domenica 26 febbraio 2023

Ma che senso ha? - Massimo Erbetti

 

Oggi avrei voluto parlare di pace, avrei voluto, ad un anno dall'inizio del conflitto ucraino, dire qualcosa in merito, e mi domando che senso abbia e se abbia un senso…

Parlare oggi di pace ti fa apparire filo russo…parlare oggi di pace ti fa apparire un povero "idiota"...solo gli ingenui parlano di pace…i "furbi" parlano di "vittoria" di "ricostruzione"...di affari…di appalti…

Perché alla fine il mondo gira così, no?
Inizia una guerra…tutti scandalizzati e traumatizzati…ma poi…alla fine ci si abitua a tutto…ai feriti, ai morti, alle fosse comuni…alle atrocità…tutto diventa normale e si pensa solo a vincere…che poi dopo centinaia di migliaia di morti da entrambe le parti che senso ha parlare di vittoria, qualcuno ancora me lo deve spiegare…

Ma l'essere umano è fatto così…e lo è in ogni parte del mondo…vi ricordate chi si "fregava" le mani dopo il terremoto dell'Aquila? Gli imprenditori se la ridevano soddisfatti…ci sarebbe stato lavoro per tutti…

E allora mi domando che senso ha parlare di pace?

La pace si racconta ai bambini, mica agli adulti, gli adulti hanno ben altre cose a cui pensare…gli adulti devono pensare al domani…e a dire il vero lo fanno molto bene…costruiscono il futuro sulla distruzione del presente…la storia è sempre la stessa ormai da millenni…conquistare e sottomettere altri popoli per far "grande" il proprio.

E poi parlare di pace non ti fa passare alla storia…quanti personaggi del passato vi ricordate perché parlavano di pace? Pochissimi…e quanti invece vi ricordate perché hanno vinto guerre?

Per cui? Che senso ha?

Avete più visto morti di guerra in tv? Forse…ma pochi, molto pochi…all'inizio se ne fanno vedere molti…all'inizio c'è bisogno di mostrare la sofferenza, la distruzione, le devastazioni…ma poi basta…ad un certo punto la guerra deve diventare una sorta di tifo da stadio…non si deve più ragionare per farla cessare…si deve invece programmare il dopo…

È proprio vero…un morto è una tragedia…e un milione di morti una statistica…ma dimentichiamo che ognuno di quel milione è stata una tragedia per chi aveva accanto, per chi gli voleva bene…

Ma queste sono solo chiacchere per sentimentali con poca spina dorsale…la realtà è un'altra…e l'abbiamo di fronte ogni giorno…quante e quali armi mandare…quali e quante zone da ricostruire…quale fetta di torta spartirsi…

Lo spessore politico di un leader non si dimostra in base alla sua capacità di cercare la pace, ma in quella di essere più influente all'interno di un conflitto.

E allora? Di che pace andiamo parlando? Che senso ha?

Beh a dire il vero un senso, almeno per me, lo ha…lo ha eccome…io non voglio essere come loro…io non voglio essere ricordato…io voglio essere dimenticato e dimenticato in fretta…voglio stare dalla parte degli "ignoti" che hanno parlato e voluto la pace…perché è sì vero che la storia la scrive chi vince…ma è altrettanto vero che la storia scritta col sangue a me non interessa.


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Odio agli USA - Viviana Vivarelli

 

Naturalmente i governi USA, soprattutto da 70 anni a questa parte, sono odiati dalla maggior parte degli abitanti di questo pianeta. È la conseguenza totalmente fisiologica e automatica di una scellerata politica estera, la legittima reazione del mondo, dopo che questi governi, repubblicani o democratici, hanno iniziato guerre aggressive, distrutto paesi, storpiato democrazie, fatto milioni di morti, affossato l'economia, creato una proliferazione selvaggia di armi micidiali, distrutto il pianeta, annientato qualsiasi tentativo di porre un ordine giuridico internazionale.

