mercoledì 30 aprile 2014

La Cassazione: il Parlamento è incostituzionale.




"Il Parlamento e Napolitano sono anti costituzionali. 
La Cassazione dà ragione al M5S sull'incostituzionalità del Parlamento dopo la sentenza n.1/2014 ammazza Porcellum della Consulta, allo stesso tempo ci dà ragione sull'obbligo costituzionale, disatteso da Napolitano, di sciogliere le Camere in tempi brevi. 

In sostanza la Suprema Corte, nella sentenza promossa contro il Porcellum e dalla stessa rimandata alla Consulta, sostiene il concetto più volte ribadito dal M5S che se le Camere sono state elette con una legge incostituzionale, allora esse devono essere rimosse e sostituite. 
E ciò perché il principio di continuità degli organi costituzionali può consentire una dilazione dei tempi dello scioglimento per consentire alle Camere, per esempio, di modificare proprio la legge elettorale; non consente però di portarle avanti fino alla fine naturale della legislatura. Il titolare, però, del potere di effettuare tale valutazione è il Capo dello Stato.

Scalfaro avrebbe sicuramente sciolto, 
Napolitano da monarca qual è, è del tutto insensibile su questo tema. 
L'Italia deve tornare ad essere un Paese democratico, dove la sovranità appartiene al popolo. 
Napolitano, ormai garante solo della casta, se ne deve andare subito a casa, non prima di aver sciolto le Camere." 
Danilo Toninelli, cittadino portavoce M5S alla Camera

Leggi la sentenza della Cassazione


http://www.beppegrillo.it/2014/04/la_cassazione_il_parlamento_e_incostituzionale_napolitanoacasa.html

martedì 29 aprile 2014

Strage via D'Amelio, Mancino s'avvale facoltà di non rispondere.

Nicola Mancino (foto: ANSA)


Ex ministro chiamato a deporre al processo in corso a Caltanissetta.
L'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, chiamato a deporre al processo per la strage di via D'Amelio in corso a Caltanissetta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'ex politico Dc, che è imputato al dibattimento sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, doveva essere sentito come imputato di procedimento connesso: tale status gli ha dato la possibilità di astenersi dal testimoniare. 
"Non voglio sottrarmi in alcun modo, ma non voglio interferire su un procedimento in cui non sono stato ancora interrogato", ha detto riferendosi proprio al processo di Palermo sulla trattativa in cui è accusato di falsa testimonianza. Mancino avrebbe dovuto deporre sul suo incontro col giudice Paolo Borsellino avvenuto l'1 luglio 1992, giorno del suo insediamento alla guida del Viminale.

MA MI FACCIA IL PIACERE-Marco Travaglio-Il Fatto Q.-28 aprile 2014



Razzi suoi. “Mio figlio commercia in unghie finte per donna. Ed è bravissimo anche a           montarle sulle dita” (Maria Jesus Razzi, moglie del deputato FI Antonio, Corriere della sera, 24-4). Uno spende tanti soldi per far studiare i figli, ma poi non c'è niente da fare: le soddisfazioni arrivano.

Pacchetto sicurezza. “Non ci sentiamo sicuri in Italia” (Barbara Berlusconi, figlia di Silvio, Vanity Fair Spagna, 23-4). Dev'essere da quando si aggira a piede libero un frodatore fiscale condannato a 4 anni.


Il Piccolo Padre. “Napolitano si fa padre quando dice a Renzi 'ciao Matteo'...” (Tg3, 26-4). “Il Presidente, con il suo pragmatismo riflessivo...” (ibidem). E Donna Rachele, che dice Donna Rachele?

Uomini d'onore. “Desidero non far mancare una parola su come fanno onore all'Italia i nostri due marò ingiustamente detenuti” (Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, nel 49° anniversario della Liberazione, 25-4). Hanno una mira infallibile.

L'accelerato Firenze-Roma. “Ma ora Renzi accelera: 'Avanti come un treno'” (La Stampa, 22-4). Confonde l'Italicum con l'Italicus.


La bella addormentata nel Boschi. “Vorrei tre figli, a volte penso di essere già in grave ritardo. Sono single da un anno, la vita di coppia mi manca. Torno sempre tardi dal lavoro, la casa è sempre vuota, sono lì da sola a bermi una tazza di latte e magari ho passato la giornata a discutere di emendamenti con uno dell'opposizione” (Maria Elena Boschi, deputato Pd e da due mesi ministro delle Riforme, Vanity Fair Italia, 23-4). Qualcuno, per favore, la aiuti. Magari trovandole un fidanzato. O almeno un posto in miniera o alla catena di montaggio.


Gare di burlesque. “I pm: 'Finte infermiere per l'affare milionario di Stamina'” (Corriere della sera, 24-4). Berlusconi: “Ragazzi, com'è che io non ne sapevo nulla?”.

Come passa il tempo. “Confessioni di un finanziere: 'Incasso tangenti per lo Stato'” (Libero, 26-4). Berlusconi: “Ragazzi, com'è che io non ne sapevo nulla?”.


Achille Renzi. “Ma quale misura elettorale: gli 80 euro arrivano dopo le elezioni!” (Matteo Renzi via twitter, Corriere della sera, 24-4). Come l'altra scarpa agli elettori di Achille Lauro.

Schifaiuti. “L'adesione dell'amico Paolo Bonaiuti al gruppo di Ncd conferma lo stato di profonda crisi in cui versa Forza Italia” (Renato Schifani, presidente Ncd, Ansa, 23-4). Vero. Mai, però, come lo stato di profonda crisi in cui versa Ncd dopo le adesioni degli amici Schifani e Bonaiuti.

Schifagcom. “I ridotti tempi di notizia e di parola dedicati al Ncd costituiscono una grave violazione ai principi del pluralismo,della par condicio e della parità di accesso ai mezzi di informazione nei tg e nei programmi di approfondimento Rai, Mediaset e La7” (Schifani in un esposto all'Agcom, 24-4). Schifani che invoca la par condicio: era dai tempi del Sarchia-pone che non si rideva tanto.

Avanti c'è posto. “Abbiamo numeri consolidati e noi di Ncd attendiamo altri arrivi dopo Paolo Bonaiuti” (Schifani, Corriere della sera, 26-4). Si parla di Gianpi Tarantini, Lele Mora e Mariano Apicella.

Sinonimi. “Berlusconi, lunedì partirà la nuova vita da volontario” (il Giornale, 25-4). In effetti le carceri italiane sono sovraffollate di volontari.

Tutto vero. “Prima superiamo Grillo, poi riprendiamo Alfano” (Elisabetta Gardini, europarlamentare FI, Libero, 22-4). Poi ti svegli.

Pirletti. “Quando il Primo Maggio sarà anche la festa dell'impresa, avremo fatto tombola” (Giuliano Poletti, Pd, ex capo delle coop rosse, ora ministro del Lavoro, Sette-Corriere della sera, 25-4). E quando il Primo Maggio sarà anche la festa della tombola, avremo fatto l'impresa.

