venerdì 17 novembre 2017

COME UCCIDERCI UN PO’ ALLA VOLTA: IL GLIFOSATO È UN ERBICIDA O UN GENOCIDA? - William Engdahl


Worker spraying strawberry fields with pesticide.

Una delle azioni più bizzarre in termini di salute e sicurezza dei cittadini dell’UE è la saga della Monsanto e del suo erbicida tossico o distruggi-infestanti, il Roundup, il più usato sul pianeta. 
Il 25 ottobre 2017 la Commissione dell’Unione europea ha annunciato nuovamente che mancava l’indispensabile voto degli Stati membri per l’approvazione di una proroga di dieci anni alla licenza per il killer glifosato. Ci proveranno di nuovo. Dietro questo apparente annuncio di routine c’è una delle battaglie più calde sul cibo e sulla salute umana che il mondo abbia visto dalla decisione del 1972 degli USA di vietare l’uso del del mortifero pesticida DDT sui raccolti. Questa volta i problemi vanno ben oltre il divieto del glifosato. Riguardano il futuro della fecondità umana o la sua mancanza.
Nel giugno 2016, la Commissione europea ha fatto uno sporco compromesso per consentire un’estensione di 18 mesi all’utilizzo nell’UE del distruttore di erbacce a base di glifosato, periodo in cui si supponeva che maggiori studi scientifici avrebbero chiarito se il glifosato fosse un cancerogeno. È stato lo stesso stallo a cui erano giunti gli Stati membri sull’uso del glifosato, il principale ingrediente tossico dell’erbicida Roundup della Monsanto, al rinnovo della licenza come abbiamo visto (1) nello scorso ottobre.
Nel marzo 2017 l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) dell’UE ha emesso una relazione che precisa che “le prove scientifiche disponibili non soddisfano i criteri previsti dal regolamento CLP per classificare il glifosato per tossicità sugli specifici organi bersaglio come cancerogeno, mutageno o per tossicità riproduttiva” (2).
L’ECHA, con sede a Helsinki, è un organismo creato solo nel 2007 e fondato per monitorare l’uso sicuro delle sostanze chimiche e per diffondere informazioni disponibili piuttosto che condurre autonome prove sulla sicurezza delle sostanze chimiche. Non ha effettuato studi indipendenti o prove per determinare se il glifosato sia o meno un probabile cancerogeno, un fatto sul quale Bruxelles e l’industria dei pesticidi glissano disinvoltamente.
Nel marzo 2015 l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS, che ha questa competenza nella ricerca, ha classificato il glifosato come un “probabile cancerogeno”.
Nell’ottobre 2015, prima della data di scadenza della licenza, circa 47 organizzazioni tra ambientaliste, specialistiche sul cancro di scienziati e medici, hanno scritto una lettera aperta al commissario per la salute della Comunità europea Vytenis Andriukaitis, invitando la Commissione a vietare il glifosato in attesa di una valutazione scientifica esaustiva. La valutazione utilizzata dalla Commissione europea è stata fornita dall’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione dei Rischi (BfR) ed è basata sugli studi per la sicurezza del settore forniti alla BfR dalla stessa Monsanto e da altre fonti industriali.
La corruzione dell’UE e la salute umana.
La determinazione della “non carcinogenicità” per il glifosato usando i dati dell’ECHA è stata una evidente operazione politica della corrotta commissione dell’UE per ottenere un’altra approvazione a sostenere la propria posizione pro-glifosato, una posizione di cui beneficia solo la Monsanto e altri produttori di agrochimici a scapito della vita umana e della salute.
La fonte per ambedue gli organismi dell’EU, sia l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, che affermano che il glifosato non è cancerogeno in contraddizione con l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS, è l’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione dei Rischi (BfR) responsabile nella confederazione per la valutazione del glifosato nell’UE.
Secondo le note normative comunitarie, una sostanza deve essere considerata cancerogena se due studi sugli animali condotti in maniera indipendente dimostrano un incremento nell’incidenza dei tumori. Nel caso del glifosato, almeno sette su dodici studi a lungo termine hanno trovato una maggiore incidenza di tumori.
