, non accade per svariati motivi: per prese di posizione a prescindere, per non darti troppa visibilità e a volte anche per non far vedere agli elettori la propria incapacità...purtroppo la politica funziona così. Ma comunque, detto questo, vi giuro che ascolto quello che dice Salvini, vorrei capire quali sono le sue ricette, vorrei capire se dalla sua testa possano uscire soluzioni a cui il governo non ha pensato...ho ascoltato anche le ultime...e purtroppo per l'ennesima volta ho dovuto constatare che è molto facile parlare e buttare addosso al governo responsabilità che non ha e a chiedere soluzioni irrealizzabili...
"l'ennesimo Dpcm con cambiamenti: limiti e chiusure. Bisogna tutelare i soggetti più fragili, anziani e malati, senza richiudere in casa 60 milioni di italiani"...allora caro Salvini, come cavolo li tuteli malati, anziani e soggetti gragili, senza chiudere tutto? Fai una sorta di ghetto? Li mettiamo tutti in un bel campo di calcio e li lasciamo lì soli senza incontrare i parenti più giovani che vanno in giro per lavorare, divertirsi e magari vanno in palestra o al cinema?...Salvini dicci come faresti a fare sta cosa? Perché aprire bocca è facile, ma poi ci vogliono le soluzioni... "Servono subito tamponi a domicilio, assunzioni di medici e infermieri"...ma lo sa Salvini che la Sanità è gestita dalle regioni? Eppure Fontana ne ha fatti di errori..anche in questo caso usa errori suoi (ricordate che la maggioranza delle regioni è guidata da cento destra) per attaccare il governo.... "più autobus e metropolitane"..ecco, questo è un altro esempio della strumentalità di Salvini...il trasporto pubblico locale è gestito dalle regioni...per cui la colpa non è del governo..." Servono soldi, veri e subito, sui conti correnti di chi sarà danneggiato da nuove limitazioni o chiusure"...anche in questo caso, le sue parole contrastano con quanto detto precedentemente...ha accusato il governo di dare soldi a tutti, senza controlli ed ora vuole mettere contanti addirittura sui conti correnti senza prima effettuare controlli?....e ancora: "Ma cosa significa 'raccomandare' alla gente di non uscire e non spostarsi? Si può o non si può?"...ma caro Salvini, hai bisogno che il governo ti obblighi a fare qualcosa? Ma non lo sai che devi stare attento? Non lo sai che nei paesi del nord Europa, non c'è la necessità di obbligare il popolo? Il governo spiega i rischi e la gente si attiene ai consigli...basta poco...certo che tu questo non lo puoi capire, visto che non ne hai rispettato nemmeno uno dei "consigli" del governo...assembramenti...senza mascherina...distanze...e non finisce qui: "dopo sei mesi persi in chiacchiere, monopattini e banchi con le rotelle"...e ritiri fuori la storiella dei banchi con le rotelle...dei monopattini...ma perché non parli dei soldi che il governo ha dato alle regioni per la sanità e che a tutt'oggi non sono stati spesi? Questo non si deve sapere vero?....e poi il massimo, l'apoteosi: "Noi vogliamo un’Italia sicura, sana, laboriosa e libera"....e invece noi no...noi vogliamo che questo Paese vada a puttane, che nessuno lavori e senza libertà....io lo giuro...ci ho provato ad ascoltarti...ci ho provato con tutto me stesso...ma dicevi...dici...e continuerai a dire stupidaggini senza senso.

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Lorena Verucchi - face book












“Fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera. Poi, mi preparerei 20 kg di popcorn e 10 casse di birra e mi godrei lo spettacolo di vedervi morire come mosche.

Sono parole forti, lo so, ma sentirvi lagnare per ogni cazzo di cosa che vi si dice è alienante. "Dittatura sanitaria", "Conte come il DUCE" e altre vaccate così (pronunciate, spesso, proprio da fascistoidi) fanno ridere, se non ci fosse da piangere. Avete rotto i coglioni con gli autobus pieni zeppi e, ora che vogliono reintrodurre una d.a.d. più forte ( per ridurre assembramenti dentro le scuole e nei mezzi pubblici) rompete ancora la fava perché" i vostri figli sono in prigione".

I teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava (preferivate stare a casa a guardare la D'Urso) e ora che li hanno chiusi, sembrate tutti Dario Fo. Scaricavate film pirata da internet e, per questo, i cinema chiudevano. Ma ora siete tutti Fellini. Comprate di tutto su Amazon, ma ora vi stanno a cuore i negozietti di quartiere e i poveri artigiani.

