martedì 29 giugno 2021

Questa mantide religiosa di 30 milioni di anni è stata conservata alla perfezione in un pezzo d'ambra incontaminata.

 

Incorporata in un chiarissimo pezzo d'ambra, una minuscola mantide religiosa è rimasta congelata nel tempo per intere ere. L'ambra, che misura poco più di 2 centimetri e mezzo, è stata venduta dalla Heritage Auctions degli USA per 6.000 dollari, nel 2016. L'ambra incontaminata, che viene dalla Repubblica Dominicana, permette di osservare in modo unico l'insetto al suo interno.
L'ambra è particolarmente preziosa a sua volta, perché deriva da una leguminosa preistorica estinta, chiamata Hymenaea protera. Proprio dalla sua resina derivano la maggior parte delle ambre trovate in America Centrale e Meridionale. Quella della Repubblica Dominicana è chiamata resina Dominicana ed è famosa proprio per la limpidezza e per il fatto che spesso contiene reperti preziosi.

La Heritage Auctions ritiene che il pezzo in questione risalga all'Oligocene, datandolo tra 23 e 33,9 milioni di anni fa. Si tratta del periodo che ha visto la transizione dall'arcaico Eocene ai moderni ecosistemi del Miocene, finito 5 milioni di anni fa. Incredibilmente, la mantide non sembra così diversa da quelle che conosciamo oggi.
Oggi ne esistono 2400 specie, e principalmente abitano i climi tropicali. I fossili più antichi di mantide, però, che risalgono a 135 milioni di anni fa, derivano da quello che oggi è un luogo molto più freddo: la Siberia.
Chiunque ha comprato questo pezzo d'ambra si è portato a casa un pezzo interessantissimo di storia evolutiva.

World Open News

Cashback, lo stop di Draghi spacca la maggioranza. Il ministro Patuanelli (M5s): “Grave errore, si torni indietro”. E il Pd: “Va corretto, non eliminato”.

 

L'esecutivo ha decretato la sospensione del meccanismo di premi e rimborsi per chi utilizza i pagamenti elettronici con un anno d'anticipo rispetto a quanto previsto dal governo Conte. Salvini prova a metterci il cappello e rilancia: "Abolire il tetto di spesa in contanti". Anche Italia Viva esulta: "Lo avevamo chiesto noi". Di Battista: "Il M5s continua a non toccare palla".

“La sospensione del cashback è un errore”. Dopo 12 ore di silenzio, un esponente del governo protesta ufficialmente contro lo stop deciso dal governo di Mario Draghi. Nella serata di lunedì, infatti, la cabina di regia dell’esecutivo, riunita a Palazzo Chigi, ha decretato la sospensione del meccanismo di premi e rimborsi per chi utilizza i pagamenti elettronici. Un sistema voluto dal governo di Giuseppe Conte e promosso direttamente dall’ex premier, che aveva finanziato il progetto con cinque miliardi fino al giugno del 2022. Draghi, però, ha deciso di cancellare il cashback con un anno di anticipo: una decisione arrivata a sorpresa e che sembra quasi uno sgarbo istituzionale nei confronti del suo predecessore, in queste ore impegnato nello scontro con Beppe Grillo per varare il nuovo statuto del M5s. Proprio i 5 stelle protestano contro la scelta dell’esecutivo Draghi. Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura e capodelegazione del M5s al governo, si lamenta: “La sospensione del cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione”, ha detto Patuanelli a margine del Consiglio europeo in Lussemburgo. “Un errore la sospensione del cashback che come strumento di incentivo all’utilizzo di pagamenti elettronici e lotta all’evasione è stato perfetto. Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione”, dice anche Fabiana Dadone, ministra delle Politiche giovanili.

Nel tardo pomeriggio a intestarsi il merito della scelta del Governo arriva il leader della Lega Matteo Salvini. “L’abbiamo chiesta noi, perché ogni miliardo di euro secondo noi va reinvestito in lavoro e in sostegno alle imprese. L’idea della lotteria di Capodanno a chi fa la spesa con il bancomat o con la carta di credito non è l’idea di Paese che ho in testa. Ognuno deve essere libero di fare la spesa pagando come e dove vuole“, dice a margine di una conferenza stampa a Bologna. E anzi rilancia: “Io sarei addirittura per l’abolizione del tetto di spesa in denaro contante, perché io sono libero di andare a fare la spesa pagando come voglio. E quindi sono contento che Draghi, a differenza di Conte, abbia raccolto questa nostra richiesta. Investire quattro miliardi invece che in lotterie degli scontrini in sostegno alle imprese secondo me è una cosa intelligente”. Prova a mettere il cappello sull’abolizione anche il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato: “Una scelta giusta ed equa, lo ricordo a Giorgia Meloni che sostiene di essere stata l’unica, lo avevamo ripetutamente chiesto noi, ed è una delle tante ragioni che portò le ministre di Italia Viva a non votare il Pnrr e poi ad aprire la crisi del governo Conte. Ed è anche in linea con quanto chiede l’Unione europea che vuole le risorse del NextGenerationEU siano utilizzate per fare investimenti e non interventi a pioggia”, scrive su Facebook.