Pirlenzi/1. “Se Silvio insiste vado in piazza anch'io. Sull'Italicum ho i numeri anche se lui si sfila” (Matteo Renzi, La Stampa, 25-4). I numeri della tombola.

Pirlenzi/2. “Renzi fiducioso: 'Forza Italia rispetterà i patti'” (La Stampa, 26-4). Come sempre, del resto.

Il costituzionalista. “L'Italicum, con il nuovo Senato, è incostituzionale” (Silvio Berlusconi, Porta a Porta, 24-4). È quasi come se l'avesse scritto lui.

Misture. “Marò, rimosso l'inviato De Mistura. Le ministre Mogherini e Pinotti: 'Servono figure nuove'” (Corriere della sera, 25-4). Nel senso di figure di merda.

The must to be place. “Stamina, quando Vannoni cercò di sbarcare a Capo-verde” (La Stampa, 26-4). Poi da Capoverde gli dissero: “Resti pure nel Terzo Mondo”.

Sola andata. “Napolitano: dall'Ue non si torna indietro” (La Stampa, 14-4). Lasciate ogni speranza voi ch'entrate.

Un egiziano a Roma. “Prima gli italiani!” (Manifesto elettorale di Magdi Cristiano Allam, nato al Cairo da genitori egiziani e candidato in Italia con Fratelli d'Italia, aprile 2014). 

Non resta che accontentarlo. Non votandolo

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Una nana bruna da brividi. - Eleonora Ferroni

Rappresentazione artistica della nana bruna WISE J085510.83-071442.5. Crediti: Robert Hurt/JPL, Janella Williams/Penn State University
Rappresentazione artistica della nana bruna WISE J085510.83-071442.5. Crediti: Robert Hurt/JPL, Janella Williams/Penn State University

La sua temperatura si aggirerebbe fra i -48 e i -13 gradi centigradi. Si trova a "soli" 7,2 anni-luce da noi e ciò la rende il quarto sistema più vicino al nostro Sole. Essendo così fredda, la stella è stata osservata all'infrarosso da Spitzer e WISE, risultando invisibile agli altri telescopi.

Usando il Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) e lo Spitzer space telescope della NASA, un astronomo della Pennsylvania State Universtiy ha scoperto quella che sembra essere la nana bruna più fredda mai osservata prima. La stella, ghiacciata quasi come il nostro Polo nord, si trova a 7,2 anni luce da noi ed è la quarta stella più vicina al Sole. Il sistema più vicino alla nostra stella è Alpha Centauri, un terzetto di stelle a circa 4 anni luce di distanza.

Cosa sono le nane brune? Si tratta di stelle troppo piccole per riuscire a innescare la fusione dell’idrogeno, che le farebbe essere delle vere e proprie stelle, ma troppo grandi per potersi considerare a pieno diritto pianeti. Per questo in molti adottano il termine “stelle mancate” riferendosi ad esse. La stella si chiama WISE J085510.83-071442.5 e la sua temperatura si aggirerebbe tra i -48 e i -13 gradi centigradi. Precedentemente erano state trovate altre nane brune fredde, ma sempre a “temperatura ambiente” (che di solito non supera i 20 gradi). La sua massa è stata stimata da 3 a 10 volte quella di Giove, per questo gli esperti hanno anche ipotizzato che possa trattarsi di un gigante gassoso espulso dal nostro Sistema Solare. Se, invece, fosse davvero una stella si tratterebbe di una delle nane brune con la massa più bassa mai scoperta.

I sistemi stellari più vicini al Sole - Crediti: Penn State University

“È molto eccitante scoprire un vicino così ravvicinato per il nostro Sistema Solare”, ha detto Kevin Luhman, astronomo del Center for Exoplanets and Habitable Worlds. “E considerando la sua temperatura estrema, potrebbe dirci molto riguardo le atmosfere dei pianeti, che solitamente hanno temperature altrettanto fredde”, ha sottolineato. Luhman ha però specificato che, nonostante si trovi davvero vicino al Sole, la nana bruna non è un obiettivo appetibile per prossime future esplorazioni e missioni con equipaggio umano proprio a causa delle temperature troppo fredde. ”Questo oggetto è apparso muoversi molto velocemente nei dati WISE – ha aggiunto l’astronomo – questo ci ha suggerito che era qualcosa di speciale”. La spiegazione è semplice: più il corpo da osservare è prossimo alla Terra o, in questo caso, ai telescopi e più sembra muoversi velocemente. Per scovare la nana bruna ghiacciata WISE ha dovuto scandagliare il cielo due volte all’infrarosso, osservando alcune regioni anche tre volte. Questi oggetti possono risultare invisibili se osservati con telescopi che lavorano in luce visibile. Pur essendo molto fredda, invece, il bagliore termico della stella è stato catturato da WISE.
WISE J085510.83-071442.5 è stata osservata per la prima volta nel marzo del 2013 tra alcuni scatti di maggio 2010 e novembre 2010 e subito è stato rilevato il suo muoversi velocemente. Luhman ha poi analizzato ulteriori immagini scattate con Spitzer e il telescopio Gemini Nord sul Cerro Pachon in Cile trovando di nuovo la nana bruna in movimento a giugno 2013 e gennaio 2014. Le osservazioni con Spitzer sono state utili per determinarne la temperatura, mentre i dati combinati di Spitzer e WISE hanno contribuito a rilevare la distanza attraverso l’effetto di parallasse, cioè lo stesso principio che spiega perché un dito della nostra mano sembra spostarsi da un lato all’altro a seconda se guardiamo solo con l’occhio sinistro o destro.

Sempre durante le ricerche del 2013 Luhman, attraverso le immagini di WISE, aveva scoperto una coppia di nane brune molto calde ad una distanza di 6,5 anni luce da noi, e si tratta proprio del terzo sistema più vicino al Sole. La sua ricerca di corpi in rapido movimento ha anche dimostrato che il Sistema Solare esterno probabilmente non possiede un grande pianeta sconosciuto, chiamato “Pianeta X” o “Nemesis”.

Il quartetto galattico. - Nadia Drake

Il quartetto galattico e l'aurora in Alaska

Quartetto galattico
Fotografia per gentile concessione NASA / CXC / SAO (raggi X); Detlef Hartmann (ottico); NASA / JPL-Caltech (infrarosso)

Quattro galassie brillano in questa fotografia diffusa il 23 aprile dal team del Chandra X-ray Observatory della NASA. L'immagine è il risultato di una nuova collaborazione tra fotografi dilettanti e NASA.

In senso orario, partendo dal'immagine in altro a sinistra: la galassia M101 (la "Girandola", nella costellazione dell'Orsa Maggiore), M81 (anche questa nell'Orsa Maggiore), Centaurus A (sede di un enorme getto in eruzione dal suo buco nero centrale) e M51 (la "Galassia vortice").

