Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 2 luglio 2024
A PROPOSITO DI COMMENTI SUL VECCHIO TESTAMENTO. - Gioacchino Musumeci - L'opinione Contro
venerdì 17 febbraio 2023
SU ZELENSKY BERLUSCONI DICHIARA CIÒ CHE LA SINISTRA TACE. - Massimo Fini - giornalista e scrittore - 14-2-2023
Non userò per Berlusconi il detto che anche un orologio rotto segna l’ora giusta almeno due volte al giorno. Perché Berlusconi è rotto fisicamente, nonostante i miracoli di Zangrillo, ma non mentalmente e le sue uscite, anche le più clamorose, anzi soprattutto le più clamorose, hanno sempre un senso. Con le sue dichiarazioni di domenica, nella giornata del silenzio elettorale, ma l’ex Cav se ne fotte di queste convenzioni come si è sempre fottuto di tutto, Berlusconi ha avuto il coraggio di affermare, da una posizione comunque apicale e quindi particolarmente esposta alle accuse dei sepolcri imbiancati della sinistra, ciò che la maggioranza degli italiani pensa (il 68 percento stando ai sondaggi) ma non osa dire. Rivediamo allora interamente queste dichiarazioni riferite a Zelensky ma non solo:
“Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore… Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili.”
Rivolto poi a Joe Biden ha detto:
“Per arrivare alla pace, il signor Presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina…bisogna che tu domani ordini il cessate il fuoco anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi. Solo questo potrebbe convincerlo ad arrivare a un cessate il fuoco.”
Che la guerra Russia-Ucraina non sia iniziata il 24 febbraio del 2022 ma nel 2014 con l’annessione della Crimea e in seguito con la violenta repressione da parte dell’Ucraina della popolazione russofona del Donbass, (circa il 38 percento) dettaglio quest’ultimo su cui i nostri “giornaloni”, per dirla alla Travaglio, hanno agilmente sorvolato, è vero.
È curioso e interessante che Berlusconi si sia messo in rotta di collisione con gli americani che sono da sempre il suo punto di riferimento culturale e politico. Berlusconi è sempre stato un ‘atlantista’ doc.
Perché queste dichiarazioni così rischiose? Per dare una mano al candidato del centro destra, Attilio Fontana, alle regionali lombarde? È poco probabile, il rischio non valeva la candela. Lo ha fatto per mettere in difficoltà Meloni? È possibile. Lo ha fatto per far cadere il governo? Impossibile, perché se si facessero nuove elezioni Forza Italia, già ridotta al 7 o all’8 percento, sparirebbe dalle mappe geografiche della politica italiana.
Non privo di interesse è l’appellativo “questo signore” appioppato a Zelensky. È probabile che Berlusconi, abituato nella sua vita ad avere una posizione dominante e ora messo un po’ da parte, provi rabbia e sia roso dall’invidia (l’invidia è un suo tema dominante, l’ex Cav pensa che tutti lo invidino, cioè in termini psicanalitici “proietta la sua ombra”) nel vedere quest’uomo senza qualità spadroneggiare in mezzo mondo. Del resto oltre a una questione ucraina dove è giusto stare oggi dalla parte degli ucraini, gli aggrediti, c’è una questione Zelensky molto personale e di tutt’altra natura. Quest’uomo, che scula dappertutto, che è presente ovunque, è venuto ad uggia anche a chi sta dalla parte dell’Ucraina. Per quanto riguarda il nostro paese sono intollerabili le continue intromissioni nella vita culturale italiana. Si è cominciato con il ‘caso’ Boris Gudonov dove si voleva impedire agli artisti russi di partecipare a quest’opera, in pratica eliminandola dal cartellone della Scala. Importante in quell’occasione è stata la presenza alla prima del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non era scontata, come a dire che la Scala, il massimo teatro operistico del mondo, è italiana e non ucraina. E si è andati avanti con altre intrusioni questa volta vincenti. In una lettera al Fatto esponenti del Donbass hanno ricordato che l’ambasciatore Melnyk ha ordinato ai sindaci di Bergamo e Brescia la cancellazione del concerto del pianista russo Denis Matsuev, ottenendola. In precedenza era stato annullato il concerto di Valentina Lisitsa e il balletto di Sergei Polunin. Rivolta a Giorgia Meloni la lettera concludeva così: ci chiediamo chi comanda in Italia? Lei o l’ambasciatore ucraino che rappresenta Zelensky?