Una relazione del tossicologo tedesco Dr Peter Clausing ha scoperto che gli organismi dell’UE e l’organismo tedesco designato dall’UE a valutare la sicurezza degli oli al glifosato, il BfR, ignorarono quegli studi pertinenti. Clausing dichiara,
La BfR non è riuscita a riconoscere numerosi incidenti tumorali significativi, a causa della mancata applicazione dei test statistici appropriati stabiliti dall’OCSE e dall’ECHA. La BfR si era invece basata sulle prove statistiche fornite dall’industria produttrice… (3)”
E la relazione tedesca della BfR è stata la base per le successive determinazioni dell’approvazione dell’EFSA e ora dell’ECHA, gli organi dell’UE a cui è affidata la protezione della popolazione dalle tossine chimiche pericolose.
Qualcuno viene trattato da stupido da Bruxelles, ma le conseguenze sono ben più gravi in termini di salute umana e persino per quanto riguarda la stessa riproduzione dell’uomo.
Distruttore di sperma?
Le dimensioni dell’esposizione umana e animale alle enormi quantità di erbicidi a base di glifosato nella catena alimentare mondiale stanno solo debolmente cominciando a diminuire. Il motivo è l’enorme peso della lobby agro-chimica dell’industria intorno a società come Monsanto, Syngenta e la Bayer AG, che presto sarà proprietaria della Monsanto. Finora sono riusciti a utilizzare le proprie risorse finanziarie e legali per distorcere i risultati dei test e per ottenere la regolamentare approvazione da parte della dimostrabile corrotta agenzia la Environmental Protection e della Food and Drug Administration a Washington, influenzate dalla Monsanto (4).
Da lì si è diffuso alla Commissione europea e alle agenzie pertinenti come l’EFSA e l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, nonostante il sempre più diffuso rifiuto della popolazione delle colture OGM.
Un recente studio pubblicato dal Journal of Environmental Toxicology and Pharmacology – uno studio che non ha ricevuto alcuna visibilità nei media principali – suona l’allarme sugli effetti dell’esposizione umana a lungo termine al glifosato per la produzione di un sano sperma umano, un problema che inizia a essere causa di grande allarme nei paesi occidentali dove vengono utilizzati prodotti chimici e pesticidi in dosi massicce da parte dei produttori di agroalimentari.
Lo studio, che indubbiamente garantisce un importante seguito a studi successivi, ha trovato gli effetti di un erbicida a base di glifosato dopo un’esposizione di 8 giorni su ratti adulti, tra cui:
“Un’espressione significativa e differenziale di aromatasi nei testicoli”. L’aromatasi è un enzima responsabile di un passo fondamentale nella biosintesi degli estrogeni, secondo Wikipedia, trovata tra le altre localizzazioni del corpo nel cervello e nelle gonadi ed è un fattore importante nello sviluppo sessuale. Gli autori hanno concluso che “la ripetizione delle esposizioni di questo erbicida potrebbe alterare la riproduzione nei mammiferi (5).
Esistono numerosi studi, indipendenti dalla Monsanto e da altre fonti corrotte dell’industria, che dimostrano ad un livello allarmante che l’esposizione delle specie umane e animali a erbicidi a base di glifosato può essere causa di tumori e cancro, ma può anche danneggiare la riproduzione sessuale umana sia attualmente che per il futuro della specie umana.
Altri test hanno rivelato la presenza di quantità significative di glifosato, dovuta al suo uso come erbicida, nella maggior parte della popolazione degli Stati Uniti dove il Roundup della Monsanto viene utilizzato in dosi massicce in agricoltura così come nei giardini di casa. Uno studio dell’Università della California di San Francisco su campioni di urina di volontari per sapere se fossero stati esposti al glifosato ne ha trovato nel 93% dei campioni testati a un livello medio di 3.096 parti per miliardo (PPB).
Nei bambini sono stati trovati i livelli più alti con una media di 3.586 PPB. I maggiori livelli di glifosato sono stati trovati nella West americano e nel Midwest, il cuore dell’agribusiness statunitense dell’agricoltura (6).
