sabato 22 maggio 2021

La Legge Obiettivo di Draghi: grandi opere, zero controlli. - Carlo Di Foggia e Marco Palombi

 

La bozza - Aggirati i Comuni, tutto in deroga e di corsa.

Manca meno di una settimana e l’Italia avrà il decreto Semplificazioni – l’ennesimo visto che l’ultimo è solo dell’agosto scorso – che tutti invocano per far correre il Paese e, soprattutto, rispettare i tempi del Pnrr imposti da Bruxelles. Bene, ma l’ultima bozza che Il Fatto ha potuto visionare agli articoli 27 e 28 comprende una semplificazione che col Pnrr ha poco o nulla a che fare. Ricorda piuttosto la Legge Obiettivo di Silvio Berlusconi e Pietro Lunardi (“criminogena”, la definì l’ex presidente dell’Anac Raffaele Cantone), poi parzialmente bocciata dalla Consulta che disse – in sostanza – va bene autorizzare e costruire in deroga, ma mi dovete spiegare razionalmente perché queste opere e non altre.

Ecco, i due articoli partoriti dal ministero delle Infrastrutture oggi guidato da Enrico Giovannini sono dedicati a 10 grandi opere (una lista che potrebbe cambiare nei prossimi giorni e ampliarsi ulteriormente in Parlamento): 4 sono già state commissariate (l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e quella in Sicilia, la linea Fortezza-Verona e la diga di Pietra Rossa), due sono citate nel Fondo di investimenti complementare che il governo ha affiancato al Pnrr (l’acquedotto del Peschiera e gli interventi di elettrificazione delle banchine portuali) e il resto – tipo il sistema tranviario di Palermo – non si sa bene da dove venga fuori (c’è però anche la diga foranea di Genova, opera da quasi un miliardo).

Nessuna delle dieci opere, comunque, dovrebbe essere sottoposta alla rigida tempistica dei fondi europei, eppure si meritano due articoli e 12 commi che realizzano una completa riscrittura del processo autorizzativo nell’ambito di un decreto per il Pnrr: sono le “Semplificazioni procedurali in materia di opere pubbliche di particolare complessità o di rilevante impatto”.

La ratio, in buona sostanza, è aggirare – e di corsa – qualunque ostacolo possa frapporsi alla realizzazione di queste grandi opere, in special modo il dibattito pubblico (obbligatorio in caso di infrastrutture invasive), gli organi collegiali di natura politica e le assemblee elettive: partecipazione, conflitti e trasparenza non sono i benvenuti. La procedura è abbastanza inquietante. Intanto si parte con la creazione di un Comitato Speciale dei lavori pubblici con tre magistrati, sei dirigenti di vari ministeri e un po’ di esperti che non mancano mai: questo Comitato, in massimo 45 giorni compresi di richieste di modifiche ai progetti, deve dare il via libera, sennò si va di silenzio-assenso (per opere di “particolare complessità” e “rilevante impatto”…).

Le Soprintendenze – a proposito, ce ne sarà una “Speciale” per il Pnrr – e il parere della commissione per la Valutazione d’impatto ambientale (Via) arriveranno direttamente in Conferenza dei servizi, la cui “determinazione conclusiva (…) ha effetto di variante degli strumenti urbanistici vigenti” (tradotto: un voto a maggioranza in Conferenza dei servizi basta ad aggirare consigli comunali e regionali).

E se ci dovesse essere qualche problema? Tipo che le amministrazioni coinvolte non sono d’accordo tra loro? Nessun problema: entro 15 giorni “il Comitato speciale esprime un parere” con le modifiche approvate e quelle che eventualmente potrebbero mettere a tacere i dissenzienti, la faccenda va chiusa entro un mese. Poi, “qualora non si pervenga ad una soluzione condivisa”, la palla passa a una segreteria tecnica che sarà creata dal decreto “governance” (anch’esso atteso entro una settimana) e di lì al Consiglio dei ministri che dovrà decidere “compatibilmente con le preminenti esigenze di appaltabilità dell’opera e della sua realizzazione entro i termini previsti dal Pnrr ovvero, in relazione agli interventi finanziati con le risorse del Piano per gli investimenti complementari”.

