giovedì 11 luglio 2019

Le foto del maltempo.


Vigili del fuoco mentre liberano una strada da un albero caduto, nelle Marche (Vigili del Fuoco/ANSA)


Un albero caduto nelle Marche (ANSA/ UFFICIO STAMPA COLDIRETTI)


Una strada di Pescara allagata dopo le piogge di mercoledì (ANSA/PAOLO RENZETTI)


Il centro di Pescara allagato, mercoledì (ANSA/STEFANO RUGGERI)

Maltempo devasta Milano Marittima
Maltempo devasta Milano Marittima (Twitter Romagna 1)

grandine maltempo 6 luglio 2019
Parte bassa del Verbano chicchi di grandine grandi come palle da golf.

Taglio parlamentari, ddl costituzionale approvato al Senato: 180 sì. Ora resta solo il voto finale alla Camera.

Taglio parlamentari, ddl costituzionale approvato al Senato: 180 sì. Ora resta solo il voto finale alla Camera

Il Senato ha approvato il ddl costituzionale sul taglio dei parlamentari. E’ il terzo via libera. Il testo passa alla Camera per per quello che potrebbe essere l’esame definitivo del provvedimento: la discussione è prevista a settembre. A votare la riforma che prevede la diminuzione dei seggi a 400 alla Camera e a 200 al Senato sono stati in 180 (per l’approvazione serviva la maggioranza assoluta di 161 voti favorevoli). Oltre alla maggioranza M5s-Lega si è aggiunto anche il gruppo di Fratelli d’Italia, come anticipato nei giorni scorsi dalla presidente del partito Giorgia Meloni. Contrari il Pd e il resto del centrosinistra (50 i no in tutto), mentre Forza Italia non ha partecipato al voto.
Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha spiegato che la scelta di votare la riforma nonostante “molte lacune e criticità affatto risolte” è perché “è quello che abbiamo promesso ai nostri elettori in campagna elettorale e perché appartiene alla nostra storia”. “Non c’è una nuova maggioranza – ha chiarito Ciriani – La nostra resta un’opposizione di patria, non c’è stata nessun trattativa né scambio per chiedere alcunché”.
In Aula a Palazzo Madama per il voto molti ministri M5s: il vicepremier e leader del M5s Luigi Di Maio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il Guardasigilli Alfonso Bonafede e il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli. Per la Lega erano presenti la ministra per la Funzione pubblica Giulia Bongiorno.

Caso Emanuela Orlandi, oggi si aprono due tombe in Vaticano.

Caso Emanuela Orlandi, oggi si aprono due tombe in Vaticano

Il mistero dura ormai da 36 anni: per qualsiasi risposta definitiva, comunque, bisognerà attendere lʼesito dei futuri esami del Dna.


Sono 36 anni che Pietro Orlandi cerca la sorella Emanuela a Roma. Le speranze sono ora riposte nella riapertura, in programma oggi, di due tombe nel Cimitero Teutonico in Vaticano. "In questo senso quello che accadrà lo considero una svolta, perché è una presa di posizione completamente diversa e positiva. Forse hanno capito che è il momento di fare qualcosa in più, di chiarire per quello che sanno" ha dichiarato Pietro, arrivato poco dopo le 7.30 in Vaticano accompagnato dal proprio legale.

Figlia di un commesso della prefettura della casa pontificia, Emanuela Orlandi scomparve il 22 giugno 1983, a soli 15 anni. Da allora rappresenta uno dei casi più oscuri della storia italiana e vaticana. Le tombe che verranno riaperte oggi appartengono a due principesse. Emanuela scomparve dopo una lezione di musica alla scuola in Piazza Sant'Apollinare a Roma, non lontano dal Senato.

Il "teatro" dell'apertura di due tombe sarà il piccolo Cimitero Teutonico all'interno delle mura vaticana. Dopo le segnalazioni della famiglia di Emanuela Orlandi, la magistratura vaticana ha infatti disposto l'apertura dei due sepolcri per verificare se la ragazza possa essere stata sepolta, come indicava una lettera anonima, in quel luogo. Le operazioni, che potrebbero durare diverse ore, prevedono una prima verifica morfologica sulle ossa dalle quali si potrebbe ricavare una prima datazione approssimativa. Poi, comunque, verranno fatti i prelievi per l'esame del Dna.


Quanti anni ci sono voluti per ottenere il benestare del Vaticano? 
36 anni! 
Privare una famiglia del sacrosanto diritto di sapere che fine abbia fatto il proprio caro è quanto di più doloroso si possa immaginare! Se poi pensi che a provocare questa dilaniante sofferenza sia stata la chiesa, ti senti destabilizzato, non credi più in niente.




Ma,  La realtà è sempre peggiore di qualsiasi sospetto: le tombe sono vuote...

Emanuela Orlandi, aperte le due tombe al cimitero Teutonico: sono vuote

Ue, Italia ultima in Europa per crescita. Promosso il reddito di cittadinanza.

