giovedì 9 aprile 2020

Fotografato uno dei fenomeni cosmici più potenti: un getto di plasma emesso da un buco nero.

Fotografato uno dei fenomeni cosmici più potenti: un getto di plasma emesso da un buco nero

L'immagine è stata pubblicata su Astronomy and Astrophysics. Gli autori sono gli stessi della prima foto di un buco nero.

Un getto di plasma emesso dal buco nero al centro di una galassia. È stato fotografato per la prima volta uno dei fenomeni cosmici più potenti e l’immagine è stata pubblicata su Astronomy and Astrophysics, realizzata da Event Horizon Telescope (Eht), il primo anche ad avere colto l’immagine di un buco nero un anno fa.
L’obiettivo dello studio è una galassia della costellazione della Vergine che gli scienziati classificano come quasar (cioè sorgente “quasi stellare”). Al suo interno infatti brilla un punto di luce ultra-luminoso e variabile quando enormi quantità di gas e stelle cadono all’interno del gigantesco buco nero che si trova al centro. Il buco nero, la cui massa è circa un miliardo di volte quella del Sole, “ingoia” le stelle e il gas che si avvicinano, per poi espellerle in due sottili getti di plasma a velocità vicine alla velocità della luce.
“Ogni volta che apriamo una nuova finestra sull’universo, questo ci regala nuove emozioni”, commenta Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice all’INFN e professore all’Università Federico II di Napoli, membro della Collaborazione EHT. “Il risultato ottenuto ci permette ora di avere una maggiore comprensione della natura e dei processi fisici alla base di queste enormi sorgenti di energia – ha aggiunto De Laurentiis – siamo riusciti ad aggiungere un altro tassello al grande puzzle della storia dell’universo“.
Tra gli italiani a collaborare, anche Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

La Germania guadagna dagli spread. Per questo non vuole gli eurobond. - Enrico Grazzini



In Europa, e nell’Eurozona in particolare, si litiga sugli eurobond, le obbligazioni comuni europee che verrebbero garantite con i soldi della Banca centrale europea: la cosa buffa (apparentemente) è però che i soldi non costano nulla alla Bce.

La moneta è fatta al 95% di bit che costano zero, e al 5% di carta che costa quasi nulla. Stampare moneta è gratis ma la moneta ha un formidabile potere magico: può fare ripartire l’economia, l’occupazione e i redditi. La Bce potrebbe stampare tutta la moneta necessaria per rilanciare l’economia europea che si avvia verso una recessione a precipizio.

Invece è frenata e congelata dalla Germania che ha tutto l’interesse all’austerità monetaria. Infatti, più i Paesi mediterranei cadono in recessione, più i capitali fuggono verso Deutschland. Così lo spread – il differenziale del costo del debito con la Germania – sale per i Paesi più fragili. In questo modo l’economia tedesca può avvantaggiarsi dalla speculazione finanziaria e indebitarsi a tassi negativi o irrisori.


Prima della moneta unica, se i capitali fuggivano verso il marco questo si rivalutava, e la corrispondente svalutazione della lira faceva sì che l’Italia rimanesse a galla grazie all’aumento dell’export. Ora invece, con la moneta unica, la pressione di mercato sui titoli del debito pubblico fa sì che i Paesi periferici dell’euro – come l’Italia – rischiano di non potersi più finanziare e di fallire, o di dovere ricorrere alle “amorevoli cure” della Troika.


Questo accade nell’eurozona. Intanto il governo cinese prevede di stanziare 7500 miliardi di yuan, pari a 1000 miliardi di euro, per coprire gli investimenti pubblici necessari a rilanciare l’economia dopo la crisi coronavirus. Negli Usa la Fed, la banca centrale americana, stamperà circa 2000 miliardi di dollari per lo stesso scopo.


Rashida Tlaib, la parlamentare socialista seguace di Bernie Sanders, ha proposto che il Tesoro emetta altri 2 trilioni di monete legali di platino in modo che tutti i cittadini degli Stati Uniti abbiano immediatamente 2000 dollari caricati su carta bancomat del Tesoro, e poi altri mille ogni mese. Infatti, in base a un’antica legge americana, la Fed ha il monopolio della carta moneta ma il Tesoro può emettere (senza limiti) monete metalliche legali. La moneta del Tesoro non costituirebbe neppure debito pubblico. Mutatis mutandis, una cosa del genere si potrebbe fare in Italia con i Titoli di Sconto Fiscale. Essi funzionerebbero come “quasi-moneta” legale senza aumentare il debito pubblico nazionale.


