lunedì 31 luglio 2023

Putin: "Entro quattro mesi consegne gratis del grano ai paesi africani"


Il presidente russo fa il punto al termine del vertice Russia-Africa: "Non abbiamo rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina".

Il presidente russo, Vladimir Putin, al termine del vertice Russia-Africa, a San Pietroburgo, ha fatto il punto con la stampa. Un discorso amplio il suo, in cui ha parlato dei colloqui di pace, dell’esportazione del grano, delle perdite subite dall’esercito ucraino. “L’Ucraina ha perso 415 carri armati dal 4 giugno”, ha sentenziato il capo del Cremlino.

L’esportazione del grano
“Personaggi maligni provano a bloccare l’esportazione di grani e fertilizzanti russi, ma falliscono”, ha detto il presidente Putin, “La Russia va avanti”. Poi, ha aggiunto: “Affinché i paesi più poveri non soffrano davvero, in modo che non ci siano motivi per accusarci di essere colpevoli della difficile situazione dei paesi più poveri dell'Africa, abbiamo detto che siamo pronti a iniziare a fornire grano a questi Paesi, gratuitamente, per motivi umanitari. Inizieremo a consegnare 50.000 tonnellate entro 3-4 mesi”.

L’iniziativa di pace africana.      
Secondo il presidente Putin, “Alcuni punti dell'iniziativa di pace africana sull'Ucraina, compresi gli scambi di prigionieri di guerra, sono già in corso di attuazione. L’Africa vuole sinceramente la fine del conflitto in Ucraina". Poi, ha precisato che "complessivamente il continente africano ha un atteggiamento amichevole e positivo verso la Russia”. E ha aggiunto: “L’iniziativa africana o quella cinese per dei colloqui potrebbero essere una buona base per arrivare alla pace in Ucraina”.     

I colloqui di pace Ucraina-Russia.       
La Russia non ha rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina, che ha emesso un decreto che li vieta. Non abbiamo mai rifiutato i negoziati di pace. Ma a Kiev c’è un decreto che vieta le trattative”. Perché il processo possa iniziare, ha aggiunto il capo del Cremlino, "è necessario che ci sia un accordo da entrambe le parti. La Russia non può rispettare un cessate il fuoco in Ucraina, perché Kiev che sta cercando di attaccare”.

E sulla Nato.
La Russia non vuole lo scontro diretto con la Natoma se qualcun altro lo scatenerà, Mosca è pronta. Siamo sempre pronti per qualsiasi scenario. Ma nessuno lo vuole. E su iniziativa della parte americana, un tempo abbiamo creato un meccanismo speciale per prevenire questi conflitti”, ha dichiarato Putin. “I nostri capi di alcuni dipartimenti comunicano direttamente tra loro e hanno l’opportunità di consultarsi su qualsiasi situazione di crisi”. Poi, in conclusione, ha ribadito il concetto: "Nessuno vuole scontri, ma se qualcuno li vuole, non certo noi, siamo pronti”.

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Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917. - Professor X - G. Middei



Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917.
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