La verità è che siete ipocriti. Disfattisti. Ignoranti come bestie.
Vi meritate il dj del papeete a capo della vostra mediocrità.
Il virus, dopo le 18, non è più contagioso? La mascherina è dannosa perché ti fa respirare la tua co2 e ti rincoglionisce, vogliono far fallire l'Italia ecc... No, mi dispiace deludervi. La mascherina non c'entra. Eravate rincoglioniti anche prima.

Poi, ovviamente, capisco che essere una partita iva, di questi tempi, sia la cosa peggiore che possa esserci. Ma è una pandemia. Tutto il mondo è in questa situazione. Addirittura molto peggio. Cosa era meglio? Tenere il negozio aperto e avere tutti i clienti morti?

Comunque vi invidio. Vorrei essere anche io come voi e urlare "non ce n'è coviddi!" e avere sempre la verità in tasca, dall'alto della mia cultura maturata presso l'università della vita.
Ne usciremo migliori. Manco per il cazzo”.

Coronavirus: allerta del Viminale, guerriglia a Torino e Milano. Negozi saccheggiati.


In migliaia in piazza da Milano, a Napoli, a Palermo, a Torino, a Roma. Non si ferma la rabbia dei commercianti e dei titolari di palestre penalizzati dal nuovo Dpcm. Incidenti tra manifestanti e forze dell'ordine. Alcuni feriti.

Sono 28 le persone accompagnate in questura a Milano in seguito degli incidenti di ieri sera a Milano durante una manifestazione non autorizzata contro i provvedimenti per il contenimento del coronavirus. La loro posizione è al vaglio degli investigatori per i provvedimenti a loro carico. Gli autori dei disordini sarebbero in particolare giovanissimi.
Nel contempo i carabinieri hanno arrestato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale l'uomo che ieri sera, insieme a una ragazza di 17 anni, è stato sorpreso nel centro di Torino dare alle fiamme alcuni cassonetti dell'immondizia. Inoltre due cittadini egiziani, uno dei quali minorenne, sono stati arrestati per il saccheggio del negozio Gucci di via Roma. Sempre per resistenza arrestati tre italiani, di cui uno anche per furto aggravato nel negozio Louis Vitton. Anche due denunciati in relazione a quanto accaduto davanti al negozio di Gucci. Sono una decina, tra le forze dell'ordine, i feriti negli scontri di Torino. 

Monta la protesta in tutta Italia dopo l'ultima stretta legata al Dpcm che prevede, tra l'altro la chiusura dei locali dopo le 18 e lo stop a palestre e attività sportive. I tassisti a Torino hanno occupato piazza Castello, a Cremona i ristoratori hanno battuto le pentole davanti alla prefettura e poi le hanno lasciate a terra come in un cimitero di stoviglie, a Catania hanno tirato bombe carta davanti alla prefettura, a Treviso in mille hanno sfilato in corteo, a Viareggio giovani hanno bloccato il traffico e lanciato fumogeni e petardi: in tutta Italia si sono svolte manifestazioni di protesta contro il Dpcm che impone le nuove chiusure per limitare il contagio da Covid. Altre se ne annunciano per le prossime ore. In piazza anche a Genova tra ristoratori, lavoratori dello spettacolo e no maskTensioni in serata nelle piazze, da Napoli a Milano a Torino, anche a Trieste. Sparati fumogeni e molotov contro le forze dell'ordine. Fermato un manifestante a Napoli, un ferito nel capoluogo piemontese. 

Le forze dell'ordine hanno lanciato i lacrimogeni contro i manifestanti che stavano a loro volta lanciando pietre e bottiglie davanti alla sede della Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, a Milano con l'obiettivo è quello di disperdere i partecipanti di un corteo non autorizzato e violento partito da corso Buenos Aires, la via più commerciale della città. Un poliziotto è stato ferito, sembra in maniera non grave, davanti alla Stazione Centrale di Milano: è stato colpito da un oggetto, forse una bottiglia ed è stato soccorso per essere medicato. E' stato poi disperso dalle forze dell'ordine il corteo: per ora due persone sono state fermate, erano non lontane dalla stazione Centrale. I manifestanti si sono sparpagliati nelle vie limitrofe a Corso Buenos Aires.

Due negozi della centralissima via Roma, a Torino, sono stati devastati da gruppi di manifestanti nel corso degli episodi di guerriglia con le forze dell'ordine. In un caso, un gruppo, dopo aver sfondato la vetrata d'ingresso, si è introdotto all'interno e si è dato al saccheggio. Sale, intanto, il bilancio dei fermati: sono dieci secondo la Questura.

