venerdì 12 gennaio 2024

I ricercatori scoprono la tomba del ‘dio-re’ Maya del 4° secolo. - Deslok

 

Gli archeologi del Guatemala hanno fatto un’incredibile scoperta in quanto hanno scoperto la tomba di un «dio-re» Maya nel Guatemala.

Dopo aver scavato la tomba, i ricercatori hanno scoperto una stupefacente maschera di giada usta per la sepoltura e un’insieme di manufatti diversi che si credono risalenti tra il 300 e il 350 d.C.

La scoperta la rende la più antica e nota tomba reale che è mai stata scoperta nella regione nord-occidentale del paese di Petén.

Gli archeologi ritengono che questa sepoltura, iscritta come sepoltura 80, potrebbe appartenere al famoso re Te’ Chan Ahk, membro di una delle più antiche dinastie reali Maya, il Wak fondato nel II secolo d.C.

La possibile tomba è stata identificata grazie alla maschera di giada posta sulla testa dell’uomo e destinata a rappresentarlo come dio del grano.

Secondo i ricercatori, i re Maya erano regolarmente ritratti e rappresentati come Dei del Mais. Questa linguetta sulla fronte presenta un simbolo unico la “Croce Greca” che significa negli antichi Maya “Giallo” e “Prezioso”. Questo simbolo è associato anche al Dio del Mais.

Le principali colture degli antichi Maya erano il mais, i fagioli, la squash, l’avocado, il peperoncino, l’ananas, la papaya e il cacao.

“I Maya hanno venerato i loro divini governanti e li hanno trattati come anime viventi dopo la morte”, ha dichiarato il co-regista David Freidel, professore di antropologia nelle arti e delle scienze presso l’Università di Washington a St. Louis.

“La tomba di questo re ha contribuito a rendere l’acropoli e il  palazzo reale terra santa, un luogo di maestosità, all’inizio della storia della dinastia Wak – centopiedi. È come gli antichi re Sassoni in Inghilterra sepolti in Old Minster, l’originale chiesa sotto la cattedrale di Winchester”.

Il sito archeologico di Waka in Perù ‘si trova a circa 70 chilometri a ovest del famoso sito archeologico di Tikal. Si ritiene che durante il periodo classico questa città reale abbia dominato importanti rotte commerciali che si dirigevano verso nord e a sud e da est verso ovest. Era situato in un incrocio commerciale.

I ricercatori hanno scoperto un gran numero di manufatti durante la ricerca della tomba.

Oltre alla maschera del governatore, gli archeologi hanno scoperto 22 vasi di ceramica, conchiglie di spondylus, ornamenti di giada e un ciondolo a conchiglia a forma di coccodrillo.

I resti del re e alcuni ornamenti, come la maschera, vennero verniciati in rosso luminoso.

Negli anni ’60 gli archeologi di Tikal hanno trovato un manufatto simile a quello che hanno scoperto, una maschera di colore verde, la prima tomba reale Maya, risalente al primo secolo d.C.

I primi insediamenti Maya risalgono al 1800 a.C, o all’inizio di quello che si chiama Pre-classico o Periodo Formativo. I centri più piccoli dei Maya coprivano meno di un chilometro quadrato. Tikal, il più grande, copriva 123 chilometri quadrati.

La città isola di Tayasal è considerata l’ultimo Regno indipendente dei Maya esistito fino al 1696.

a cura di Hackthemtrix

https://www.youtube.com/watch?v=HITwxpH0VL0

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1.8 Million Year Old "Nuclear Reactor" Found In Africa? - Deslok


Una miniera di uranio nel paese africano della Repubblica del Gabon mostra alcuni aspetti incredibilmente insoliti che molti scienziati importanti credono chiaramente che indichino l’opera di una civiltà intelligente antica. Questa conclusione ha indotto una grande quantità di furiosi dibattiti nella comunità scientifica come se questa teoria fosse esatta; La teoria suggerisce che un’antica civiltà ha avuto accesso alla tecnologia nucleare almeno mezzo milione di anni fa.

LA MINIERA D’URANIO ANTICA IN GABON PUÒ ESSERE IL SITO DI UN REATTORE NUCLEARE PREISTORICO 

La scoperta insolita fu fatta quarantanove anni fa quando una società mineraria con sede in Francia cominciò ad importare  uranio da una miniera di Oklo, nella Repubblica di Gabon. Tuttavia, dopo l’analisi del minerale, gli scienziati francesi hanno scoperto che una gran parte del contenuto dell’uranio  era stata estratto in un modo abbastanza insolito.

Il mistero dell’uranio ha sconcertato la comunità scientifica e numerosi scienziati si sono recati a Gabon per esaminare da vicino la miniera. Con loro stupore, hanno trovato prove che l’antica miniera, risale almeno a 1,8 miliardi di anni fa, e che probabilmente era in realtà un reattore nucleare altamente avanzato.