Molto sgradevole, fino allo sgarbo, è stato il comportamento di Zelensky nei confronti di Giorgia Meloni. È vero che la settimana scorsa Macron e Scholz non avevano invitato a una cena con Zelensky la nostra Presidente del Consiglio, ma Zelensky avrebbe dovuto avere la buona grazia di pretendere la presenza anche di Giorgia Meloni. In fondo all’Ucraina abbiamo dato un miliardo di euro che servirebbero molto alla nostra economia disastrata.
In quanto alla sinistra, o cosiddetta tale, ha dimostrato ancora una volta la propria inconsistenza. Si potrebbe dire che Berlusconi l’ha battuta sul tempo, captando la sensibilità e gli umori della maggioranza della nostra popolazione. Ma non sarebbe esatto. È dal quel dì che la sinistra non capisce più l’elettorato, probabilmente nemmeno il proprio.
Di Massimo Fini
https://comedonchisciotte.org/su-zelensky-berlusconi-dichiara-cio-che-la-sinistra-tace/
martedì 17 gennaio 2023
Matteo Messina Denaro - arresto.
Un uomo, tanti uomini.
E' difficile definire la personalità di un uomo che non nutre alcun rispetto nei confronti di chi lo circonda, dotato di un egocentrismo spiccato, di un bisogno di potere illimitato, scevro da regole di ogni tipo sia legali che affettive.
Un uomo cosi' è anaffettivo, ama solo se stesso ed il potere che prende a piene mani senza mai porsi domande su quali e quanti danni possa provocare questa voglia frenetica di ricchezza e predominanza.
In quanto al suo arresto, io non credo che sia il frutto di indagini, credo, invece, che sia stato tradito da qualcuno dei suoi adepti, cosi' come lui stesso fece, a suo tempo, ne sono convinta, con Totò Riina.
Chi è stato latitante per trent'anni non lo è stato senza l'aiuto di qualcuno e, se viene arrestato, succede solo perché chi lo aiutava lo ha abbandonato.
Il fatto che, appena arrestato, abbia detto "Sapete già chi sono, io sono Matteo Messina Denaro" è un'incognita da risolvere conoscendo il gergo mafioso; per me, che non conosco il gergo, potrebbe anche significare che abbia deciso di mollare la presa e rilassarsi essendo affetto da cancro, oppure, volendo azzardare un 'ipotesi fantasiosa, che "cosa nostra (tutta loro e non nostra)" abbia consegnato alla giustizia un Bonafede qualsiasi (approfittando della strabiliante somiglianza del tizio con la ricostruzione del volto invecchiato) affetto da cancro al colon, in cambio della somministrazione di cure adeguate, ponendo termine, al contempo, alla ricerca di un latitante trentennale.
Il covo di mattia Messina Denaro a Campobello di Mazzara |
Oltretutto, quest'uomo si muoveva tranquillamente ed indisturbato tra Campobello di Mazzara, dove viveva, e Palermo... da circa due anni... è difficile pensare che nessuno ne sapesse nulla...
Cetta.
mercoledì 9 febbraio 2022
Giuseppe Conte è leggenda!
E ci credo che tutti ce l'hanno a morte con Giuseppe Conte.
Questo arriva dal nulla scelto dal partito di reietti più odiati nella storia dello stivale. Manco fossero stati portatori sani di ebola.
Contro tutte le previsioni e una legge elettorale antigrillismo confezionata ad hoc, i moralizzatori vincono pure le elezioni del 2018.
Forze politiche e intellettuali sotto shock non si capacitavano della rovina: in due mandati di governo l'incapace avvocato di Voltura Appula, tal Giuseppe Conte osa imporre il Rdc, umiliare Salvini, ignorare Berlusconi, snobbare De Benedetti, defenestrare i Benetton da Autostrade suscitando scandalo, far ricostruire il ponte Morandi nel rispetto di tempi e finanziamenti, riformare la giustizia e abolire la prescrizione, affrontare una pandemia, decidere per il lockdown, fronteggiare virus morti e resuscitati,, guadagnare 209 miliardi, far tagliare i parlamentari, coordinare la riapertura delle scuole e approntare un PNRR.
Tutto questo pur avendo stampa, confindustria e partiti Contro.
Per liberarsi dalla piaga della politica trasparente, si organizza l'ascesa di Draghi, e inizia la saga del governo migliore.