Sale l'allerta del Viminale. Massima attenzione, necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, massima fermezza nei confronti dei violenti. Al Viminale sale l'allerta per le tensioni sociali che potrebbero esplodere nel paese dopo il nuovo Dpcm del governo che ha rintrodotto una serie di restrizioni. Le manifestazioni dei giorni scorsi a Napoli, Roma e Torino, viene sottolineato, sono un campanello d'allarme anche se si è trattato di situazioni ben connotate: chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi ma con ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini: ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata. Ma la situazione ora potrebbe cambiare. La rabbia e la frustrazione che monta nel paese e che coinvolgono diverse categorie sociali e produttive potrebbero infatti diventare occasione perfette per chi ha interesse ad alimentare le tensioni. E, vista in quest'ottica, gli apparati di sicurezza non escludono che le manifestazioni annunciante per i prossimi giorni da chi è stato più colpito dai provvedimenti possano essere strumentalizziate e diventare l'occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra. Ecco perché, dicono ancora fonti qualificate degli apparati di sicurezza, "la questione dell'ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio". Già in questi giorni sono state messe in campo una serie di azioni preventive e in ogni caso, viene ribadito, "non saranno tollerati eccessi". Ministero e Dipartimento della Pubblica Sicurezza, inoltre, sono in costante contatto con prefetti e rappresentanti locali delle forze di polizia proprio per rimodulare la strategia e mettere in campo ogni intervento per intercettare le possibili situazioni più a rischio prima che esplodano o si trasformino in veicolo per i più violenti. Sempre nell'ottica, viene ripetuto, della "massima fermezza". 

La 'Milano da bere' si spegne - La pioggia non ferma la rabbia dei ristoratori, gestori di bar e pub di Milano e provincia che si sono dati appuntamento a pochi passi dalla Prefettura di Milano per manifestare la loro rabbia contro il nuovo decreto del governo che impone loro la chiusura alle 18. Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto di Milano, Renato Saccone. Con loro bandiere tricolore e striscioni con le scritte 'Servono fatti non decreti', 'Falliamo noi fallite voi' e 'No tasse e più aiuti concreti'. Questo nuovo decreto "è peggio del lockdown - ha spiegato Alfredo Zini, ristoratore che ha promosso la protesta a Milano - ci sarà così un mercato parallelo di abusivismo, la gente potrà acquistare alimentari e alcolici e consumarli anche abusivamente per la strada. Chiediamo un allineamento del Dpcm e dell'ordinanza regionale, uno dice chiudere alle 18 e l'altra alle 23". Inoltre i ristoratori chiedono contributi "non a pioggia uguali per tutti ma commisurati alla perdita di fatturato". Inoltre Zini lancia l'allarme per la "chiusura di tante attività che potrebbero finire nelle mani della criminalità organizzata".

Napoli in piazza - "Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi". Questo uno degli striscioni esposti in Piazza Plebiscito a Napoli con centinaia di persone per protestare contro i nuovi provvedimenti anticovid da parte del governo e della Regione Campania. In piazza rappresentanti delle categorie che si sentono danneggiate come i ristoratori, i titolari dei bar, settori dell'indotto del turismo, ma anche studenti, esponenti dei centri sociali, singoli cittadini che stanno perdendo il lavoro. "A salute e a prima cosa ma senza sorde nun se cantano messe", un altro degli striscioni. Intorno alla piazza decine di camionette delle forze dell'ordine e agenti in tenuta antisommossa. La protesta poi si sposta sotto la sede della Regione Campania. Urlando "dimissioni, dimissioni" contro il governatore Vincenzo De Luca alcune migliaia di manifestanti sono arrivati davanti all'ingresso della sede della Regione Campania in via Raffaele De Cesare, a Napoli. I manifestanti si sono fermati davanti all'ingresso che è chiuso con le saracinesche abbassate. In tanti intonano 'Napul'è' di Pino Daniele.



A Palermo protestano i commercianti, ristoratori e dipendenti dei locali davanti alla prefettura. All'iniziativa, pacifica, partecipano un centinaio di persone compresi alcuni lavoratori del settore dello spettacolo. Contestano il nuovo Dpcm del governo e chiedono un sostegno economico per affrontare questo primo mese di chiusura. "Per molti di noi è un nuovo lockdown - dicono alcuni imprenditori del settore dei locali e dei bar - La chiusura alle 18 rappresenta un colpo mortale alle nostre attività. Il governo non ci può abbandonare in questo momento. Abbiamo bisogno di aiuti veri".