Comunque, gli europei sono gli unici che hanno paura a monetizzare gli enormi debiti (per molte centinaia di miliardi) che gli stati dovranno fare per uscire dal baratro della crisi. È vero che la Bce ha già emesso 750 miliardi di euro per acquistare titoli di stato nazionali ma pochi sanno che questi miliardi non servono per l’economia reale, bensì (quasi) solo alle banche.


Infatti la Bce compra titoli di stato dalle banche per alimentare le loro riserve liquide: ma non è detto che poi le banche prestino soldi alle economie in difficoltà. Per esempio, se mio cugino ha un milione di euro di riserva non è detto che mi presti dei soldi quando io ho dei problemi. Anzi: il business delle banche è tipicamente pro ciclico: prestano tanto se va bene, prestano poco o nulla se va male. È per questo motivo che occorrono gli eurobond.


Gli eurobond verrebbero emessi da un ente europeo – come la Banca Europea degli Investimenti, il Meccanismo Europeo di Stabilità, o un altro ente creato apposta – e sarebbero obbligazioni sicure che gli investitori privati comprerebbero applicando bassi interessi perché sono coperti dalla Bce. Così gli stati avrebbero direttamente i miliardi da spendere per sollevare l’economia reale. Il problema è che, mentre Cina e Usa hanno già programmato di stampare trilioni, l’Eurozona stenta a trovare fondi comuni anche solo per pochi centinaia di milioni di dollari.


Ha ragione il premier Giuseppe Conte (che si sta dimostrando un vero statista). Siamo ad una svolta della storia d’Europa. O l’Unione Europea emette titoli di debito comuni – un po’ come il Tesoro americano emette i Treasury bond – oppure l’Europa (e l’euro) morirà nella crisi frantumandosi in tanti pezzi. La cosa paradossale è che la Bce potrebbe “stampare” tutta la moneta che vuole per comprare gli eurobond, senza togliere un centesimo ai contribuenti europei. Anzi, ci guadagnerebbero tutti. Ma non può.


Quando un illustre economista della Bocconi, come Roberto Perotti, declama che la Germania ha ragione a non volere gli eurobond perché non ne ha bisogno e perché pagherebbe di più il suo debito, dimostra di pensare più da ragioniere che da economista. L’Italia non deve chiedere aiuto a nessuno. Deve solamente far capire che essere uniti nella crisi serve a tutti. Se cade l’euro, anche la Germania va in crisi.


Questa volta Conte può vincere perché Francia e Germania, i due pilastri dell’Euro e della Ue, sono schierati su fronti opposti. Per la prima volta la Francia dell’ex banchiere Emmanuel Macron si è alleata con Italia e Spagna. E Macron ha in mano la carta vincente che si chiama Bce, l’unica istituzione europea che conta forse più del Bundestag perché ha il monopolio della moneta europea.


Alla Bce la presidente francese Christine Lagarde sarà costretta a finanziare sempre e comunque i debiti nazionali per non fare cadere l’euro: la Francia, l’Italia e la Spagna non sono la Grecia. Per questo la Germania alla fine potrebbe essere costretta a cedere sugli eurobond. A meno che non sia follemente miope e non voglia la rovina dell’euro.



PUBBLICA STRAGE -Viviana Vivarelli.

I medici lombardi accusano la Regione: “Fontana e Gallera ...