A quel punto, “le decisioni del Consiglio dei ministri sono immediatamente efficaci” e “non sono sottoposte al controllo preventivo della Corte dei Conti”. Da lì in poi “la verifica del progetto definitivo e del progetto esecutivo (…) accerta altresì l’ottemperanza alle prescrizioni impartite in sede di conferenza di servizi e di Via” e “la stazione appaltante procede direttamente all’approvazione del progetto definitivo ovvero del progetto esecutivo direttamente”. Decorsi infine 90 giorni – dopo aver smantellato qualunque sistema di controlli – l’opera deve essere assegnata al costruttore. Si chiederà il lettore: e se non funziona neanche questo? Facile: si commissariano pure i lotti già commissariati qualche mese fa. Viva le semplificazioni.

IlFQ

Bonus vacanze utilizzabile anche nelle agenzie di viaggio e tour operator.- Annarita D'Ambrosio

 

Allo studio anche la possibilità di riaprire i termini per le richieste, bloccate al 31 dicembre 2020.

Il turismo riparte e con lui il bonus vacanze, all'insegna della massima semplificazione però, in una veste completamente rinnovata. Dei 2,6 miliardi stanziati per la misura istituita dal Governo Conte nel decreto Rilancio ne sono stati spesi 820 milioni, dunque le risorse ci sono, va solo estesa la platea. Nel testo del Decreto Sostegni bis, articolo 7, il riferimento al bonus è al comma 3, e per la precisione estende le possibilità di utilizzo della misura, oltre che nelle strutture ricettive aderenti all'iniziativa anche nelle agenzie di viaggio e acquistando i pacchetti dei tour operator.

Nuova pleatea e cedibilità e divisibilità allo studio.

Non è l'unica novità, considerato che si ipotizza di riaprire quanto prima i termini per attivare nuove richieste da parte degli utenti, e a introdurre la divisibilità del bonus, cioè la possibilità di utilizzarlo anche in più soluzioni, ad esempio per due viaggi o soggiorni differenti e con strutture diverse, oltre a renderlo cedibile, anche più volte. Lo sconto concesso dalla struttura sarà poi rimborsato sotto forma di credito d'imposta, a sua volta cedibile da alberghi o agenti di viaggio agli istituti di credito. Attualmente il bonus già concesso ma non fruito è spendibile fino a fine anno, ma solo da chi lo ha già ottenuto: inammissibili nuove domande.

I requisiti dei beneficiari.

La misura è stata prevista, come detto, dal decreto Rilancio (Dl 34/ 2020) ed è un contributo fino 500 euro per le famiglie composte da tre o più persone, 300 euro per nuclei familiari da due persone e 150 euro per una sola persona, da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia, ed ora anche presso tour operator e agenzie di viaggi. Possono ottenerlo i nuclei familiari con Isee fino a 40mila euro.

Per il calcolo dell'Isee è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo. Per ottenere il bonus è necessario che un componente del nucleo familiare sia in possesso di un'identità digitale Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o Cie 3.0 (Carta d'identita elettonica). Al momento della richiesta del bonus, richiedibile solo telematicamente, infatti, si devono inserire le credenziali Spid e successivamente fornire l'Isee.

IlSole24Ore

Semplificazioni, multe per chi frena la digitalizzazione della P.a.

Cittadini in attesa davanti all'anagrafe a Roma.

 

Nella bozza del decreto viene eliminata la soglia del 40% per il subappalto. E se i Comuni non sono rapidi nei lavori sulle scuole, il ministero dell'Istruzione potrà sostituirsi.


I dirigenti pubblici diventano responsabili della transizione digitale della P.a e chi frena sarà sanzionato secondo la gravità delle violazioni, da tagli alla retribuzione fino alla perdita dell'incarico. Lo prevede la bozza del decreto Semplificazioni, ancora oggetto di confronto.

