Sei davanti ad uno dei fenomeni più incredibili che esistono nell'Universo, chiara dimostrazione di come la massa incurvi lo spazio che sta intorno ad un oggetto, costringendo la luce a muoversi lungo intricati percorsi previsti dalla teoria della Relatività Generale di Albert Einstein.
Il fenomeno di cui stiamo parlando, che potete osservare nell'immagine, è chiamato effetto lente gravitazionale. Vediamo di cosa si tratta.
Nell'immagine protagonista di oggi vediamo come l'ammasso di galassie Clus-022058s sia capace di generare questo effetto.
Avrete notato, infatti, impigliata nella trama delle galassie la presenza di un arco che le avvolge. Si tratta dell'immagine deformata di un'altra galassia, più distante, che sta dietro e che non potrebbe essere vista dato che l'ammasso si frappone fra noi e questa galassia. La sua forma è stata deformata dal campo gravitazionale dell'ammasso. Questo infatti, ha una massa così elevata da piegare lo spazio intorno a sé, facendo curvare le traiettorie della luce proveniente dalla galassia che sta dietro. Praticamente la luce della galassia dietro aggira le galassie che stanno davanti facendola apparire sotto forma di arco in una posizione dove nella realtà non c'è.
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giovedì 14 marzo 2024
L'IMMAGINE CHE DIMOSTRA CHE EINSTEIN AVEVA RAGIONE. - Giò Mascia
Un osso scolpito da un Neanderthal 51mila anni fa è la rappresentazione artistica più antica. - Angelo Petrone
L’osso dimostrerebbe come questi ominidi fossero in grado di esprimere il simbolismo attraverso l’arte, cosa che fino ad ora era attribuita esclusivamente all’Homo sapiens.
Un team di scienziati tedeschi ha scoperto un osso scolpito da un uomo Neanderthal, risalente ad oltre 51.000 anni fa, in grado di dimostrare come l’immaginazione concettuale, un prerequisito per la composizione di singole linee in un disegno coerente, fosse una dota già presente nel ominide, vissuto sul nostro pianeta tra i 200.000 e i 40.000 anni fa. Descritto sulla rivista Nature Ecology and Evolution, l’osso, di un cervo gigante preistorico, è stato scoperto in una grotta nelle montagne dell’Harz, nel nord della Germania. La parte anteriore presenta un intaglio composto da linee a forma di V rovesciata e delle di incisioni più piccole sul bordo inferiore. La scoperta fornisce un’ulteriore prova che i Neanderthal (“Homo neanderthalensis”) fossero in grado di esprimere il simbolismo attraverso l’arte, qualità che fino ad ora era attribuita esclusivamente all’Homo sapiens.
L’analisi microscopica e la replica sperimentale suggeriscono, inoltre, come l’osso fosse stato prima bollito per renderlo più morbido all’intaglio. L’incisione delle singole linee in un disegno a forma di cuneo non è solo un accenno di immaginazione concettuale, ma, poiché i cervi giganti erano rari all’epoca a nord delle Alpi, rafforza l’idea che l’incisione avesse un significato simbolico. “La datazione della nuova scoperta mostra come i Neanderthal fossero in grado di produrre indipendentemente modelli nelle ossa migliaia di anni prima dell’arrivo dell’Homo Sapiens e dunque senza la loro influenza “, conclude Thomas Terberger dell’Università di Göttingen, in Germania.
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