mercoledì 9 luglio 2014

L’albero delle melanzane (e dei pomodori).

albero melanzane500 Lalbero delle melanzane (e dei pomodori)

L’idea è semplice ma efficace. Prendete una pianta resistente alle malattie, vigorosa, (è indicato il "Solanum torvum” che è una pianta spinosa originaria dell’america tropicale) che da adulta diventi un alberello di circa 3/4 metri e innestate degli ortaggi su alcuni dei suoi rami. Costruirete così un “frankenstein” vegetale, ovvero un esemplare in cui l’alberello fornirà radici, tronco e le sue qualità migliori per far crescere delle piante diverse, senza radici né tronco, attaccate ai suoi rami. E’ questa la tecnica che permette la coltivazione e la fruttificazione del cosiddetto“albero di melanzane e pomodori”, salito alla ribalta grazie a Giuseppe Marino, geometra siciliano in pensione, che li coltiva da molti anni nella sua terra a Palermo.  Ne parlo qui grazie al bel suggerimento di Andra, a proposito del post dell’Orto sul balcone. Vediamo dunque di cosa si tratta esattamente.
L’innesto è una procedura antica in agricoltura. Non è praticabile tra tutte le piante però. Richiede infatti che porta-innesto e nesto siano piante affini dal punto di vista botanico. Viene da sempre usato, in modalità diverse, per poter coltivare meglio o moltiplicare specie e varietà poco vigorose che però producono fiori o frutti desiderabili per sapore, forma e/o dimensioni. Nel caso dell’”albero delle melanzane“, la pianta che fa da porta-innesto è un alberello tropicale, il solanum torvum, della stessa famiglia di pomodori (solanum lycopersicum) e melanzane (solanum melongena). Comincia a produrre i frutti, a quanto leggo dalle interviste fatte al Sig. Marino, ben due mesi prima delle varietà di ortaggi comuni e la raccolta è facilitata dall’altezza della pianta, peraltro perenne. Il problema, per chi vive al Nord Italia, è che la pianta ha bisogno di almeno un paio d’anni per raggiungere all’altezza richiesta dall’innesto e non tollera inverni troppo freddi, dove la temperatura scende sotto lo zero (minima +6°C). Per cimentarsi dunqueoccorre che al Nord la pianta venga riparata. Inoltre, avendo radici robuste richiede, per produzione e velocità di crescita ottimali, la piena terra piuttosto che un vaso. Nulla toglie che valga la pena cimentarsi icon wink Lalbero delle melanzane (e dei pomodori)
Occorre però prima di tutto procurarsi i semi del solanum torvum, che non si trova comunemente in vendita nei vivai. A questo proposito Florablog ha fatto un intero reportage  molto interessante sull’Albero delle Melanzane, in diretto contatto con coltivatori che lo allevano da tempo nel Sud Italia, tra cui lo stesso Marino. Tenete conto che, quando il vostro alberello avrà raggiunto l’altezza desiderata (un paio di metri), dovrete eseguire il vostro innesto con attenzione. L’innesto consigliato in Rete è quello, cosiddetto, “per approssimazione” (che avviene anche comunemente in natura, si vede spesso nei tronchi di glicine per esempio quando si “fondono”), che si fa tra due piante vicine, togliendo un pò di corteccia dai rami dei due “donatori”, avvicinandoli e poi legandoli fino a farli aderire perfettamente tra loro. Nel giro di un paio di mesi i due rami si salderanno e a quel punto si potrà procedere ad eliminare le parti di troppo in modo che rimanga solo il ramo produttivo.
Sperimentare l’innesto è divertente anche nel caso delle piante da fiore ornamentali come per esempio l’oleandro (nerium oleander), che ha il pregio di crescere veloce e di resistere piuttosto bene anche al gelo. E’ possibile creare un alberello di oleandro con rami dai fiori di colore diverso. Anche i ciliegi ornamentali (prunus) vengono spesso innestati, anche se sicuramente è la rosa la regina degli innesti da fiore. Gli arbusti delle varietà moderne infatti sono praticamente tutti innestati: quando comprate una rosa quindi, di solito in realtà ve ne danno due! Che aspettate a provare, dunque? E, se avete voglia, fateci sapere com’è andata!icon biggrin Lalbero delle melanzane (e dei pomodori)

Esplorazione Saturno - Missione spaziale Cassini-Huygens

Cassini–Huygens - immagini del veicolo 

Cassini–Huygens è una missione robotica interplanetaria congiunta NASA/ESA/ASI, lanciata il 15 ottobre 1997, con il compito di studiare il sistema di Saturno, comprese le sue lune e i suoi anelli. La sonda si compone di due elementi: l'orbiter Cassini della NASA ed il lander Huygens dell'ESA.
Cassini è la prima sonda ad essere entrata nell'orbita di Saturno, il 1º luglio 2004 (ore 04:12 GMT), e solo la quarta ad averlo visitato (prima della Cassini erano già passate la Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2). Il 25 dicembre 2004 la sonda Huygens si è separata dalla nave madre e si è diretta verso la principale luna di Saturno, Titano. Il 14 gennaio 2005 Huygens è scesa nell'atmosfera del satellite e durante la corsa ha raccolto dati sull'atmosfera, immagini della superficie, rumori dall'ambiente circostante. Ha toccato il suolo dopo una discesa di 2 h e 30 m ed ha poi continuato a trasmettere il suo segnale per altri 90 minuti.
L'orbiter Cassini prende il nome dall'astronomo italiano Gian Domenico Cassini che, verso la fine del Seicento, ebbe un ruolo di primaria importanza nello studio di Saturno e dei suoi anelli. Il lander Huygens prende il nome dall'astronomo olandese del XVII secolo Christiaan Huygens che utilizzando il proprio telescopio scoprì Titano. (tratto da wikipedia)

Saturno visto dalla Cassini: 94 KB

Saturno visto da Voyager: 25 KB

I satelliti di Saturno: 9 KB

Alcuni satelliti: 19 KB

Gaza, Hamas lancia razzi su Tel Aviv, Israele bombarda.

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GAZA/GERUSALEMME (Reuters) - I militanti a Gaza hanno sparato oggi altri razzi contro Tel Aviv, dopo gli attacchi israeliani nell'enclave che secondo funzionari palestinesi hanno ucciso almeno 27 persone.
Nessuna vittima è stata registrata per la nuova ondata di razzi, nel secondo giorno di offensiva israeliana nella striscia di Gaza, controllata da Hamas.
Missili del sistema di difesa israeliano hanno intercettato i proiettili, che hanno costretto i cittadini a cercare rifugio, benché gli uffici funzionino regolarmente in Israele, così come la borsa di Tel Aviv.
Nella striscia di Gaza, invece, i residenti sono stati scossi per tutta la notte dal rumore, ogni pochi minuti, di potenti esplosioni.
Almeno 18 civili, di cui cinque bambini, sono tra i 27 palestinesi morti da quando Israele ha incrementato il suo assalto ieri, e 150 persone sono rimaste ferite, riferiscono i sanitari.
I leader israeliani, che sembrano avere il sostegno popolare per l'operazione su Gaza, hanno ammonito di una possibile invasione di terra nel territorio palestinese, densamente popolato.
L'esercito israeliano ha riferito di aver colpito nella notte 118 siti per il lancio di razzi, magazzini di armi, 10 tunnel e 10 posizioni di comando e controllo.
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