Naturalmente, molti scienziati non possono credere a questa conclusione che sfiderebbe tutto ciò che gli scienziati e gli storici credono sulle antiche civiltà.

Hanno descritto l’apparente estrazione dell’uranio dal minerale come “una meraviglia” ma “naturale”. Tuttavia, altri non credono ad un processo naturale. Secondo il fisico francese Francis Perrin, i campioni di uranio dal sito di Oklo contengono esattamente lo stesso livello di isotopi che è presente nei rifiuti nucleari delle centrali nucleari di oggi .


Questo, per Perrin e altri scienziati, è molto più di una coincidenza per essere ignorato. Oltre a questo, il dottor Glen Seaborg, vincitore del premio Nobel, considerato una delle autorità leader del mondo sull’energia nucleare, ha anche espresso la sua convinzione che l’uranio non avrebbe potuto essere estratto naturalmente. Ha sottolineato che l’acqua utilizzata in un reattore nucleare deve essere eccezionalmente pura e che questa purezza deve essere realizzata artificialmente. Se l’acqua non è abbastanza pura, la reazione si arresta immediatamente. Secondo il dottor Seaborg, ciò significa che la reazione nucleare è semplicemente troppo complessa per accadere per caso nella natura.

Nonostante le prove presentate da questi rispettati scienziati, è certo che molte persone della comunità scientifica non accetteranno mai le loro conclusioni. Dopo tutto, se queste teorie si rivelano corrette, suggerirebbe che sia esistita una civiltà straordinariamente avanzata che viveva sul pianeta Terra migliaia di anni fa.

https://www.hackthematrix.it/reattore-nucleare-2-miliardi-anni-scoperto-africa/

Texas: il mistero dell’immensa struttura sotterranea di Rockwall. Tracce di una perduta civiltà. - Deslok

 

Potrebbe diventare la prima prova concreta dell’esistenza di una civiltà antica altamente avanzata. L’immensa struttura sepolta scoperta a Rockwall, una cittadina del Texas si estende su un diametro di quasi 20 chilometri quadrati, affonda nel terreno per circa sette piani e potrebbe risalire a circa 20 mila anni fa. Chi ha potuto costruire un edificio tanto complesso e tanto antico?

Nel 1850, uno strano muro di pietra fu rinvenuto in una località poco distante da Dallas, nel Texas. La struttura diede il nome a quella che oggi è la cittadina di Rockwall (muro di pietra).

La gente del luogo è convinta che si tratti dei resti di una favolosa, quanto perduta civiltà antica. Alcuni geologi credono che si tratti di una bizzarra struttura naturale, dove ‘bizzarra’ è un aggettivo utilizzato quando si è a corto di una teoria valida o di un meccanismo noto per la sua creazione.

Effettivamente, l’immensa parete in roccia presenta delle caratteristiche che fanno supporre che si tratti di un’opera di origine artificiale, realizzata più di 20 mila anni fa. Essa si sviluppa in una struttura rettangolare con i lati minori pari a circa 3,5 chilometri di lunghezza, e i lati maggiori lunghi circa 5,6 chilometri.

Tra i primi coloni arrivati nella zona per stabilire una comunità agricola c’erano tre nuove famiglia appena arrivate: i Wade, i Boydston e gli Stevenson. Nel 1852, la famiglia Wade cominciò a costruire la sua casa ad est della valle del Trinity River. Durante lo scavo del pozzo della fattoria, il signor Wade scoprì una parete di roccia che si estendeva per molti metri sotto la superficie del terreno.

Pare che le tre famiglie fossero in contrasto tra loro perchè ognuna voleva dare il nome della propria famiglia al nuovo territorio colonizzato. Ma dopo aver scoperto il muro di roccia, unanimemente decisero di chiamare la colonia ‘Rockwall’, appianando le loro divergenze.

Come riportato dalle informazioni raccolte da Mary Pattie (Wade) Gibson, nipote del capofamiglia dei Wade, e oggi curatrice della Rockwall County Historical Foundation, ulteriori scavi eseguiti da suo nonno e altri uomini portarono alla luce una serie di cubicoli o stanze nelle quali si poteva agevolmente camminare.

Un lungo corridoio sembrava dirigersi verso una collina, come se si trattasse di una strada che sbocca in una piazza. Il soffitto del corridoio fu descritto con forti pendenze (tipo un soffitto a volta, molto simile a quelli costruiti dai Maya).