Le fotografie sono state ottenute dalla sovrapposizione dei dati di Chandra (raggi-X, in in rosa-viola), quelle dello Spitzer Space Telescope (infrarosso, in rosso nelle foto) e le immagini nell'ottico scattate da due astrofotografi.


http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2014/04/28/foto/il_quartetto_galattico_e_l_aurora_in_alaska-2116449/4/#media

lunedì 28 aprile 2014

TRAVAGLIO SCATENATO: LADRONI A 5 STELLE.

mani nella marmellata
Beccati. 
Finalmente li hanno presi con le mani nel sacco. 
Ecco cosa nascondono i 5Stelle, ecco perché Grillo e Casaleggio han fondato il MoVimento, ecco perché i grillini fanno politica: per fare soldi. 
La scoperta la dobbiamo ai segugi di Repubblica, che in due giorni han piazzato altrettanti scoop mica da ridere. I titoli parlano da sé: "Una pioggia di euro dagli spot sul blog, ecco la miniera d'oro di Beppe e Casaleggio", "Le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Hai capito quei ladroni? Zitti zitti, mentre tuonano contro i finanziamenti pubblici ai partiti, accumulano un tesoro nella grotta di Alì Babà. 
Come fanno? 
Semplice. 
Il nababbo Gianroberto Casaleggio, la cui società che edita il blog di Grillo (il 77° d'Italia) è sempre andata in perdita e nel 2012 racimolò un utile di 69.500 euro, incassa soldi a palate dalle pubblicità, pagate dagli inserzionisti un tot ogni mille clic.

Quanto? 

Secondo il Sole 24 Ore 5 euro. 
Secondo il titolo di Repubblica 0,92 euro; 
secondo l'articolo di Repubblica 0,64 euro. 
Per un totale annuo di 5-10 milioni secondo il Sole, 
di 570 mila euro secondo Repubblica . 
Se ne saprà di più il mese prossimo, quando sarà pubblicato il bilancio 2014 sul 2013 ("sarà molto migliore del 2013", ha anticipato il guru). 
È vero che non conterrà il dato scomposto del blog di Grillo; ma, essendo questo la principale attività della società, si capirà se l'ordine di grandezza è quello indicato dal quotidiano della Confindustria o da Repubblica. Nel primo caso, sarebbero un bel po' di soldi (peraltro legittimi, per giunta privati). Nel secondo, saremmo poco sopra l'accattonaggio. In ogni caso, la domanda sorge spontanea: siccome è assolutamente pacifico e dichiarato che il blog di Grillo, come peraltro tutti i siti web di questo mondo, si finanzia con gli spot, dove sarebbe il "mistero" dei finanziatori? Basta aprirlo e vedere chi sono gli inserzionisti. Non c'è nulla di meno misterioso di un'inserzione pubblicitaria. Si dirà: ma il blog di Grillo è l'organo ufficiale di un movimento politico. Verissimo. Esattamente come l'Unità ed Europa per il Pd, la Padania per la Lega, e così via (Forza Italia non ne ha bisogno). 
Ma con due lievi differenze. 
1) I giornali di partito incassano fior di milioni dallo Stato, cioè da tutti i cittadini, compresi quelli che non si sognerebbero mai di votare per quei partiti, e senza quella "pioggia di euro", quella "miniera d'oro", fallirebbero all'istante; in più, sulla carta e sul web, fanno pubblicità e incassano altri soldi da inserzionisti privati. Secondo: nessuno mena scandalo per tutto ciò, nessuno pubblica "inchieste" sulla "pioggia di euro" e la "miniera d'oro" degli house organ dei partiti.

Ma attenzione: ora, sempre grazie a Repubblica , conosciamo pure "le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Quali? Tenetevi forte: "affitti da 2 mila euro al mese ai dipendenti della comunicazione" (il prezzo medio di un trilocale al centro di Roma), "pranzo da 6,71 euro consumato il 6 giugno dal senatore Lucidi" nel ristorante di Palazzo Madama" e soprattutto, scandalo degli scandali, "buffet in onore di Beppe Grillo che l'11 luglio 2013 tenne una conferenza stampa al Senato", roba da "114 euro" per 55 persone (il capo e 54 senatori), cioè 2 euro a testa, mica bruscolini. Ed ecco la prova che c'era qualcosa da nascondere: nel rendiconto "per uso interno", il sardanapalesco banchetto fu registrato come "acquisto di panini e bibite per accoglienza Grillo", mentre in quello pubblico c'è scritto "spese di rappresentanza". Capita la furbata?

Dopodiché, astuti come volpi, i 5Stelle potevano papparsi 42 milioni di rimborsi elettorali, invece li hanno lasciati allo Stato; ogni tre mesi potrebbero intascarsi 2,5 milioni non spesi fra diarie e indennità, invece li versano in un fondo per le piccole imprese; potevano pure spartirsi i 420 mila euro avanzati dai contributi raccolti nella campagna elettorale 2013, invece li hanno devoluti ai terremotati dell'Emilia. Ma il movente è chiaro: farsi una gazzosa da 2 euro con Grillo alla facciazza degli italiani. Sporcaccioni.

sabato 26 aprile 2014

Marcel Laverdet, opere digitali.

Paesaggi CGI di Marcel LAVERDET

http://kihm2.wordpress.com/2014/03/19/marcel-laverdet/

Reati ambientali, la legge che fa saltare i processi. E la grande industria ringrazia. - Thomas Mackinson e Francesco Casula


Porto Tolle, Tirreno Power, Ilva: per magistrati ed esperti di diritto il testo in discussione al Senato sembra scritto appositamente per limitare le indagini e mettere a rischio procedimenti in corso. Il Pd si divide. Realacci parla di "eccesso di critica dei magistrati", Casson bolla il testo come un "regalo alle lobby".