Sarà l'Agid, l'Agenzia per l'Italia digitale, a vigilare, verificare e segnalare le "violazioni degli obblighi di transizione digitale" alla presidenza del Consiglio per l'eventuale esercizio di "poteri sostitutivi".

Sono previste anche multe da 10mila a 100mila euro per chi non fornirà dati e documenti richiesti dall'Agid per il monitoraggio delle attività. 

Si prevede anche un subappalto senza soglia. L'attuale limite del 40% - introdotto come deroga al Codice degli appalti e in vigore per tutto il 2021 - scompare per lasciare spazio ad una dicitura più generica sulla cessione totale dei lavori: "il contratto non può essere ceduto", recita la norma ricalcando fin qui il vecchio codice e "non può essere affidata a terzi - questa la novità - l'integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto". La soglia è abrogata anche per gli appalti specialistici "di notevole contenuto tecnologico".

Torna invece nella bozza il cosiddetto 'appalto integrato', in cui progettazione ed esecuzione dei lavori possono essere oggetto della stessa gara e quindi affidati allo stesso aggiudicatario. Per le opere del Recovery viene infatti abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli appalti. "L'aggiudicazione - si legge inoltre - può avvenire sulla base del criterio del prezzo più basso".

Un'altra novità riguarda l'edilizia scolastica. Il ministero dell'Istruzione adotterà linee guida tecniche generali e avrà poteri sostitutivi degli enti locali nella progettazione e esecuzione dei lavori di costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole: in caso di inerzia potrà diffidare gli enti ad adempiere entro 30 giorni e poi sostituirsi. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, sindaci e presidenti di provincia avranno i poteri di commissari per riqualificazione edilizia delle scuole. È anche previsto che le autorizzazioni siano rese entro 30 giorni, dopo i quali si intendono approvate.

ANSA

Scienziati: 'Il Covid sarà endemico, possibili nuove ondate".

 

Rapporto per Global Summit, 'investire oggi nella prevenzione'.

Il mondo sta entrando in una "age of pandemics". Lo afferma il panel di 26 scienziati provenienti da tutto il mondo nel rapporto pubblicato sul sito della Commissione Europea in occasione del Global Health Summit di oggi e rilanciato dall'Iss.

"Gli sforzi di oggi per affrontare il Covid-19 - avvertono gli esperti - dovrebbero includere investimenti e misure di risposta che abbiano il maggior potenziale possibile per un miglioramento sostenibile della prevenzione, inclusi gli investimenti in risorse umane e nella loro formazione, della preparazione e della risposta alle minacce globali per la salute".

"La probabile traiettoria per il SarsCoV2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell'immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell'emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei paesi con bassa copertura vaccinale". E' quanto aggiunge il panel di 26 scienziati. "Un'equità globale nell'accesso alle risorse", avvertono, "è sia un imperativo morale che un'esigenza critica per il controllo della pandemia".

ANSA

Figliuolo a Regioni, aumentare contributo medici per vaccini.

 

Mantenendo operativi Hub in fase intermedia campagna vaccinale.


Un invito alle Regioni ad "aumentare in maniera graduale" il contributo assicurato da medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle "vaccinazioni giornaliere, mantenendo, in una fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli hub vaccinali". L'indicazione è contenuta nel documento sulle nuove 'Linee guida sulla prosecuzione della campagna di vaccinazione nazionale', firmato dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e indirizzato alle Regioni.

"In una fase successiva, in previsione di eventuali ulteriori richiami, si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l'attività vaccinale quanto più possibile nell'alveo di tutte le strutture ordinarie del Ssn arrivando a coinvolgete la totalità dei medici, pediatri, farmacisti ed altri operatori del SSN, al fine di realizzare un sistema di vaccinazione sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali".

E' l'indicazione contenuta nel nuovo documento.

