domenica 30 settembre 2018

Plebiscito, la piazza ritrovata nel sottosuolo: restaurato l'ipogeo di oltre mille metri quadri.




C'è una piazza sei metri sotto la basilica di San Francesco di Paola, nel largo del Plebiscito. 
Un ipogeo di oltre mille metri quadri realizzato nell’Ottocento per volere di Murat. 
In questa rete di cunicoli fino a poco tempo fa entravano solo la luce di oculi e bocche di lupo, oltre a qualche Super Santos finito giù durante le partite degli scugnizzi. 
L’area è stata riqualificata da Comune e Provveditorato alle opere pubbliche grazie a un progetto che ha coinvolto anche Demanio, Curia, Fec (Fondo edifici di culto), soprintendenza e prefettura. 
"Ogni istituzione ha fatto un piccolo passo indietro per riqualificare e restituire il sito alla città" spiega l’assessore ai Beni comuni e all’Urbanistica Carmine Piscopo, mentre con l'architetto Salvatore Russo apre le porte di un gioiello che diventerà una prestigiosa area espositiva, capace di contenere fino a 300 persone. 
Mostre, convegni. Si potrà scendere nel cuore di Napoli sotterranea attraverso due botteghe del colonnato del Plebiscito. 
Il viaggio nell’ipogeo comincia alle porte numero 6 e 7. Attraverso una scala e un ascensore di vetro si arriva nel ventre della città: archi e pietre di tufo lasciate a vista, i resti dei palazzi ottocenteschi abbattuti per fare posto all’ipogeo. Si arriva così nell’aula centrale con la grande volta a forma di fungo. È la struttura che sorregge la basilica e regala un effetto Guggenheim.

Videoservizio di Anna Laura De Rosa

sabato 29 settembre 2018

Quando la borsa brucia miliardi.

trading

La Borsa di Milano brucia 25 miliardi.
Notizia di oggi.


Sapete che significa? 
Che la manovra del governo non ha agevolato gli speculatori, ma ha scelto di promuovere un'azione di crescita economica per il paese.


Ad ogni manovra dei governi precedenti, gli speculatori guadagnavano un botto, ora la pacchia è finita.


Con il governo attuale gli speculatori dovranno stringere la cinta e puntare non più sui titoli aiutati dalle manovrine dei governi corrotti, ma sull'effettiva validità del prodotto acquistato.


Da oggi si cambia musica, si torna al reale: la fantascienza della finanza creativa è, finalmente, tramontata.


Cetta.

"La finanza creativa è una locuzione di recente coniazione che indica, spesso anche ironicamente, un insieme di manovre finanziarie atte a risolvere con rapidità e con successo situazioni compromesse o bisognose di una rapida crescita." (Wiky)

La Tecnologia di Star Trek alla portata di tutti: Clarbruno Vedruccio at TEDxBologna



Clarbruno Vedruccio è l'inventore del Bioscanner, un apparecchio che sembra in grado di individuare i tumori in modo rapido e indolore. Un'invenzione tutta italiana, che però da 4 anni è scomparsa nel niente.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f4cd0d66-cbc9-4a35-965d-351d361edf64.html

Cognato di Renzi, Unicef: “Non quereliamo”. L’indagine sui milioni per l’Africa rischia lo stop (grazie a legge Pd). - Davide Vecchi

Cognato di Renzi, Unicef: “Non quereliamo”. L’indagine sui milioni per l’Africa rischia lo stop (grazie a legge Pd)

I fratelli Conticini sono accusati di aver utilizzato a fini personali parte dei fondi versati alla loro Play Therapy Africa dalle associazioni umanitarie. Si tratta di 6,6 milioni. L'annuncio dell'organizzazione farà piacere agli indagati perché grazie alla riforma che porta il nome dell'ex ministro della giustizia, Andrea Orlando, se la parte lesa non sporge formale denuncia l'intera inchiesta può concludersi con un nulla di fatto.

Unicef New York non sporgerà querela nei confronti dei fratelli Conticiniindagati dalla Procura di Firenze perché accusati di aver utilizzato a fini personali parte dei fondi versati dalle associazioni umanitarie alla loro Play Therapy Africa. Non spiccioli: 6,6 milioni. La decisione è stata raggiunta dopo alcune settimane di “approfondimenti interni”, ha spiegato Paolo Rozera, direttore di Unicef Italia al suo rientro da New York. E così, grazie alla riforma che porta il nome dell’ex ministro della giustizia, Andrea Orlando, se la parte lesa non sporge formale denuncia l’intera indagine rischia di concludersi con un nulla di fatto. Il decreto, approvato dal governo Gentiloni, ha modificato la procedibilità di alcuni reati, in particolare i “delitti contro il patrimonio”. Quindi truffa, frode informatica, appropriazione indebita non sono più procedibili d’ufficio ma solamente su querela delle parti offese. E i tre fratelli Andrea, Alessandro e Luca Conticini sono indagati per riciclaggio, mentre soltanto Alessandro e Luca anche per appropriazione indebita aggravata. La loro iscrizione risale al 2016 mentre la norma Orlando è stata approvata alla scadenza dell’ultima legislatura e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 24 aprile 2018. Una norma sin da subito ribattezzata “lex ad cognatum” perché Andrea Conticini è il marito di Matilde Renzi, quindi cognato dell’ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi.