Tutti tranquillizzati tirano un sospiro di sollievo. Conte decideva di tornare a insegnare all'università e manco andava bene lo stesso, piovevano critiche pure sulle lezioni...
Quindi arriva Grillo e la saga si ramifica: dopo varie vicissitudini Conte diventa presidente 5 Stelle e tutto ricomincia daccapo. Qualsiasi cosa facesse l'avvocato, era sempre sbagliata.
Quindi tra bugie e insulti, sempre rivolti allo stesso bersaglio pentastellato, si è andati avanti fino alle presidenziali dove Conte ha fatto sbroccare tutti.
Infatti ha ventilato una candidata donna sgradita niente poco di meno che alla Sx!
Salvini e Meloni, che come sapete non stimo, sarebbero pure stati d'accordo ad eleggere la direttrice del DIS. Ma la Sx liberale e Berlusconi, pachidermi conservatori, restauratori e mummificatori volevano il primato, cioè tutti i difetti normalmente attribuiti alla Dx di fasciosovranisti che invece per una volta l'avevano azzeccata.
Non sia mai! Sarebbe stata di certo una sventura la donna alla presidenza della Repubblica, avrebbe moltiplicato il consenso di Conte e riabilitato Salvini e Meloni.
Perciò, per demolire Conte, Lega e Fdi si brucia la Belloni, e addirittura resuscita la teoria del revival gialloverde.
Dopo aver schivato Belloni colpo di scena: provvedimento cautelare per disarcionare Conte.
Quello invece si reca dalla Gruber per dire
che tra pochi giorni un bagno di Democrazia ristabilirà l'equilibrio nel Movimento.
Che dire ragazzi, sembra proprio che Giuseppe Conte sia immortale.
E allora godiamoci
sta cazzo di serie politica che Netflix ci spiccia casa!
Gioacchino Musumeci L'opinione Contro
https://www.facebook.com/photo/?fbid=2030025157179241&set=a.397017047146735
sabato 18 settembre 2021
Andrea Scanzi - Intervento Montevarchi
martedì 31 agosto 2021
Reddito di cittadinanza, un diritto inalienabile.
venerdì 22 gennaio 2021
L’Uscita del bullo è una benedizione per il Paese. - Lorenza Carlassare*
Quando accendo la televisione e vedo Matteo Renzi la spengo subito. La sua uscita dal governo è una benedizione per l’Italia e Conte ne esce rafforzato perché non ha più una opposizione interna. È assurdo che il politico più impopolare d’Italia voglia buttare giù quello più popolare: dal punto di vista della democrazia è una cosa spaventosa. Se gli Stati Uniti avevano Donald Trump, noi abbiamo il bulletto di provincia Renzi. Adesso il governo deve andare avanti il più possibile trovando convergenze in Parlamento sui provvedimenti, per esempio sulla legge elettorale che non è stata ancora modificata: per questo la strada delle elezioni sarebbe disastrosa. Conte deve tener duro fino alla fine della legislatura: si mostri forte e responsabile. Se tutti gli altri non lo saranno, prima o poi ci sarà una resa dei conti con i cittadini.
*Lorenza Carlassare è una giurista, costituzionalista e accademica italiana, professoressa emerita di diritto costituzionale all'Università degli Studi di Padova.
martedì 1 dicembre 2020
C’è da avere paura dell’opportunismo del Rinato Brunetta. - Andrea Scanzi
Luigi Di Maio? Un “vero leader”, uno “studente preparato”. A dirlo non è Vito Crimi, ma Renato Brunetta. Il falco berlusconiano ha esalato parole di amore puro nei confronti del ministro degli Esteri: “Di Maio è giovane, intelligente, rispettoso, veloce, sa ascoltare e con un vecchio signore come me si è sempre comportato bene”. Non solo: “Di Maio sta trasformando un movimento caotico in un partito strutturato e responsabile. E queste imprese non le raggiungi se non sei un leader”.
Ovviamente è lo stesso Brunetta che, prima delle elezioni del 2018, tuonava parole sature di stima nei confronti del “vero leader” 5 Stelle: “Caro Luigi Di Maio, spudorato e ignorante. Stai truffando i cittadini con la barzelletta del candidato premier e della lista di ministri al Quirinale. Vergognati e studia un po’ di diritto costituzionale. Trovati un lavoro e solo dopo cita il professor Brunetta”.