Nella fase successiva della campagna vaccinale anti-Covid in atto "il graduale passaggio da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub vaccinali verso un sistema di 'vaccinazioni delocalizzate' - prevedono le nuove 'Linee guida sulla campagna vaccinale' -, molto più capillare e prossimo ai cittadini, permetterà di completare l'immunizzazione delle categorie più fragili, degli over 8O, dei cittadini con comorbilità e ridotta mobilità, non ancora completamente intercettati dalla attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio o in luoghi ad esso prossimi". 

Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha firmato il documento di intesa a Torino con il governatore del Piemonte Alberto Cirio: l'accordo tra il Piemonte e la Liguria per consentire la vaccinazione ai cittadini di una regione che si trovino in vacanza nell'altra nel periodo estivo "non è alcuna stravaganza, è il sale del regionalismo, è un servizio importante per i cittadini. Non vedo cosa vi sia di strano. Non solo ho avvisato il generale Figliuolo ma ne abbiamo discusso a lungo". "Queste iniziative sono prese per agevolare i cittadini e, quindi, la crediamo corretta e giusta", ha detto Cirio, replicando così alle accuse alle Regioni di essere "stravaganti". "Questa impostazione è quella che abbiamo sempre seguito - aggiunge in occasione della firma con la Regione Liguria del memorandum per la vaccinazione dei turisti - perché è nella gestione della trincea che ti scontri con le esigenze vere delle persone".

"Credo che le Regioni stiano rispettando di fatto tutto il programma vaccinale nazionale. Se dopo, come giustamente veniva detto, è utile ampliare dei target per non lasciare vuoti nelle agende vaccinali, secondo me è giusto farlo", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, dopo che la struttura commissariale ha rivolto alle Regioni un invito ad azioni coordinate. Con il generale Figliuolo le Regioni "hanno un ottimo rapporto". "Penso che tutte le Regioni stiano facendo del loro meglio: non a caso i numeri ci dicono che l'Italia è uno dei paesi che oggi fa più vaccini". "Sento quotidianamente più volte al giorno il generale Figliuolo", ha ribadito Fedriga, "con le Regioni c'è un ottimo rapporto". "E' grazie alle Regioni se si è raggiunto questo numero importante di vaccini giornalieri: l'organizzazione" della campagna "è fatta dalle Regioni con i servizi sanitari". E inoltre, ha concluso, "è corretto confrontarsi con la struttura commissariale più che altro per comunicare l'esigenza di vaccini e come sta andando al campagna vaccinale".

ANSA

(Non) lasciateli lavorare. - Marco Travaglio

 

Ormai non passa giorno senza un nuovo, vergognoso segnale di restaurazione. Ieri il cosiddetto ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, premio Attila ad honorem, ha dato il via libera a nuove trivellazioni nel mare Adriatico. E martedì la “Commissione di garanzia” del Senato – quella che ha appena restituito il vitalizio al corrotto Formigoni – si appresta a violare un’altra volta le regole ridando il bottino agli ex. I giornali, tutti tranne il Fatto, continuano a ignorare questo scandalo. L’andazzo generale è “tutto va ben madama la marchesa” e guai a disturbare il manovratore. Il peggio della cultura autoritaria, un tempo esclusiva della stampa berlusconiana (“Lasciatelo lavorare”, “Ghe pensa lü”), ha ora traslocato sugli house organ draghiani tipo Repubblica, dove si leggono titoli ai confini della realtà. Due mesi fa: “Draghi il Recovery se lo riscrive da solo”. E ieri: “Tasse, la strategia di Draghi. Non saranno i partiti a ridisegnare il fisco”. E chi dovrebbe ridisegnarlo, di grazia, se non le forze politiche rappresentate in Parlamento in base ai voti ottenuti alle elezioni? Cosa c’è di più politico e di meno tecnico del fisco del futuro, cioè della scelta su chi debba pagare più tasse e chi meno?