In Toscana il Governatore Rossi manda persone di casa in casa a portare pacchi di mascherine gratis ad ogni famiglia. Avrebbero potuto fare lo stesso nella ricca Lombardia invece di fare quel piagnisteo indecoroso da incapaci e da sottosviluppati mentali.
In tutte le Regioni tutti i Governatori si sono dati da fare e hanno provveduto lavorando al massimo e in silenzio per aumentare i posti letto e trovare gli ausili sanitari. Solo la Lombardia con Fontana e Gallera ha fatto tutto quel casino ignobile, occupando i teleschermi da mattina a sera con i loro piagnistei e la loro incapacità da Paesi sottosviluppati!
Ma come? In Lombardia ci sono 10.000 aziende manifatturiere e non sono riusciti a fare un ordinativo locale di mascherine come si deve e non hanno fatto che piagnucolare col Governo! INETTI !! Fontana non pensava che a farsi propaganda e ad attaccare Conte incolpandolo di ogni cosa e dimenticando i propri poteri e le proprie competenze, occupando tutte le televisioni in modo scellerato. E cosa ha ottenuto? Di apparire come il peggior Governatore di questo Paese, incapace, vile e imbelle!! PIETOSO!! Avrebbe dovuto essere rimosso immediatamente, vista la sua insopportabile inerzia e incapacità.
E, come non bastasse, la schifosa ordinanza con cui, assieme a quel bel tomo di Gallera, ha scaricato i contagiati nelle case per anziani facendo una strage. Nemmeno degli schifosi nazisti avrebbero buttato così alla morte i loro concittadini! Cinici e senza coscienza! Bella figura criminale che ha fatto la Lega! Spero che la Magistratura inchiodi i responsabili di questo massacro vergognoso di anziani! Quanti ne sono morti per gli errori micidiali di Fontana e dei suoi accoliti? Spero che chiunque abbia avuto il padre o il nonno morti in un pensionato per la condotta sciagurata di questi assassini, li denunci per omicidio DOLOSO e chieda la loro punizione! Questa è gente che dovrebbe essere cacciata da ogni posto di potere perché manca della minima traccia di umanità!
Ma come fanno certi italiani a votare ancora Lega?? Se i canali televisivi non fossero posseduti da una piccola cricca di riccastri favorevoli a Salvini, la condanna per l'operato della Lega rimbomberebbe così forte da fa scappare all'estero sia Salvini che la Meloni che Fontana e Gallera. Nessuno li guarderebbe in faccia !! Invece, grazie al silenzio della disinformazione e allo strapotere esagerata e immeritato che la Lega ha sui media, continueranno a imperversare con la loro incapacità e stupidità, clonando le teste dei minorati mentali e non pagheranno per i loro reati ! E tutto questo è profondamente INGIUSTO!! Quello che hanno fatto è talmente orrendo che dovrebbe scattare D'UFFICIO una accusa nei loro confronti da parte dello Stato, per STRAGE PUBBLICA e dovrebbero essere sospesi da ogni carica pubblica per sempre!!


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COVID-19: IN ARRIVO LE ZANZARE, UN MEZZO DI CONTAGIO. - Beatrice Manocchio

zanzare covid-19

Covid-19: le zanzare potrebbero essere un rischio di contagio. Il professore Rezza risponde ai dubbi in vista della bella stagione.

Il sole entra dalle nostre finestre e ci fa notare che nonostante noi siamo fermi, la natura continua il suo corso: i fiori cominciano a sbocciare, l’erba cresce e le giornate si allungano. E’ arrivata la primavera, la stagione di rinascita. La stessa che noi, obbligati a stare in casa, ci stiamo costruendo. Aumentano le temperature che oltrepassano i 20° nella maggior parte dell’Italia, e la speranza che il virus possa rallentare la sua corsa cresce. Secondo alcuni, infatti, l’arrivo di temperature più alte potrebbe favorire un’ulteriore diminuzione della diffusione del COVID-19. Ma attenzione, con l’arrivo dell’estate avanzano anche le zanzare e  molti si chiedono se questi insetti possano trasmettere l’infezione. 

Molti sono i dubbi che scaturisce l’avanzata delle zanzare riguardo al Coronavirus. Ma secondo gli esperti non dovrebbero sorgere problemi. Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (ISS) smonta ogni tipo di ipotesi: “Questo non è un virus che si trasmette per vettori (come potrebbe essere la zanzara) – spiega –  ma è il classico virus respiratorio quindi viene trasmesso attraverso le goccioline di saliva dette goccioline di flug'”. Anche Ranieri Guerra sembra essere dello stesso parere. Affinché il virus possa essere trasmesso è la zanzara stessa a dover essere infetta. Nel caso del Coronavirus, ad oggi, non ci sono elementi che ne dimostrino la possibilità di trasmissione attraverso la puntura. 

Sembra quasi sfatato il dubbio che le zanzare possano essere un mezzo di contagio, proprio perché il Covid-19 prende di mira l’apparato respiratorio ed è meno presente nel sangue, se non assente.

https://www.yeslife.it/2020/04/09/covid-19-zanzare-mezzo-contagio/

Coronavirus, turbativa su gara Consip da 15,8 milioni di euro per fornitura di 24 milioni di mascherine: arrestato un imprenditore.