Cosa è successo? Due cose. La prima è il terrore della scomparsa, che attanaglia (anche se mai lo ammetterà) un navigato marpione della politica come Brunetta. La seconda è il mero opportunismo politico, che è poi in realtà (per Di Maio) null’altro che un bel cetriolone in arrivo. Da quanto tempo non si sente parlare di Brunetta? Mesi, anzi anni. Che in politica son quasi secoli. Troppo intelligente (e orgoglioso) per ridursi a elemosinare scranni televisivi di contrabbando come un Gasparri qualsiasi, Brunetta non dà segno di sé da un bel po’. Sono lontani gli scontri con Bignardi e Gruber, sono lontane le caricature (geniali) di Crozza. Dell’economista che sognava il Nobel, amava Craxi e vinceva il premio Rodolfo Valentino (non è una battuta), non parla più nessuno. L’ultima volta è stato avvistato in un recente servizio di Enrico Lucci a Cartabianca. Lucci provava a chiedergli qualcosa, e Brunetta – camminando senza mai fermarsi – ripeteva ossessivamente e astiosamente: “Grazie, buon lavoro!”.
La smisurata antipatia, che Brunetta ostenta e brandisce come un bizzarro merito padronale, non è certo scemata. L’uomo resta quello di prima, aduso a tuonare contro satira, Pubblica amministrazione “fannullona” e “culturame” de sinistra. A mutare è stato lo scenario politico, che ha reso marginale Forza Italia e dunque anche lui, certo poco entusiasta della crescita (un tempo) di Salvini e (tuttora) di Meloni. “Alleati” che deve detestare così tanto politicamente da arrivare a (fingere di) apprezzare il non plus ultra del grillismo. Ovvero, per berlusconiani e non solo, il male assoluto. E qui viene il secondo punto: l’opportunismo politico. Il “sì” allo scostamento di bilancio. I toni più istituzionali. Addirittura il riconoscimento pubblico al nemico. Tutto questo, in un Paese politicamente normale, sarebbe meraviglioso: l’opposizione che fa squadra col governo, di fronte al vile nemico comune (il Covid). Sarebbe bello. Fidarsi dei berlusconiani è però una perversione ormai sconcia e decaduta, dentro la quale sono naufragati non pochi leader di centrosinistra. Di Maio, sin qui, ha sempre risposto alle avance forziste con una sorta di “Se vogliono appoggiarci esternamente gratis, per me va bene”. Ma Brunetta, uomo tanto scaltro quanto spregiudicato, non fa nulla politicamente gratis. Come Berlusconi. Se Brunetta stima personalmente Di Maio, okay. Se questa corrispondenza (per ora univoca) di amorosi sensi si traduce però in un allargamento ufficiale della maggioranza, allora è la fine. Per i 5 Stelle, e tutto sommato chi se ne frega: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Ma più che altro per il Paese. E questa sì che sarebbe una sciagura.
giovedì 6 agosto 2020
Vincenzo Maria Tripodi. - Massimo Erbetti
E chi è? Direte voi, beh Vincenzo è un ragazzo di 27 anni di Reggio Calabria, un ragazzo che ha sempre sognato di fare il poliziotto e fortunatamente ci è riuscito e alla faccia di chi, come Daniele Martinelli giornalista del bergamasco che commentò i fatti della caserma di Piacenza scrivendo:
"Sei meridionali su sei. Ora qui nessuno dice che essere meridionale significa essere deliquente, ci mancherebbe. Va però ribadito che la predisposizione a delinquere e a fare del male è solitamente propria di chi nasce, cresce e si forma al sud"...ecco alla faccia di questo pseudo giornalista, Vincenzo è un eroe, un ragazzo del sud con un sogno, quello di servire i cittadini.
I fatti risalgono a domenica sera, quando è arrivata l’insolita telefonata di una donna dall’accento sudamericano: “Buonasera, vorrei una pizza baby per mio figlio, all’indirizzo…”.a quel punto sul monitor del computer è comparsa l’annotazione dell’operatore del numero unico di emergenza 112, che segnalava la chiamata come “possibile richiesta di aiuto”. A quel punto Vincenzo ha messo in pratica il protocollo per la gestione dei casi di emergenza: “Le ho domandato se fosse consapevole di aver contattato la Polizia e, dopo il primo ‘sì’, le ho chiesto se stesse bene. Ma la risposta è stata negativa”.