Protestano, invece, i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera. “La sospensione del meccanismo del cashback è un grave errore”, scrivono in un comunicato. Ha stimolato l’uso dell’app Io, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati. L’incentivo ha avuto un enorme riscontro, soprattutto tra i giovani ed è una misura che si ripaga da sola. I dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa”. I 5 stelle riepilogano i dati di sei mesi di cashback: “Fino ad oggi, sono 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito con un totale di 784,4 milioni di transazioni e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati. Di fatto, si sceglie inopinatamente di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che sta funzionando. Questa battaglia, evidentemente, non interessa ad altre forze politiche, abituate a riempirsi la bocca di lotta all’evasione senza mai passare ai fatti. Ci auguriamo che si torni indietro sulla decisione presa in Cabina di Regia”. “La sua sospensione è un errore e un pessimo messaggio”, twitta l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“Il cashback ha obbligato i negozianti furbetti a mettere il Pos, ha aiutato gli anziani ad attivare lo Spid e una carta alla Posta. Ha sostenuto i nostri giovani. Con il Governo Conte, anche con il cashback, investimmo nel futuro e nella digitalizzazione. Eliminarlo è folle”, scrive Carla Ruocco, presidente M5s della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario. Nel dibattito interviene anche l’ex deputato dei 5 stelle Alessandro Di Battista: “Il Movimento continua a non toccar palla (cosa ampiamente prevedibile e prevista da chi non aveva altri interessi). Gongola la Lega, partito che non ha mai fatto della lotta all’evasione la sua ragion di vita e gongolano tutti quelli che mesi fa hanno attaccato questa semplice misura di buon senso a sostegno, soprattutto, della classe media. Il tutto mentre più o meno tutti i dirigenti del Movimento giurano amore eterno a Mario Draghi“.

Protesta contro l’abolizione del cahsback pure Michele Bordo, deputato e responsabile Pd per la Coesione e il Mezzogiorno. “Non condivido la scelta di sospendere il cashback per il prossimo semestre. Una cosa è correggere ciò che non ha funzionato del meccanismo, altra cosa è sospenderlo”, dice l’esponente dem. “Il cashback – ha continuato – ha consentito in questi mesi un maggiore utilizzo della moneta elettronica, un migliore tracciamento dei pagamenti, la riduzione del nero e dell’evasione fiscale. Per tutte queste ragioni, è un errore tornare indietro. Spero che ci sia spazio per rivedere la decisione assunta ieri dalla cabina di regia riunitasi a Palazzo Chigi”. Protesta pure Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: “Dovevano bloccare i licenziamenti e invece hanno bloccato il cashback. Dovevano ascoltare le organizzazioni sindacali dei lavoratori e finora li hanno ignorati In sostanza, al di là degli slogan il governo dei migliori ha finora eseguito il diktat di Confindustria”, attacca. Esulta, invece, Forza Italia con la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini che definisce quella dell’esecutivo come “una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato, e il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici”.

Nelle scorse settimane, l’unico partito a chiedere esplicitamente l’abolizone del cashback era stato Fratelli d’Italia, con una mozione presentata al Senato ma respinta da Palazzo Madama. In quell’occasione era stata approvata, invece, una mozione della maggioranza che punta il dito contro le “criticità” emerse chiedendo un “monitoraggio” del programma per adottare “provvedimenti correttivi”. Ora invece è arrivato lo stop totale, esattamente come chiedeva il partito di Giorgia Meloni, l’unico all’opposizione. E adesso Meloni esulta definendo il cashback come “una idiozia che ci costa 4 miliardi. Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi”. Che quindi ha smentito totalmente la mozione approvata della sua maggioranza per introdurre correttivi, mantenendo in vigore il sistema del cashback. E seguendo quanto chiedeva l’unico partito all’opposione.