Coronavirus, turbativa su gara Consip da 15,8 milioni di euro per fornitura di 24 milioni di mascherine: arrestato un imprenditore

Operazione della Guardia di finanza dopo la l'aggiudicazione del lotto da parte della Biocrea, una società agricola definita una 'scatola vuota', riconducibile all'imprenditore Antonello Ieffi, con condanne non definitive e precedenti di polizia. E l'uomo aveva tentato il bis con un'altra società per una fornitura da 73 milioni di euro. Il gip: "Una puntata d'azzardo giocata sulla salute pubblica".
“Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica”, la definisce il giudice per le indagini preliminari Valerio Savio. È quella fatta, secondo inquirenti e investigatori, da Antonello Ieffi, imprenditore di 42 anni con condanne non definitive e precedenti di polizia, utilizzando una società agricola – una ‘scatola vuota’, senza dipendenti e sostanzialmente inattiva – per riuscire ad aggiudicarsi una gara bandita da Consip finalizzata alla fornitura di 24 milioni di mascherine. E ci era riuscito, assicurandosi la possibilità di intascare 15,8 milioni di euro. Ma la Guardia di finanza l’ha scoperto e lo ha arrestato su ordine del gip del Tribunale di Roma dopo un’indagine lampo con le accuse di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Perché quelle mascherine, sostengono gli investigatori, non sarebbero mai arrivate negli ospedali impegnati nella lotta al coronavirus.
Ieffi era riuscito a vincere il lotto da quasi 16 milioni di euro della prima prima gara bandita da Consip per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni. Stando a quanto ricostruito dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria, lo aveva fatto attraverso la Biocrea, una società agricola, che si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Sin dai primi contatti con Consip, finalizzati all’avvio della fornitura, però, Ieffi, che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, “lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce”, che diceva essere disponibile in Cina.
“Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, veniva effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione”, spiega la Guardia di finanza. E durante i controlli, ecco la scoperta: il carico dichiarato era inesistente.
E i baschi verdi hanno scoperto che a carico di Biocrea esistono anche “pregresse posizioni debitorie per violazioni tributarie, per oltre 150mila euro nei confronti dell’Erario” che non erano state “dichiarate in sede di procedura dalla società” che, anzi, “aveva invece falsamente attestato l’insussistenza di qualsiasi causa di esclusione”. Insomma, la società non avrebbe potuto neanche prendere parte al bando.
Il quadro accusatorio, rinforzato da intercettazioni telefoniche, ha permesso di ricostruire come Ieffi, che ha condanne non definitive e precedenti di polizia, che avrebbero potuto inficiare la partecipazione alla gara, “abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della Biocrea – pur rimanendone l’esclusivo dominus – nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un mero prestanome”, spiega la Guardia di finanza.
Non solo. Durante l’inchiesta, gli investigatori ritengono di aver accertato come la Biocrea – che in teoria dovrebbe occuparsi di tutt’altro, dalla coltivazione di fondi all’allevamento di animali – fosse una “scatola vuota” “caratterizzata da un vero e proprio stato di inoperatività, sintomatica della originaria e assoluta inidoneità della stessa, per totale assenza di dipendenti, strutture, mezzi e capitali, a far fronte” alla fornitura.
Per questo nell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice per le indagini preliminari definisce “una puntata d’azzardo” quella di Ieffi, “giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”. E, nonostante il tentativo non sia andato a buon, Ieffi, spiegano ancora gli investigatori, “si è immediatamente riorganizzato per provare ad aggiudicarsi un altro appalto pubblico” da oltre 73 milioni di euro “questa volta relativo alla fornitura di guantiocchiali protettivitute di protezionecamici e soluzioni igienizzanti”, utilizzando altro soggetto giuridico, essendo la Biocrea ormai “bruciata”.
La nuova società – Dental Express 24 – presentava, però, sottolineano i finanzieri, “una inesistente capacità economica” come la precedente e “in aggiunta, un socio e membro del consiglio di amministrazione risultava gravato da precedenti penali”. Motivo per cui veniva esclusa dalla gara. Ma Ieffi, sempre secondo i finanzieri, si stava adoperando per far figurare che l’uomo era uscito dalla compagine prima del bando così da poter ricorrere alla giustizia amministrativa e rientrare in corsa per l’aggiudicazione dell’appalto. I magistrati lo hanno fermato prima.