Al che l'agente ha capito che non era un errore, c'era una violenza in atto, infatti i poliziotti arrivati in casa, hanno trovato il bambino che piangeva e la donna era in stato di shock. Il marito della donna è stato arrestato e fortunatamente per questa volta sembrerebbe esserci un lieto fine.
Tutto questo per dire che generalizzare, fare di tutta l'erba un fascio, oltre che ad essere un pensiero dannoso e qualunquista, offusca il lavoro di chi ogni giorno, nel silenzio più assoluto, riesce a salvare la vita alle persone.
Cosa sarebbe accaduto se la donna avesse perso la fiducia nelle forze dell'ordine, proprio per le parole di uno pseudo giornalista? Avrebbe fatto lo stesso quella telefonata? E se non la avesse fatta, oggi staremmo qui a piangere l'ennesimo femminicidio?
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10218065552135981&set=a.2888902147289&type=3&theater
sabato 23 maggio 2020
Di tutta l'erba un fascio. - Massimo Erbetti
Alcune conversazioni riguardano giudizi sul caso "Diciotti":
”Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c’entri la Procura di Agrigento”.
”Hai ragione. Ma adesso bisogna attaccarlo”.
“Tutti la pensano come lui”, ”tutti pensano” che abbia ”fatto benissimo a bloccare i migranti”. ”Indagato per non aver permesso l’ingresso a soggetti invasori. Siamo indifendibili. Indifendibili”. Cosa si evince da queste conversazioni? A cosa fanno pensare? Beh a parte il fatto che nessuno dei magistrati coinvolti nelle intercettazioni entra nel merito dei fatti e tutti danno giudizi personali, la cosa strana è che in quelle intercettazioni non c'è un solo giudizio tecnico della questione, ma parlano come se a preoccuparli fosse l'opinione pubblica..."Tutti la pensano come lui..." e allora? Se "tutti" pensano che una cosa sia giusta, è lecito farla? E poi sarebbe interessante capire chi sono quei "tutti"...la legge ha delle regole e non dovrebbe farsi influenzare dall'opinione pubblica, altrimenti si aprirebbe la strada a processi sommari, un po alla Ponzio Pilato..."volete che liberi Barabba o Gesù?"
Le intercettazioni poi proseguono con altri temi e non riguardano affatto il Ministro dell'interno di allora:
“Ha uno specifico interesse per presidente sezione Viterbo”.
“Ti manderà sms direttamente perché ha sciolto le sue perplessità… preferiva Roma, ma se a Roma non c’è possibilità meglio puntare su Viterbo”.
"Ho visto Eugenio (Turco n.d.r.) l’altro giorno e considerami al suo fianco”.
“Luca cerca di chiudere tu le cose prima di andartene”.
“Mi raccomando per tutto, anche Viterbo”.
“Non fare scherzi […] Mi sto battendo per nostro amico con molta esposizione… manteniamo le parole per favore ingiustizie non tollerabili… porta a casa anche Eugenio”. “Eugenio già fatto: 5 a 1”.
È lecito "sponsorizzare" così qualcuno? Beh non so se lo sia in termini di legge, ma sicuramente a livello morale, non credo lo sia molto.
Le domande che però dovremmo porci, rispetto a queste intercettazioni, secondo me sono altre: sono coinvolti i magistrati che hanno indagato il ministro dell'interno? No. E allora perché l'ex ministro ha paura, o vuol far credere di aver paura che non sia sottoposto ad un equo processo? Non è che per caso queste intercettazioni servono a screditare l'intera magistratura, proprio in vista di quel processo? Se un carabiniere, un poliziotto o qualunque altro membro delle forze dell'ordine è un delinquente, significa che tutta l'arma lo sia? Se così fosse, potremmo allora dire che tutti gli italiani sono corrotti, mafiosi e delinquenti, no?
La pubblicazione di queste chat, secondo me ha il preciso scopo di fare di tutta l'erba un fascio...tutti i magistrati sono dei "poco di buono" e il processo che si terrà, sarà solo un processo politico e non un equo processo... ricordate che in politica, mai nulla avviene per caso e screditare l'avversario è il metodo più usato dalla notte dei tempi...
sabato 28 settembre 2019
L’inquietante culto di Greta Thunberg. - Rob Slane
Link: http://www.theblogmire.com/the-disturbing-cult-of-greta-thunberg/
23.09.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org