sabato 21 dicembre 2024

IL CASO MATTEI - Marco Travaglio

 

Se Salvini sperava nell’aureola del martire arrestato
(per finta, siamo in Italia)
per aver difeso i sacri confini patrii da qualche decina di derelitti, i giudici gliel’hanno negata.
Se il partito dell’impunità puntava alla sua condanna per dimostrare che i giudici danno sempre ragione ai pm e dunque bisogna separarne le carriere, in due giorni è stato sbugiardato prima dal Gup di Firenze su Renzi&C. nel processo Open e poi su Salvini dal Tribunale di Palermo nel processo Open Arms.
Non esiste alcun Toga Party che marcia compatto come falange per abbattere politici sgraditi: solo pm che indagano doverosamente su notizie di reato e giudici che le valutano in autonomia e indipendenza, dando ragione o torto a chi ritengono che ce l’abbia.
È la fisiologia del processo, che funziona senza bisogno di schiforme.
L’unica patologia (voluta, creata e aggravata dai politici che poi strillano) sono i tempi intollerabili: due anni di udienza preliminare sul Matteo minor, cinque anni e mezzo per la sentenza sul Matteo maior.
Il Gup di Firenze, in base alla schiforma Cartabia, ha ritenuto che gli indizi portati dai pm (e decimati da Consulta e Cassazione) non bastassero a rendere probabile una condanna per finanziamento illecito, corruzione e traffico d’influenze sui fondi versati da gruppi privati alla fondazione Open dei renziani, che poi in alcuni casi si attivavano per i donatori: e ha negato financo il processo.
A Palermo il Tribunale ha ritenuto, con la formula “il fatto non sussiste”, che il sequestro di persona non si applichi al ministro dell’Interno che nell’agosto 2019 rifiutò di comunicare il porto sicuro a una nave carica di migranti al largo delle coste italiane, negando lo sbarco anche ai minori malgrado l’ordine del Tribunale minorile e due lettere del premier Conte che gli intimava di compiere il suo dovere.
Per conoscere le ragioni dei due verdetti bisogna attendere le motivazioni, che nessuno può conoscere.
Ma già si sa ciò che i giudici non potranno scrivere:
e cioè che i comportamenti oggetto dei due processi fossero eticamente e politicamente ineccepibili.
I fatti, a prescindere dalla rilevanza penale e dalle valutazioni giuridiche, erano già noti e inequivocabili da prima.
E solo una classe politico-giornalistica miserabile – quella italiana – ha bisogno di “aspettare la sentenza” per dare il proprio giudizio. Che non deve riguardare i reati, ma i fatti.
Non serve un giudice per stabilire che trasformare una corrente politica in una fondazione schermando i nomi dei finanziatori e in barba al dovere di trasparenza verso gli elettori, così come lasciar arrostire in alto mare sotto il sole di agosto decine di disgraziati per allungarne il calvario in cambio di qualche voto, è peggio di un reato:
è una vergogna.

Marco Travaglio

LA PREDIZIONE PIÙ AGGHIACCIANTE DI TUTTE.

Il 2 febbraio 1905 nasceva a San Pietroburgo una donna destinata a scuotere le coscienze: Alissa Zinovievna, meglio conosciuta come Ayn Rand, filosofa e scrittrice di origine russa, che avrebbe lasciato un segno indelebile nel mondo della letteratura e del pensiero.
La sua opera più conosciuta, "La Rivolta di Atlante", non è solo un romanzo, ma un manifesto filosofico. In una delle sue riflessioni più celebri, Ayn Rand delineò un quadro inquietante di una società in declino, un monito che sembra risuonare ancora oggi:
📝 "Quando ti renderai conto che, per produrre, devi ottenere l’autorizzazione da coloro che non producono nulla; quando vedrai che il denaro scorre verso chi non commercia beni, ma favori; quando ti accorgerai che molti si arricchiscono tramite la corruzione e le influenze, piuttosto che con il proprio lavoro, e che le leggi non ti proteggono da loro, ma anzi, sono loro ad essere protetti contro di te; quando scoprirai che la corruzione è premiata e l’onestà diventa un sacrificio personale, allora potrai affermare, senza timore di sbagliarti, che la tua società è condannata."
Questa profezia è un riflesso potente del mondo che viviamo, un invito a guardare con occhi aperti le dinamiche che ci circondano.
📚 Ayn Rand, scomparsa nel marzo del 1982, ci ha lasciato un’eredità intellettuale inestimabile, una sfida a non accettare passivamente il degrado morale e politico, ma a combattere per i nostri valori.

Biden -Trump - NATO - Zelensky

Donald Trump mette nel mirino la Ue minacciandola di dazi se i suoi paesi membri non acquisteranno più petrolio e gas americani. Gli acquirenti di Gnl – tra cui Ue e Vietnam – hanno già parlato di acquistare più carburante dagli Stati Uniti, in parte per scoraggiare la minaccia dei dazi. Ma non finisce qui: il team del tycoon ha detto ai funzionari europei che il presidente entrante degli Stati Uniti chiederà agli stati membri della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, ma ha intenzione di continuare a fornire aiuti militari all’Ucraina. Lo riporta il Financial Times. (ILSO24h)

Questa è la democrazia americana... Produce guerre e ne trae profitto applicando regole alquanto discutibili...

In quanto agli aiuti all'Ucraina, DEVE darli, in quanto artefice del misfatto...
cetta.