Il progetto Detox statunitense, che ha pubblicato lo studio, ha dichiarato che “Il glifosato non è mai stato studiato da chi definisce la regolamentazione o dall’industria chimica ai livelli a cui è esposta la popolazione umana negli Stati Uniti – meno di 3 mg/kg di peso corporeo al giorno. Questo costituisce un enorme vuoto nel processo di valutazione del rischio per il glifosato, dato che le prove suggeriscono che i bassi livelli della sostanza chimica possono far schizzare gli ormoni anche a livelli ancora più elevati… molti prodotti chimici tossici hanno molta o anche più influenza sulla nostra salute già a basse dosi – queste sostanze chimiche sono conosciute come hacker ormonali o perturbatori endocrini”.
Non è forse ciò per cui i sostenitori dell’eugenetica come Bill Gates, George Soros, Warren Buffett, la famiglia Rockefeller e più recentemente il principe britannico William fanno il tifo? Una selezione della mandria umana in modo che i ricchi abbiano più specie di fauna selvatica (7)?
Frederick Osborn, primo presidente del Population Council creato da John D. Rockefeller III e membro fondatore della American Eugenics Society, aveva formulato il problema che poi i sostenitori dell’eugenetica del genere di Rockefeller, persone che hanno finanziato la ricerca eugenetica nazista a Berlino, hanno affrontato dopo la scoperta degli orrori dei campi di sterminio dei nazisti e i loro esperimenti inumani di eugenetica per eliminare gli esseri umani inferiori come definiti dal Terzo Reich.
In un articolo del 1956 della rivista Eugenics finanziata da Rockefeller,
La stessa parola eugenetica è in disgrazia in alcuni settori…. Dobbiamo chiederci, dove abbiamo sbagliato? Abbiamo tutti ucciso il movimento eugenetico“.
Osborn aveva una risposta pronta: le persone per qualche ragione si sono rifiutate di accettare che erano “inferiori” rispetto a Osborn, Rockefeller, Sanger e la loro “classe superiore”. Come ha detto Osborn,
Non abbiamo tenuto conto di un tratto quasi universale e molto profondo nella natura umana. Le persone non sono semplicemente disposte ad accettare l’idea che la base genetica su cui è stato formato il loro carattere è inferiore e che questo non dovrebbe ripetersi nella generazione successiva…. Non possono accettare l’idea di essere di livello inferiore secondo la normalità…”.
Il rifiuto di Monsanto, impresa fondata durante la prima guerra mondiale come parte della rete Rockefeller di fabbricanti di prodotti chimici bellici e che ha avuto fino a poco tempo fa un Rockefeller nel suo gruppo direttivo, di togliere il Roundup a base di glifosato o addirittura consentire la sperimentazione indipendente dei suoi “segreti commerciali” che secondo alcune stime rendono il glifosato il 2000 % più tossico, ha più a che fare con quel lungo programma eugenetico di Rockefeller per uccidere o “selezionare” la mandria umana che con il profitto aziendale. Il nonno del Principe William, il principe Filippo, il duca di Edimburgo, in un’intervista nel 1988 con un’agenzia di stampa tedesca ha dichiarato: “Se mi reincarnassi, vorrei ritornare come un virus mortale, per contribuire a risolvere la sovrappopolazione” (8). Hmmmmm…
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William Engdahl è consulente strategico e docente di rischio, laureato in politica presso l’Università di Princeton, noto esperto su petrolio e geopolitica, esclusivamente per la rivista online “New Eastern Outlook” su cui è stato pubblicato originariamente questo articolo.
09.11.2017 
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER
NOTE:
  1. https://echa.europa.eu/-/glyphosate-not-classified-as-a-carcinogen-by-echa
  2. https://www.global2000.at/sites/global/files/Glyphosate_authorities_breach_regulations.pdf
  3. https://rense.com/general33/fd.htm5. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1382668914001227?via%3Dihub
  4. https://detoxproject.org/1321-2
  5. https://www.telegraph.co.uk/news/2017/11/02/prince-william-warns-many-people-world/
  6. https://eugenicsanddepopulation.blogspot.it/2008/04/cull-human-herd.html