Ue, Italia ultima in Europa per crescita. Promosso il reddito di cittadinanza

Male anche la Germania, penultima. Al top Malta e Ungheria.


Ue, Italia si conferma ultima in Europa per crescita.
Con un Pil che sale di 0,1% nel 2019 e di 0,7% nel 2020, l'Italia resta ultima per crescita nella Ue in entrambi gli anni. Nelle nuove previsioni economiche della Commissione europea, e' Malta al top nel 2019 (+5,3%), seguita da Ungheria e Polonia (+4,4%), e dall'Irlanda (+4%). In fondo alla classifica, ma prima dell'Italia, c'e' la Germania (+0,5%), che pero' nel 2020 recupera (+1,4%).

Ue: aumento Pil Italia 2020 anche grazie a reddito cittadinanza.
La crescita del Pil italiano, che dovrebbe passare dallo 0,1% di quest'anno allo 0,7% nel 2020, si basa "in gran parte sul consumo privato, supportato dal calo dei prezzi dell'energia e dal reddito di cittadinanza per i percettore di redditi bassi". Lo scrive la Commissione europea nelle sue previsioni economiche d'estate. Tuttavia, aggiunge la Commissione, "questi fattori positivi potrebbero essere parzialmente attenuati da un mercato del lavoro meno dinamico e da un calo della fiducia dei consumatori associato a un aumento dei risparmi precauzionali".

Ue: da aggiustamento conti 2019 effetto positivo su spread.
Le tensioni sui mercati sui titoli del debito italiano sono "recentemente diminuite" a causa delle aspettative di una politica monetaria piu' accomodante e grazie "alla correzione di bilancio adottata dal governo italiano a meta' del 2019". Lo scrive la Commissione europea nelle sue previsioni economiche d'estate.

Ue: crescita Eurozona a +1,2% nel 2019; +1,4% nel 2020.
La crescita nella zona euro dovrebbe attestarsi al 1,2% nel 2019, per poi salire al 1,4% nel 2020, secondo le previsioni economiche d'estate pubblicate della Commissione europea. Le stime per quest'anno sono rimaste invariate rispetto alle previsioni di primavera, mentre quelle per il prossimo anno sono state riviste leggermente al ribasso (-0,1%) a causa di un ritmo piu' moderato di crescita atteso per il resto del 2019. Per l'Unione Europea a 28, le stime sono rimaste invariate con una crescita al 1,4% nel 2019 e al 1,6% nel 2020. Secondo la Commissione la crescita nella zona euro e' stata piu' forte del previsto nel primo trimestre dell'anno grazie a diversi fattori temporanei come l'inverno meno rigido e una ripresa delle vendite di auto. Alcune misure espansive hanno aumentato il reddito disponibile delle famiglie in diversi Stati membri. Se le stime saranno confermate, il 2019 sara' il settimo anno consecutivo di crescita per l'economia europea. 

Ue: rischi a ribasso su Pil, pesano tensioni commerciali e politiche.
Sulle prospettive di breve termine dell'economia europea pesano fattori esterni, in particolare le tensioni commerciali a livello mondiale e importanti incertezze politiche. Lo dice la Commissione europea nelle sue previsioni economiche d'estate. I rischi al ribasso sono considerati "piu' importanti" rispetto alle stime di primavera. Secondo la Commissione, lo scontro economico che si prolunga tra gli Usa e la Cina, a cui si aggiungono le forti incertezze sulla politica commerciale americana, potrebbe prolungare il rallentamento attuale del commercio e dell'industria manifatturiera su scala mondiale, con impatti su altre regioni e settori. In particolare, la Commissione non esclude "perturbazioni dei mercati finanziari". Inoltre "le tensioni in Medio Oriente aumentano il rischio di rialzi importanti del prezzo del petrolio". Sul piano interno i rischi al ribasso derivano dall'incertezza della Brexit, il rallentamento dei motori della crescita europea (la Germania, ndr), la debolezza del settore manifatturiero e il calo della fiducia delle imprese che potrebbero ripercuotersi su altri settori e nuocere alla situazione del mercato del lavoro, al consumo privato e alla crescita. 

Qui Ticket! La Gdf arresta 6 persone e sequestra 80 milioni di euro. In manette il fondatore Gregorio Fogliani.

Qui Ticket! La Gdf arresta 6 persone e sequestra 80 milioni di euro. In manette il fondatore Gregorio Fogliani

La società aveva accumulato circa 150 milioni di euro con le banche, più altri 32 milioni con i creditori. Il Mef un anno fa aveva proceduto alla revoca della convenzione Consip. La Procura di Genova indaga dalla primavera del 2018.


Bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa aggravata. Ci sono 6 persone arrestate e ben 80 milioni di euro sequestrati nell’ambito del fallimento Qui!Group, la società guidata dalla famiglia Fogliani che si occupa di buoni pasto. Fra le persone in manette c’è proprio il fondatore della Qui!Group,Gregorio Fogliani. Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Genova ha condotto l’operazione per conto della Procura genovese, eseguendo un sequestro preventivo su conticorrenti, immobili e disponibilità finanziarie degli indagati. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno eseguito altre due ordinanze di custodia in carcere e tre agli arresti domiciliari.
Tra i beni sequestrati anche i muri del Moody, il noto locale-tavola calda in centro a Genova che era stato chiuso dopo il crac ed è stato riaperto solo cinque giorni fa dopo un accordo tra Hi Food Genova, società che vede tra i soci la Event Beach controllata dal tycoon Gabriele Volpi e la Kofler, e Azzurra, società in salute dello stesso Fogliani e proprietaria dei locali di via XII Ottobre.
Il caso dei buoni pasto della Qui!Group aveva fatto molto scalpore, arrivando fino in Parlamento. Anche perché da circa un anno gli esercizi commerciali avevano iniziato a non accettare più i ticket rilasciati a centinaia di migliaia di dipendenti pubblici e privati proprio perché la società non pagava. La società aveva accumulato circa 150 milioni di euro con le banche, più altri 32milioni con i creditori. In totale il Tribunale ha dichiarato fallimento a settembre 2018 per 325 milioni di euro. La Procura di Genova aveva avviato un’inchiesta nella primavera del 2018. La mazzata definitiva alla società era arrivata, sempre nel 2018, con la revoca della convenzione Consip da parte del Ministero Economia e Finanze stipulata con la Consip nel 2016 per due lotti per rifornire dipendenti delle pubbliche amministrazioni di Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, Lombardia e Lazio.

Reato elettorale, condannati l'ex governatore Lombardo e il figlio.

Reato elettorale, Raffaele Lombardo, Toti Lombardo, Sicilia, Politica

La prima Corte d'appello di Catania ha condannato a un anno di reclusione ciascuno l'ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e suo figlio Toti per reato elettorale. Stessa pena è stata comminata agli altri imputati: Ernesto Privitera, Angelo Marino e Giuseppe Giuffrida.

Il processo è stato celebrato dopo il ricorso della Procura contro la sentenza di assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste" emessa Tribunale monocratico, presieduto da Laura Benanti.

Secondo l’accusa, i Lombardo avrebbero promesso due posti di lavoro in cambio di voti in favore di Toti eletto con 9.633 preferenze nella lista del Mpa alle Regionale dell’ottobre del 2012. A dare il via all’inchiesta erano state dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Il posto di lavoro sarebbe stato promesso a Privitera e Marino in favore dello stesso Marino e di Giuffrida, quest’ultimo in seguito effettivamente assunto. La squadra mobile della Questura di Catania ha eseguito intercettazioni ambientali e telefoniche e ha ascoltato in particolare Privitera. A lui, secondo l’accusa, Toti Lombardo, al telefono, e Raffaele Lombardo, di persona, avrebbero assicurato due assunzioni in un’impresa privata per la raccolta dei rifiuti in cambio di voti.

«Ricorrerò in Cassazione contro un vero e proprio misfatto. Ho sempre fiducia nella giustizia devo capire se a Catania posso continuare a difendermi in un processo». Lo afferma l’ex governatore Raffaele Lombardo sulla sentenza di condanna a un anno di reclusione per reato elettorale, pena sospesa, emessa dalla Corte d’appello di Catania. In primo grado era stato assolto. «Una condanna - aggiunge - pronunciata perché colpevoli 'al di là di ogni ragionevole dubbio? Dopo una sentenza di primo grado ipermotivata di assoluzione 'perché il fatto non sussiste? Senza nessuna nuova prova a nostro carico? Voto di scambio nel 2012 con un mio da sempre e per sempre fedele elettore dal 1980? Consigliere di Quartiere in carica del mio Partito che col mio Partito si sarebbe ricandidato nel 2013? Cui avevo chiesto di votare per altro candidato? Incredibile ! Incredibile! Incredibile! Con in più - sottolinea l’ex governatore - l’eccezione, più che fondata, sollevata dalla difesa, della inutilizzabilità delle intercettazioni raccolte quando si sospettava, per altri indagati, l’aggravante di mafia? E poi usate contro di noi? Col mio difensore - rivela Lombardo - che mi 'invita a lasciare l’udienza perché 'intuisce che la mia presenza viene considerata una 'sfida alla Corte? Ho sempre fiducia nella giustizia - conclude Raffaele Lombardo - devo capire se a Catania posso continuare a difendermi in un processo».

«Nei prossimi giorni - ha aggiunto Lombardo - indirò una conferenza stampa per spiegare il mio particolare voto di scambio . Il tempo di recuperare gli atti che avevo cestinato, illudendomi che non mi sarebbero più serviti». (ANSA).

https://gds.it/articoli/politica/2019/07/10/reato-elettorale-condannati-lex-governatore-lombardo-e-il-figlio-920a3e1f-66ca-4973-99b4-c4ec7deacd84/