Il nonno di Mary Pattie scoprì che il muro si estendeva verso il basso, scendendo nel terreno per quasi quaranta metri. Il dato sembra confermato da un pozzo scavato nel 1897 da un certo sig. Deweese, pare che la struttura si estenda in profondità nel terreno quanto un palazzo di sette piani. Tuttavia, pare che lo scavo del sig. Deweese, si sia fermato prima di raggiungere il reale fondo della struttura.

Venerdì 28 maggio 1886, l’edizione del giornale locale di Rockwall County riportava il rinvenimento di manufatti nei pressi dello scavo e di strani crani giganti:

“La più grande meraviglia da registrare questa settimana è il ritrovamento di un teschio umano pietrificato. Sabato scorso, Ben Burton ha portato alla luce con il suo aratro quello che sembra essere un gigantesco teschio. I bulbi oculari erano grandi come un recipiente da due litri.

La scoperta dimostra che questa regione era un tempo abitato da una razza di persone che sarebbe davvero stupefacente da guardare oggi. Il dottor Wiggins stima che il cranio di un gigante antidiluviano possa valere almeno 1000 sterline. Chiunque vuole visionare il cranio può contattare il signor Burton, il quale lo mette a disposizione per qualsiasi ispezione”.

Il 4 giugno 1886, lo stesso giornale lancia un’altra notizia:

“Le meraviglie non cessano. Appena dopo la scoperta del cranio gigante da parte del signor Burton, una grande folla si è recata presso la proprietà del signor Grier per ascoltare il suono metallico sul fondo di un pozzo scavato nel suo terreno. Dopo aver rimosso il terreno, lo scavo a portato alla luce una camera enorme, con il tetto sostenuto da pilastri in marmo nero, i cui lati brillavano alla luce della lampada ad olio”.

Nel 1906 è riportato un incidente accaduto a due uomini non identificati mentre erano intenti a scavare nel corridoio. Il loro intento era quello di raggiungere una stanza o una cavità sotto la città, convinti che si trattasse di un locale pieno d’oro, idea apparentemente derivata da un’antica leggenda indiana.

Nel disinteresse totale dei geologi e degli archeologi, negli ultimi 100 anni alcune indagini sono state condotte dagli abitanti della regione interessati a capire se la struttura sia di origine naturale o artificiale.

Nel 1949, il signor Sanders di Fort Worth, Texas, ha realizzato uno scavo nei pressi della parete principale. La rimozione del terreno ha portato alla luce quattro grandi pietre dal peso di circa due tonnellate sulle quali sono state trovate iscrizioni che sembrano essere pittogrammi.

Il 5 novembre 1967, Frank X. Tolbert scavò nella sua fattoria, appena ad est della città di Rockwall, scoprendo il lato di una parete in muratura nella quale sembrava di scorgere un arco sopra una porta o una finestra.

Agli inizi degli anni ’70 venne scoperto un paio di curiosi anelli di metallo incastonato nel terreno. Gli anelli hanno rispettivamente un diametro di 15 e 30 centimetri circa.

Essi sono praticamente incorporati all’interno delle pietre che compongono la parte. Gli anelli sono stati analizzati e la composizione risulta essere una lega composta da stagno, titanio e ferro. Nessun ricercatore, al momento, è in grado di fornire una spiegazione su come siano finiti lì i due anelli.

Uno strano disinteresse

Benchè la struttura sia praticamente accessibile a chiunque e le scoperte sembrano decisamente interessanti, per un qualche motivo non chiaro, il sito non suscita interesse scientifico.

Certamente, esso pone alcune domande significative: si tratta di una parete artificiale o naturale? C’è un immenso sito archeologico sepolto sotto lo stato del Texas? Si tratta delle vestigia di una antica civiltà perduta? Oppure, si tratta semplicemente di un’altra meraviglia naturale alla quale i territori del nord America ci hanno abituato? Perchè nessuno si prende la briga di rispondere in maniera definitiva a queste domande?

«Il muro esposto è abbastanza spettacolare quando lo si vede per la prima volta», racconta Randall Moir, un archeologo di Dallas, dei pochi scienziati che si è recato sul posto. «Determinare la sua origine, la genesi e l’età offre una serie di opportunità di ricerca emozionanti che possono certamente avanzare la nostra comprensione di questo tipo di fenomeni. Il fatto decisivo, tuttavia, è che i geologi in realtà non conoscono i processi precisi che possono portare a formazioni di questo tipo, quindi uno studio sistematico e dettagliato sarebbe opportuno anche se si trattasse solo si un fenomeno naturale».

Ma c’è anche chi è convinto che la struttura di Rockwall potrebbe essere i resti di una qualche antica civiltà a lungo sconosciuta. E se è così, chi erano gli uomini che l’hanno costruita e per quale scopo? Potrebbe essere la conferma, insieme agli scheletri tovati nel Winsconsin, che il nord America è stato un tempo abitato da una progenie di giganti? E chi erano costoro?

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