Il “commissario” Renzi. - Antonio Padellaro



Renzi ‘indaga’ tutti tranne i suoi amici industriali.

A Matteo Renzi che invoca commissioni parlamentari d’inchiesta su tutti quelli che gli stanno sulle scatole, ma insiste (lo faceva già in piena epidemia) sulla riapertura delle fabbriche (“chi le tiene chiuse fa perdere quote di mercato e questo significa licenziamenti”) suggeriamo caldamente la visione della puntata di Report (Rai3) di lunedì 6 aprile. Che andrebbe studiata nelle scuole di giornalismo per spiegare quale importanza può avere il servizio pubblico radiotelevisivo, quando è servizio pubblico. Perché nell’inchiesta di Giorgio Mottola sulla “zona grigia” del Bergamasco – dove si conta la più alta percentuale di ammalati e di morti in assoluto – lascia sconcertati, per non dire peggio, la campagna di “persuasione” condotta già a fine febbraio da Confindustria Lombardia. Culminata nell’hashtag #noilavoriamo, nel video trionfalistico yes, we work e nelle dichiarazioni rassicuranti del presidente, Marco Bonometti, sulla necessità di “abbassare i toni”. Vero è che ora l’associazione ammette che “visto con gli occhi di oggi quel video è stato un errore e ce ne scusiamo”. Ok, ma troppo tardi verrebbe da dire alla luce dei numeri, e dei lutti, che certo vanno soprattutto attribuiti a chi (Regione Lombardia) aveva il dovere di proclamare subito la zona rossa nella Val Seriana, e non quando il contagio si era fatto inarrestabile. “Una sottovalutazione – come ha detto il conduttore Sigfrido Ranucci – frutto di interessi personali ed economici”. Del resto, è lo stesso sindaco di Alzano Lombardo (con Nembro il comune più devastato dal virus) a raccontarci dell’assedio di imprenditori che volevano a tutti i costi “svincolarsi dalla zona rossa”. Nessuno nega la necessità di riaprire presto tutte le fabbriche. Purtroppo temiamo che per troppi imprenditori, da tutelare, al primo posto, non ci sarà la salute dei lavoratori.

https://infosannio.wordpress.com/2020/04/09/il-commissario-renzi/?fbclid=IwAR3TOqUAAjRBojguwYKODzXrfuS-ib00_zntv5WtlaXtHL_wHzuRi7izLTU

Mes, ecco su cosa stanno litigando i ministri Ue: quali sono ora le clausole per avere prestiti. E le possibili deroghe previste dal trattato. - Chiara Brusini

Mes, ecco su cosa stanno litigando i ministri Ue: quali sono ora le clausole per avere prestiti. E le possibili deroghe previste dal trattato