Chi inquina paga, ma solo se ha violato disposizioni amministrative, se il danno è irreversibile e la sua riparazione è “particolarmente onerosa” per lo Stato. In altre parole, chi inquina rischia di non pagare affatto. E’ ​all’ultimo giro di boa il testo unificato che introduce nel codice penale i delitti contro l’ambiente. Nelle intenzioni dovrebbe rendere dura la vita a chi infierisce su natura, paesaggio e salute pubblica. Ma il testo, per come è scritto, rischia invece di diventare un lasciapassare anche per le violazioni più gravi e di mettere a rischio anche le indagini e i processi penali già in corso, a partire da quelli sui disastri da inquinamento ambientale provocati dalle centrali termoelettriche di Savona e Rovigo. E anche nell’eventuale processo contro i vertici Ilva, la nuova norma, grazie al parametro dell’irreversibilità, potrebbe trasformarsi in un regalo ai Riva. A lanciare l’allarme sono magistrati ed esperti di diritto dell’ambiente che sperano ancora di sensibilizzare Palazzo Madama dove, in vista dell’approvazione, si ripropone anche lo scontro ideologico tra la destra sensibile alle ragioni dell’industria e la sinistra ambientalista, nonché un ruvido confronto tra le diverse anime di quest’ultima.
Licenziato alla Camera e ora all’esame delle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato, il disegno di legge 1345 introduce delitti in materia ambientale, prima puniti solo con contravvenzioni, ad eccezione del traffico illecito di rifiuti (2007) e della “combustione illecita” del decreto Terra dei Fuochi (2014). Viene inoltre introdotto all’articolo 452 ter il “disastro ambientale”, punito con pene da 5 a 15 anni. Mano pesante, dunque, se non fosse che la norma è scritta con tanti e tali paletti da renderne impossibile l’applicazione, almeno ai casi davvero rilevanti. E lo dicono gli stessi magistrati che devono utilizzarlo. Il nuovo testo qualifica infatti il “disastro” come “alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema” quando quasi mai, per fortuna, il danno ambientale si rivela tale. In alternativa come un evento dannoso il cui ripristino è “particolarmente oneroso” e conseguibile solo con “provvedimenti eccezionali”. Ma il degrado ambientale potrebbe verificarsi anche se ripristinabile con mezzi ordinari. L’estensione della compromissione e del numero delle persone offese cozzano poi con la possibilità che il disastro possa consumarsi in zone poco abitate e non per forza estese.
Il disegno di legge sposta poi in avanti la soglia di punibilità configurando il disastro come reato di evento e non più di pericolo concreto, come è invece il “disastro innominato” (l’art. 434 del codice penale, comma primo), la norma finora applicata dalla giurisprudenza al disastro ambientale. Sinora era stato possibile punire chi commetteva “fatti diretti a causare un disastro”, quando vi era stato il pericolo concreto per la pubblica incolumità, anche senza che il disastro avvenisse perché non sempre il disastro è una nave che perde petrolio, un incendio o un’esplosione che producono evidenza immediata del danno. A volte, come nel caso dell’inquinamento da combustibili fossili e delle microparticelle come l’amianto, il disastro può restare “invisibile” a lungo prima che emergano i segnali della compromissione dell’ambiente e della salute della collettività. Segnali che, a volte, solo le correlazioni della scienza medica e dei periti riescono a individuare tra una certa fonte inquinante e il pericolo concreto di aumento di patologie e degrado ambientale in una certa area. Sempre che i magistrati abbiano potuto disporre le indagini penali.
Il procuratore generale di Civitavecchia Gianfranco Amendola, storico “pretore verde”, sottolinea la terza grave lacuna. “Deriva dalla evidentissima volontà del nuovo testo di collegare i nuovi delitti alle violazioni precedenti”. Il reato può essere contestato solo nelle ipotesi in cui sia prevista una “violazione di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, specificamente poste a tutela dell’ambiente e la cui inosservanza costituisce di per sé illecito amministrativo o penale, o comunque abusivamente, cagiona un disastro ambientale”. Come se fosse lecito, altrimenti, provocare enormi danni all’ambiente. “Fare addirittura dipendere la punibilità di un fatto gravissimo dall’osservanza o meno delle pessime, carenti e complicate norme regolamentari ed amministrative esistenti significa subordinare la tutela di beni costituzionalmente garantiti a precetti amministrativi spesso solo formali o a norme tecniche che, spesso, sembrano formulate apposta per essere inapplicabili”.
I processi a rischio: da Rovigo alla Terra dei FuochiIl testo di legge sembra sdoganare allora la linea difensiva (finora sconfitta) in alcuni processi celebri, a partire da quello di Radio Vaticana dove, a fronte di prove indiscutibili sulla molestia e la nocività delle emissioni, la difesa si era incentrata sul fatto che la norma contestata (art. 674 c.p.) richiede che l’evento avvenga “nei casi non consentiti dalla legge”. Ma soprattutto apre grandi incognite su quelli ancora da celebrarsi. Allunga un’ombra, ad esempio, sull’appello del processo appena concluso a Rovigo che ha visto condannare gli amministratori di Enel Tatò e Scaroni per le emissioni in eccesso della centrale a olio di Porto Tolle. C’è il rischio concreto, se la norma sarà licenziata così dal Senato, che in sede d’Appello ci sarà una normativa più favorevole ai vertici del colosso energetico che depenalizza proprio il reato per cui sono stati condannati.
“Nel dibattimento la maggior difficoltà è stata proprio quella di individuare specifiche disposizioni violate nella gestione dell’impianto”, spiega il legale di parte civile Matteo Ceruti. Era poi quello il cavallo di battaglia della difesa degli imputati, la non illeicità delle emissioni della centrale che – grazie a deroghe e proroghe connesse per gli impianti industriali esistenti – avrebbe potuto “legittimamente” emettere in atmosfera fino al 2005 enormi quantità di inquinanti, ben oltre i limiti imposti dall’Europa sin dagli anni Ottanta del secolo scorso. Il Tribunale ha invece condannato gli amministratori per violazione dell’art. 434, 1° comma cp che punisce i delitti contro la pubblica incolumità, evidentemente ritenendo – sulla base delle consulenze tecniche disposte dalla Procura – che l’enorme inquinamento provocato ha comunque messo in pericolo la salute degli abitanti del Polesine e l’ambiente del Parco del Delta del Po”. La stessa fine, a ben vedere, potrebbe fare anche il procedimento penale di Savona che ha condotto al sequestro dei gruppi a carbone della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure. Il decreto di sequestro emesso dal gip si fonda, tra l’altro, proprio sulla circostanza che per integrare il reato di disastro innominato non è necessario dimostrare che l’impianto abbia funzionato in violazione di specifiche prescrizioni di legge o dell’autorizzazione.
Lo scontro a suon di emendamenti. Il Pd diviso verso l’approvazione Sul testo si annuncia ora, in previsione del rash finale, uno scontro durissimo nelle commissioni Giustizia e Ambiente. Salvo slittamenti, si potranno presentare emendamenti fino al 29 aprile. E mentre la destra sta a guardare, è la sinistra che si ritrova il problema di far passare il testo com’è o tentare di arginare le falle. Ne rivendica la bontà il proponente, Ermete Realacci (Pd) che non lesina stoccate ai critici che “rischiano di mandare la palla in tribuna, quando sono vent’anni che si lotta per avere reati ambientali nel codice penale”. “Non sono un giurista né un magistrato – dice – se ci sono margini per migliorarlo ben venga. Ma ricordo che alcune toghe avevano criticato anche l’introduzione del reato penale di smaltimento dei rifiuti pericolosi che è stato invece determinante per combattere le ecomafie. Senza quel reato le inchieste sulla Terra dei Fuochi non sarebbero state possibili”. Non è una legge su misura delle industrie? “A volte si cerca la perfezione mentre tocca cercare vie praticabili. Questo testo riesce a tenere insieme l’equilibrio delle pene, che devono essere proporzionali rispetto ad altri reati e la certezza del diritto rispetto al quadro normativo, perché non è che se sono un magistrato posso arrestare chi voglio”.
Parole molto diverse da quelle di un altro esponente di punta del Pd, Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia al Senato, per 25 anni toga di peso in fatto di reati e processi ambientali (a partire dal Petrolchimico di Porto Marghera, 1994). Casson ha colto subito nel testo il rischio di un favore ai gruppi industriali sotto assedio delle procure. E ha depositato a sua volta un disegno di legge in materia di reati ambientali. “L’avevo anche detto a quelli di Legambiente quando, a inizio legislatura, erano venuti in Senato a presentare il ddl: il testo, che resta un importante passo avanti, presenta però criticità di impostazione tecnica tecniche tali da impattare pesantemente su indagini e processi in corso. Allora proposi di modificarlo e rinviarlo alla Camera, piuttosto che farlo entrare in vigore così. A questo punto presenteremo emendamenti correttivi che integrino le disposizioni dei due testi, ma sarà dura. Perché c’è una pressione forte da parte del centrodestra per difendere il testo e farlo passare così com’è, ritenendolo perfetto proprio perché l’impostazione è tale da limitare le possibilità dell’azione penale della magistratura”.
Ilva e la norma sull’irreversibilità del danno
Anche a Taranto, nel procedimento contro la famiglia Riva e i vertici dell’Ilva per il disastro ambientale causato dalle emissioni nocive della fabbrica, il nuovo provvedimento legislativo potrebbe rappresentare un assist agli imputati. Già perché per dimostrare che il danno compiuto dalla fabbrica è “irreversibile” sarebbe necessario dimostrare di aver compiuto una serie di tentativi di bonifica che non hanno prodotto risultati. Nel capoluogo ionico, finora, le bonifiche sono state solo una promessa sulla carta: nonostante i mille proclami e la nomina di garanti, commissari e subcommissari, le operazioni di risanamento del quartiere Tamburi e delle zone colpite dalle emissioni dell’acciaieria, a oggi, nessuna operazione è concretamente partita. In un’aula di tribunale, quindi, al di là delle perizie, l’accusa non avrebbe strumenti per dimostrare che quelle operaizoni sono state inutili. Al collegio difensivo, in definitiva, basterebbe puntare sull’assenza di elementi certi per dimostrare che il danno arrecato non è, oltre ogni ragionevole dubbio, irreversibile. Un regalo che, tuttavia, non migliorerebbe di molto la situazione dei Riva che devono rispondere anche di un reato ben più grave come l’avvelenamento di sostanze alimentari per la contaminazione di oltre 2mila capi di bestiame nelle cui carni fu ritrovata diossina proveniente, secondo le perizie del tribunale, dagli impianti dell’Ilva. Un reato, che richiede la corte da’assise come per i casi di omicidio, punito con una reclusione che va da un minimo di 15 anni a un massimo, se l’avvelenamento ha causato la morte di qualcuno, anche con l’ergastolo.

