venerdì 13 novembre 2009

Legge su misura per Berlusconi: lascerà impuniti i reati dei «colletti bianchi» (El Pais)

di Elysa Fazzino.

I processi di Berlusconi, ma non solo. La disputa scoppiata in Italia sul disegno di legge per il “processo breve” ha larga eco sui siti dei media esteri. El Pais fa un richiamo sulla homepage per sottolineare che resteranno impuniti migliaia di casi, i reati dei cosiddetti “colletti bianchi”. Il giornale conservatore Le Figaro titola su Berlusconi «in manovra» per evitare la giustizia. Vari siti britannici, come il Guardian, danno rilievo anche all’ultimo processo che incombe sul premier, quello di divorzio.

«Manovra di Berlusconi per l'immunità mentre la moglie chiede una fetta del suo impero», titola il Guardian, che nel sommario recita: «Il Primo ministro italiano lancia una controffensiva contro la Corte costituzionale nel giorno in cui Veronica Lario porta in tribunale la separazione». La legge proposta dal campo di Berlusconi, scrive John Hooper, «contiene provvedimenti radicali che fermerebbero i processi in cui lui è imputato». E’ una delle due leggi con cui Berlusconi risponde alla sentenza della Consulta che gli ha tolto l’immunità. Un’altra proposta punta a ridargli l’immunità. In evidenza la denuncia dell’Associazione nazionale magistrati, secondo cui «almeno 100mila» processi rischiano di essere terminati.
«Gli effetti sul sistema legale italiano, noto per ritardi e inefficienze, sarebbe drammatico», commenta il Guardian, facendo notare che tra i processi a rischio c’è quello che riguarda una delle più grandi frodi societarie al mondo, il crac Parmalat.

Il Financial Times parla di una riforma giudiziaria «controversa», che limiterebbe la durata di alcuni processi già in corso a sei anni e possibilmente terminerà due casi contro il premier. Guy Dinmore specifica che Berlusconi non ha chiarito in che modo la legge potrebbe riguardarlo. Secondo una fonte legale che segue da vicino i due casi, se la legge passa, il processo Mediaset sarebbe estinto, ma «non è chiaro quando sarebbe estinto il processo in cui è accusato di avere corrotto David Mills».

Angela Finocchiaro, riferisce il Ft, ha sbattuto una copia della legge contro il muro dicendo che con la legge gli zingari accusati di furto sarebbero processati mentre i casi delle grandi corporation sarebbero lasciato cadere. Ha citato come esempio il caso sulla bancarotta Parmalat.

«La nuova legge», osserva Il Times, «probabilmente incontrerà ostacoli costituzionali, legali e politici». «Gli oppositori – spiega Richard Owen - dicono che non è la riforma giudiziaria di cui l’Italia ha bisogno ma una misura “disperata” e ad hoc per salvare Berlusconi dalla condanna per corruzione». Il Times però preferisce titolare sul divorzio e dire che «la fortuna di Berlusconi è in gioco». Solo di divorzio parla il Daily Mail, secondo cui si sono frantumate le speranze di Berlusconi di un divorzio tranquillo.

El Pais titola: «La riforma giudiziaria di Berlusconi archivierà migliaia di casi». La legge lascerà impunita la maggioranza dei reati dei “colletti bianchi” con «effetti devastanti» secondo i giudici. Miguel Mora racconta che il Parlamento italiano ha vissuto un’altra giornata «tra il buffo e il drammatico». Ecco perché: mentre un’unità medica alla Camera fa test antidroga ai deputati che lo desiderano, i loro colleghi al Senato «si estasiano con la nuova legge su misura per Silvio Berlusconi». El Pais definisce la legge l’ultimo dispositivo «salva Primo ministro» e nota che è stato presentato «a tutta velocità». Si applicherà solo a chi non ha precedenti condanne, tranne un caso inserito «per esigenza della Lega Nord»: gli stranieri accusati di immigrazione illegale non avranno diritto al processo breve.

L’obiettivo ufficiale, scrive El Mundo, è di impedire che i processi si eternizzino. L’opposizione qualifica l’iniziativa come «incostituzionale» e «immorale». Il titolo: «Il Parlamento italiano dibatte una legge che potrebbe sospendere i processi contro Berlusconi». Spiega Irene Velasco: «Sono molti quelli che considerano che si tratta in realtà di una legge su misura degli interessi del Primo ministro e che l’obiettivo non dichiarato è di far sì che il magnate della comunicazione possa ancora una volta possa schivare la giustizia».

Con il titolo «Berlusconi manovra per evitare la giustizia», Le Figaro è meno sfumato: l’adozione della legge «eviterebbe al presidente del Consiglio di dover comparire in giustizia». Il testo è frutto di un «compromesso laborioso», raggiunto in un incontro «tempestoso» tra Berlusconi e Gianfranco Fini, riferisce Richar Heuzé. Se la legge fosse adottata, il processo Mills, aperto tre anni fa, «sarebbe già prescritto». Lo stesso per il processo Mediaset. L’ostacolo principale per Berlusconi sarà il Quirinale: il presidente della Repubblica non è disposto a ratificare una legge che ritiene contraria alla Costituzione, conclude Le Figaro.
CONTINUA ...»

Le Monde: «Berlusconi difende una riforma della giustizia che divide l’Italia». Il premier aveva promesso di difendersi davanti ai tribunali, nota Philippe Ridet, ma «per ora è nello studio della sua residenza romana, insieme al suo avvocato, che si prepara a sfuggire alla giustizia». Poiché la riforma non può essere retroattiva, saranno gli «sherpa» di Berlusconi a dovere trovare una misura transitoria che permetta di applicarla ai processi in corso. Lavoro «delicato» per fare in modo che la norma non corra il rischio di incostituzionalità. Le Monde parla di mezza vittoria per Berlusconi, che non è riuscito a convincere Fini a «impegnare le sue truppe». C’è un ostacolo politico, spiega Ridet: la preparazione delle elezioni regionali di marzo «concentra tutta l’attenzione» degli alleati del premier. «Il mercanteggiamento elettorale è cominciato».

Sul Nouvel Observateur, Marcelle Padovani parla di brutti tempi per Berlusconi, che ormai ha la risata forzata: «La giustizia gli ha tolto l’immunità, la sua popolarità è in calo e i suoi alleati preparano il seguito». Sul sito compare anche un articolo Ap sulla legge per il “processo breve”, che « potrebbe aiutare Berlusconi nei suoi guai con la giustizia».

Il servizio Ap è ripreso anche da vari siti Usa, tra cui quello del New York Times. In Italia – si legge sul Nyt - i processi sono notoriamente «lenti e inefficienti» e ciò ha portato a frequenti appelli per una riforma della giustizia. «Ma la discussione è stata per anni adombrata dai problemi legali di Berlusconi». Il Wall Street Journal si occupa della questione con un articolo di Stacy Meichtry: «Gli alleati di Berlusconi propongono una legge» che aiuterebbe il premier con i suoi problemi legali. Circola sui siti Usa anche una notizia Upi, che è la sola a titolare: «Legge accelererebbe i tribunali italiani», dove i processi vanno avanti a «passo glaciale».

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/11/visti-da-lontano-20091311.shtml?uuid=444d4960-d055-11de-82e7-5bccff4d3984&DocRulesView=Libero