Il provvedimento ha oggettivamente complicato la fase conclusiva delle indagine svolte dai magistrati fiorentini, Luca Turco e Giuseppina Mione che lo scorso agosto hanno dovuto trasmettere richiesta di rogatoria alle parti lese: Unicef New York, Fondazione Pulitzer, Action Usa. L’iter è piuttosto complesso: la procura ha trasmesso la richiesta attraverso il ministero degli Affari esteri agli uffici legali Onu che poi devono trasmetterla al destinatario finale. Quest’ultimo ha tre mesi di tempo dalla ricezione per presentare querela. Il fascicolo delle indagini è praticamente chiuso: mancano solo gli esiti delle rogatorie. La richiesta è partita da Firenze il 3 agosto verso il ministero degli Esteri e da qui se sono perse le tracce tanto che Unicef New York ancora oggi non ha ricevuto alcuna comunicazione, come conferma lo stesso Rozera. La società di Conticini ha ricevuto cospicue donazioni dagli Usa, in particolare da Unicef (3,8 milioni di dollari tra 2008 e 2013) e Fondazione Pulitzer (5,5 milioni di dollari tra 2009 e 2016 transitati dalla onlus Operations Usa). Altri 900mila dollari complessivi sarebbero arrivati dalle ong Australian High Commission, Avsi, Fxb, Mobility without barriers foundation, Oak, Undp, France Volontaires. Secondo l’accusa i fratelli Conticini avrebbero dirottato ben 6,6 milioni di circa 10 complessivi ricevuti per aiutare i bambini in Africa, su conti correnti personali usandoli – come ricostruito dagli inquirenti – per investimenti immobiliari all’estero e altre operazioni finanziarie. Andrea, inoltre, ha prelevato soldi dai conti destinandoli a tre società dell’inner circle renziano: alla Eventi6 dei suoceri (133.900 euro), la Quality Press Italia (129.900 euro) e 4mila euro per la Dot Media di Firenze, che organizzava la Leopolda del fu Rottamatore.

Unicef ha interrotto i rapporti con la società di Conticini già nel 2013 e chiuso i contratti perché “il servizio che forniva non era più adeguato”, spiega Rozera. Ma fino a quel momento Play Therapy ha “onorato quanto sottoscritto” e, per questo motivo, Unicef ha deciso di non sporgere querela: dai controlli interni compiuti, infatti, è “risultato tutto regolare, per quanto ci riguarda”. Per spiegare la decisione raggiunta e rispondere a eventuali domande, Rozera terrà nel pomeriggio una diretta sulla pagina facebook di Unicef Italia.

Scoperto il buco nero più famelico mai osservato prima.



Situato al centro della galassia PG211+143, distante un miliardo di anni luce dalla Terra, è in grado di inglobare la materia che lo circonda a una velocità pari a un terzo di quella della luce.

Un team di ricercatori inglesi dell'Università di Leicester ha scoperto il più vorace dei buchi neri mai osservato prima nello spazio, un gigante cosmico dotato di una massa 40 milioni di volte superiore a quella del Sole. Situato al centro della galassia PG211+143, distante un miliardo di anni luce dalla Terra, è in grado di inglobare la materia che lo circonda ad una velocità pari a un terzo di quella della luce. La sua scoperta è avvenuta grazie a delle osservazioni realizzate con il telescopio spaziale europeo XMM-Newton.

Ricreata una simulazione del funzionamento del buco nero.
Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, gli esperti hanno utilizzato i dati raccolti dal telescopio XMM-Newton e un supercomputer al fine di realizzare una simulazione della materia che precipita all’interno del buco nero. La potente attrazione gravitazionale propria del gigante cosmico è capace di rompere gli anelli di gas e di polveri che lo attorniano, per poi inglobarli alla velocità esorbitante di circa 100.000 chilometri al secondo.
Durante la precipitazione nel buco nero, questi elementi acquisiscono una velocità sempre maggiore che ne determina il riscaldamento e una successiva emissione luminosa. Il centro della galassia viene così tramutato in un nucleo galattico attivo, uno degli elementi più energetici presente nell’intero universo.

Ingloba la materia ad una velocità impressionante
“Abbiamo seguito per un giorno il comportamento di un grumo di materia grande come la Terra, fino a quando non è stata inghiottita dal buco nero a una velocità impressionante”, spiega Ken Pounds, coordinatore del team di esperti. La ricerca potrebbe coadiuvare lo studio dei buchi neri e in particolare quello dei più longevi che hanno raggiunto, con il tempo, masse milioni o miliardi superiori a quella del Sole.
L’immensa velocità propria del gigante cosmico aiuta a spiegare i meccanismi grazie ai quali i suoi simili siano riusciti a influenzare la formazione e l’evoluzione delle prime galassie.

Debito e deficit, il tramonto delle regole Ue: il più delle volte sono violate.