ILFQ

Premi per chi paga le tasse: come funziona il Patto fiscale proposto dalle Camere.

 

Il documento di indirizzo delinea un nuovo “Patto fiscale” tra Stato e cittadini.

Premi per chi paga le tasse. La bozza della proposta di riforma del fisco delle commissioni Finanze di Camera e Senato di 21 pagine, in vista della chiusura dei lavori mercoledì 30 giugno, sottolinea che «la riforma fiscale deve cogliere l'occasione per innestare in modo deciso e irreversibile un cambio di paradigma nei rapporti tra amministrazione fiscale e contribuente». Il documento di indirizzo, che il presidente del Consiglio Mario Draghi punta a prendere in considerazione in vista del via libera del Governo alla legge delega entro la fine del mese prossimo, delinea dunque un nuovo “Patto fiscale” tra Stato e cittadini.

Gli impegni reciproci alla base del Patto fiscale Stato-cittadini.

La logica è quella di un impegno reciproco. Da parte sua lo Stato «deve allontanare ogni tendenza a considerare il contribuente un “evasore che ancora non è stato scoperto”, e al contempo efficientare i propri comportamenti, non solo quelli relativi all'amministrazione finanziaria ma anche quelli inerenti l'efficiente utilizzo delle risorse pubbliche raccolte con la tassazione». Quanto invece al contribuente, «deve pienamente internalizzare il beneficio collettivo che deriva dal pagamento dei tributi (in termini di erogazione di beni e servizi pubblici)».

Meccanismo strutturale di premialità per i contribuenti leali.

«Elemento fondamentale del nuovo patto fiscale tra Stato e cittadini - si sottolinea nella bozza del documento conclusivo - è un meccanismo strutturale di premialità per i contribuenti leali».

Escludere dalle sanzioni i mancati versamenti per errore o grave mancanza di liquidità.

Come? Ad esempio attraverso finestre più brevi per i controlli, o tagliando automaticamente i tempi dei rimborsi fiscali o i termini degli accertamenti. Le commissioni raccomandano «meccanismi più cogenti, che includono la concessione di forme di certificazione del rispetto delle obbligazioni tributarie in base alle quali riconoscere in maniera automatica benefici quali, a titolo esemplificativo, riduzioni dei termini di controllo e accertamento e dei tempi di rimborso fiscale». L'apparato sanzionatorio «dovrebbe esplicitamente escludere i casi di omesso versamento per errore o per grave carenza di liquidità».

Rivoluzione manageriale per la riscossione.

L'attività di riscossione, più in generale, «deve andare incontro ad una vera e propria “rivoluzione manageriale”, in grado di superare l'approccio meramente formale e virare verso una gestione del processo produttivo interamente concentrata su efficienza ed efficacia».

IlSole24Ore

Tutti gli usi del bicarbonato in giardino.

 

Il bicarbonato di sodio è uno di quei prodotti che non manca mai dalle nostre case. Può essere usato in una miriade di modi diversi, dalle pulizie domestiche alla cosmetica, dalla salute al… giardino! In pochi sanno che il bicarbonato di sodio, infatti, è un eccellente alleato per la cura delle nostre piante.

Questo eccellente ingrediente naturale può essere utile, ad esempio, a fertilizzare le piante o ad allontanare certi tipi di insetti. Il bicarbonato è un prodotto economico che può essere di grande aiuto in giardino.

Di seguito vedremo come il bicarbonato di sodio può essere applicato in giardino per far crescere meglio e proteggere le nostre amate piante.

Allontanare gli insetti.

Spargi un cucchiaio di bicarbonato di sodio sulla superficie del terriccio per tenere alla larga formiche, scarafaggi e lumache. Assicurati solo di non spargere il bicarbonato troppo vicino alla pianta.

Eliminare la digitaria.

Questa pianta è altamente infestante e appartiene alle graminacee, ed è per questo che può essere pericolosa per chi soffre di allergia. Versa dell’acqua sulla digitaria, poi spargici sopra del bicarbonato di sodio. Dopo pochi giorni la pianta sarà solo un ricordo.

Prevenire le malattie fungine.

Non c’è niente di più frustrante nel giardinaggio che vedere la nostra stupenda pianta piena di macchie sulle foglie. Per risolvere mescola 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio con 3 gocce di sapone liquido in 1 litro d’acqua.

Spruzza la soluzione sulle piante colpite da funghi. Il bicarbonato previene e evita lo sviluppo dei funghi.

