lunedì 17 febbraio 2025

Simone Cristicchi - Quando sarai piccola - Sanremo

 

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola,
a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte
perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
e sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
a capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera
come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena,
io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte
fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
buonanotte.

Lucio Corsi - Volevo essere un duro

 

Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio

Non vedo più Sanremo da anni ormai, ma ho voluto ascoltare, dopo averne seguito la recensione, questa canzone, che mi ha infuso speranza, mi ha confermato che c'è ancora chi vuole vivere la vita assaporandone tutti gli aspetti senza dover apparire come un prevaricatore e maturare con le esperienze vissute in prima persona, senza saltare gli ostacoli con le raccomandazioni, ma affrontandoli con determinazione e responsabilità. Onore e merito a Lucio Corsi.

cetta