Il condono di marzo sulle cartelle esattoriali del 2000-’10 (con la scusa del Covid-19), ha già detto molto, sull’orientamento di questo governo. Il resto l’ha chiarito l’altroieri il premier, con una voce dal sen fuggita. Alla timida proposta di equità lanciata da Letta per una tassa di successione sui grandi patrimoni che finanzi le politiche per i giovani, ha risposto glaciale: “Non è il momento di prendere soldi ai cittadini, ma di darli”. E quale sarebbe il momento di dare una tosatina alle rendite e alle diseguaglianze, ingigantite dai governi B. con l’abolizione della tassa sulle eredità e dai governi Letta e Renzi con l’abrogazione dell’Imu sulle case dei ricchi, se non questo della crisi post-Covid? Per “dare soldi”, da qualche parte bisogna prenderli: e siccome si riparla di riforma delle pensioni, non vorremmo che fossero i pensionati a pagare il conto. Insieme al milione (almeno) di licenziati prossimi venturi grazie alla sciagurata revoca del blocco. E ai precari dei subappalti, che col dl Semplificazioni anticipato ieri dal Fatto diventeranno carne da cannone con una deregulation sui salari e la sicurezza che fa impallidire quelle berlusco-renziane. Alcuni buontemponi auspicano che questo governo di centrodestra in un Parlamento a maggioranza di centrosinistra duri fino al 2023. Davvero 5Stelle, Pd e Leu intendono inghiottire (e farci inghiottire) vagonate di rospi per altri due anni? E sono sicuri, a fine corsa, di trovare ancora qualche elettore disposto a votarli?

ILFQ

Mutuo prima casa giovani: come ottenere le agevolazioni e chi può accedervi. - Andrea Carli

 

I punti chiave


Un sostegno per chi non ha ancora 36 anni e, senza quel minimo di certezze che un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o forme di impiego autonomo possono dare, vede l’accensione di un mutuo per acquistare casa un’operazione ai limiti del possibile.

Aiuti acquisto prima casa per under-36.

Come preannunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della presentazione del Piano di ripresa e resilienza al parlamento, nel pacchetto delle misure entrate nel decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei ministri (il testo definitivo non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale) e finanziate con i 40 miliardi di scostamento di bilancio, entrano anche gli aiuti per consentire agli under-36 (in precedenza la soglia era 35 anni) titolari di un rapporto di lavoro atipico di acquistare la prima casa.

Garanzia dello Stato fino all’80% del mutuo.

Questi giovani potranno accedere al Fondo di garanzia per la prima casa. La percentuale di copertura della garanzia passa dal 50 all’80% dei finanziamenti richiesti per l’accensione di un mutuo.

Domande fino al 30 giugno 2022.

Le domande per accedere alla garanzia dello Stato potranno essere presentate fino al 30 giugno 2022 dagli under 36 con un Isee sotto i 40mila euro.

Prima casa, stop imposte di registro fino al 30 giugno 2022.

Fino al 30 giugno dell’anno prossimo gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di “prime case” di abitazione, a eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9, e gli atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell'uso e dell'abitazione relativi alle stesse sono esenti dall'imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e castale se stipulati a favore di soggetti che non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell'anno in cui l'atto è rogitato e che hanno un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 30mila euro annui.

Credito di imposta sull’Iva corrisposta per l’acquisto.

Per questi atti relativi a cessioni soggette a Iva è attribuito agli acquirenti che non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell'anno in cui l’atto è stipulato un credito d’imposta di ammontare pari all’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione all'acquisto. Il credito d’imposta può essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, o può essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell'acquisto. Il credito din imposta può altresì essere utilizzato in compensazione (Dlgs 241/97). Il credito d'imposta in ogni caso non dà luogo a rimborsi.

Esenzione dell’imposta sostitutiva su bollo e ipoteche.

Il decreto Sostegni bis prevede infine che i finanziamenti erogati per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo per i quali ricorrono le condizioni e i requisiti dal decreto e sempreché la sussistenza degli stessi risulti da dichiarazione della parte mutuataria resa nell'atto di finanziamento o allegata allo stesso siano esenti dall'imposta sostitutiva delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali e delle tasse sulle concessioni governative (l’imposta è dello 0,25 per cento).

IlSole24Ore