Che dopo questa politica folle e sanguinaria riscuotessero anche ammirazione e consenso sarebbe grottesco.
L'ammirazione è rilasciata a pochi fanatici neocons, incapaci del resto di controbattere anche una sola delle gravissime accuse loro rivolte e capaci di rispondere solo con insulti.
Gli States sono ormai troppo lontani da quella Costituzione ideale che era ispirata ai principi di Voltaire e di Locke.
Che i governi siano repubblicani o democratici, Clinton o Bush, Trump o Biden, non cambia la sostanza di una alternanza al potere riguardante solo grandi gruppi capitalistici ed è finalizzata solo a difendere i loro interessi, al punto che gli USA non sono visti più nel mondo come un esempio di democrazia ma sono definiti una 'dittatura imprenditoriale'..
Il peggio è che, mentre le dittature di stampo comunista o fascista producevano le loro efferatezze sulla pelle dei propri cittadini o su gruppi interni (vd. i cittadini sovietici o coreani, i Ceceni, i Curdi, gli indios, i tibetani), la dittatura imprenditoriale statunitense impone il dominio della sua feroce ideologia a tutto il mondo, attraverso il neoliberismo, ovvero l'impero delle multinazionali.
L'attacco ai governi americani e alle loro efferatezze diventa necessariamente attacco al neoliberismo e alle sue perversioni. E anche qui non riusciamo a leggere una argomentazione razionale che dica il contrario.
Gli americani al potere non sono "quei bravi ragazzi" che appaiono nei loro film propagandistici.
I governi USA sono diventati progressivamente la peggiore minaccia del pianeta, ma eludere le cause che hanno portato all'immensa ondata di odio contro di loro non scalfisce i fatti e i fatti dicono: menzogna, aggressione e morte.
Credere davvero, come i neocon vorrebbero, che tutto cominci dal World Trade Center, negando 70 anni di efferatezze e soprusi, è di una pochezza spaventosa.
Ma i neoliberisti oppongono a 70 anni di violenze inenarrabili "l'invidia". E questa è la motivazione più grottesca. Sarebbe come dire che Stalin o Hitler avevano suscitato un violento odio nei propri confronti per "invidia".
Del resto è la grossolana tesi che i cloni di quelli che vorrebbero essere i padroni del mondo si affannano a ripetere.
Da un discorso di Bush:
“Sono molto confuso di fronte ai malintesi che esistono verso il nostro Paese e di fronte al fatto che la gente ci possa odiare… Semplicemente non riesco a credervi, perchè io so quanto siamo buoni. Dobbiamo fare un lavoro migliore di presentazione del nostro Paese al mondo. Per esempio, dobbiamo spiegare meglio alle popolazioni del Medio Oriente che stiamo soltanto lottando contro il male, non contro di loro. Noi siamo il paese più pacifico della Terra. Esercitiamo il potere senza conquiste e facciamo sacrifici per la libertà di stranieri sconosciuti. Gli americani sono un popolo libero, che sa che la libertà costituisce il diritto e il futuro di ogni nazione. Questa nazione combatte contro la propria volontà, noi cerchiamo la pace; lottiamo per la pace; a volte la pace deve essere difesa.
Ti ringraziamo, Signore, perchè non siamo come gli altri popoli, terroristi e senza libero mercato…(sic) I terroristi odiano la nostra libertà. Sono così cattivi da odiare il bene perchè è bene. Questa è una lotta colossale tra il bene e il male ma nessuno si inganni: il bene vincerà. I terroristi odiano il fatto che siamo liberi di adorare Dio come ci pare. Essi sono l’asse del male".
Parole di Bush:
“Ho ascoltato la chiamata divina. Dobbiamo ricordare la nostra vocazione, come nazione benedetta, a creare un mondo migliore e a sconfiggere i disegni dei malvagi. La libertà non è un dono degli USA al mondo, è un dono di Dio a tutta l’umanità. Per questo, la nazione che incarna la libertà deve portare questo dono divino ad ogni essere umano, in tutto il mondo. La nostra nazione è stata scelta da Dio e incaricata dalla storia per essere un modello di giustizia nel mondo”.
E infatti che modello siano lo abbiamo visto.


Viviana Vivarelli - domenica 26 febbraio 2023 h7.30

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