venerdì 25 aprile 2014

Richard Gere, clochard sul set: nessuno lo riconosce e gli fanno l'elemosina.

Richard Gere, clochard sul set: nessuno lo riconosce e gli fanno l'elemosina



Questa volta il suo proverbiale fascino non l'ha aiutato. Visto così è solo uno dei tanti homeless della Grande Mela. Pantaloni trasandati, barba incolta e un cappelletto di lana sulla testa. E ancora: le mani nei bidoni della spazzatura, nel tentativo di rimediare qualche avanzo da mangiare, e una una birra nascosta dentro a un sacchetto di carta. E quel clochard attira l'attenzione di una passante. La donna spinta dalla compassione gli porge un sacchetto con dentro del cibo. Accade nel pomeriggio di New York davanti alla stazione centrale di Manhattan. Nessuno riconosce l'attore Richard Gere impegnato nelle riprese del film "Time Out of Mind" in cui interpreta appunto un clochard.

http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/04/25/foto/richard_gere_clochard_sul_set_nessuno_lo_riconosce_e_gli_fanno_l_elemosina-84405522/1/?ref=fbpr#1

L'abbiamo qui, la mafia. - Ignazio Buttitta


L'abbiamo qui
ancora qui la mafia,
seduta sui banchi degli imputati
a dettare legge;
a scrivere sentenze di morte
con le mani che sanguinano.
Li abbiamo qui
i compari della mafia
con le mani pulite,
i fabbri di chiavi false,
gli spoglia altari con la croce sul petto;
dove posano i piedi secca l'erba,
secca l'acqua
spuntano spine e lacrime per la Sicilia.

Per non dimenticare Placido Rizzotto uno fra tanti siciliani che hanno dato la vita per la libertà e la giustizia. 

Mutuo #M5S: “Una condanna a 30 anni di maxitasse per i siciliani” “E forse non si è cercato di rinegoziare il debito, come si doveva”.

portavoce
Palermo 23/04/2014. Cappello: “Maggioranza e finta opposizione sono ormai un gruppo indistinto”. Cancelleri: “Governo-armata Brancaleone, cui va staccata la spina”. Dichiarato inammissibile emendamento 5 Stelle su taglio delle auto blu. Ciaccio: “Lo ripresenteremo in Finanziaria”

“Una condanna per la Sicilia a 30 anni di maxi tasse”. Il Movimento 5 Stelle è lapidario sul “sì” dell’Ars che “regalerà” ai siciliani aliquote maggiorate Irpef ed Irap per i prossimi tre decenni e congelerà lo sviluppo dell’isola. E annuncia una possibile denuncia alla Corte dei conti per un possibile danno all’Erario.
“C’era la concreta possibilità – ha affermato Stefano Zito – di rinegoziare il debito con Enel e Telecom e, probabilmente, con le altre aziende creditrici, ma questo tentativo, che avrebbe potuto fare ­risparmiare i siciliani, probabilmente non è stato nemmeno esperito”.
Il mega-prestito – cui il Movimento ha votato convintamente no – tra l’altro, non salverà proprio nessuna impresa, “visto che – ha detto Stefano Zito – i creditori sono grosse aziende farmaceutiche, non certo a corto di ossigeno e non sono nemmeno siciliane”.
L’operazione è stata bollata dal Movimento come folle e che porta a pagare debiti con altri debiti, senza assicurare un minimo di sviluppo, varata da parte di un “governo-armata Brancaleone – ha detto Giancarlo Cancelleri – a cui si deve solo staccare la spina. Potete rimescolare, rimpastare, shakerare - ha detto ai deputati in aula – ma in questo governo non cambia nulla. A Crocetta concediamo solo un minuto, un minuto di vergogna per tutto quello che non ha fatto“. Parecchio critici gli interventi sul mutuo dei deputati, Ciaccio (che annuncia che ripresenterà in Finanziaria l’emendamento sulla riduzione delle auto blu, dichiarato inammissibile), La Rocca e Foti (che hanno ribadito, tra l’altro, il concetto del mancato risparmio, derivato da una eventuale mancata transazione). Il capogruppo Francesco Cappello ha condannato il comportamento delle forze politiche in aula, ormai “un blocco indistinto tra falsa opposizione e claudicante maggioranza, amalgamato da un unico obiettivo: sconfiggere il Movimento 5 Stelle”.
L’Aula ha anche approvato due ordini del giorno che vedono come prima firmataria Claudia La Rocca: il primo punta a rendere effettiva l’applicazione dell’articolo 14 della legge regionale 11/2010 (misure relative alla trasparenza dei conti pubblici), il secondo punta a velocizzare, in sede di commissione paritetica Stato-regioni, la discussione relativa al mancato gettito Irpef da parte dello Stato, che provoca mancate entrate per quasi tre miliardi di euro.
http://www.sicilia5stelle.it/2014/04/mutuo-m5s-una-condanna-a-30-anni-di-maxi-tasse-per-i-siciliani-e-forse-non-si-e-cercato-di-rinegoziare-il-debito-come-si-doveva/