Elimina le erbacce.

Crescono quasi ovunque, soprattutto tra le piastrelle del giardino. Per eliminarle basta versarci sopra del bicarbonato di sodio.

Addolcire i pomodori.

Il bicarbonato di sodio può rendere i nostri pomodori ancora più succosi e saporiti. Spargi un po’ di bicarbonato sulla terra che si trova attorno alla pianta di pomodoro per ridurre i livelli di acidità. Più è bassa l’acidità del terriccio, più dolci saranno i pomodori.

Ridurre i cattivi odori del compost.

Se il tuo compost sta cominciando a spaventare i vicini, spargi attorno ad esso del bicarbonato di sodio per eliminare la puzza. Il bicarbonato è eccellente per neutralizzare i cattivi odori.

Mantenere freschi i fiori tagliati

Riempi un vaso pieno d’acqua e versaci un cucchiaino di bicarbonato di sodio: i fiori ti ringrazieranno.

Pulire le mani sporche.

Il bicarbonato di sodio è perfetto per pulire le mani dopo aver lavorato nell’orto o in giardino, permettendoci di evitare i prodotti chimici che si trovano in altre soluzioni di pulizia. Versa del bicarbonato sulle mani, aggiungi un po’ d’acqua e strofina.

Ora che sai come usare il bicarbonato di sodio in giardino, sai che puoi contare su questo semplice ma potente ingrediente per proteggere e curare le tue piante.

RimedioNaturale

L’alternativa qual è? - Marco Travaglio


Ieri Conte ha ributtato la palla nel campo di Grillo, ma con dentro una bomba a orologeria che ha già iniziato a ticchettare: quella della democrazia diretta, cioè del voto degli iscritti ai 5Stelle pro o contro il suo progetto di rifondazione del Movimento. È stata un’operazione di chiarezza davanti a tutti gli italiani: a quelli che ancora votano M5S (e sono tanti, a dispetto dei santi), a quelli che non li votano più ma si astengono in attesa di un nuovo motivo valido per farlo (e sono altrettanti), a quelli che non li hanno mai votati ma potrebbero cominciare a farlo se nascesse una cosa nuova, e a quelli che mai li voterebbero. Nessuno d’ora in poi potrà dire di non aver capito le ragioni dello scontro fra i due Giuseppe in quello che resta in Parlamento il partito di maggioranza relativa. Qualcuno aveva tentato di immiserirlo a una lite da portineria: uno che sbeffeggia, l’altro che fa l’offeso, prende cappello e pretende le scuse. Ecco: nulla di tutto questo. La questione non è personale: è politica, anche se il rapporto umano fra Conte e Grillo al momento è ai minimi storici e non sarà facile ricostruirlo.

Bene ha fatto l’ex premier a chiarire che non c’è alcun golpe o complotto per sfilare a Grillo la sua creatura, ma l’esigenza di tracciare i confini delle funzioni dell’uno e dell’altro nel movimento che lo stesso Grillo ha chiesto a Conte di ricostruire su basi nuove. Il capo fa il capo e il garante fa il garante, ma il garante conterà sempre più del capo perché il suo mandato è a vita e perché conserva il potere di proporre agli iscritti di sfiduciare l’altro. Fermo restando che il garante è anche il fondatore e qualunque sua sortita avrà un peso infinitamente superiore a quello codificato da qualsiasi regola statutaria. Quella di Conte non è una pretesa prevaricatrice, ma il minimo sindacale delle garanzie per poter avviare il percorso di “riossigenazione”. Un’avventura che, a giudicare dallo zoccolo duro tuttora legato al “marchio” (15-17%), dalla breve distanza dai tre partiti maggiori e dalle attese che Conte suscita nel Paese, può ancora riportare il M5S in cima al podio. Tutto ora dipende dall’intelligenza e dalla generosità di Grillo, che della prima abbonda e della seconda difetta. Ma le parole ferme e al contempo distensive pronunciate ieri dall’ex premier costringono il fondatore a scegliere, e in breve tempo. Se salta la leadership Conte, l’alternativa qual è? Dov’è un altro capo in grado di risollevare i 5S dopo un eventuale no a (o di) Conte? E soprattutto: come potrebbe il teorico della democrazia diretta negare agl’iscritti il diritto di voto sul progetto di Conte? Dopo mesi di battaglia politica e legale, Conte ha restituito al M5S la lista degli iscritti sequestrata da Casaleggio jr.. E ora Grillo che fa: li tratta da soprammobili?

ILFQ