NAPOLI (Reuters) - La memoria presentata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai pm di Napoli che indagano su una presunta estorsione ai suoi danni risulta "lacunosa" e "inattendibile".
E' quanto si legge nell'istanza di dieci pagine - ottenuta da Reuters - presentata stamani al gip Amelia Primavera, e per conoscenza al Tribunale dei Riesame, dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
A proposito della memoria, i pm rilevano che "appare fortemente dubitabile che la stessa possa in linea di principio costituire fonte di prova".
Il documento, dicono, risulta "ampiamente lacunoso e comunque nel complesso decisamente inattendibile".
"Per esempio - prosegue l'istanza - l'onorevole Berlusconi sembra ricordare perfettamente che tutte le somme destinate a (Gianpaolo) Tarantini siano state erogate e consegnate a Roma ma stranamente non ricorda né l'importo complessivo delle dazioni stesse né gli importi delle singole tranche erogate, né menziona poi tutte le altre utilità da lui stesso destinate sempre a Tarantini".
Tarantini e la moglie Angela Devenuto - entrambi finiti agli arresti - e il faccendiere ed ex giornalista Valter Lavitola - attualmente all'estero - sono accusati dai magistrati partenopei di aver estorto a Berlusconi circa 750mila euro per aiutarlo a mettere a tacere la vicende delle prostitute che avrebbero frequentato le sue case.
PROCURA NAPOLI CONTRO TRASFERIMENTO INDAGINE
Nell'istanza depositata oggi, la procura di Napoli chiede la revoca della decisione del gip Amelia Primavera sulla competenza territoriale dell'inchiesta, che secondo il giudice spetta a Roma, mentre è stata rinviata a venerdì l'udienza del Riesame, chiamato a decidere sulla competenza e sulla revoca o modifica della custodia cautelare per Tarantini e Lavitola.
La procura di Napoli - che ha già inviato copia degli atti dell'inchiesta a Roma - ha motivato la propria richiesta di revoca col fatto che il gip non era in possesso di tutti gli elementi emersi dall'istruttoria dei pm napoletani, che fanno ritenere agli inquirenti di aver competenza territoriale.
Secondo i magistrati, non è chiaro in quale città sia avvenuta la prima dazione di denaro da parte di Berlusconi ai tre e pertanto, essendo stata la procura partenopea la prima ad iscrivere il reato, l'inchiesta spetta a Napoli.
Ieri il gip si è dichiarato incompetente ad esprimersi sulla revoca o sulla modifica della custodia cautelare nei confronti di Tarantini, ritenendo che l'inchiesta debba essere spostata a Roma, città in cui si sarebbe consumato il reato.
Oggi, secondo quanto riferito dal legale di Tarantini, i pm davanti al Riesame - che ha tempo fino al 26 settembre per decidere - hanno espresso parere favorevole alla modifica della custodia cautelare "in virtù del fatto che Tarantini ha reso piena confessione".
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