LA FOLLIA DA 1 MILIARDO - Giancarlo Cancellieri



Ieri in aula si è consumato l'inciucio "alla siciliana" più grande della storia, una cosa così non si era mai vista prima. A confronto le larghe intese di Renzie sono giochetti da condominio.
Vi racconto tutto:
il governo Crocetta ha portato in aula il famigerato disegno di legge per far contrarre alla Regione un mutuo da 1 miliardo di euro per pagare i debiti contratti con le multinazionali dei farmaci.
Questo mutuo prevede una durata di 30 anni e deve essere pagato con rate da 50 milioni di euro all'anno, le coperture, manco a dirlo, vengono prese da IRPEF e IRAP, cioè le tasse a cittadini e imprese, che vengono aumentate al massimo sempre per 30 anni.
Hanno ammazzato il nostro futuro, ma stavolta sappiamo chi sono i colpevoli.
Il M5S ha proposto coperture alternative come il taglio alle pensioni e agli stipendi d'oro della Regione, avremmo recuperato, dati alla mano, circa 45 milioni di euro all'anno.
Abbiamo proposto almeno di bloccare le cartelle esattoriali di Riscossione Sicilia per le aziende che vantano crediti nei confronti della Regione.
Niente da fare, ci dicono che è incostituzionale (peccato che grazie a Mattia Fantinati del M5S questo sia già legge dello Stato e quindi se si può fare a Roma lo possiamo fare anche noi in Regione, tranquilli ci ritorneremo).
Alla fine di tutto la cosa più vergognosa è stata la votazione finale che ha approvato questa follia ammazza futuro, infatti hanno votato a favore non solo PD, UDC, LISTA CROCETTA, DRS e ART.4 che compongono la maggioranza, ma anche i partiti di opposizione di destra FORZA ITALIA, NCD, GRANDE SUD e CANTIERE POPOLARE. La più variegata forma di inciucio che si sia mai vista!
Ci sarà molto da lavorare per riparare a questo danno, ma lo sapevamo, siamo in guerra!
Non saranno tutti uguali, ma sicuramente fanno tutti schifo allo stesso modo.
In alto i cuori, riprendiamoci la Sicilia!


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=561728820609160&set=a.266670593448319.60930.265320453583333&type=1&theater

Arum italicum, comunemente conosciuto come aro, gichero, gigero, gicaro o anche pan di serpe e calla selvatica.



  



Il nome scientifico del genere (Arum) deriva dal greco Aron (ma anche, secondo altre etimologie, dall'ebraico “ar”); in entrambi i casi questi due termini significano “calore” e si riferisce al fatto che queste piante quando sono in piena fioritura emettono calore (caratteristica particolare del genere)[1]. Il nome specifico (italicum) si riferisce alle località dei primi ritrovamenti.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Arum italicum) è stato proposto dal botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771) nella pubblicazione ”The Gardeners dictionary – Ottava edizione” del 1768[2].

Tutta la pianta è velenosa; solo il contatto con la pelle provoca dermatiti. Si sono verificati casi di avvelenamento mortale in bambini attratti dalle sue bacche rosse, anche se difficilmente vengono ingerite in grande quantità, poiché la loro masticazione crea immediato dolore alla bocca. Il componente velenoso è l'acido ossalico (in particolare i cristalli diossalato di calcio) che però scompare con la cottura; infatti in tempi di carestia le popolazioni contadine mangiano i tuberi dopo averli cotti[22].
La parte ipogea (il rizoma) di questa pianta contiene amido e alcuni principi tossici (in parte eliminabili con l'essiccazione o la cottura). Altre sostanze contenute: grassi e saponine. La pianta ha in genere un sapore acre di pepe. Nella medicina popolare un preparato, polverizzando i tuberi, veniva usato come antielmintico (elimina svariati tipi di vermi o elminti parassiti) e antireumatico (attenua i dolori dovuti all'infiammazione delle articolazioni)[1].


Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Arum_italicum

giovedì 24 aprile 2014

Amenità.



https://www.facebook.com/THE105ZOO/photos/a.156433833721.118368.36864828721/10151953758003722/?type=1&theater

