sabato 30 luglio 2016

La danza sfrenata di una coppia di stelle.

La 'strana coppia' stellare di AR Scorpii (fonte: M. Garlick/University of Warwick/ESO)
La 'strana coppia' stellare di AR Scorpii (fonte: M. Garlick/University of Warwick/ESO)

Una 'frusta' l'altra, a colpi di radiazioni.


Scoperta una 'strana coppia' stellare nella costellazione dello Scorpione, a circa 380 anni luce da noi: si tratta di un sistema binario, chiamato AR Scorpii, nel quale una delle due stelle ruota velocissima su se stessa sferzando la compagna a colpi di particelle e radiazioni. La loro danza è descritta su Nature grazie alle osservazioni fatte da vari telescopi, come Hubble, Herschel e il Very Large Telescope dello European Southern Observatory (Eso) in Cile.


Il sistema stellare AR Scorpii è stato individuato per la prima volta più di 40 anni fa, ma la sua natura briosa è emersa solo lo scorso anno, quando un gruppo di astrofili ha iniziato ad osservarlo. In seguito è intervenuto un gruppo di astronomi coordinato dall'Università di Warwick, in Gran Bretagna, che ha portato avanti nuove ricerche avvalendosi dell'aiuto di svariati telescopi, a terra e nello spazio.


I dati hanno permesso di capire che questa 'strana coppia' stellare è formata da una nana bianca in rapida rotazione (grande quanto la Terra ma 200.000 volte più massiccia) e una nana rossa fredda (di massa pari a un terzo di quella del Sole), che orbitano una intorno all'altra ogni 3,6 ore. La nana bianca, con il suo campo magnetico elevato e la rapida rotazione, accelera elettroni a una velocità vicina a quella della luce. A queste energie, le particelle schizzano via nello spazio e rilasciano la loro radiazione in un fascio simile a quello di un faro che spazza la superficie della nana rossa, più fredda, facendo diventare il sistema alternativamente più luminoso e più fioco, ogni 1,97 minuti. Questi impulsi poderosi comprendono radiazione a frequenze radio, mai osservata prima d'ora da un sistema con una nana bianca. 

''Alcune teorie hanno predetto che le nane bianche potrebbero mostrare un comportamento simile'', afferma Boris Gansicke, dell'Università di Warwick. ''E' emozionante aver scoperto un tale sistema, e inoltre - aggiunge - è la dimostrazione di quali fantastici risultati possono ottenere astronomi amatoriali e professionisti lavorando insieme''.