Oggi ultima chance per i ministri delle Finanze dopo la fumata nera sull'uso del fondo salva Stati per affrontare l'impatto del virus. Il nodo resta quello delle "condizionalità". Attualmente l'accesso alle linee precauzionali - che aprono la strada allo scudo anti spread della Bce - richiede la firma di un memorandum negoziato tra Commissione e singolo Paese. Il consiglio dei governatori però ha il potere di "fare cambiamenti" e inventarsi nuovi canali di erogazione. Serve la volontà politica. Ma per ora l'Olanda insiste per imporre, ex post, riforme che aumentino la capacità di ripagare i debiti contratti.
La linea di frattura che vede spaccati i ministri delle Finanze dell’Eurozona resta la stessa che il 24 marzo aveva fatto terminare con un rinvio la precedente riunione dell’Eurogruppo: le linee di credito precauzionali del fondo salva Stati Mes e le loro condizionalità. Non sono bastate altre 16 ore di confronto tra i Paesi ed è tutto da vedere se il nuovo appuntamento di questo pomeriggio porterà a ricomporre le divergenze. Il Mes nella sua forma attuale, pensata per rispondere a choc che riguardano un singolo Stato, è “inadeguato“, è la posizione, netta, dell’Italia. Non basta che nell’immediato, come hanno concordato anche i Paesi del Nord Europa, l’unico requisito per accedere ai prestiti sia utilizzarli per coprire i costi legati al Covid-19. Perché il ministro olandese Wopke Hoekstra insiste sul fatto che nel lungo periodo è “ragionevole associare l’uso del Mes con determinate condizioni economiche”. Ma, ammesso che ci sia la volontà politica di trovare un compromesso, quanta flessibilità concede su questo punto il Trattato istitutivo del Mes firmato nel febbraio 2012, la cui riforma come è noto è stata rinviata?
In base al trattato in vigore, il Mes può offrire oggi tre forme di sostegno: da un lato prestiti veri e propri, regolati dall’articol0 16, che richiede la firma di “un programma di aggiustamento macroeconomico dettagliato in un Memorandum of understanding“. Dall’altro linee di credito precauzionali (Pccl) o “a condizionalità rafforzata” (Eccl) descritte all’articolo 14, la cui accensione è condizione necessaria perché la Bce possa attivare il suo scudo anti-spread più potente, il piano di acquisti di titoli illimitato Omt, finora mai utilizzato. Le Pccl sono riservate ai Paesi che rispettano le prescrizioni del Patto di stabilità (tra cui un debito/pil sotto il 60%) e non presentano squilibri macroeconomici eccessivi, per cui l’Italia sarebbe esclusa.
L’attenzione dell’Eurogruppo è concentrata sull’uso delle Eccl, disponibili per i Paesi che abbiano comunque una “situazione economica e finanziaria forte e il cui debito sia sostenibile”, come specifica l’allegato 3. In questo caso il trattato recita che le condizionalità “vanno dettagliate in un Memorandum“. Memorandum che – su incarico del consiglio dei governatori del Mes – verrebbe negoziato tra la Commissione europea e il Paese interessato d’accordo con la Bce e se possibile insieme al Fmi. Il contenuto “deve riflettere la severità delle debolezze da affrontare”, specifica il testo. “I termini e le condizioni” devono poi essere specificati “in un accordo di assistenza precauzionale, firmato dal managing director“, Klaus Regling.
Davanti alla pandemia, anche Olanda e Germania si sono dette d’accordo sul fatto che il memorandum potrebbe limitarsi a un impegno a coprire con i soldi ricevuti il finanziamento dell’assistenza sanitaria e i costi economici causati dal virus. La possibilità di prevedere queste condizioni “light” è stata confermata dal Servizio legale del Consiglio europeo in un parere ad hoc datato 4 aprile, secondo il quale sarebbero in linea con i Trattati. Il vero problema sono i paletti da rispettare a crisi finita: su questo fronte i rigoristi ancora ieri notte insistevano sulla necessità di imporre, ex post, riforme che aumentino la capacità di ripagare i debiti contratti e ripristinare l’equilibrio finanziario. Una condizione inaccettabile per l’Italia.
Ma ci sono altri due aspetti da considerare. Innanzitutto, i soldi messi sul piatto stando alle conclusioni del vertice del 24 marzo non sono molti: con le Eccl verrebbe offerto fino al 2% del pil 2019 di ogni Paese. Per l’Italia (che al fondo ha versato finora meno di 14 miliardi) parliamo quindi di 36 miliardi, a fronte dei 410 a disposizione del Mes. Ma con la firma del Memorandum potrebbe partire il programma Omt della Bce, che assicurerebbe un calmiere senza limite ai tassi di interesse sui titoli di Stato emessi per finanziare le uscite necessarie per affrontare l’emergenza.
Infine, non è detto che gli strumenti a disposizione si limitino a quelli descritti nel trattato. Perché l’articolo 19 prevede esplicitamente che il consiglio dei governatori, in cui siedono i ministri delle Finanze dell’Eurozona presieduti da Mario Centeno, può “rivedere la lista degli strumenti di assistenza finanziaria previsti negli articoli da 14 a 18 e decidere di fare cambiamenti“. Non a caso nei giorni scorsi è emerso che si sta lavorando alla messa a punto di un nuovo strumento ad hoc, il Rapid financing instrument, con 80 miliardi a disposizione e tempi rimborso più brevi rispetto ai 5-10 anni delle Eccl. La novità principale è che sarebbe attivabile solo a fronte di un disastro naturale o di un altro “evento esterno estremo”, come una pandemia. Le condizioni sarebbero dettagliate non in un memorandum ma in un “Economic response plan“, definizione più accettabile vista la natura dell’emergenza che sta colpendo tutti i Paesi europei. Occorrerebbe però in ogni caso impegnarsi a rispettare tutte le regole fiscali europee. La proposta non è bastata al governo Conte, che vede al suo interno l’opposizione senza se e senza ma di gran parte del Movimento 5 Stelle al ricorso al Mes in qualsiasi forma.