Acciaierie Lucchini, Piombino. - Sara Paglini


Scrive Davide Guglielmi ...a proposito della visita di Beppe il prossimo sabato a Piombino, davanti alla Lucchini, ....
scrive: "questa e' volgare propaganda politica....se gli interessava al sig. Grillo sarebbe venuto prima alla "Lucchini" invece di andare alla sua bella villa al mare di Bibbona..e non solo ora che la cosa e' su tutti i giornali e televisioni..... Vediamo come la risolve ora il Grillacchiotto...visto che ha la soluzione per tutto....!! ( lo spero vivamente...anche se ne dubito... )
e questa e’ la mia risposta:
... Un chiarimento per Davide Guglielmi, Piombino e' una città in ginocchio, e tu, probabilmente vivi da vicino la cosa.... Come movimento politico che si basa sull'attivazione e sulla partecipazione attiva dei cittadini, mi sento di informarti che io insieme agli attivisti della città e insieme a molti altri cittadini, abbiamo preso a cuore da molto la situazione della Lucchini, o meglio, la situazione dei lavoratori della Lucchini. ma non solo, abbiamo presenziato in più occasioni nella città di Piombino fianco a fianco agli operai . Iniziando a conoscerli meglio durante la loro manifestazione a Roma dello scorso anno in maggio.... Precisamente il 7 maggio 2013, quando vennero a parlare con la presidente Boldrini, che a quanto pare non si prodigò' più di tanto . personalmente ho visto la realtà della fabbrica, dopo che abbiamo fatto un'ispezione all'interno della zona a caldo il 29 settembre 2013, nella zona in cui si cola il minerale, l'altoforno. Ho portato all'interno del senato della repubblica la voce dei lavoratori della Lucchini, puoi trovare in rete gli interventi, io insieme ad altri portavoce del Moviemento, e abbiamo chiesto al ministro Poletti un'audizione il 10 marzo scorso, a cui ad oggi non ci è stata ancora data risposta. Tutte queste notizie, naturalmente non le leggerai nei giornali e nemmeno le sentirai in TV, in quanto il PARTITOUNICO Renzi Berlusconi (e aggiungerei anche il partito unico dei sindacati) non hanno nessun interesse a far conoscere alle persone l'operato del Movimento. Beppe e ' , e sarà capace di alzare l'attenzione mediatica, ma la volontà di rivoluzionare un sistema TOCCA ALLA COSCIENZA DI OGNUNO DI NOI. , un sistema che NULLA DI BUONO HA FATTO PER I LAVORATORI ad oggi va FERMATO. Sabato sarò ancora a Piombino, insieme a molti altri portavoce tra camera e senato. C'ero anche martedì , cioè 2giorni fa, naturalmente senza riflettori ne lacchè mediatici di turno, ... Mi auguro che moltissimi lavoratori e moltissimi cittadini si rendano conto che un sistema non si può cambiare sperando in un salvatore..... Ora c'è' da combattere tutti insieme , togliendoci il prosciutto dagli occhi, andando oltre gli spot elettorali delle FALSE 80 euro al mese.... E soprattutto chiedendoci come mai in questo paese in 20 anni , i lavoratori sono sempre stati più indeboliti e svuotati dei loro diritti. Un caro saluto e ci vediamo in piazza Lucchini sabato.
E.... Aggiungo.... NON DEVE RISOLVERE LA COSA IL... Come lo chiami tu, Grillaccio, la cosa ce la dobbiamo risolvere tutti noi insieme.

Ma lo sappiamo dove stiamo andando? E a fare che? - Sergio Di Cori Modigliani



Alla fine degli anni'70, per l'ultima volta nel secolo XX, in Usa si scatenò un forte e succoso dibattito culturale relativo all'imminente futuro della cultura occidentale e dei destini della cittadinanza. Nonostante il comunismo sovietico fosse ancora "ufficialmente" in buona salute e molto saldo, era ormai chiaro a tutti che stava iniziando il suo totale declino e sarebbe imploso prima della fine della successiva decade. Ci si interrogava, dunque, su come la società si sarebbe evoluta e come sarebbe stato affrontato il dibattito politico, sia in usa che in Europa, una volta mandata in pensione la guerra fredda. Mentre iliberal della sinistra affilavano le loro armi, la destra conservatrice si fondeva compatta intorno a Milton Friedman, ai cosiddetti Chicago boys, e gettava le basi per costruire il mondo nel quale oggi ci troviamo a vivere.
Noi siamo il sogno realizzato di quella strategia: questo era il mondo che volevano costruire.
Come aveva già sentenziato, un secolo prima, il grande scrittore francese Victor Hugo: "L'inferno quotidiano dei poveri e dei disoccupati è il paradiso giornaliero delle ricche oligarchie del privilegio garantito".
Oggi, anche la massa comincia ad acquistare sempre di più la consapevolezza dello stato delle cose attuali.
Fu la pubblicazione, nell'autunno del 1978, di un eccezionale e visionario saggio di uno dei più profondi e creativi sociologi del tempo, Cristopher Lasch, vero maitre a penserdella intellighenzia statunitense dell'epoca, a dare il via.  "The culture of narcissism" (tradotto in italiano con il titolo "L'età del narcisismo")  arrivò in libreria lanciando il dardo incandescente che accese la polemica. Basterebbe già il titolo per comprendere l'esattezza della sua tragica previsione, a meno che non si fosse subito corso ai ripari. Ma ormai era troppo tardi. 
In un celebre editoriale pubblicato per l'occasione sull'inserto domenicale del New York Times, il pensatore americano parlava dell'Italia, degli italiani, del modello sociale italiano, descrivendo la nostra nazione come la punta d'avanguardia di un gigantesco laboratorio civile che ben faceva sperare. Il nostro paese era, allora, considerato la punta più avanzata, la più sveglia, la più creativa, la più colta, la più stimolante, e quindi anche la più caotica (qui inteso in senso positivo) dalla quale prendere esempio per andare a costruire un sistema evolutivo del prossimo futuro. Lasch paragonava i dati dei valori consolidati delle due nazioni, laddove in Italia al primo posto c'erano l'erotismo e la sessualità, seguito dalla libertà civile, dall'autonomia, dalla cultura, dalla famiglia, dall'eleganza, e infine al settimo posto il danaro. 
In Usa, invece, per la prima volta dopo 50 anni, il danaro era finito al primo posto, seguito al secondo posto da una novità per quei tempi inconcepibile (motivo che aveva stimolato in lui l'ispirazione per scrivere quel bel testo): la visibilità e il culto dell'immagine; al terzo posto l'idea del sogno americano, al quarto posto la libertà d'impresa.
Da allora, sono trascorsi quasi 40 anni, e le cose -grazie al successo del piano operativo della P2 orchestrato e pianificato proprio in Usa-  non sono andate come il prof. Lasch auspicava, o meglio, paventava, pensando -da grande utopista meritevole- che la gente avrebbe capito in tempo i rischi del trionfo dell'interpretazione liberista di un mondo mercatizzato. Oggi, purtroppo per noi (dato che stiamo in Italia) le parti si sono rovesciate. Per il terzo anno consecutivo, in Italia, il danaro rimane consolidato al primo posto dei valori cardine dell'esistenza, seguito dal cibo, dal lavoro con contratto indeterminato, dalla famiglia, dalla fama e notorietà, dai viaggi, con l'erotismo e la sessualità scesi al settimo posto.
In Usa, invece, per il terzo anno di seguito, il danaro (dal primo posto che occupava dal 1980 al 2011) è sceso al quarto posto. Al primo c'è la piena occupazione, ovvero il lavoro ma a condizione che sia per tutti; al secondo l'indipendenza e l'autonomia, al terzo la felicità degli affetti e del sentimento,.e al quarto resta ancora solida la notorietà legata alla propria immagine,  
La rivoluzione esistenziale, in America, è stata lanciata da un poliziotto. Incredibile ma vero.
E da quel passaparola è nato occupywallstreet, il movimento politico senza leader che ha iniziato a sconvolgere i trionfali piani dell'oligarchia finanziaria.
L' ho già raccontato in un vecchio post. E' accaduto nell'agosto del 2011, quando un sergente della contea di Dade, nello stato della Florida, è andato con i suoi agenti a buttar fuori di casa degli inquilini perchè la banca glie l'aveva pignorata. Davanti a quella tragedia esistenziale, il poliziotto si rifiutò di eseguire l'ordine. Nel suo rapporto ai superiori, che preparò per il processo -dopo essere stato licenziato per insubordinazione al comando- scrisse "fuck the money". L'aspetto decisivo che agì da detonatore sociale fu il fatto che il giudice della modesta contea lo assolse, dato che la banca pretendeva da lui i danni. E così la notizia uscì in un giornale di New York, a Manhattan, sul The New York Post, e una settimana dopo iniziavano i primi sit in a Broadway, davanti all'ingresso di Wall Street.