A 11 anni luce da noi un pianeta con temperature simili alle nostre. - Matteo Marini

A 11 anni luce da noi un pianeta con temperature simili alle nostre
Proxima Centauri 

Scoperto grazie allo strumento Harps dell'Eso: orbita attorno a una stella definita 'tranquilla', una nana rossa che non mostra attività estreme. Il che aumenta le possibilità che sulla sua superficie possa svilupparsi la vita. Ross 128 è uno degli astri più vicini alla Terra e tra appena 79.000 anni sarà la più prossima a noi.


LA FIDUCIA nel trovare un mondo simile al nostro e, con esso la vita fuori dalla Terra, si fa ogni giorno più forte nonostante sia una sfida davvero complicata. Non basta che un esopianeta sia nella cosiddetta "fascia di abitabilità", serve anche una stella buona, che non bombardi di radiazioni qualsiasi eventuale forma biologica sulla sua superficie, smembrando gli anelli essenziali della vita, almeno come la conosciamo. Un posto simile forse c'è, e potrebbe trovarsi ad appena 11 anni luce da noi, due passi in termini astronomici, attorno a un astro con le giuste caratteristiche.


Lo European southern observatory ha annunciato la scoperta di Ross 128 b, un pianeta che ha circa le dimensioni della Terra e orbita attorno a una piccola stella, una nana rossa, la dodicesima più vicina al Sole. Secondo gli scienziati, l'esopianeta ha buone possibilità di essere temperato, una ipotetica colonnina di mercurio oscillerebbe cioè tra i -60 e i 20 gradi centigradi: dunque con buone chance che ci siano acqua e magari forme di vita.

Un team internazionale di astronomi ha utilizzato il miglior cacciatore di pianeti che abbiamo sulla Terra: lo strumento Harps dell'Eso, montato su un telescopio da 3,6 metri nel deserto di Atacama, in Cile. Misurando i minimi spostamenti dell'astro hanno dedotto la presenza di un esopianeta: Ross 128 b è 20 volte più vicino alla stella madre della Terra rispetto al Sole (circa sette milioni e mezzo di chilometri) e impiega poco meno di dieci dei nostri giorni per compiere una rivoluzione. È il secondo pianeta più vicino alla Terra dopo Proxima b.


L'eccezionalità della scoperta sta però non tanto nel pianeta stesso (corpi simili sono già noti, anche nella fascia di abitabilità) quanto proprio nella stella che lo ospita. Ross 128 infatti è una nana rossa, molto più fredda del Sole e molto più tranquilla rispetto alle sue sorelle. Si trova nell'area della costellazione della Vergine ma non è visibile a occhio nudo perché la sua luce è molto debole.

LE NANE ROSSE, CULLE QUASI ETERNE
Le nane rosse sono le stelle più comuni nell'Universo e hanno un'aspettativa di vita lunghissima, addirittura superiore all'età attuale dell'Universo. Questo fa di loro le candidate ideali attorno alle quali trovare un pianeta in cui la vita e magari anche una civiltà possa essere nata e abbia avuto tempo sufficiente per evolversi e progredire. Essendo molto fredde però, la fascia di abitabilità è molto stretta: un pianeta deve essere dunque molto vicino per ricevere abbastanza calore da mantenere acqua liquida in superficie. Sfortunatamente, per loro natura, queste stelle sono piuttosto turbolente.

Anche Proxima Centauri, la stella più vicina a noi, è una nana rossa e ha un pianeta che potrebbe somigliare al nostro. Secondo alcuni studi, la sua superficie è bombardata da intensi 'flare' di raggi UV e X, potenzialmente letali per la vita come la conosciamo e che potrebbero aver già spazzato via la sua atmosfera
Ross 128 invece ha dimostrato di essere molto più mansueta e questo la rende interessante per ipotizzare che sul suo pianeta esistano condizioni paragonabili al nostro. Anche se ancora poco si sa della sua atmosfera, la presenza e la composizione, a renderlo un posto speciale è il fatto di essere il più vicino a noi attorno a una nana rossa inattiva.

·IL MISTERIOSO SEGNALE
Ross 128 ha già fatto parlare di sé. A luglio 2017 un segnale proveniente proprio da quell'angolo di cielo ha incuriosito gli scienziati. Strani impulsi captati dal radiotelescopio di Arecibo per i quali andava cercata una spiegazione. Se fossero provenuti davvero dalla stella l'ipotesi di una civiltà aliena, secondo gli stessi scienziati, non sarebbe stata da escludere (non totalmente almeno). Ulteriori indagini hanno trovato come spiegazione più plausibile la provenienza da satelliti in orbita geostazionaria, anche se alcune caratteristiche di quel segnale radio restano difficili da decifrare.

Nei prossimi anni Ross 128b sarà uno dei principali target per l’obiettivo dei telescopi e dei progetti che mirano a cercare prove di vita extraterrestre. A cominciare dall'Elt, il telescopio gigante dell'Eso o del James Webb space telescope della Nasa. A rendere ancora più affascinante l'attesa per nuovi dettagli è la sua posizione. La stella (e con essa il suo pianeta) si sta infatti avvicinando a noi. In un futuro non tanto remoto, in termini astronomici, sarà la più vicina al nostro Sistema solare. Eventuali alieni diventeranno i nostri prossimi vicini di casa tra circa 79.000 anni.

http://www.repubblica.it/scienze/2017/11/15/news/a_11_anni_luce_da_noi_un_pianeta_con_temperature_simili_alle_nostre-181154968/