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MILANO - L'interpretazione flessibile delle regole europee di bilancio è stata accolta come un passo, tardivo ma necessario, da una buona fetta degli osservatori dell'Eurozona. Il rovescio della medaglia è che le regole rischiano di perdere credibilità. Ne ha fatto un tema costante di appunto il Fondo monetario internazionale, che soltanto poche settimane fa puntava il dito contro l'incapacità europea di applicare le norme che il Vecchio continente si è dato. Secondo l'organizzazione di Washington, infatti, gli obiettivi fiscali di medio termine dal 2002 al 2015 sono stati violati "ogni singolo anno da quasi due terzi dei Paesi membri". In giorni caldi per la definizione della manovra correttiva da 3,4 miliardi che Bruxelles ha chiesto all'Italia, con la minaccia concretissima di aprire una procedura d'infrazione, la Cgia di Mestre ripercorre quanto accaduto negli ultimi anni utilizzando i due binari entro i quali - secondo i Trattati - si deve mantenere la contabilità pubblica, vale a dire il rapporto deficit/Pil sotto il 3 per cento e il rapporto debito/Pil non superiore al 60 per cento.

Secondo l'elaborazione effettuata dall'Ufficio studi dell'associazione veneta, tra i 28 Paesi che compongono l'Unione europea poco più di 1 su 2 (per la precisione 16)  l'anno scorso non ha rispettato le disposizioni previste dai 2 principali criteri di convergenza. Per altro, sottolineano gli artigiani, "ad eccezione della Polonia, tra i dodici paesi virtuosi è importante segnalare che si tratta in massima parte di realtà di piccola dimensione: Malta, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Bulgaria ed Estonia che fanno parte dell'Area euro".

La crisi ha portato ancor più - legittimamente, diranno in molti - ad allentare i vincoli: "Tra il 2009 e il 2016, solo tre Paesi in Ue (Svezia, Estonia e Lussemburgo) non hanno mai 'sforato' la soglia del 3 per cento del rapporto deficit/Pil; mentre Spagna, Regno Unito e Francia lo hanno fatto ben 8 volte (ovvero ogni anno); Grecia, Croazia e Portogallo 7. L'Italia, invece, lo ha fatto in 3 occasioni e in questi anni ha mantenuto un'incidenza percentuale media del disavanzo pubblico al -3,3: contro il -7,9 della Spagna, il -6,6 del Regno Unito e il -4,8 della Francia".

Il calcolo è semplicistico, perché come ricorda la stessa Cgia la valutazione dei parametri viene effettuata dalla Commissione Europea sulla base di complessi meccanismi di calcolo che tengono conto di ulteriori criteri, come il Pil potenziale, medie triennali, relativi scostamenti ed eventuali accordi precedenti. Ma la sintesi è: "O le disposizioni previste da Maastricht sono troppo rigide, oppure le economie più avanzate d'Europa, dopo tutte le crisi economiche e finanziarie che sono scoppiate in questi ultimi anni, non ce la fanno più ad adeguarvisi. In entrambi i casi è necessario intervenire, introducendo margini di sicurezza per debiti e deficit eccessivi meno stringenti, perché le politiche di austerità e di rigore praticate fino ad adesso non hanno funzionato. Anzi, hanno peggiorato i conti e hanno aumentato a dismisura la disoccupazione e l'esclusione sociale in tutta Europa".
 

I Deficit cumulati dall'avvento della crisi (2009-2016): l'Italia, a metà classifica, ha fatto meglio della media europea
(valori in miliardi di euro e in %)
RANK
(% su PIL)
PAESIANNI 2009-2016 (dati cumulati)In 8 anni...
UNIONE EUROPEA
PILDEFICITInc % DEFICIT/PIL...quante volte è stata sforata la soglia del 3%?
(mld €)(mld €)(media 2009-2016)
1Grecia1.572-145-9,27volte
2Irlanda1.581-138-8,76volte
3Spagna8.524-673-7,98volte
4Regno Unito16.726-1.102-6,68volte
5Portogallo1.408-93-6,67volte
6Slovenia297-17-5,86volte
7Croazia355-18-5,17volte
8Francia16.745-801-4,88volte
9Cipro148-7-4,66volte
10Polonia3.111-133-4,36volte
11Slovacchia585-24-4,14volte
12Romania1.137-42-3,74volte
13Lituania267-10-3,64volte
14Belgio3.105-112-3,65volte
15ITALIA12.966-431-3,33volte
16Paesi Bassi5.224-162-3,14volte
17Ungheria822-25-33volte
18Lettonia174-5-2,83volte
19Austria2.550-66-2,62volte
20Repubblica Ceca1.286-31-2,43volte
21Finlandia1.598-38-2,41volte
22Malta62-1-2,33volte
23Bulgaria335-7-2,13volte
24Danimarca2.048-34-1,61volte
25Germania22.419-172-0,82volte
26Svezia3.290-17-0,50volte
27Estonia143000volte
28Lussemburgo36430,70volte
Unione Europea108.842-4.301-4
Area Euro79.732-2.891-3,6