Questa era una necessaria premessa per commentare due dichiarazioni di carattere economico della giornata. La prima relativa  all'Italia, dato che l'Istat ci ha informato che dal 2009 a oggi le famiglie italiane hanno perso circa 70 miliardi di euro complessivamente; che la disoccupazione aumenterà nel 2014 toccando la punta del 14,2%, ma (secondo loro sarebbe una bella notizia) nella seconda metà del 2015 comincerà a scendere. La seconda notizia riguarda gli Usa dove, questa mattina, la governatrice della Banca Centrale Janet Yellen ha dichiarato in conferenza stampa "L'obiettivo prioritario del mio ufficio è la piena occupazione; entro la fine del 2015 prevediamo di portarla al di sotto del 5%. Consideriamo il lavoro e un mercato che offre occupazione molto più importante del debito pubblico, che in questo momento non interessa al mio ufficio. Quando avremo raggiunto di nuovo la piena occupazione, allora possiamo riparlarne". Fine del comunicato.

Non c'è da meravigliarsi. 
In Italia, ormai, si parla solo e soltanto di danaro, anche -direi soprattutto- in parlamento. Non esiste nessuna organizzazione politica che investa una giornata per affrontare temi che non siano legati ai soldi. Iniziano il mattino presto con i seguitissimi talk show mattinieri dedicati al danaro dove partecipano politici che si affrontano tra di loro e parlano soltanto di soldi. Dopo, verso mezzogiorno, dai soldi si passa ai cuochi: fine dell'offerta culturale italiana.

Osservando e analizzando i media, si comprende perchè il paese sia messo così male.
I soldi fanno audience, in Italia. Il danaro è diventato gossip: quello vero per chi ce l'ha e ne vuole ancora di più. Quello fantasticato, da chi non ce l'ha ma lo vorrebbe e non vede l'ora di averlo. 
La campagna elettorale per le europee è di una volgarità al ribasso allarmante: ruota solo e soltanto intorno a questioni di soldi, aliquote, percentuali, grafici, e agli italiani è stato fatto credere che il paese cambierà se passerà una "certa" linea economica, se verranno spostati dei soldi dal punto A e trasferiti al punto B:  come farlo, quando e dove. E' diventato un paese di ragionieri contabili, di fiscalisti, di consulenti del lavoro. I commercialisti hanno sostituito i fotografi paparazzi e i promoter. Questa agghiacciante variazione dello stesso tema ha fatto pensare che il berlusconismo sia finito e mandato in pensione, dato che invece di ascoltare l'idea del mondo raccontata da Lele Mora o Fabrizio Corona, la si ascolta raccontare a qualcuno -membro della consorteria dei cosiddetti esperti opinionisti- che ci spiega come il 2% in più o in meno cambierà la vita quotidiana di tutti noi. Non si parla di nient'altro.
E' una vita mercatizzata: esattamente ciò che ha voluto Berlusconi e coloro che lo hanno sostenuto.
Ma il paese sembra non rendersene conto, o- il che è peggio- sembra sguazzarci dentro rassicurato dal fatto che invece di perdere tempo a parlare dei grandi numeri si parli dei piccoli numeri.
Seguendo questa strada, l'Italia forse si riprenderà pure un giorno, io questo non lo so, ma non sarà più l'Italia, sarà un qualchecosa di diverso, snaturata nella propria mancanza di identità.
Ricordo i racconti dei miei genitori e dei miei nonni sull'Italia nel 1946 quando di soldi ce n'erano davvero molto ma molto pochi e per pochissimi, quindi ce n'era un grande bisogno. Loro, a quei tempi, non parlavano sempre di soldi, perchè sentivano emotivamente che il peggio stava alle loro spalle: le bombe, la guerra, i morti, la disperazione e quindi non vedevano l'ora di metterci una pietra sopra e piroettarsi nel futuro.
Volevano prendere le distanze dal passato.
La mia idea sugli italiani di oggi è (da cui i topi di laboratorio del precedente post) che in verità vivono tutti immersi in una angosciante nostalgia e vogliono ritornare al passato, altrimenti non si spiegherebbe l'attuale promozione della versione odierna della Democrazia Cristiana. Forse vogliono anche i fascisti e anche i comunisti, così, tanto per gradire.
Invece di prendere atto che l'attuale fallimento è il prodotto di perduranti errori compiuti nei decenni precedenti, si cerca di riannodare le fila di quei decenni per ritornare a un tempo che fu. E così facendo, senza accorgersene, il paese si sega le gambe da solo.

Si cambia e si migliora soltanto se si va verso il futuro.
Con tutti i rischi che comporta, ben vengano.
E senza idee, senza progettualità, senza cultura, senza istruzione, senza competenze, non esiste nessun futuro. Si è condannati a scannarsi per delle briciole ricavate da piccole fette di torta cotte a puntino da chi vuole che si parli soprattutto di danaro, che è il loro cavallo di battaglia perchè di questo vivono. Sulla pelle di tutti.

Dobbiamo cambiare tutti ottica e prospettiva, altrimenti, se non si interviene sul dibattito quotidiano delle esistenzialità ritornando a dibattere sui diritti, sulla cultura, sull'arte, sull'amore, sull'erotismo, sulla fantasia, sull'immaginazione, sulla passione, sul sogno, che sono il pane di ogni impresa e di ogni investimento di ricerca, si finirà per credere che se a settembre in busta paga ci saranno 93 euro invece che 80 oppure 57 invece che 80, allora sarà diverso.
Perchè mai dovrebbe essere diverso se gli italiani sono uguali?
Perchè mai dovrebbe esserci un cambiamento se a decidere sono i custodi del passato?
Perchè mai si dovrebbe andare nel futuro se si seguono indicazioni di persone venute dal passato, che guardano al passato, che sono figlie del passato, e pensano di darla a bere a una intera nazione soltanto perchè usano i mezzi di comunicazione tecnologica trendy?
Si chiamano "mezzi" proprio per questo: sono strumenti piatti e niente di più.
Uno scemo che usa il web e twitta, rimane uno scemo. 
Stanno facendo credere al paese che il cambiamento passa attraverso la scelta dei mezzi.
E così, i topi non pensano più ai fini.

A me, personalmente parlando, interessa dibattere e discutere dei fini, non dei mezzi.

Io ho voglia di andare nel futuro.


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